Giorno 4
Rifugio Duca degli Abruzzi , in cammino tra le vette e Santo Stefano di Sessanio, la pace rurale
Ci svegliamo con una giornata splendida: il sole illumina ogni sfumatura di questo meraviglioso panorama che ci circonda. Sua Maestà il Gran Sasso è ancora più imponente, oggi lo vogliamo vedere più da vicino…
Decidiamo di raggiungere il Rifugio Duca degli Abruzzi, a 2.388 metri di altitudine. Il sentiero parte proprio da qui, a pochi passi dal nostro punto sosta.
L’escursione, classificata di difficoltà turistica, è perfetta per chi ha un minimo di allenamento. Noi, come sempre, consigliamo di affrontarla con le giuste scarpe da trekking: il tracciato è ghiaioso e ripido in alcuni tratti.
Man mano che saliamo, il panorama si apre su Corno Grande, Campo Pericoli, Pizzo Cefalone e tutta la vallata di Campo Imperatore. Ogni passo è una meraviglia che riempie gli occhi e il cuore. Ci sono anche alcune zone ancora innevate.
Arrivati al rifugio ci fermiamo per un pranzo al sacco con vista. Una di quelle pause che ti rigenerano davvero: solo noi, il cielo azzurro, l’aria sottile di montagna e l’immensità del Gran Sasso davanti a noi.
Nel pomeriggio, dopo la discesa, ci prendiamo del tempo per godere in relax degli ultimi scorci di questo altopiano meraviglioso, prima di rimetterci in viaggio verso nuove mete.
Abbiamo bisogno di caricare acqua e scaricare le acque grigie e nere, così scendiamo verso Santo Stefano di Sessanio (AQ), uno dei borghi più belli dell’Abruzzo e d’Italia (1.250 m slm), dove si trova l’Azienda Agricola Rosa Ciarrocca. La nostra idea iniziale era solo fermarci per il camper service... ma ci basta poco per cambiare programma. Avevamo previsto le operazioni di carico e scarico poi di fermarci per la notte nel parcheggio fuori paese segnalato per i camper.
All’agricamping il costo del carico e scarico (tariffe 2025) è di € 5,00 oppure € 10,00 se si sceglie anche il pernottamento in piazzola (compreso l’allaccio elettrico e la Wifi). I soldi si lasciano in una cassettina self-service… tutto in pieno stile agricamping: onesto, semplice e genuino! Decidiamo di restare!
La serata è tranquilla e serena, ci godiamo la cena all’aperto con il sottofondo della vita rurale. In questa piccola fattoria c’è anche una casetta-frigo self service con prodotti tipici. Scopriamo che proprio qui si coltiva la lenticchia di Santo Stefano di Sessanio. Ne acquistiamo un sacchetto da portare con noi.
Curiosità!
Santo Stefano di Sessanio è famoso per la sua lenticchia, un piccolo legume scuro e saporito che cresce oltre i 1.200 metri di quota. È diventata Presidio Slow Food grazie al suo sapore unico e alla coltivazione tradizionale tramandata di generazione in generazione. Oltre ad essere buonissima, è anche una varietà antichissima, recuperata dopo anni di abbandono. Un vero gioiello della biodiversità italiana!
Andiamo a dormire circondati dalla pace e la tranquillità del luogo.