Lunedì 25 dicembre 2017
Dopo il pranzo di Natale in famiglia siamo pronti ad affrontare il viaggio in Grecia organizzato da “Io viaggio in camper” e per la prima volta viaggeremo con un gruppo di camperisti che non conosciamo. Partiamo da casa alle 21 per accorciare la distanza che ci separa da Ancona, in modo da poter arrivare con tranquillità alla meta domani per le 11. Poco prima di mezzanotte usciamo dalla S.S.Romea, priva di traffico, diretti nel parcheggio camper del Lido delle Nazioni (FE). Siamo un po’ stanchi, ma riposiamo bene aiutati dal silenzio del luogo deserto
Martedì 26 Dicembre 2017
Ci alziamo di buonora e partiamo. Il viaggio prosegue tranquillo fino ad Ancona dove abbiamo un imprevisto, un pezzo della marmitta si rompe e penzola sotto il camper. Informiamo immediatamente Alessandro coordinatore del gruppo “Io viaggio in camper”, che ci invita a raggiungere il parcheggio stabilito del porto di ANCONA rassicurandoci che risolveremo il problema.
Arrivati leghiamo il tubo penzolante accostandolo il più possibile alla frattura, installiamo l’antenna esterna del CB, incolliamo il nostro numero 12 di equipaggio sulla parte anteriore e posteriore del camper e consegniamo i documenti al capogruppo Alessandro per fare i biglietti per l'imbarco.Lasciamo tutti ordinatamente il parcheggio seguendo l’ordine numerico che ci è stato dato e le indicazioni ricevute sul CB che funziona perfettamente e ci imbarchiamo come previsto sul traghetto SUPERFAST FERRIES XIA e alle 13,30 lasciamo il porto di Ancona direzione Patrasso.
Dopo aver lasciato le nostre cose in cabina, scendiamo al piano 7 dove si trovano i locali comuni e vediamo Ancona allontanarsi. Ci ristoriamo nel self service della nave e poi ci troviamo al bar dove iniziamo a fare conoscenza tra di noi. Alessandro ci passa le regole base per il viaggio in gruppo e ci vengono fornite le informazioni per la giornata seguente. Informa noi che ha ricevuto dalla Fiat il n. di telefono e le coordinate per raggiungere l’officina a Patrasso quando sbarcheremo.
Ci salutiamo e andiamo a dormire incoraggiati anche dal fuso orario che ci accorcia di un'ora il tempo.
Mercoledì 27 dicembre 2017
Passiamo la notte tranquilla, il mare è calmo e a parte qualche scricchiolio non si balla...
Alle 8.30 scendiamo al bar, siamo stanchi del letto e della cabina comoda ma senza finestre, siamo arrivati al porto di Igoumenitsa dove il traghetto fa scalo. Qui è tornata la connessione e mandiamo un messaggio a casa. Fuori è ancora quasi buio e piove alla grande e a parte le luci della costa non si vede nulla. Il viaggio prosegue e ne avremo per altre 5 ore circa ma noi siamo già col pensiero a PATRASSO (GR) e a come risolveremo il problema della marmitta. La mattinata in nave è molto lunga, il tempo è variabile, si susseguono forti acquazzoni e brevi schiarite. Finalmente alle 14.30 tocchiamo terra. Noi con il capogruppo Alessandro verso l'officina FIAT e il resto del gruppo si ferma nel parcheggio del porto in attesa di nostre notizie. Il centro di Patrasso è caotico ma con calma arriviamo a destinazione. Qui siamo accolti in officina ma dopo un’occhiata al camper ci dicono che sarà un lavoro semplice, massimo una mezz'ora, così Alessandro ci lascia e ritorna nel parcheggio del porto a Patrasso per accompagnare gli altri equipaggi al campeggio di OLIMPIA (GR).
A riparazione effettuata dai bravi ragazzi esperti in riparazione di marmitte, partiamo anche noi verso OLIMPIA dove il gruppo già si sta dirigendo.
Giovedì 28 Dicembre 2017
La notte passa tranquilla, meglio con le ruote in terra che in nave... piove a tratti e a volte intensamente, ci sveglia il canto di un gallo poi aiutato da altri che gli rispondono, ma sono le 6 ed è prestino per alzarci. Rimaniamo a letto ancora un po’ in attesa che la stufa accesa riscaldi bene il camper.
Alle 8.30 siamo tutti pronti per la visita guidata degli scavi di Olimpia, tutti muniti di ombrelli e con addosso giacche a vento o impermeabili.
All'ingresso del museo all'aperto incontriamo la nostra simpatica guida che ci fa appassionare, ci sentiamo in un posto importante e contenti di esserci nonostante la pioggia e le folate di vento a tratti. È molto brava e riesce a creare in tutti la voglia di ascoltarla. Ci parla della storia ellenica nelle varie epoche; con una speciale guida illustrata ci fa vedere come dovevano essere i templi, il ginnasio, gli spazi per gli allenamenti.
Da ultimo ci accompagna al campo dei giochi passando sotto un ponte che all'epoca era un tunnel di 40 metri. Da qui gli atleti entravano nello stadio per le gare, osannati dal pubblico stipato tutto attorno sull'erba. Essendo il primo stadio dell'antichità non c'erano ancora le gradinate che sono arrivate più tardi. Facciamo il giro completo degli scavi. Ammiriamo il tempio di Giove con una colonna rimessa in piedi... enorme... tutte le altre a terra non ci interessa se piove o tira vento. Qui siamo dove si è scritta la storia dei greci antichi e dove le Olimpiadi sono sempre state un segno di pace tra i popoli.
Alla fine della visita degli scavi altra bella sosta al museo interno dove sono situati i vari reperti ritrovati, dalle ceramiche in vaso fatte senza tornio alle statue che ornavano i templi e i frontoni. Molto bella la statua di Hermes con Dionisio e quella di Apollo che si trovava sul frontone del tempio.
Al termine della visita ci fermiamo in un negozio di souvenir e poi in camper per il pranzo. Alle 15.30 tutti pronti a partire verso MARATHOPOLI (GR), durante il viaggio tanta pioggia e vento, peccato perché il paesaggio con il sole sarebbe stato molto più bello.
Arrivati a Marathopoli, attraversiamo la cittadina quasi deserta. L'arrivo al parcheggio è emozionante.
C'è un bel porticciolo ma la luce grigia non lo fa esaltare, speriamo nel sole domattina. Parcheggiamo ordinatamente i mezzi fronte mare e tutti usciamo per qualche foto al mare agitato
Questa sera ceneremo tutti assieme in una taverna greca. Non è facile collegare i nomi ai volti dei 15 equipaggi, ma è solo l’inizio e tutto serve per socializzare. Trascorriamo una bella serata in ottima compagnia mangiando un antipasto di insalata greca con feta e poi del pesce fresco grigliato.
All’uscita gocciola ancora un po’ e la temperatura è di 11 gradi, ci aspetta una notte in riva al mare, accompagnati dal rumore delle onde che si infrangono nelle rocce della riva e domani saremo pronti per un’altra avventura.
Venerdì 29 dicembre 2017
Il mattino ci fa vedere il mare meno agitato e qualche sprazzo di azzurro che ci fa sperare per la giornata che inizia.
La nostra prima meta sono i resti del palazzo miceno di Nestore, menzionato nell’Odissea e nell’Iliade, posto sulla sommità della collina ricoperta da ulivi con vista golfo.
Del palazzo di Nestore sono visibili solo le fondamenta ma per essere una costruzione micenea è stupenda e i cartelli esplicativi sono ben fatti da farti immaginare come potesse essere in passato.
“Sulla collina di Epanò Englianos i ruderi del palazzo di Nestore guardano l’orizzonte fitto di ulivi ricordano la saggezza e la gloria del loro re, resa immortale da Omero nell’Odissea.
Resti antichi vinti dalla Natura e restituiti dal tempo raccontano del periodo miceneo quando il Peloponneso era zona ricca e prospera della Grecia, e il sovrano un ospite d’eccezionale generosità.
Oggi, il palazzo di Nestore è uno dei luoghi storici più importanti della Messenia: fu scoperto nel 1939 dall’architetto statunitense Carl William Blegen (1887-1971). Gli scavi condotti con tecniche moderne iniziarono però solo nel 1954 a Seconda Guerra Mondiale finita”.
Nell’Odissea il poeta greco “canta” dell’arrivo di Telemaco al palazzo di Nestore.
Il giovane è alla disperata ricerca del padre e viene accolto dal sovrano con tutti gli onori: rifocillato e lavato addirittura dalla figlia del re, Policasta, gli viene messo a disposizione un cocchio per andare a Sparta da Menelao.
Di certo il figlio di Ulisse deve essere stato ricevuto nel megaron, la sala del trono. È una delle zone visitabili del complesso e in passato il cuore del palazzo di Nestore cui si accede attraverso una serie di tre atri monumentali.
Da qui si allineano in perfetto ordine ambienti una volta destinati a magazzini e abitazioni. Nella parte anteriore della struttura si trova il famoso archivio di tavolette scritto in lineare B, la forma più antica di greco.
L’ala meridionale del palazzo di Nestore conserva i resti dell’appartamento della regina dove è stata scoperta una tinozza da bagno in terracotta – elemento che coincide con la narrazione omerica.
Le mura del complesso sopravvissute sono alte circa un metro. In origine erano rivestite per la metà in legno con le parti superiori di mattoni cotti uniti da travi verticali e orizzontali. L’interno era decorato da fini affreschi.
Questo testimonia l’importanza del palazzo di Nestore e la forza del suo sovrano che durante la guerra di Troia inviò il secondo contingente militare più numeroso con le “novanta navi nere”. Lasciamo il Palazzo e procediamo per 17 km. tra gli ulivi lungo la costa fino a PYLOS (GR) un paesino sul mare davanti alla baia di Navarino dove è avvenuta la famosa battaglia.
Dopo aver parcheggiato i camper nella banchina del porto, mediante una passeggiata siamo saliti sul colle che sovrasta la cittadina e sede della fortezza
All'interno della mura è visitabile la chiesa, le prigioni dove oggi c'è un museo composto da interessanti reperti archeologici molti dei quali recuperati dal mare.
Poi saliamo ancora ed entriamo in un cortile esagonale racchiuso dalle mura che si alzano sulla sommità del monte con vista sul golfo.
Al ritorno passiamo per il centro e attraversiamo una vivace piazzetta animata da bar e negozi, torniamo in camper per il pranzo e per essere pronti alla partenza per METHONI (GR).
Raggiungiamo questa cittadina con qualche difficoltà visto la tanta pioggia e, "guadando" un piccolo corso d'acqua, perché abbiamo sbagliato l’ingresso, arriviamo nel parcheggio stabilito.
Il cielo è nero e non promette bene, raggiungiamo le mura della fortezza passando un bel ponte, entriamo dal portale e ci troviamo immersi in una storia meno antica di quella micenea. La fortezza veneziana di Methoni si riverbera nello Ionio, e presidia il Peloponneso. Fondata nel XIII secolo sopra un promontorio delimitato su tre lati dal mare, è sentinella antica di un una delle regioni più importanti e strategiche della Grecia.
Piove tira vento e il mare è mosso, ciò rende ancora più suggestivo questo luogo e siamo contenti di esserci. Suggestivo il percorso, fatto sotto la pioggia battente fino alla fortezza circondata dal mare.
Legata alla terraferma da un ponte in pietra che attraversa un fossato profondo, la cittadella è oggi una delle attrattive storiche della Messinia
Il sito chiude alle 15 e dobbiamo fare tutto di corsa. Infreddoliti e bagnati torniamo ai camper e dopo 30 m ripartiamo verso il camping Finikes, aperto per noi.
Dopo cena ci troviamo alla reception per un momento conviviale e per fare 4 chiacchiere, brindiamo all'acqua sperando cessi e pensiamo che le decantate 3000 ore di sole all' anno in Grecia si siano esaurite al nostro arrivo... poi tutti a nanna.