PARMA: capitale ducale e del gusto
Una città a misura d'uomo, con un centro storico raccolto e di grande spessore che vanta prodotti tipici d'eccellenza
di Marzia Mazzoni
Per noi camperisti e campeggiatori PARMA è la città che ospita ogni anno Il Salone del Camper, l'imperdibile appuntamento che dal 2010 richiama gli appassionati del Turismo all'Aria Aperta. Ma quanti hanno visitato questa bella città? Confesso anch'io non la conoscevo, feci anni fa una “toccata e fuga” senza approfondirla, e quindi mi sono detta che era giunto il momento di farlo. Ho voluto dedicare a PARMA una visita per conoscerla meglio da vicino e raccontarvela.
Il titolo che le ho dato le attribuisce già un'importanza sia per valenza storica che economica, per ricordare che per ben oltre 300 anni qui c'era il Ducato di Parma e Piacenza; “capitale del gusto” invece perché qui siamo nella “food valley”, dal 2015 è stata riconosciuta “città creativa per la gastronomia” dall'Unesco, la prima che in Italia ha ricevuto questa identificazione.
Ma Parma è tanto altro: terra natia di artisti e personaggi illustri di fama internazionale quali Arturo Toscanini e Giuseppe Verdi (nato però a Roncole Verdi e non in città), Girolamo Francesco Maria Mazzola, detto il Parmigianino, pittore del 1500, ma anche scrittori quali Alberto Bevilacqua, il regista Bernardo Bertolucci. Era anche la città preferita da Maria Luigia, ovvero Sua Maestà la Principessa Imperiale ed Arciduchessa d'Austria, moglie di Napoleone, che arrivò qui al Ducato di Parma nell'aprile del 1816 in seguito ad un vitalizio che le fu affidato, le cronache dell'epoca scrivono che “ecco dileguarsi le nubi a poco a poco senza sibilo di vento, ridere il cielo di un bel sereno, e così prepararsi all’augustissima Viaggiatrice un beneaugurato ingresso ne’ suoi Ducati”; una figura importante quella di Maria Luigia che ha lasciato sul territorio tanto di sé. Si dedicò con passione alla sua terra e alla sua gente, portò cultura e arte, i parmigiani la ricordano con devozione e piacere.
Pronti, partenza, VIA!
Scarpe comode, cartina alla mano andiamo alla scoperta di questa città che saprà riservarvi tanti angoli suggestivi e di grande interesse, a volte anche inaspettati.
Il centro di Parma conserva la tipicità delle città emiliane: i portici, i sampietrini (selciato a blocchi) e la buona cucina. Ma Parma ha anche la peculiarità nel modo di parlare delle persone, quella “R” unica che caratterizza i parmigiani e li fa molto “francesi” (esempio: Gene Gnocchi!!) ci sono tante teorie che spiegano questa “interferenza linguistica” una direbbe che nulla avrebbe a che fare con le truppe della vicina Francia, come invece in molti sostengono!
Vi voglio raccontare di quella Parma ducale, elegante e preziosa che racchiude nel suo centro storico tesori di rara bellezza. Prendetevi tempo e non sottovalutate l'aspetto così raccolto e a misura d'uomo, è invece uno scrigno di bellezza che vi richiederà un po' di tempo per poterlo apprezzare e stupirvi di quello che la città offre sia come monumenti, opere d'arte e buona cucina.
IL CUORE DI PARMA
Da dovunque voi arriviate, il fulcro della città è piazza Duomo su cui si affacciano il Palazzo Vescovile dove ha sede il Museo Diocesano, la Cattedrale, dalla facciata sobria e di impronta romanica e l'indistinguibile Battistero, dalla caratteristica alternanza tra i cromatismi del bianco e del rosa del marmo di Verona (erroneamente chiamato marmo, perché trattasi di una pietra calcarea estratta sui monti Lessini).
Non fatevi trarre in inganno da questi aspetti così semplici e di poco fregio perché la vera scoperta è all'interno, uno scrigno di bellezze e veri e propri tesori della nostra bella Italia.
Due grandi leoni di marmo sorvegliano l’ingresso delle Cattedrale: scolpiti nel 1281 da Giambono da Bissone sono uno dei simboli del Duomo. Per la visita all'interno del Duomo ho aderito alle iniziative organizzate da Galli Giacomo, guida esperta di Parma, che, insieme ad altri visitatori, ci ha accompagnati alla scoperta dei tesori in esso custoditi, una visita unica ed insolita, spazi raggiungibili soltanto accompagnati.
Giacomo ci ha guidati alla scoperta di entrambi i matronei (i loggiati posti sopra alle navate laterali della cattedrale), luoghi a cui avevano accesso soltanto persone privilegiate. Una visita unica che permette di osservare il duomo da una prospettiva singolare e soprattutto si entra in una suggestiva atmosfera. I matronei si raggiungono da una scala chiocciola, ambienti di per sé spogli e semi-bui, ma la visione degli affreschi che si ammirano dalle campate, lasciano letteralmente stupiti dalla loro rara bellezza: un ciclo pittorico che racconta la vita di Cristo nella parte superiore e invece parti dell'antico Testamento nella parte inferiore. Di grande fascino le colonne, una vera e propria enciclopedia medioevale attraverso l'interpretazione dei decori dei capitelli di stile corinzio, dove Giacomo ci mette in evidenza alcune figure veri e propri simbolismi che dovevano servire come insegnamento morale per chi era in grado di leggerli ed interpretarli. Ecco così capitelli arricchiti da grifoni, un asino con la cetra, sirene, aquile ecc.
La seconda visita con Giacomo è invece nella cripta e nelle cappelle private Ravacaldi e Rusconi, due ambienti rinascimentali di grande interesse, veri e propri scrigni d'arte quattrocentesca. Nella prima cappella da notare lo “sposalizio della Vergine” un affresco di grande fascino e ricco di simbolismi che Giacomo vi spiegherà durante la visita. Nella cappella Rusconi invece da ammirare un affresco dove la Madonna è messa in primo piano e assume una posizione maestosa. La visita prosegue in ambienti posti dietro all'altare dove possiamo contemplare preziosi testimonianze della lavorazione ad intarsio del legno, quali il magnifico coro ligneo e altri mobili intagliati del 1400.
Termina la visita di Giacomo nella cattedrale accompagnandoci nello spazio interno ammirando dal basso verso l'alto questo meraviglioso interno riccamente decorato (anche se la prospettiva vista dai matronei è impagabile!).
La mia visita prosegue poi con il Battistero (a pagamento, con lo stesso biglietto si ha l'accesso al museo diocesano) a forma di prisma ottagonale è veramente un gioiellino da ammirare sia all'esterno che all'interno.
Curiosità: c'è una credenza che ho appreso da un'amica e ve la voglio proprio raccontare. Lo sapevate che gli studenti universitari di Parma non devono contare i piani del battistero altrimenti non si laureano?
Vi consiglio inoltre di prestare attenzione all'esterno del Battistero, all'altezza di circa 50 cm da terra, in una zona dove si dice “il sole non batte mai” ci sia un'impronta scalfita dal diavolo che sferrò un calcio a questa bellissima opera dell'Antelami per distruggerla, perché non voleva che fosse stata costruita da altri un tal splendore, proprio lui che si vantava di essere un grande architetto!
Come per la Cattedrale, anche il Battistero all'interno è uno splendore unico tra la bellezza delle decorazioni scultoree e gli affreschi, l'occhio non sa dove guardare rapito da tanta meraviglia!
Per la visita alla Cattedrale (ma non solo!), contattare:
GIACOMO GALLI
cell 329 0027969
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Terminata la visita alla Cattedrale e Battistero, la mia passeggiata alla scoperta di Parma prosegue con un altro splendore della città ovvero con il
Complesso monastico di SAN GIOVANNI EVANGELISTA
posto proprio alle spalle della Cattedrale. Mentre camminate nella via a fianco per raggiungere la Chiesa di San Giovanni vi consiglio di ammirare la bella prospettiva che vi appare. Il complesso monastico di San Giovanni Evangelista è formato dalla Chiesa, dal Convento e dall'Antica Spezieria.
L'interno della Chiesa, a croce latina, è assolutamente da visitare per ammirare le decorazioni pittoriche, alcune per opera del Parmigianino e del Correggio. A fianco della chiesa si accede invece alla zona del Monastero (offerta libera), dove si possono visitare i tre bellissimi chiostri e la biblioteca.
Uscendo, vi consiglio di proseguire e visitare l'Antica Spezieria di S. Giovanni in via Borgo Pipa al civico 1 (visita a pagamento), un ambiente austero dove sono conservati all'interno di arredi lignei, ceramiche, libri, alambicchi, vecchi strumenti usati dai monaci per la preparazione di medicamenti e di misteriose pozioni alchemiche.
Conclusa la visita all'antica spezieria ho proseguito sulla stessa via, raggiungendo piazzale Salvo d'Acquisto, vi consiglio di prestare attenzione alla
CASA DEL SUONO e CASA DELLA MUSICA
il primo posto all'interno dell'ex-chiesa di Santa Elisabetta (metà del sec. XVII), trattasi di una mostra dedicata a chi ascolta musica e quindi la storia e l'evoluzione degli strumenti per poterla sentire. Di fronte, nel piazzale San Francesco, all'interno di Palazzo Cusani, si trova invece la Casa della Musica, che è un importante centro per la ricerca e la documentazione musicale. Grande fermento in questi giorni, in cui sono in visita alla città, per la celebrazione dei 150 anni dalla nascita di Toscanini (Parma - 25 marzo 1867-2017).
Proseguo la mia camminata nel centro di Parma percorrendo Borgo del Parmigianino, dove al civico 2 si trova la Pinacoteca Stuard.
Una strada laterale, ovvero Via Melloni è il mio prossimo obiettivo per visitare la
CAMERA DI SAN PAOLO e APPARTAMENTO DELLA BADESSA
Attraverso un semplice vialetto interno si accede a questi ambienti di grande interesse e fascino. Ingresso a pagamento, per visitare le camere affrescate facenti parte di questo antico monastero delle suore benedettine. Resterete a bocca aperta dalla straordinaria bellezza delle due stanze, una dipinta da Alessandro Araldi che vi lavorò nel 1514, l'altra dal Correggio che la portò a termine nel 1519. Vi consiglio di soffermarvi a guardare questi affreschi perché veramente regalano suggestioni e fascino nello stesso tempo! Bella anche la struttura della camera affrescata dal Correggio con la volta a ombrello formata da 16 lunette.
Sulla stessa via al civico 3a si trova il Castello dei Burattini (o museo Giordano Ferrari) considerata una delle più importanti raccolte italiane del teatro dei burattini. Per questioni di tempo, purtroppo, con mio grosso dispiacere, non riesco a visitarlo.
Proseguo la mia camminata verso la piazzale della Pace, un'area verde, dove su un lato si trova il monumento a Giuseppe Verdi, un'opera in granito e bronzo, ma si erge anche maestoso il
PALAZZO DELLA PILOTTA
al cui interno sono custoditi la Biblioteca Palatina, il Museo Archeologico, la Galleria Nazionale e il Teatro Farnese. La visita all'interno, della durata circa di un'ora mezza, vi porterà a scoprire tesori di cui Parma ne va fiera. Avrei voluto visitare il tutto, confesso che avendo tempi stretti, in quanto ho l'appuntamento con la prossima guida, sono stata costretta a saltare questa tappa, lo faccio con grande dispiacere, ma per chi è appassionato di arte, lo consiglio vivamente, cosa che anche a me è stata fatta! Lo terrò in nota per un'altra visita a Parma...
Raggiungo la mia prossima meta, ho appuntamento con la guida per visitare il
TEATRO REGIO
che si erge imponente in Via Giuseppe Garibaldi. Ingresso a pagamento e vi consiglio di fissare appuntamento con la guida per una visita dettagliata – contattare Rossella Ronca al numero 0521 203995. Il teatro Regio viene considerato uno dei simboli di Parma, fu costruito per volere di Maria Luigia, eretto nel 1821-29, venne inaugurato il 16 maggio 1829 con l'opera “Zafira” scritta da Vincenzo Bellini, che la compose per tale occasione. Un edificio che fortunatamente non venne mai distrutto dai bombardamenti, è un esempio unico, dalla forma di ferro di cavallo, conta 114 palchi, una galleria che può ospitare fino a 200 persone. L'attuale colore rosso del tessuto utilizzato per rivestire poltrone e drappi, ci racconta la nostra accompagnatrice, inizialmente era invece azzurro. Rossella ci fornisce informazioni e dettagli unici che contraddistinguono questo teatro, uno di questi è l'eccezionale acustica, ma non solo, ci fa osservare il magnifico lampadario posto al centro del soffitto dal peso di una tonnellata e 100 kg. Il teatro Regio di Parma conserva tante curiosità, una di queste è l'importanza che ricoprono i loggionisti, vera e propria istituzione per la città.
Toti Dal Monte (nome d'arte di Antonietta Meneghel, soprano ed attrice italiana) affermava che “i «loggionisti» di Parma sono i più straordinari intenditori di opera lirica che il mondo conosca, da paragonarsi - come passione, come dedizione e capacità di poetizzare un giudizio - agli intenditori spagnoli della corrida.” Vogliate considerare che anche la Gazzetta di Parma dedica ai loggionisti di Parma uno spazio all'interno del giornale!
Un'altra curiosità all'interno del Teatro Regio è quella di ambienti privati posti alle spalle dei palchetti, ma non voglio anticiparvi nulla... lo scoprirete durante la visita a che cosa servivano e servono tutt'ora!
Sito ufficiale Teatro Regio per visite guidate - clicca QUI
Terminata la visita, proseguo la visita di Parma, spostandomi di veramente poco, perché la mia prossima tappa è quasi di fronte al Teatro Regio, è la
BASILICA DI SANTA MARIA DELLA STECCATA
un edificio rinascimentale di forma quadrilobata, conserva all'interno pregevoli affreschi, uno dei quali del Parmigianino, posto nel sottarco che sovrasta l'altare maggiore e le due portelle d'organo ai lati dell'entrata.
Proseguo poi fino alla fine di Via Garibaldi e svoltando a sinistra mi ritrovo su strada Mazzini per poi diventare
STRADA DELLA REPUBBLICA
un'arteria cittadina dove si affacciano bei negozi e stores, luogo ideale per lo shopping. Al civico di 2 di via Repubblica si trova il negozio storico Borsari, dove si trova un altro simbolo della città: la “violetta di Parma”. La fragranza sprigionata dalla violetta era tanto amata dalla Duchessa Maria Luigia, che nel suo periodo parmense volle promuovere la creazione della prima fragranza che fu formulata per la prima volta per lei dai frati del convento della SS. Annunziata. Venne poi ripresa da Lodovico Borsari, che ne fece un successo internazionale. Un souvenir dal profumo unico da portare a casa per ricordare Parma. Anche la protagonista della Traviata di Giuseppe Verdi si chiama “Violetta”... quante coincidenze!
Un ampio spazio su strada della Repubblica è
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PIAZZA GARIBALDI
dove troneggia la statua del famoso patriota italiano davanti al Palazzo del Governatore, risalente al XIII secolo, il palazzo era sede del Capitano del Popolo. Belle le meridiane apposte sulla facciata!
Svoltando a sinistra sulla strada Borgo Venti Marzo, una via pedonale, vi consigliamo di fare una piccola deviazione in piazzale della Macina dove si trova una curiosa sagoma è il monumento al matt Sicuri, creazione dello scultore Maurizio Zaccardi, è dedicata ad Enzo Sicuri, definito filosofo da marciapiede, un tipo strano che “viveva per le strade di Parma vestito con un cappello di carta ed abiti confezionati con sacchi, stoffa e plastica nera. Utilizzava una bicicletta o un carretto per trasportare la carta che raccoglieva in città per poi venderla alle cartiere per poche lire.” Proseguendo fino alla fine di strada Borgo Venti Marzo, vi ritroverete al punto di partenza, ovvero in Piazza Duomo.
PARMA PROFUMA DI...
di violetta, lo evoca la storia di Maria Luigia, raccontata sopra, ma Parma profuma anche di cibo buono: i tortelli, pasta ripiena con erbette o zucca, di prosciutto (vero e proprio fiore all'occhiello di questa città), ma anche di culatello, la parte più nobile della coscia suina.
Le campagne di Parma “profumano” anche di letame, ma è il prezzo da pagare per ottenere quello straordinario prodotto conosciuto in tutto il mondo: il Parmigiano Reggiano. Gli allevamenti e i caseifici nelle zone attorno alla città offrono anche spesso una visita guidata all'interno dei processi di lavorazione.
La zona vanta anche vini riconosciuti dalla DOC denominati “colli di Parma”, dove la zona di produzione è quella compresa in un'area collinare comprendente 15 comuni della provincia.
GLI SPAZI VERDI
Oltrepassando il torrente Parma percorrendo il ponte G. Verdi, vi troverete un ampio spazio verde di circa 20 ettari, è il Parco Ducale, un giardino all'italiana di grande fascino, al cui interno si trova il Palazzo Ducale, progettato dal Vignola, attualmente non visitabile in quanto sede dei RIS. Sì avete letto bene, il Reparto Investigazioni Scientifiche che tanto sentiamo menzionare in televisione in occasione di omicidi.
A poche centinaia di metri dal Parco Ducale si trova la casa natale di Toscanini, situata nel popolare quartiere dell'Oltretorrente, è stata trasformata in museo in occasione del centenario della nascita nel 1967.
Un altro spazio verde storico è la Cittadella dove si possono portare i bambini a giocare, si può praticare jogging o rilassarsi, si trova nella parte sud della città.
Se volete invece immergervi in un bellissimo parco alla ricerca di daini e spazi unici che la natura vi offre, vi consiglio di spostarvi di pochi chilometri e raggiunge il PARCO REGIONALE DEI BOSCHI DI CARREGA, è stato il primo istituito in Emilia Romagna nel 1982 e si trova sui terrazzi fluviali quaternari fra il Taro e il Baganza. Ci siamo stati anni fa, vi consiglio di leggere il nostro diario di viaggio all'interno del portale.
E si conclude qui la visita a questa bella città che mi è piaciuta al di sopra delle aspettative. Il viaggio all'interno del Ducato di Parma prosegue con la visita ai Castelli, ma questa è un'altra storia!
Dove sostare
nome località | tipo sosta | indirizzo | note |
PARMA |
Area attrezzata |
Largo 24 Agosto 1942 n° 21/A |
Carico/scarico, energia elettrica, docce, lavabi, mezzi pubblici nelle adiacenze |
Sono presenti alcuni campeggi nelle zone collinari.
Indice Itinerari e Mete Emilia Romagna
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Commenti
Ne approfitto per avvisare che è in programma, per il weekend lungo del 1° maggio, un raduno proprio in questa bellissima città, organizzato con il Patrocinio del Comune di Parma, dalle associazioni RIVARS e In Camper con Gusto. Programma, dettagli e modulo d'adesione al sito http://www.rivars.it - prenotare prima possibile.
Anche per me è stata una piacevole scoperta, Parma mi ha soddisfatta al di sopra delle aspettative.
Se deciderete di visitarla, vi consiglio di contattare le guide (alcune elencate nel testo), sarà un'esperienza unica e potrete apprezzare angoli suggestivi e di grande fascino!
Un caro saluto a te e Anna Maria.
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