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Sette (+1) giorni in camper nel
Parco del Gran Sasso e Monti della Laga
copertina gran sasso itinerario def

L'Abruzzo autentico: un viaggio slow tra cammini, borghi e avventure in libertà

di Mazzoni Marzia

Quando abbiamo deciso di esplorare il Parco del Gran Sasso e Monti della Laga, che quest'anno festeggia i suoi 30 anni (1995-2025), lo abbiamo fatto con uno spirito slow: quello che ama fermarsi, osservare, ascoltare e assaporare. In questo viaggio di sette giorni (+1) abbiamo alternato giornate attive in e-bike a passeggiate rigeneranti nei borghi, tappe gastronomiche e incontri con un Abruzzo autentico, capace di accogliere e sorprendere.

Ogni luogo ci ha narrato qualcosa, lasciandoci emozioni e ricordi bellissimi. È stato il mix tra una natura potente, l'accoglienza calorosa e la resilienza umana a lasciarci dentro un segno profondo. Proprio come accaduto nella prima tappa: L'Aquila, una città ferita, ma con una voglia di rinascita che emoziona.

 


Giorno 1 

L'Aquila, la rinascita di una città in cammino

laquila collage

Iniziare il nostro itinerario da L’Aquila è stato come immergersi subito nel cuore pulsante di questo territorio. Una città che porta ancora visibili le cicatrici del devastante terremoto del 2009: le gru segnano la skyline, come tante braccia sospese che lavorano al futuro. Ma al tempo stesso si respira ovunque un’energia nuova, una determinazione forte: L’Aquila si sta preparando ad accogliere il 2026 come Capitale Italiana della Cultura, e lo sta facendo con dignità, visione e bellezza.

laquila capitale cultura2026

Abbiamo scelto di seguire le indicazioni precise e appassionate del blog di Lorenzo Taccioli (link all’articolo), che ci ha aiutato a orientarci in un centro storico in continuo divenire: ciò che oggi è chiuso, domani potrebbe essere visitabile, e viceversa. È una città che va vissuta così, con il passo lento e lo sguardo attento, senza troppe aspettative, ma pronti a lasciarsi sorprendere, con scarpe comode anzi comodissime perché la città è uno sali scendi di vicoli, scalinate che a volte danno anche un certo affanno.

Tra chiese, portici, palazzi storici e cantieri, L’Aquila ci ha stretto il cuore soprattutto in un luogo: la chiesa di Santa Maria del Suffragio, conosciuta anche come la chiesa delle Anime Sante. Entrando, ci siamo trovati davanti alla Cappella della Memoria. Lì, un libro rilegato raccoglie i volti e i nomi delle vittime di quel terribile giorno (era il 6 Aprile 2009 e le vittime furono 309 e 1500 feriti). È stato impossibile non commuoversi. Un silenzio denso ci ha avvolti, e in quel momento abbiamo sentito davvero tutta la potenza della memoria e il valore del ricostruire, passo dopo passo. Noi sentiamo molto da vicino questo evento perché esattamente tre anni dopo a Maggio, ci fu il nostro terremoto quello dell’Emilia e sappiamo bene ciò che si prova in questi contesti.

Per stemperare le emozioni e concederci un momento di dolcezza, ci siamo fermati in una gelateria super premiata, una vera eccellenza italiana: Da Carolina e Gina, campioni del mondo del gelato artigianale. Un cono super goloso da leccarsi i baffi.

laquila gelato


Giorno 2 – 1° giugno

Una giornata slow, tra spiritualità, borghi e il nostro anniversario

giorno2 anniversario filetto

Oggi è una giornata speciale per noi: festeggiamo vent’anni di matrimonio e ventotto di vita insieme. Un traguardo che abbiamo scelto di onorare con semplicità, dedicandoci a un’esperienza a ritmo lento, immersi nella quiete e nella bellezza autentica dell’Abruzzo.

anniversario 20anni

Lasciamo L’Aquila e, con pochi chilometri, raggiungiamo una vera perla incastonata nella roccia: il Santuario di Santa Maria d’Appari, un edificio suggestivo che sembra fondersi con la parete di montagna. Trae la sua denominazione dall’apparizione della Madonna alla pastorella Maddalena Chiaravelle. Proprio oggi qui si celebra la processione per l’Ascensione del Signore e la Santa Messa, aggiungendo un tocco ancora più spirituale alla nostra visita. Un luogo di pace, dove il tempo sembra essersi fermato.

La tappa successiva è Filetto (AQ), un minuscolo borgo che conserva un’atmosfera autentica e rilassata. Su consiglio ricevuto, abbiamo prenotato al Bar Trattoria Marcocci: un luogo che difficilmente noteresti se nessuno te lo segnalasse, ma che sa davvero sorprendere.

Una vera scoperta! Abbiamo gustato un pranzo casereccio di quelli che ti riportano alle domeniche in famiglia: sapori del territorio, porzioni generose e prezzi più che onesti. Da segnare e consigliare.

Per smaltire il lauto pasto, nel pomeriggio ci siamo regalati una passeggiata a piedi lungo un sentiero suggestivo che ci ha portati alle cascate Schizzaturu. Acqua, natura, silenzi: una cornice perfetta per concludere questa giornata bellissima, piena di emozioni semplici ma intense.

E il nostro viaggio della vita continua, così come questo itinerario.

Lasciamo poi Filetto e continuiamo il nostro itinerario in direzione di uno dei luoghi più iconici del Gran Sasso: Campo Imperatore. Lungo la strada ci fermiamo ad ammirare il tempietto di Sant’Eusanio, piccola struttura solitaria ma potente nella sua semplicità. Peccato che sia chiuso, sbirciamo tra le fitte grate l’interno e ci appare davvero affascinante questo capolavoro di architettura paleocristiana, pensate che fu costruito nel IX secolo!

Raggiungiamo infine la vasta piana di Campo Imperatore, un luogo che non ha bisogno di presentazioni: immensa, silenziosa, affascinante, spesso chiamata il “Tibet italiano”. Qui ci sistemiamo in un punto sosta vicino al vecchio Hotel Campo Imperatore, tristemente noto per essere stato il luogo della prigionia di Mussolini, ora l’edificio è chiuso, in forte stato di decadenza…

La giornata si chiude con lo sguardo verso Sua Maestà il Gran Sasso e una serata immersi nel silenzio assoluto della montagna. Il cielo si accende di stelle, e noi siamo grati per questa bellezza senza tempo e l’aver trascorso una giornata così bella. 

 


Giorno 3

Campo Imperatore in e-bike: 30 km tra natura, cinema e arrosticini

camera con vista gran sassocamera con vista Gran Sasso

Questa giornata è tutta dedicata alla scoperta dell’Altopiano del Gran Sasso… su due ruote! Un’escursione in e-bike di circa 30 chilometri, a ritmo lento, per assaporare ogni dettaglio di questo angolo d’Abruzzo che sembra uscito da un set cinematografico.

Lasciamo con il camper la zona dell’Hotel Campo Imperatore e scendiamo verso il Lago Racollo, dove troviamo un punto sosta comodo lungo la strada: perfetto per parcheggiare e scaricare le e-bike.

giorno3 Campo imperatore

La magia inizia subito: pedaliamo tra paesaggi che mozzano il fiato, con scenografie naturali che sembrano disegnate. Prima tappa: il celebre punto che omaggia il film "Continuavano a chiamarlo Trinità". Sì, proprio qui sono state girate alcune scene del celebre spaghetti western con Bud Spencer e Terence Hill! E oggi, a mantenere viva l’atmosfera, ci sono perfino le scatole di fagioli con il volto iconico di Bud: una piccola chicca che strappa un sorriso a chiunque passi di lì.

Proseguiamo tra valli e cime che sembrano non finire mai. È impossibile non fermarsi ogni tanto per ammirare i fiori selvatici, scattare foto ai laghetti sparsi qua e là, e semplicemente respirare a pieni polmoni.

A pranzo ci fermiamo in uno dei luoghi più noti dell’altopiano: il Ristoro Mucciante, famoso per la vendita di carne fresca e soprattutto dei mitici arrosticini abruzzesi. Griglie accese a disposizione, tavoli di legno e un’atmosfera conviviale che unisce tutti: viaggiatori italiani e stranieri, motociclisti, famiglie e curiosi. È uno di quei luoghi dove il tempo si ferma, le chiacchiere si mescolano al profumo della carne sulla brace, e la semplicità si trasforma in esperienza indimenticabile.

Poco distante dal ristoro ci colpisce un’opera toccante: il monumento dedicato al pastore Pupo Nunzio e alla sua famiglia. Sculture in pietra bianca che raccontano la fatica, la dignità e l’identità di queste montagne. Un omaggio autentico alla cultura pastorale.

Nel pomeriggio riprendiamo le nostre bici e ci lasciamo ancora sorprendere dalla bellezza del paesaggio, pedalando tra silenzi, suoni della natura e panorami infiniti.

A fine giornata rientriamo al camper, carichiamo le bici e risaliamo verso Campo Imperatore, dove ci aspetta un’altra notte circondati solo da natura, silenzio e un cielo incredibilmente stellato. Una di quelle notti che ti riconciliano con il mondo...

campo imperatore notturnaBuona notte da Campo Imperatore

 


Giorno 4

Rifugio Duca degli Abruzzi , in cammino tra le vette e Santo Stefano di Sessanio, la pace rurale

Ci svegliamo con una giornata splendida: il sole illumina ogni sfumatura di questo meraviglioso panorama che ci circonda. Sua Maestà il Gran Sasso è ancora più imponente, oggi lo vogliamo vedere più da vicino…

giorno4 duca abruzzi


Decidiamo di raggiungere il Rifugio Duca degli Abruzzi, a 2.388 metri di altitudine. Il sentiero parte proprio da qui, a pochi passi dal nostro punto sosta.

L’escursione, classificata di difficoltà turistica, è perfetta per chi ha un minimo di allenamento. Noi, come sempre, consigliamo di affrontarla con le giuste scarpe da trekking: il tracciato è ghiaioso e ripido in alcuni tratti.

Man mano che saliamo, il panorama si apre su Corno Grande, Campo Pericoli, Pizzo Cefalone e tutta la vallata di Campo Imperatore. Ogni passo è una meraviglia che riempie gli occhi e il cuore. Ci sono anche alcune zone ancora innevate.

Arrivati al rifugio ci fermiamo per un pranzo al sacco con vista. Una di quelle pause che ti rigenerano davvero: solo noi, il cielo azzurro, l’aria sottile di montagna e l’immensità del Gran Sasso davanti a noi.

Nel pomeriggio, dopo la discesa, ci prendiamo del tempo per godere in relax degli ultimi scorci di questo altopiano meraviglioso, prima di rimetterci in viaggio verso nuove mete.

Abbiamo bisogno di caricare acqua e scaricare le acque grigie e nere, così scendiamo verso Santo Stefano di Sessanio (AQ), uno dei borghi più belli dell’Abruzzo e d’Italia (1.250 m slm), dove si trova l’Azienda Agricola Rosa Ciarrocca. La nostra idea iniziale era solo fermarci per il camper service... ma ci basta poco per cambiare programma. Avevamo previsto le operazioni di carico e scarico poi di fermarci per la notte nel parcheggio fuori paese segnalato per i camper.

All’agricamping il costo del carico e scarico (tariffe 2025) è di € 5,00 oppure € 10,00 se si sceglie anche il pernottamento in piazzola (compreso l’allaccio elettrico e la Wifi). I soldi si lasciano in una cassettina self-service… tutto in pieno stile agricamping: onesto, semplice e genuino! Decidiamo di restare!

santo stefano sessanio agricamping

La serata è tranquilla e serena, ci godiamo la cena all’aperto con il sottofondo della vita rurale. In questa piccola fattoria c’è anche una casetta-frigo self service con prodotti tipici. Scopriamo che proprio qui si coltiva la lenticchia di Santo Stefano di Sessanio. Ne acquistiamo un sacchetto da portare con noi.

Curiosità!
Santo Stefano di Sessanio è famoso per la sua lenticchia, un piccolo legume scuro e saporito che cresce oltre i 1.200 metri di quota. È diventata Presidio Slow Food grazie al suo sapore unico e alla coltivazione tradizionale tramandata di generazione in generazione. Oltre ad essere buonissima, è anche una varietà antichissima, recuperata dopo anni di abbandono. Un vero gioiello della biodiversità italiana!

Andiamo a dormire circondati dalla pace e la tranquillità del luogo.


Giorno 5

In sella tra borghi sospesi nel tempo (Santo Stefano di Sessanio-Castelvecchio Calvisio-Carapelle Calvisio-Calascio-Rocca Calascio-Santo Stefano di Sessanio)

 giorno5 tourebike borghi

Oggi si parte con le ebike! L’idea è quella di esplorare alcuni dei paesi nei dintorni di Santo Stefano di Sessanio, seguendo un itinerario panoramico, profumato di natura e pieno di fascino. Pronti? In sella...via!

Castelvecchio Calvisio (AQ)

La prima tappa è Castelvecchio Calvisio, che raggiungiamo percorrendo la strada provinciale, pochissimo trafficata e affiancata da enormi cespugli di ginestre in fiore. Il loro profumo ci accompagna per tutto il tragitto, rendendo il percorso ancora più suggestivo.

Il borgo fortificato è un vero gioiello: si sviluppa su una pianta ellittica, con un sistema urbanistico ispirato al cardo-decumano romano. A 1.045 metri slm, custodisce ancora le case-mura, le porte storiche e i torrioni che parlano di un tempo in cui la difesa era essenziale.

Lasciamo le bici all’inizio del paese. Passeggiamo tra le viuzze coperte da archi e volte, dove le abitazioni si sviluppano su più livelli e sono collegate da scalinate poggiate su barbacani: un impianto urbanistico davvero unico!
Peccato che oggi il borgo sia praticamente disabitato, in parte ancora avvolto dai cantieri della ricostruzione post-terremoto. Nonostante questo, la sua bellezza lascia il segno.

Ripartiamo in sella verso la Chiesa di San Cipriano, situata fuori dal centro abitato. L’edificio, risalente al X secolo, è imponente e affascinante… anche se, purtroppo, chiuso al pubblico.

Carapelle Calvisio (AQ)

Proseguiamo per altri cinque chilometri e raggiungiamo Carapelle Calvisio, il comune più piccolo del Parco del Gran Sasso, a 877 metri slm. Tenete presente che siamo partiti da 1.250 metri... quindi, sì, ci aspetta una bella salita al ritorno! Ma per ora, godiamoci questa giornata luminosa e ricca di scoperte.

Il paese è tranquillo e raccolto, con meno danni visibili rispetto al vicino Castelvecchio. Ci piace la piazza con la fontana e la piccola torre poco distante dal centro abitato.

Ci fermiamo qui per un pranzo al sacco semplice seduti nella piazza principale.

Calascio (AQ)

Ricarichiamo le energie e ripartiamo in direzione Calascio, il borgo che si trova proprio sotto la famosa Rocca.
Anche qui lasciamo le bici all’ingresso e ci incamminiamo a piedi: siamo a 1.200 metri slm e il borgo fa parte del circuito dei Borghi Autentici d’Italia.

Camminiamo tra stradine lastricate di sampietrini, tra edifici medievali, fontane e scorci suggestivi. Ogni angolo sembra uscito da una cartolina. È un luogo che affascina per la sua semplicità autentica, silenziosa e fuori dal tempo. Ci sono anche tante chiese, la maggior parte chiuse. Entriamo invece in quella di San Nicola di Bari dove restiamo affascinati dalla porta lignea intagliata con le scene dell'Antico Testamento e della vita di San Nicola.

Rocca Calascio (AQ)

rocca calascio

Ecco la tappa più iconica di oggi: Rocca Calascio. La raggiungiamo con una salita che temevamo più impegnativa… e invece si rivela piacevole, immersa in una natura che si apre a ogni curva.

Lasciamo le biciclette ad inizio del borgo e saliamo a piedi. Prima di raggiungere l’iconica rocca, ammiriamo la chiesa di Santa Maria della Pietà, un edificio di pianta ottagonale molto singolare e affascinante.

Arriviamo ai 1.520 metri di altitudine della rocca, un punto panoramico che lascia senza fiato. La Rocca è celebre per essere stata set di film come

  • Ladyhawke”,
  • “La Piovra”,
  • “Il Nome della Rosa”
  • “Padre Pio”,
  • “Amici Miei atto II”,
  • “Il viaggio della sposa” e
  • “L’orizzonte degli eventi”.

L’ultimo in ordine cronologico è stato “The American” interpretato da George Clooney, interamente girato in Abruzzo, tra Rocca Calascio e il borgo di Calascio, Sulmona, Capestrano, Castel del Monte e Castelvecchio Calvisio.

.
Il National Geographic l’ha inserita tra i 15 castelli più belli del mondo... e una volta qui, non fatichiamo a capire il perché.

Il castello domina le vallate circostanti e ci regala uno spettacolo che mescola storia, silenzio e vastità.
Scattiamo decine di foto, incapaci di smettere di ammirare la bellezza che ci circonda.

NOTA: per chi vuole raggiungere Rocca Calascio in camper, è disponibile un servizio navetta da Calascio.

Rientro a Santo Stefano di Sessanio

Rientriamo verso Santo Stefano di Sessanio attraverso una strada bianca. Prima di tornare al camper, decidiamo di visitare il borgo a piedi.

Attraversiamo la suggestiva Porta Medicea, con lo stemma che racconta il legame del paese con il Gran Ducato di Toscana, e ci perdiamo tra vicoli, piazzette e scorci che sembrano un museo a cielo aperto.
È davvero uno dei “Borghi più belli d’Italia”… e se lo merita tutto.

Un ringraziamento speciale al blogger Lorenzo Taccioli, le cui indicazioni ci hanno aiutato a scoprire il borgo in modo completo e interessante.

Fine giornata

Ormai è sera. Rientriamo al camper stanchi ma felici.

Oggi abbiamo percorso 46 chilometri con le e-bike, vissuto emozioni autentiche e scoperto angoli d’Abruzzo che parlano al cuore.
La fatica delle salite è stata ampiamente ripagata dalla bellezza dei luoghi e dalla sensazione di libertà che solo una giornata così sa regalare. Buona notte... a domani!


Giorno 6 – Tra borghi autentici, sapori forti, una piccola Atlantide d’Abruzzo e tra Santi e Guerrieri

Santo Stefano di Sessanio – Castel del Monte – Lago di Capodacqua – Capestrano

giorno6 borghi

Mattina lenta nella quiete di Santo Stefano di Sessanio

Complice il luogo tranquillo e rilassante di questo agricampeggio, stamattina ce la prendiamo con calma.
Il giretto in e-bike di ieri si fa sentire e ci concediamo una colazione lenta e rigenerante sotto al tendalino, circondati dai ritmi pacifici della campagna e dagli animali della fattoria.

Scambiamo due chiacchiere con Luca, il figlio della proprietaria dell’agricampeggio, che ci racconta la nascita della struttura, curiosità sul territorio e aneddoti che ci tengono incollati lì, senza accorgerci del tempo che passa.

Castel del Monte (AQ): la capitale dei pastori

Ci rimettiamo in viaggio: in circa 15 km arriviamo a Castel del Monte, in provincia dell’Aquila, a 1346 metri slm.

Inserito tra i "Borghi più belli d’Italia", ha una particolarissima forma a stella, seguendo le curve di livello e le cinque alture che lo circondano.

Non a caso è conosciuto come "la Capitale dei Pastori", per via dell'antichissima tradizione legata alla pastorizia.

Prima di perderci nel borgo, facciamo tappa presso il punto vendita dell’Azienda Agricola Alessandro Pelini: qui non solo acquistiamo prodotti locali, ma ci godiamo un pranzo a base di eccellenze abruzzesi, servito con passione e raccontato nei dettagli da una signora gentilissima.


Tra le delizie da menzionare:

  • Pecorino Canestrato di Castel del Monte
  • Salumi di maiale nero
  • Mortadella di asino
  • Crostini con pecorino spalmabile

Un’esperienza che appaga gusto, cuore e mente!

Dopo pranzo, ci addentriamo nel centro storico, tra vicoli lastricati, archi in pietra, volte antiche e insegne narrative che raccontano storie e tradizioni. Affascinante anche l’evento che qui si celebra ogni estate: la Notte delle Streghe.

Un altro borgo da non perdere assolutamente!

Lago di Capodacqua (AQ): la piccola Atlantide d’Abruzzo

Lasciamo Castel del Monte per un breve spostamento verso un luogo tanto suggestivo quanto poco conosciuto: il Lago di Capodacqua.
Viene chiamato “la piccola Atlantide d’Abruzzo” perché nei suoi fondali cristallini riposano i resti sommersi di due antichi mulini, uno dei quali di ben 400 mq appartenuto alla famiglia Verlengia.

La temperatura dell’acqua è stabile tutto l’anno intorno ai 10°C, rendendo questo luogo incredibilmente limpido e privo di alghe.
Purtroppo, i tour in trimarani elettrici con visione subacquea sono attivi solo nei mesi di luglio e agosto… noi siamo in giugno e non possiamo che ammirare il lago da fuori, lasciandoci incantare dalla sua bellezza silenziosa.

Capestrano (AQ): tra santi, guerrieri e incontri speciali

Ultima tappa della giornata: Capestrano a 465 m slm.

Un borgo ricco di storia, dove il caso (o forse il destino?) ci fa incontrare Giancarlo, assessore del comune, che ci propone una visita guidata al Convento di San Giovanni.

Accettiamo con entusiasmo, e ci lasciamo coinvolgere dai suoi racconti:

  • la storia del Santo Giovanni da Capestrano,
  • la scoperta del celebre Guerriero di Capestrano,
  • la spiritualità e la forza di questa terra così autentica. 

Le ore volano, e guardando l’orologio ci accorgiamo che è già ora di cena, ci salutiamo con la promessa di rivederci domattina: ci aggregheremo infatti al gruppo di camperisti che Giancarlo guiderà verso un’altra meraviglia del territorio.

Pernottiamo nel parcheggio degli impianti sportivi, tranquilli e carichi di emozioni.


Giorno 7 – Capestrano, Bominaco e Navelli

Un viaggio tra misteri medievali, affreschi mozzafiato e l’oro rosso d’Abruzzo

giorno7 ultimi borghi

Scarichiamo le nostre e-bike dal camper con entusiasmo: oggi si pedala! L’appuntamento con l’assessore e un gruppo di camperisti è fissato a circa 7 chilometri da Capestrano, in un punto immerso nella natura dove si respira un’atmosfera d’altri tempi.

Ci inoltriamo lungo stradine bianche, accompagnati solo dal fruscio delle ruote sulla ghiaia e dai suoni della campagna abruzzese. Durante il percorso scorgiamo il fiume Tirino, uno dei più puliti d’Europa: le sue acque trasparenti e cristalline ci incantano. Il tratto che attraversiamo, proprio nei pressi della chiesa di San Pietro ad Oratorium, è considerato uno dei più suggestivi e interessanti dell’intero corso fluviale, ricco di vegetazione e fauna acquatica.

All’orario stabilito siamo puntuali davanti all’Abbazia di San Pietro ad Oratorium, pronta ad accoglierci con il suo fascino millenario.

La chiesa si trova in un luogo silenzioso e suggestivo, avvolta da un bosco che sembra custodirne i segreti. È un perfetto esempio di architettura romanica, ma custodisce anche misteri affascinanti: un antico altare pagano sotto il ciborio, un affresco dell’Apocalisse privo di colori, e soprattutto sulla facciata esterna il celebre quadrato magico SATOR, inciso al contrario… sarà un messaggio esoterico o una protezione mistica? Chissà...

📞 La chiesa è visitabile solo su prenotazione contattando la Pro Loco al 347 6054489.

Terminata la visita, salutiamo il gruppo che prosegue con l’assessore alla scoperta del convento di San Giovanni (che noi avevamo già esplorato il giorno prima) e ci rimettiamo in sella per rientrare a Capestrano.

Capestrano (AQ), il centro storico

Dedichiamo del tempo al borgo, anche se purtroppo molti edifici storici sono ancora in ristrutturazione post sisma, incluso il Castello Piccolomini. Riusciamo però a raggiungere e vedere dall’esterno un luogo simbolico: la casa natale di San Giovanni da Capestrano (1386), una piccola costruzione in pietra che racconta tanto del legame profondo tra il santo e il suo paese.

Rientriamo in camper per il pranzo, felici del percorso già ricco di emozioni, ma la giornata è tutt’altro che finita.

Bominaco (AQ): un tesoro artistico da togliere il fiato

Nel pomeriggio ci spostiamo di pochi chilometri per raggiungere Bominaco, piccola frazione di Caporciano famosa per custodire un capolavoro artistico definito da molti la piccola “Cappella Sistina d’Abruzzo”.

Lasciamo il camper all’inizio del borgo e ci incamminiamo verso la chiesa di Santa Maria Assunta e l’Oratorio di San Pellegrino, dove ci attende una visita guidata (a offerta libera).

Appena varcata la soglia, restiamo senza parole. Le pareti dell’oratorio sono completamente affrescate con scene vivide, ricche di dettagli, colori e simboli: un Vangelo dipinto che si svela sotto i nostri occhi. Alcuni affreschi qui presenti sono considerati unici a livello europeo.

Un vero incanto che lascia il segno.

Anche la Chiesa di Santa Maria Assunta è davvero affascinante e con tanti elementi molto interessanti.

Tappa imperdibile e unica!

Navelli, un borgo fortificato tra zafferano e ceci

Riprendiamo il nostro itinerario verso Navelli, borgo a 760 metri d’altitudine, noto per lo zafferano DOP (l’“oro rosso” d’Abruzzo) e per i suoi ceci, Presidio Slow Food. Ma è anche uno dei Borghi più belli d’Italia, fortificato e ricco di fascino, con il suo consueto saliscendi di vicoli e scalinate.

Passeggiamo curiosi tra le sue viuzze silenziose, scoprendo palazzi nobiliari, chiese nascoste e scorci che sembrano usciti da un libro illustrato.

Cerchiamo lo zafferano, ma non essendo stagione (la raccolta avviene in autunno), ci accontentiamo di acquistarlo in polvere al minimarket del paese. Non resistiamo nemmeno ai ceci locali: ne facciamo scorta!

Sosta e relax

La giornata volge al termine. Spostiamo il camper nel parcheggio degli impianti sportivi dove troviamo un’altra coppia di camperisti, questa volta francesi. Un ultimo sguardo alle foto scattate oggi, un pasto semplice in camper e… la felicità di un’altra giornata intensa e piena.

Dove ci porterà la prossima avventura? Lo scoprirete presto!


(+1) CHIETI: Il Guerriero di Capestrano e visita al centro storico

 Chieti

Il Guerriero di Capestrano ci aveva davvero affascinato, soprattutto dopo la minuziosa spiegazione dell’assessore durante la nostra visita al convento di San Giovanni. Questo simbolo, scelto dalla Regione Abruzzo per il suo stemma, ci ha incuriosito ancor di più. L'originale, imponente e misterioso, è custodito al Museo Nazionale Archeologico di Chieti, e non potevamo lasciare questa zona senza vederlo con i nostri occhi.

Nel tragitto da Navelli a Chieti, ci fermiamo presso un produttore locale per acquistare un ottimo olio biologico, uno dei tanti pregi della terra abruzzese, un piccolo tesoro che ci porteremo a casa.

Arrivati a Chieti, parcheggiamo il nostro camper nell'area attrezzata e ci incamminiamo verso una salita che ci conduce fino al Museo Archeologico Nazionale d'Abruzzo, situato nella splendida Villa Comunale Frigeri (via Guido Costanzi 2). L’ingresso è a pagamento, ma ogni centesimo speso vale la pena: la raccolta di reperti è ricca di storia e fascino, con la punta di diamante rappresentata dal Guerriero di Capestrano.  Si tratta di una scultura in calcare tenero locale, risale al VI secolo a.C. Venne ritrovato in una necropoli dell'antica città di Aufinum, nei pressi di Capestrano (AQ). Rappresenta un guerriero dell'antico popolo italico dei Vestini.  L’imponenza della statua, che supera i due metri di altezza, ci lascia senza parole: una testimonianza straordinaria di un passato lontano, ma ancora vivo nelle pietre e nelle forme.

guerriero capestrano

 

Il centro storico di Chieti, ricco di storia e di fascino, merita una visita approfondita. Passeggiare tra le sue stradine acciottolate è un viaggio nel tempo, tra palazzi storici, chiese medievali e piazze che raccontano secoli di storia.

Concludiamo la nostra visita, a malincuore, sapendo che questo angolo d'Abruzzo così autentico ci ha regalato ricordi indelebili. Iniziamo il nostro viaggio di ritorno, ma lasciamo un pezzo di cuore in questa terra così ricca di storia, cultura e bellezza.

La nostra promessa? Tornare, per esplorare ancora di più e scoprire altre gemme di questa fantastica regione. Magico Abruzzo!


Dove sostare

Ecco le soste e gli approdi che abbiamo utilizzato noi in questo itinerario. Per la città di L’Aquila abbiamo indicato quelli disponibili.

L’AQUILA

Area camper L’Aquila Est

Solo parcheggio – vicino al Carrefour h24

 

Area camper in Via Strinella

Parcheggio con carico e scarico

 

Area camper porta Napoli

Parcheggio con carico e scarico

SANTUARIO MADONNA D’APPARI (AQ)

Punto sosta

Utilizzare i parcheggi posti a bordo strada

FILETTO (AQ)

Punto sosta

Non essendoci parcheggi, abbiamo sostato al cimitero presente all’inizio del paese.

CAMPO IMPERATORE (AQ)

Punto sosta presso il parcheggio dell’ex hotel

Senza servizi

 

Vari parcheggi anche sulla piana

Senza servizi

SANTO STEFANO DI SESSANIO (AQ)

Parcheggio Camper e Autobus

Solo sosta senza servizi

 

Agricamping Azienda Agricola Rosa Ciarrocca

Carico e scarico, allaccio elettrico, Wifi gratuita. Vendita prodotti tipici. Videosorvegliata

CASTEL DEL MONTE (AQ)

Punto sosta

Parcheggio di fianco al campo sportivo

LAGO DI CAPODACQUA (AQ)

Punto sosta

Negli spazi disponibili a parcheggio

CAPESTRANO (AQ)

Punto sosta

Nel parcheggio degli impianti sportivi

BOMINACO (AQ)

Punto sosta

Parcheggio ad inizio paese dove si trova la panchina “Bominaco città d’arte”

NAVELLI (AQ)

Punti sosta

- Nei vari parcheggi del paese

- Nel parcheggio degli impianti sportivi per la notte (senza servizi e videosorvegliato) un po’ fuori paese

CHIETI

Area camper

Strada Madonna della Vittoria 22
Carico e scarico


Indice Itinerari e Mete
 

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