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CALABRIA, la costa tirrenica in camper

 Calabria costa occidentale

Un itinerario a tappe alla scoperta di luoghi di rara bellezza nella parte occidentale della Calabria 


di Marzia Mazzoni

Che buffa l'estate 2020! La ricorderemo a lungo... Siamo stati catapultati in questa stagione dopo il periodo di lockdown con tanta voglia di organizzare grandi cose, ma con il timore di non poterle fare.
Avevamo sogni nel cassetto maturati durante l’inverno o addirittura dall’estate scorsa che poi sono stati ridimensionati, visti, ritrattati o addirittura sfumati. Pure noi eravamo impreparati per il dove e per il come affrontare queste vacanze 2020.
Per noi di Vacanzelandia, le ferie 2020 sono state lo spartiacque tra lo stile di vacanze family style a quelle di coppia, nostro figlio Filippo ormai giunto alla maggiore età ha deciso di non seguirci più. Se poi ci aggiungiamo che ci siamo ritrovati a dover decidere le nostre ferie, molto brevi, in mezzo allo tsunami dell’organizzazione del #NoiconVoiTOUR...
Morale: senza idee e senza una meta precisa dove puntare il GPS del camper.
Galeotta fu una videochiamata con Luca Bianchini, capo carismatico del tour operator Io Viaggio in camper, che durante questa conversazione di lavoro, ci chiese i nostri programmi per l’estate e noi gli rispondemmo che non avevamo deciso nulla e così imbastimmo in quattro e quattr’otto un nostro coinvolgimento nel tour alla scoperta della Calabria che sarebbe partito ad inizio agosto visitando luoghi di rara bellezza, avremmo realizzato anche una diretta streaming.
Accettammo con entusiasmo la proposta con la consapevolezza che non avremmo partecipato all’intero tour per questioni lavorative, ma soltanto alla seconda parte e la cosa che ci incuriosiva maggiormente era conoscere la modalità dei VIAGGI DI GRUPPO, esperienza a noi nuova anzi nuovissima.



VIAGGI DI GRUPPO: consigli e suggerimenti

pizzo calabro foto gruppo


Prima di raccontarvi di questo itinerario a tappe, vogliamo spendere alcune parole in merito ai VIAGGI DI GRUPPO ORGANIZZATI:
  • è necessario possedere un CB o baracchino per poter seguire la “carovana” e ricevere tutte le informazioni che vengono fornite durante i trasferimenti. Non è una spesa folle, noi che ne eravamo sprovvisti, ci siamo attrezzati pochi giorni prima della partenza con un CB smontabile quindi con antenna base magnetica e si toglie e si mette a necessità, mentre la ricetrasmittente si alimenta con la presa dell’accendisigari; 

  • non è indispensabile avere un camper nuovo e potente per partecipare ai viaggi di gruppi, il nostro ormai datato e con un motore 1.9 TD è riuscito a seguire senza problemi il gruppo nei vari spostamenti; 

  • lo spirito di gruppo è un elemento indispensabile, ci sono tanti momenti di libertà dove è possibile fare ciò che piace, ma in linea di massimo bisogna seguire il capogruppo e le sue indicazioni e il programma stabilito ed accettato fin dall’inizio (orari, organizzazione, tappe ecc.); 

  • viaggiare con perfetti sconosciuti permette di allargare la propria cerchia di conoscenze e di poter condividere la stessa passione, mantenendo un buon rapporto democratico per mantenere gli equilibri nel periodo della vacanza; 

  • i vantaggi sono quelli di riuscire a condividere le spese per una guida turistica in lingua italiana (per viaggi all’estero), eventuali navette e pullman, biglietti cumulativi per musei ed ingressi e soprattutto di potersi godere appieno l’esperienza senza avere stress di dover organizzare; 
  • un altro vantaggio di grande importanza è la possibilità di essere scortati dalle forze dell’ordine in occasione di soste o trasferte “insicure”, questo grazie al tour operator che organizza questo;

  • per viaggi più impegnativi, il tour operator predispone già visti consolari e soprattutto l’accompagnatore è già preparato ad affrontare frontiere, dogane e punti “nevralgici” in certi territori;
  • se non amate e non condividete tutto ciò che ho scritto sopra, evitate il viaggio di gruppo, rischiereste di “sopportare” situazioni a voi estranee che vi porterebbero a litigare con il resto della comitiva e dichiarare che “la vacanza è stata pessima”!

      01 - Calabria - viaggi di gruppo.jpg 02 - Calabria - Reggio Calabria - foto di gruppo.jpg 03 - Calabria - colonna camper.jpg 04 - Calabria - Pizzo - visite di gruppo.jpg 05 - Calabria - momenti conviviali.jpg 06 - Calabria - Diamante - visite di gruppo.jpg 07 - Calabria - Paola Morano - guida turistica.jpg

     

Altre raccomandazioni 

calabria suggerimenti def

Ecco qualche consiglio per vivere al meglio una vacanza in questa zona della Calabria:
  • nella dotazione degli accessori da spiaggia, ricordatevi le scarpette di gomma per il mare, in quanto le spiagge in questa costa occidentale sono con i sassolini e con la presenza di scogli;
  • se vi piace fare immersioni o anche soltanto snorkeling, qui ci sono tratti di costa che meritano di essere esplorati (a Praia Mare è presente pure il corallo!), quindi non dimenticate a casa la maschera subacquea;
  • scarpe comode al seguito perché i paesini sono spesso un saliscendi di viuzze e gradinate.
E ora non ci resta che partire per questo lungo viaggio!
Come indicato all’inizio, il gruppo Calabria capeggiato da Luca Bianchini era partito il 1° di agosto facendo tappa a Morano Calabro, Sibari, Corigliano Calabro, Rossano, Camigliatello, Capo Colonna, Isola di Capo Rizzuto, Le Castella, Roccelletta, Locri e Gerace; noi li avremmo raggiunti la seconda settimana. Appuntamento il 7 agosto a Reggio Calabria al parcheggio sul lungomare Via delle Mura Greche.

Per noi che viviamo in Emilia, raggiungere la punta estrema dello Stivale è un viaggio lungo, molto lungo: sono 1073 km che abbiamo percorso in 24 ore tra soste, pause, pranzi, cene e riposo notturno… del resto con il camper anche queste lunghe trasferte sono accettabili grazie all’abitar viaggiando!



REGGIO CALABRIA: tra miti, religiosità, leggende e il lungomare più bello d’Italia

reggio calabria copertina


È una città che abbiamo sempre tagliato fuori nelle nostre lunghe trasferte verso il Sud, ce ne hanno sempre decantato la sua bellezza e finalmente riusciremo con i nostri occhi a scoprire quanto di affascinante può offrire.
Dopo il lungo viaggio lungo tutto lo Stivale, fermiamo il camper al parcheggio che si affaccia sul mare in attesa dell’arrivo degli altri equipaggi provenienti da Gerace.
Osserviamo la Sicilia, che sta proprio lì di fronte e in giornate terse e serene sembra sfiorare la Calabria, questo attraverso un affascinante effetto ottico conosciuto con il nome dell’inganno della Fata Morgana.
All’arrivo del gruppo capeggiato da Luca Bianchini e dal figliolo Ruslan, di 10 anni, mascotte della comitiva ci uniamo a loro in attesa di visitare il centro storico di Reggio Calabria accompagnati dalle spiegazioni di Paola Morano, la guida turistica che in tutto il tour resterà insieme a noi (eccezione a Paola e Diamante che incontreremo Nunzia) e figlia di un camperista, presidente di un camper club.
Ci incamminiamo a piedi a scoprire questa città che purtroppo è stata in più occasioni distrutta a causa dei violenti terremoti: uno il 1783 e il più forte nel 1908 e non da meno anche il maremoto.
Un assetto urbano e un patrimonio artistico culturale che purtroppo ha subito considerevoli mutamenti a causa di questi sismi, ma la sua bellezza attuale non racconta di queste ferite passate. Si presenta al visitatore con il suo fascino “green” di un lungomare, il più bello d’Italia come lo definì il D’Annunzio, dove ai lati fanno bella mostra magnolie secolari con tronchi che si radicano al terreno quasi timorose di essere in un luogo che troppo spesso la natura ha violentemente mutato, così come meravigliose palme verso un mare dai vari colori.
Ma prima di passeggiare su questo bellissimo lungomare, ci fermiamo ad ammirare i resti della cinta muraria dell’epoca greca quella che apparteneva alla Polis della Magna Grecia.
Il lungomare è dedicato al sindaco della "primavera di Reggio", Italo Falcomatà, regala scorci di grande fascino grazie anche a punti di interesse imperdibile come l’Arena dello Stretto da cui si gode un panorama imperdibile, un grande luogo di cultura e di incontro, non da meno sono le tante postazioni anche di statue moderne che ci attraggono per foto bizzarre.
Ci incamminiamo verso corso Garibaldi, la via dello shopping su cui si affacciano negozi di grande fascino.
Ma Reggio Calabria è anche la città dove approdò l’apostolo Paolo, che in seguito diventò Santo. Era il ‘56 dopo Cristo, qui avvenne il famoso miracolo della colonna bruciata conservata all'interno della bellissima basilica Cattedrale dedicata a Maria Santissima, il più grande edificio religioso della Calabria.
All'interno ci attende un ricco patrimonio di opere d’arte, una di queste è la cappella del Sacramento dichiarata Monumento Nazionale e riuscita a scampare ai vari terremoti ed incendi. Un luogo riccamente decorato con marmi a intarsio.
Ma la vera attrattiva della città sono loro: i bronzi di Riace custoditi all’interno al Museo Archeologico Nazionale (prenotazione obbligatoria ai numeri 320 7176148 – 320 7620091). L’accesso al museo è gestito da un addetto che con foglietti sdruciti e scritti a mano cerca di regolamentare l’affluenza all’interno per un numero ben definito di persone.
Entriamo all’interno del museo con la guida turistica che ci spiega la storia dei bronzi, il loro ritrovamento risale all’agosto del 1972 quando un giovane sub notò un braccio, il tutto avvenne in località Riace Marina, da qui il nome dato alle statue.
Sono grandiosi, si rimane a bocca aperta di fronte a queste due possenti statue che facendo un calcolo veloce veloce hanno circa 2500 anni. Questi due guerrieri di origine greca meritano tempo per essere scrutati. Paola, la guida turistica, ci racconta tanto di loro: materiali, dettagli (notare le vene in rilievo dove il peso del corpo viene scaricato), della loro perfezione anatomica, della loro bellezza tra l’umano e il divino, della loro storia come ritrovamento così casuale nel mare calabro e gli ancora tanti quesiti che ruotano attorno a loro. Si vorrebbe restare lì a lungo per ammirare la loro bellezza, ma il tempo a disposizione è definito e quindi li si lascia a malincuore buttando ancora un ultimo sguardo a questi capolavori scultorei più significativi dell'arte greca.
Lasciamo i bronzi per addentrarci poi nei vari piani del museo e ammirare i vari reperti archeologici che ci raccontano la storia della Calabria.
La giornata calda invita a godersi una meritata sosta fresca (e golosa), tra le tante gelaterie presenti consigliamo la gettonatissima “Da Cesare”, qui a Reggio Calabria ormai un’istituzione, è inconfondibile, non solo per il chiosco verde ma anche per la lunga fila che si snoda davanti…
La serata al Blu Morgana, un localino tipico sul lungomare di Reggio Calabria, viene disturbata da una pioggia passeggera che ci costringe a ripiegare sui piatti da asporto che gentilmente il proprietario ci prepara. Consigliatissimo questo fast food di pesce con un ottimo rapporto qualità prezzo.

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TROPEA: la perla della costa degli Dei

tropea

Se viene scelta per rappresentare la Calabria nel mondo e comparire nella maggior parte dei cataloghi turistici, una motivazione ci sarà… o no?!?!
L’iconico santuario, un tempo monastero, è fotografato in tutte le angolazioni in tantissime immagini che si trovano nella promozione turistica di questa regione e si staglia tra cielo e mare. Conosciuto come il Santuario di Santa Maria dell’Isola, in quanto un tempo questo scoglio era staccato e formava una vera e propria isola.
Sicuramente i monaci eremiti che vissero qui su questo scoglio di arenaria, non si sarebbero mai immaginati di poter risiedere in un luogo che sarebbe diventato così tanto fotografato e soprattutto frequentato?!?
In alta stagione e nei periodi di alta affluenza turistica, è molto difficile trovare posto con il camper nell’area attrezzata e nel campeggio che si trova a Tropea, quindi la soluzione alternativa è sistemarsi a MARINA DI ZAMBRONE (VV) che dista una decina di chilometri da Tropea e raggiungere quest’ultima con il treno o con il servizio taxi.
Nell’immaginario collettivo, Tropea è conosciuta anche per le sue cipolle, uniche e soprattutto un tripudio di qualità benefiche, dal 2008 portano il marchio IGP (indicazione geografica protetta). Il consiglio che vi diamo è quello di trovare la possibilità di poter far scorta e portarle a casa: un souvenir imperdibile!
Ma torniamo alla visita di TROPEA e al suo centro storico a croce greca, ricco di tanti scorci caratteristici, piccole botteghe dove in bella mostra, oltre alle rinomate cipolle, si trovano collane di peperoncini e altri prodotti tipici calabresi. Curiose spiccano le maschere apotropaiche contro il malocchio, molto singolari per i loro enormi nasi, infatti qui vengono chiamata il “nasocchio”. Ci sono anche tanti ristorantini dove si possono gustare piatti sfiziosi, qualcuno anche in posizione panoramica. Ci sono palazzi storici che si affacciano in questo reticolo di viuzze che regalano scorci di grande interesse, anche piccoli dettagli da ammirare e fotografare!
Con la guida entriamo nella Concattedrale di Santa Maria di Romania, patrona di Tropea, al cui interno si trova la veneratissima icona della Madonna, ma anche un bellissimo Cristo ligneo (Christus Patiens con il volto sofferente e le labbra socchiuse), che vi consigliamo di osservare nella sua straordinaria bellezza.
Una sosta quasi “golosa” con una meravigliosa granita a due gusti ci concediamo in questo girovagare nelle vie di Tropea.

Nel tour organizzato da Io Viaggio in Camper prevedeva la domenica libera al camping di Marina di Zambrone, ma Lorenzo ed io abbiamo deciso di ritornare a Tropea con il treno.
La stazione di Marina di Zambrone si raggiunge con una bella passeggiata di circa un chilometro dal campeggio, il treno impiega una decina di minuti per raggiungere TROPEA.
Per noi è una droga questa località, non resistiamo a non rivederla e gustarci tanti scorci e angoli nascosti che il giorno prima avevamo trascurato. Ci godiamo anche una vista spettacolare verso la rupe mangiando un ottimo pranzo di pesce seduti al ristorante il Corallone.
Il pomeriggio lo trascorriamo in spiaggia godendoci un mare da favola che regala colori incredibili. Prima di rientrare in campeggio, decidiamo di raggiungere il Santuario da cui si gode un meraviglioso panorama. La salita è a pagamento, ma sicuramente il prezzo del biglietto ne vale anche soltanto per la vista che si gode da lassù.

Rientriamo in serata al campeggio di Marina di Zambrone giusto in tempo per goderci un suggestivo tramonto. Domani si riparte per un’altra tappa!

Un'idea in più

Il tour di Tropea in Vespa! 4 ore a zonzo con accompagnatore in italiano, nel prezzo è compreso il noleggio della Vespa e casco... Scopri di più

 

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PIZZO CALABRO: una fantastica scoperta!

pizzo calabro

Lasciamo Marina di Zambrone e dopo una trentina di chilometri raggiungiamo la località di PIZZO CALABRO (m 44 slm) famosa per il suo tartufo, ma non quello dall’inconfondibile profumo, bensì uno squisito gelato che per primo ha ottenuto il marchio IGP. Ma Pizzo è anche nota per la morte di Murat… Ma non corriamo troppo e con calma vi raccontiamo di questo delizioso paese e della nostra esperienza che ci ha appagato al di sopra delle aspettative.
Una raccomandazione: non avventuratevi con il veicolo ricreazionale nel centro storico di Pizzo perché le stradine strette si trasformerebbero in un incubo per la circolazione, vi consigliamo la sosta nel parcheggio fuori paese.
Il paese di Pizzo è un balcone sulla costa, in quanto il borgo è arroccato su una rupe. La sua piazza, ampia e pittoresca, è uno spazio proteso verso...il cielo e il panorama! Bellissima…
Pizzo conserva un maniero quattrocentesco e di origine aragonese, conosciuto come il “castello di Murat”, in quanto nel 1815 fu imprigionato, processato e condannato a morte per fucilazione il Re di Napoli Gioacchino Murat. Visitabile all’interno, si percorrono le varie ambientazioni e i vari locali, dove viene narrata la storia degli ultimi giorni del regnante.
Paola, la nostra guida turistica, ci rispolvera la storia di Napoleone, cognato di Murat, e la vita di quest’ultimo sia negli aspetti privati che militari e di comando. Il tutto risulta molto affascinante, cosa che invece sui banchi di scuola sembra tutto noioso, perché spesso si rischia di studiare la storia a pappagallo o soltanto in vista di un’interrogazione, invece ci rendiamo conto del fascino che si cela dietro a questi fatti storici, soltanto quando andiamo i visitare i luoghi e “viviamo” le situazioni storiche in loco!
Dopo aver visto i luoghi della condanna e della fucilazione di Murat con tutti gli aneddoti che Paola ci racconta, è giunto il momento di addentrarci nella “sosta golosa” di Pizzo, ovvero il suo famoso tartufo.
Ci accomodiamo nei tavolini all’esterno della gelateria Dante che si affaccia proprio su piazza della Repubblica. Guardando il menù è difficile decidere, ogni immagine di tartufo ha il potere attrattivo di dire “comprami e mangiami”, c’è l’imbarazzo della scelta tra gusti vari di queste mega palle di gelato con un cuore morbido e all’esterno polvere di cacao o granella di pistacchi o mandorle.
“Godurioso” e unico! Irresistibile! E potremmo andare avanti per ore a descrivere questa invenzione del tartufo di Pizzo nato nei primi anni ‘50, ma la cosa straordinaria è la visita all’interno dove le sapienti mani di un gelataio ci mostrano come si prepara un tartufo di gelato, pochi semplici (per loro!) passi per ottenere un dolce meraviglioso!
Lasciamo la gelateria per addentrarci per le viuzze di Pizzo che regalano scorci inaspettati.

  01 - Calabria - Pizzo - Piazza Repubblica.jpg 02 - Calabria - Pizzo - panorama.jpg 03 - Calabria - Pizzo - spiaggia.jpg 04 - Calabria - Pizzo - castello Murat.jpg 05 - Calabria - Pizzo - castello - Gioacchino Murat.jpg 06 - Calabria - Pizzo - castello Murat - visita guidata.jpg 07 - Calabria - Pizzo - castello Murat - luogo fucilazione.jpg 08 - Calabria - Pizzo - chiesa - tomba Gioacchino Murat.jpg 09 - Calabria - Pizzo - tartufo gelato.jpg 10 - Calabria - Pizzo - tartufo gelato - preparazione.jpg 11 - Calabria - Pizzo - scorcio.jpg

 

La chiesa di Piedigrotta

calabria piedigrotta
Un’altra bellezza di grande fascino a Pizzo è la chiesa di PIEDIGROTTA che raggiungiamo con una navetta elettrica.
Unica nel suo genere, questo edificio che si affaccia al mare, raggiungibile scendendo una scalinata, è scavato in rocce sedimentarie di origine marine; si dice che sia il secondo monumento visitato in Calabria dopo i Bronzi di Riace.
L’accesso é a pagamento e a numero chiuso. Varcata la soglia di questa grotta o chiesa rupestre l’effetto WOW è assicurato. Lo sguardo è catturato da tantissimi scorci e statue ricavate nella roccia, immagini votive sacre e non. Paola, la nostra guida, ci racconta la storia della chiesa di Piedigrotta che iniziò a fine 1600 in seguito ad un naufragio, poi ci indica i punti da cui ammirare e gustarsi al meglio queste statue tra cui si può notare pure un presepe! Ma chi fu l’artefice di così tanta bellezza?Fu verso il 1880 che, un’artista locale, Angelo Barone, che aveva una piccola cartoleria al centro del paese, decise di dedicare la sua vita a quel luogo, successivamente il figlio Alfonso proseguì per altri quarant’anni il lavoro di scolpire statue all’interno della chiesa. Alla morte di Alfonso, nessuno proseguì più il lavoro, quindi la situazione attuale è quella che lasciò lui.
Terminata la visita di Pizzo Calabro paese, ci spostiamo di qualche chilometro per raggiungere il Lido Pescecane dove sostiamo con i camper.
Pomeriggio in spiaggia a goderci il meraviglioso mare e in serata una buona cena di pesce al ristorante del lido. Domani mattina si prosegue con il tour.

  01 - Calabria - Pizzo - Chiesa di Piedigrotta.jpg 02 - Calabria - Pizzo - spiaggia di fronte a Chiesa di Piedigrotta.jpg 03 - Calabria - Pizzo - Chiesa di Piedigrotta - scorcio.jpg 04 - Calabria - Pizzo - Chiesa di Piedigrotta - scorcio.jpg 05 - Calabria - Pizzo - Chiesa di Piedigrotta - scorcio.jpg 06 - Calabria - Pizzo - Chiesa di Piedigrotta - scorcio.jpg 07 - Calabria - Pizzo - Chiesa di Piedigrotta- scorcio.jpg 08 - Calabria - Pizzo - Lido Pescecane.jpg

 


 

COSENZA: città dalle tante facce

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Antico e moderno si fondono in modo armonioso per questa città posta nell’entroterra calabro a solo una trentina di chilometri dal mare.
Parcheggiamo il camper in un punto da cui si può ammirare il ponte strallato di Calatrava, inaugurato il 26 gennaio 2018, è il più alto d’Europa del suo genere. L’opera ingegneristica per mano del famoso architetto e ingegnere valenziano Santiago Calatrava, ricorda un'arpa gigante, simbolo di armonia.
Ci incamminiamo a piedi costeggiando il fiume Crati che dopo poche centinaia di metri si incrocia con il Busento. Proprio in questo punto, Paola, la nostra guida turistica, ci parla del tesoro di Alarico, il leggendario re dei Visigoti. Si narra che alla confluenza dei due fiumi sia sepolto il il più grande tesoro perduto della storia dell’umanità. Chissà se prima o poi verrà ritrovato?!?
Cosenza è una città cresciuta su sette colli e il suo centro storico di Cosenza è dislocato in gran parte sulle pendici del colle Pancrazio e sul colle Triglio, da cui spicca sulla sommità del primo colle il castello svevo-normanno (che però non visitiamo).
Nella prima parte della nostra camminata su corso Telesio notiamo una street art un po’ insolita: le saracinesche dipinte. Dove un tempo esistevano botteghe di artigiani, ora ormai chiuse, l’arte moderna ha colorato e vivacizzato la via.
Raggiungiamo la piazza dove sorge il Duomo di Cosenza, dedicato a Santa Maria Assunta. Dalla scalinata della cattedrale ammiriamo i palazzi che attorniano lo spazio cittadino, uno di questi appare come un libro aperto. Visitiamo il duomo, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, il primo che l’organizzazione mondiale riconobbe alla Calabria, ricco di opere d’arte tra cui resti di un pavimento in mosaico, il bellissimo organo, ma la cosa più cara ai cosentini è la Madonna del Pilerio, patrona della città che si festeggia il 12 febbraio, un’icona della Vergine molto insolita e si narra che salvò Cosenza dalla peste nel 1854.
La nostra visita prosegue al Museo Diocesano (offerta libera), dove nel percorso museale tra arredi sacri, spicca il tesoro della Cattedrale: la Stauroteca o Croce bizantina o Croce di Federico, realizzata in oro, cristallo di rocca e pietre preziose risale alla metà del XII secolo. Da ammirare con meticolosità nei vari dettagli e nella sua straordinaria bellezza!

Tappa golosa presso il Gran Caffè Renzelli, dove si narra che i fratelli Brandiera, eroi del Risorgimento, prima di essere fucilati, qui bevvero il loro ultimo caffè. Tra le tante prelibatezze che vengono esposte in bella mostra, assaggiamo la varchiglia alla monacale, un dolce morbido che viene preparato con il cacao, le mandorle, l’albume d’uovo e ricoperto poi di cioccolato fondente. Il nome? In spagnolo “varca”, significa barca e la sua forma ricorda proprio un’imbarcazione!

Paola ci accompagna all’interno di una bottega storica dove la ginestra diventa un tessuto, la sua tessitura è una pratica antica della tradizionale arte tessile calabrese, qui si realizzano arazzi con immagini sacre e non. Nei nostri viaggi ho sempre ammirato questo meraviglioso fiore giallo che cresce spontaneamente nei luoghi più disparati, ricordo anche la famosa poesia del Leopardi che mi fu chiesta all’orale all’esame di maturità, ma mai e poi mai, avrei pensato che potesse trasformarsi in un tessuto… Fantastico!
Lasciamo Cosenza per raggiungere la prossima tappa, anche se consiglio di valutare una sosta più lunga per visitare la città nei suoi vari aspetti poliedrici tra antico e moderno.
Qui salutiamo Paola, la nostra guida turistica, il nostro non è un addio, ma soltanto un arrivederci, contiamo di rivederla quando ritorneremo in Calabria...

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PAOLA: tra mare e santità

san francesco paola

È il paese natale di San Francesco, protettore della Calabria.
Sistemiamo il camper all’interno dell’area camper del Villaggio Bahja a PAOLA (CS), vicina alla spiaggia che si raggiunge da un sottopassaggio della ferrovia.
Con il pullman raggiungiamo il Santuario che dista circa 5 km e sorge a 178 m sul livello del mare, da qui si gode un bellissimo panorama.
Incontriamo la guida che conclude questo tour organizzato da IO VIAGGIO IN CAMPER, si chiama Nunzia. Ci racconta la storia del Santo che visse nel 1400 e fondò l’ordine dei minimi dopo aver preso ispirazione dal suo omonimo di Assisi. Il complesso monastico imponente e articolato si compone di tante parti, antiche e moderne. La parola CHARITAS identifica San Francesco da Paola e Nunzia ci racconta dei suoi miracoli: la resurrezione di Martinello, il suo agnellino, a quello della fornace, nonché la fonte della Cucchiarella.
Visitiamo soltanto una parte di questo complesso monastico, dato il periodo post-Covid molte zone non sono accessibili.
Rientriamo in area camper giusto in tempo per goderci un ultimo bagno e uno spettacolare tramonto che si va a sommare agli altri che abbiamo collezionato in questa vacanza.

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DIAMANTE: paese dei murales, del peperoncino e del cedro liscio

diamante

La visitammo nel 2011 quando realizzammo l’itinerario la Riviera dei Cedri, ma la rivediamo molto volentieri anche in questa occasione perché DIAMANTE è affascinante e non si stanca mai di rivederla, sarà il suo fascino che si rinnova con i murales che vengono realizzati e cambiano le facciate delle case e gli scorci quindi mutano con il tempo. Sarà anche il suo mood tra il peperoncino che qui trova la sua massima espressione nel festival che ogni si svolge, ma anche il cedro liscio, frutto prezioso considerato “sacro”, in quanto citato per ben settanta volta dalla Bibbia e ogni anno i rabbini vengono qui a selezionare i migliori per la la festa delle Capanne (Sukkoth).
Purtroppo i vecchi murales che fecero la loro prima comparsa nel 1981 grazie ad un sindaco lungimirante che volle dare una connotazione particolare al borgo marittimo, ora sono scoloriti e lasciano spazi a nuovi. Ogni scorcio è unico: i murales si fanno breccia tra i panni stesi dai balconi che in questi vicoli regalano scatti unici e degni di essere portati a casa come ricordo.
Riusciamo ad entrare in chiesa per una sbirciata all’interno, oggi è il 12 agosto, Festa dell’Immacolata Concezione, Patrona di Diamante. Purtroppo le celebrazioni e i festeggiamenti sono sospesi causa post-Covid, sicuramente sarebbe stato bello assistere, o meglio a partecipare e farsi “coinvolgere” dal clima festoso caratteristico di questi eventi, peculiarità che il Sud sa regalare.
Il mare che si scorge tra un vicolo ed un altro, ma anche dalla terrazza panoramica che raggiungiamo, è sempre blu di un blu quasi cielo, che si fatica a distinguere la linea di confine all’orizzonte, si staglia poco più avanti l’isola di Cirella, chiamata anche la “balena” per la sua caratteristica forma che ricorda per l’appunto.
Ci fermiamo in un negozio di prodotti tipici, dove Nunzia, la nostra guida, ci accompagna alla degustazione del cedro liscio di Diamante e dei suoi derivati. Uno shopping sfrenato tra prodotti al cedro e al peperoncino: che bontà!

Lasciamo il paese di Diamante per raggiungere il Lido Tropical e piazzarci con i camper. Siamo fortunati e noi riusciamo ad avere la piazzola vista mare e quando dico vista mare, significa proprio che dove finisce la spiaggia, inizia la piazzola!

Qui ci concediamo un paio di giorni di vita di spiaggia, un mare stupendo, una mangiatina di pesce al ristorante Tropical e naturalmente un affascinante tramonto con la sagoma scura dell’Isola di Cirella che si staglia contornata dal rosso fuoco e oro del sole che va a dormire.

A Diamante si conclude il tour organizzato dal tour operator IO VIAGGIO IN CAMPER. Salutiamo gli equipaggi con cui abbiamo condiviso questa entusiasmante esperienza, ci accomiatiamo da Luca Bianchini e Ruslan che proseguono verso Palmi (RC) per incontrare un nuovo gruppo da accompagnare in Sicilia, mentre Lorenzo ed io ci dirigiamo verso Scalea per la spesa presso un supermercato e raggiungere una località affacciata al golfo di Policastro.

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SAN NICOLA ARCELLA: spiaggia e grotte

san nicola arcella

Lasciamo il camper nella parte alta del paese e raggiungiamo le spiagge con il pullman che ha fermata proprio nelle adiacenze del parcheggio (biglietto si fa a bordo).
La spiaggia più bella e suggestiva di San Nicola Arcella è quella dell’Arcomagno che si raggiunge via mare o da una scalinata che però è chiusa da un’ordinanza, causa una frana sul tragitto. Molte persone scavalcano la cancellata snobbando il divieto, noi ligi alle regole, non ce la sentiamo e così abbandoniamo l’idea di vedere questa meraviglia della Natura.
Cerchiamo un fazzoletto di spiaggia poco frequentato e ci godiamo questo splendido mare dove rocce nere interrompono il blu del colore dell’acqua.
Ci godiamo un intero pomeriggio tra bagni di mare e uno sguardo al paesaggio attorno.
In serata, ripreso il camper ci spostiamo di pochissimi chilometri per raggiungere l’ultima nostra tappa di questo tour alla scoperta della costa tirrenica calabra.

  01 - Calabria - San Nicola Arcella - scorcio panoramico.jpg 02 - Calabria - San Nicola Arcella - torre Crawford.jpg 03 - Calabria - San Nicola Arcella - isola di Dino.jpg 04 - Calabria - San Nicola Arcella - scorcio.jpg


PRAIA MARE e l’inseparabile ISOLA DI DINO

praia mare isola dino

Ci sistemiamo in campeggio per goderci gli ultimi giorni di vacanza: è il week end di Ferragosto, anche se abbiamo la consapevolezza che avrà una connotazione molto speciale, senza festeggiamenti viste le ultime restrizioni adottate in materia di contenimento degli assembramenti anti-Covid.

L’isola di Dino sta a Praia a mare come i faraglioni a Capri. L’inconfondibile isola che venne acquistata da Gianni Agnelli per trasformarla in attrazione turistica (ci voleva costruire bungalow, villette eccetera), fortunatamente il progetto non andò in porto e così resta una bellezza della Natura da visitare a bordo delle imbarcazioni che partono da Praia o da San Nicola Arcella e si avvicinano al suo perimetro per ammirare la Grotta Azzurra e quella del Leone, due delle tante esistenti in questa isola. Nei suoi fondali, sono presenti le gorgonie, una vera e propria “foresta” di questa sorta di coralli.
Un’altra cosa affascinante di questo tratto di costa sono le torri saracene che facevano da sentinella per avvistare, nonché avvisare le popolazioni che vivevano nell’entroterra, le incursioni di pirati provenienti dal mare. Venivano costruite in una posizione oltre che strategica anche molto “furba”, infatti si può notare che sono poste in punti dove potessero scorgersi tra di loro e così comunicare attraverso segnali di fumo. Ecco a San Nicola Arcella, torre Crawford in posizione elevata rispetto a Torre Fiuzzi ,quella di Praia Marre, raggiungibile da una bella camminata sul lungomare, ma comunque ben visibili l’una con l’altra.
Il centro di Praia si raggiunge con una bella camminata sul lungo viale che costeggia il mare (illuminato di sera), dal campeggio dove sostiamo dista circa un chilometro e mezzo. Localini, gelaterie e negozi si affacciano sul viale centrale. È un paese turistico ideale per famiglie, anche con bambini. La spiaggia ampia che si affaccia su un mare che si riconferma pure qui limpido e bello, offre sia spazi attrezzati che liberi.

A Praia mare chiudiamo questo nostro breve ma intenso periodo di vacanza. Ci aspettano tanti progetti da realizzare e così dopo 10 giorni il nostro soggiorno in terra calabra si conclude portando nel cuore nuove esperienze e nuove amicizie, un bottino di tramonti incredibili e la consapevolezza che la nostra bella Italia sa sempre stupirci e ha tanto da offrire!

  01 - Calabria - Praia a Mare - by night.jpg 02 - Calabria - Praia a Mare - fontane.jpg 03 - Calabria - Praia a Mare e Isola di Dino.jpg 04 - Calabria - Praia a Mare - mare.jpg 05 - Calabria - Praia a Mare - lungomare.jpg 06 - Calabria - Praia a Mare - centro.jpg 07 - Calabria - Praia a Mare - centro.jpg 08 - Calabria - Praia a Mare - centro.jpg 09 - Calabria - Praia a Mare - torre Fiuzzi.jpg 10 - Calabria - Praia a Mare - castello.jpg 11 - Calabria - Praia a Mare - torre Fiuzzi e scorcio.jpg 12 - Calabria - Praia a Mare - spiaggia.jpg

 

Dove sostare

diamante lido tropical

 

calabria occidentale soste camper

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