Giorno 1
L'Aquila, la rinascita di una città in cammino
Iniziare il nostro itinerario da L’Aquila è stato come immergersi subito nel cuore pulsante di questo territorio. Una città che porta ancora visibili le cicatrici del devastante terremoto del 2009: le gru segnano la skyline, come tante braccia sospese che lavorano al futuro. Ma al tempo stesso si respira ovunque un’energia nuova, una determinazione forte: L’Aquila si sta preparando ad accogliere il 2026 come Capitale Italiana della Cultura, e lo sta facendo con dignità, visione e bellezza.
Abbiamo scelto di seguire le indicazioni precise e appassionate del blog di Lorenzo Taccioli (link all’articolo), che ci ha aiutato a orientarci in un centro storico in continuo divenire: ciò che oggi è chiuso, domani potrebbe essere visitabile, e viceversa. È una città che va vissuta così, con il passo lento e lo sguardo attento, senza troppe aspettative, ma pronti a lasciarsi sorprendere, con scarpe comode anzi comodissime perché la città è uno sali scendi di vicoli, scalinate che a volte danno anche un certo affanno.
Tra chiese, portici, palazzi storici e cantieri, L’Aquila ci ha stretto il cuore soprattutto in un luogo: la chiesa di Santa Maria del Suffragio, conosciuta anche come la chiesa delle Anime Sante. Entrando, ci siamo trovati davanti alla Cappella della Memoria. Lì, un libro rilegato raccoglie i volti e i nomi delle vittime di quel terribile giorno (era il 6 Aprile 2009 e le vittime furono 309 e 1500 feriti). È stato impossibile non commuoversi. Un silenzio denso ci ha avvolti, e in quel momento abbiamo sentito davvero tutta la potenza della memoria e il valore del ricostruire, passo dopo passo. Noi sentiamo molto da vicino questo evento perché esattamente tre anni dopo a Maggio, ci fu il nostro terremoto quello dell’Emilia e sappiamo bene ciò che si prova in questi contesti.
Per stemperare le emozioni e concederci un momento di dolcezza, ci siamo fermati in una gelateria super premiata, una vera eccellenza italiana: Da Carolina e Gina, campioni del mondo del gelato artigianale. Un cono super goloso da leccarsi i baffi.