Il prosciutto di Parma ha ricevuto il riconoscimento della “Denominazione d'Origine Protetta” (D.O.P.) nel 1996, il marchio apposto sulla cotenna è il marchio ducale.
I suini provengono dal Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo e Molise, ma la zona di lavorazione del prosciutto crudo di Parma è un'area della provincia posta ad almeno 5 km dalla via Emilia, sino ad un altitudine di 900 metri delimitata a est dal fiume Enza ed a ovest dal torrente Stirone.
I suini utilizzati debbono avere oltre 9 mesi d'età, pesare almeno 150 kg, prima della macellazione debbono stare a digiuno da 15 ore, le cosce sono normalmente di peso compreso tra i 12 e i 13 kg, al termine della stagionatura (minimo 12 mesi) il peso varia tra i 7 e gli 8 kg (9,5-10,5 kg con l'osso).
Conosciuto già dai tempi dei Romani, il prosciutto di Parma ha conosciuto il proprio sviluppo grazie alla vicinanza di Salsomaggiore, quale luogo ricco di sorgenti saline, da cui si ricavava il sale, unico ingrediente aggiunto.
Dal sapore dolce e raffinato, l'unico conservante concesso è il sale.
Ogni anno a Parma nel mese di settembre si tiene il “Festival del Prosciutto di Parma”, un appuntamento interessante per scoprire meglio da vicino questo prodotto, grazie agli stand di degustazione e la possibilità di visitare i prosciuttifici, aperti al pubblico per l'occasione.