REGGIO CALABRIA: tra miti, religiosità, leggende e il lungomare più bello d’Italia
È una città che abbiamo sempre tagliato fuori nelle nostre lunghe trasferte verso il Sud, ce ne hanno sempre decantato la sua bellezza e finalmente riusciremo con i nostri occhi a scoprire quanto di affascinante può offrire.
Dopo il lungo viaggio lungo tutto lo Stivale, fermiamo il camper al parcheggio che si affaccia sul mare in attesa dell’arrivo degli altri equipaggi provenienti da Gerace.
Osserviamo la Sicilia, che sta proprio lì di fronte e in giornate terse e serene sembra sfiorare la Calabria, questo attraverso un affascinante effetto ottico conosciuto con il nome dell’inganno della Fata Morgana.
All’arrivo del gruppo capeggiato da Luca Bianchini e dal figliolo Ruslan, di 10 anni, mascotte della comitiva ci uniamo a loro in attesa di visitare il centro storico di Reggio Calabria accompagnati dalle spiegazioni di Paola Morano, la guida turistica che in tutto il tour resterà insieme a noi (eccezione a Paola e Diamante che incontreremo Nunzia) e figlia di un camperista, presidente di un camper club.
Ci incamminiamo a piedi a scoprire questa città che purtroppo è stata in più occasioni distrutta a causa dei violenti terremoti: uno il 1783 e il più forte nel 1908 e non da meno anche il maremoto.
Un assetto urbano e un patrimonio artistico culturale che purtroppo ha subito considerevoli mutamenti a causa di questi sismi, ma la sua bellezza attuale non racconta di queste ferite passate. Si presenta al visitatore con il suo fascino “green” di un lungomare, il più bello d’Italia come lo definì il D’Annunzio, dove ai lati fanno bella mostra magnolie secolari con tronchi che si radicano al terreno quasi timorose di essere in un luogo che troppo spesso la natura ha violentemente mutato, così come meravigliose palme verso un mare dai vari colori.
Ma prima di passeggiare su questo bellissimo lungomare, ci fermiamo ad ammirare i resti della cinta muraria dell’epoca greca quella che apparteneva alla Polis della Magna Grecia.
Il lungomare è dedicato al sindaco della "primavera di Reggio", Italo Falcomatà, regala scorci di grande fascino grazie anche a punti di interesse imperdibile come l’Arena dello Stretto da cui si gode un panorama imperdibile, un grande luogo di cultura e di incontro, non da meno sono le tante postazioni anche di statue moderne che ci attraggono per foto bizzarre.
Ci incamminiamo verso corso Garibaldi, la via dello shopping su cui si affacciano negozi di grande fascino.
Ma Reggio Calabria è anche la città dove approdò l’apostolo Paolo, che in seguito diventò Santo. Era il ‘56 dopo Cristo, qui avvenne il famoso miracolo della colonna bruciata conservata all'interno della bellissima basilica Cattedrale dedicata a Maria Santissima, il più grande edificio religioso della Calabria.
All'interno ci attende un ricco patrimonio di opere d’arte, una di queste è la cappella del Sacramento dichiarata Monumento Nazionale e riuscita a scampare ai vari terremoti ed incendi. Un luogo riccamente decorato con marmi a intarsio.
Ma la vera attrattiva della città sono loro: i bronzi di Riace custoditi all’interno al Museo Archeologico Nazionale (prenotazione obbligatoria ai numeri 320 7176148 – 320 7620091). L’accesso al museo è gestito da un addetto che con foglietti sdruciti e scritti a mano cerca di regolamentare l’affluenza all’interno per un numero ben definito di persone.
Entriamo all’interno del museo con la guida turistica che ci spiega la storia dei bronzi, il loro ritrovamento risale all’agosto del 1972 quando un giovane sub notò un braccio, il tutto avvenne in località Riace Marina, da qui il nome dato alle statue.
Sono grandiosi, si rimane a bocca aperta di fronte a queste due possenti statue che facendo un calcolo veloce veloce hanno circa 2500 anni. Questi due guerrieri di origine greca meritano tempo per essere scrutati. Paola, la guida turistica, ci racconta tanto di loro: materiali, dettagli (notare le vene in rilievo dove il peso del corpo viene scaricato), della loro perfezione anatomica, della loro bellezza tra l’umano e il divino, della loro storia come ritrovamento così casuale nel mare calabro e gli ancora tanti quesiti che ruotano attorno a loro. Si vorrebbe restare lì a lungo per ammirare la loro bellezza, ma il tempo a disposizione è definito e quindi li si lascia a malincuore buttando ancora un ultimo sguardo a questi capolavori scultorei più significativi dell'arte greca.
Lasciamo i bronzi per addentrarci poi nei vari piani del museo e ammirare i vari reperti archeologici che ci raccontano la storia della Calabria.
La giornata calda invita a godersi una meritata sosta fresca (e golosa), tra le tante gelaterie presenti consigliamo la gettonatissima “Da Cesare”, qui a Reggio Calabria ormai un’istituzione, è inconfondibile, non solo per il chiosco verde ma anche per la lunga fila che si snoda davanti…
La serata al Blu Morgana, un localino tipico sul lungomare di Reggio Calabria, viene disturbata da una pioggia passeggera che ci costringe a ripiegare sui piatti da asporto che gentilmente il proprietario ci prepara. Consigliatissimo questo fast food di pesce con un ottimo rapporto qualità prezzo.