TOUR in Grecia con Io viaggio in camper
- diario di viaggio -
Ecco l'itinerario raccontato dagli amici Gastone e Francesca realizzato in camper alla scoperta della GRECIA. Un'avventura invernale vissuta insieme ad altri camperisti, questa volta non viaggiano soli, ma si sono affidati all'organizzazione "Io viaggio in camper" che ha accompagnato 15 equipaggi a scoprire angoli noti e meno battuti del mondo ellenico. Andiamo a scoprire il loro diario di viaggio e soprattutto le bellissime foto realizzate... del resto con Gastone come fotografo abbiamo la garanzia di ottimi scatti!
Lunedì 25 dicembre 2017
Dopo il pranzo di Natale in famiglia siamo pronti ad affrontare il viaggio in Grecia organizzato da “Io viaggio in camper” e per la prima volta viaggeremo con un gruppo di camperisti che non conosciamo. Partiamo da casa alle 21 per accorciare la distanza che ci separa da Ancona, in modo da poter arrivare con tranquillità alla meta domani per le 11. Poco prima di mezzanotte usciamo dalla S.S.Romea, priva di traffico, diretti nel parcheggio camper del Lido delle Nazioni (FE). Siamo un po’ stanchi, ma riposiamo bene aiutati dal silenzio del luogo deserto
Martedì 26 Dicembre 2017
Ci alziamo di buonora e partiamo. Il viaggio prosegue tranquillo fino ad Ancona dove abbiamo un imprevisto, un pezzo della marmitta si rompe e penzola sotto il camper. Informiamo immediatamente Alessandro coordinatore del gruppo “Io viaggio in camper”, che ci invita a raggiungere il parcheggio stabilito del porto di ANCONA rassicurandoci che risolveremo il problema.
Arrivati leghiamo il tubo penzolante accostandolo il più possibile alla frattura, installiamo l’antenna esterna del CB, incolliamo il nostro numero 12 di equipaggio sulla parte anteriore e posteriore del camper e consegniamo i documenti al capogruppo Alessandro per fare i biglietti per l'imbarco.Lasciamo tutti ordinatamente il parcheggio seguendo l’ordine numerico che ci è stato dato e le indicazioni ricevute sul CB che funziona perfettamente e ci imbarchiamo come previsto sul traghetto SUPERFAST FERRIES XIA e alle 13,30 lasciamo il porto di Ancona direzione Patrasso.
Dopo aver lasciato le nostre cose in cabina, scendiamo al piano 7 dove si trovano i locali comuni e vediamo Ancona allontanarsi. Ci ristoriamo nel self service della nave e poi ci troviamo al bar dove iniziamo a fare conoscenza tra di noi. Alessandro ci passa le regole base per il viaggio in gruppo e ci vengono fornite le informazioni per la giornata seguente. Informa noi che ha ricevuto dalla Fiat il n. di telefono e le coordinate per raggiungere l’officina a Patrasso quando sbarcheremo.
Ci salutiamo e andiamo a dormire incoraggiati anche dal fuso orario che ci accorcia di un'ora il tempo.
Mercoledì 27 dicembre 2017
Passiamo la notte tranquilla, il mare è calmo e a parte qualche scricchiolio non si balla...
Alle 8.30 scendiamo al bar, siamo stanchi del letto e della cabina comoda ma senza finestre, siamo arrivati al porto di Igoumenitsa dove il traghetto fa scalo. Qui è tornata la connessione e mandiamo un messaggio a casa. Fuori è ancora quasi buio e piove alla grande e a parte le luci della costa non si vede nulla. Il viaggio prosegue e ne avremo per altre 5 ore circa ma noi siamo già col pensiero a PATRASSO (GR) e a come risolveremo il problema della marmitta. La mattinata in nave è molto lunga, il tempo è variabile, si susseguono forti acquazzoni e brevi schiarite. Finalmente alle 14.30 tocchiamo terra. Noi con il capogruppo Alessandro verso l'officina FIAT e il resto del gruppo si ferma nel parcheggio del porto in attesa di nostre notizie. Il centro di Patrasso è caotico ma con calma arriviamo a destinazione. Qui siamo accolti in officina ma dopo un’occhiata al camper ci dicono che sarà un lavoro semplice, massimo una mezz'ora, così Alessandro ci lascia e ritorna nel parcheggio del porto a Patrasso per accompagnare gli altri equipaggi al campeggio di OLIMPIA (GR).
A riparazione effettuata dai bravi ragazzi esperti in riparazione di marmitte, partiamo anche noi verso OLIMPIA dove il gruppo già si sta dirigendo.
Giovedì 28 Dicembre 2017
La notte passa tranquilla, meglio con le ruote in terra che in nave... piove a tratti e a volte intensamente, ci sveglia il canto di un gallo poi aiutato da altri che gli rispondono, ma sono le 6 ed è prestino per alzarci. Rimaniamo a letto ancora un po’ in attesa che la stufa accesa riscaldi bene il camper.
Alle 8.30 siamo tutti pronti per la visita guidata degli scavi di Olimpia, tutti muniti di ombrelli e con addosso giacche a vento o impermeabili.
All'ingresso del museo all'aperto incontriamo la nostra simpatica guida che ci fa appassionare, ci sentiamo in un posto importante e contenti di esserci nonostante la pioggia e le folate di vento a tratti. È molto brava e riesce a creare in tutti la voglia di ascoltarla. Ci parla della storia ellenica nelle varie epoche; con una speciale guida illustrata ci fa vedere come dovevano essere i templi, il ginnasio, gli spazi per gli allenamenti.
Da ultimo ci accompagna al campo dei giochi passando sotto un ponte che all'epoca era un tunnel di 40 metri. Da qui gli atleti entravano nello stadio per le gare, osannati dal pubblico stipato tutto attorno sull'erba. Essendo il primo stadio dell'antichità non c'erano ancora le gradinate che sono arrivate più tardi. Facciamo il giro completo degli scavi. Ammiriamo il tempio di Giove con una colonna rimessa in piedi... enorme... tutte le altre a terra non ci interessa se piove o tira vento. Qui siamo dove si è scritta la storia dei greci antichi e dove le Olimpiadi sono sempre state un segno di pace tra i popoli.
Alla fine della visita degli scavi altra bella sosta al museo interno dove sono situati i vari reperti ritrovati, dalle ceramiche in vaso fatte senza tornio alle statue che ornavano i templi e i frontoni. Molto bella la statua di Hermes con Dionisio e quella di Apollo che si trovava sul frontone del tempio.
Al termine della visita ci fermiamo in un negozio di souvenir e poi in camper per il pranzo. Alle 15.30 tutti pronti a partire verso MARATHOPOLI (GR), durante il viaggio tanta pioggia e vento, peccato perché il paesaggio con il sole sarebbe stato molto più bello.
Arrivati a Marathopoli, attraversiamo la cittadina quasi deserta. L'arrivo al parcheggio è emozionante.
C'è un bel porticciolo ma la luce grigia non lo fa esaltare, speriamo nel sole domattina. Parcheggiamo ordinatamente i mezzi fronte mare e tutti usciamo per qualche foto al mare agitato
Questa sera ceneremo tutti assieme in una taverna greca. Non è facile collegare i nomi ai volti dei 15 equipaggi, ma è solo l’inizio e tutto serve per socializzare. Trascorriamo una bella serata in ottima compagnia mangiando un antipasto di insalata greca con feta e poi del pesce fresco grigliato.
All’uscita gocciola ancora un po’ e la temperatura è di 11 gradi, ci aspetta una notte in riva al mare, accompagnati dal rumore delle onde che si infrangono nelle rocce della riva e domani saremo pronti per un’altra avventura.
Venerdì 29 dicembre 2017
Il mattino ci fa vedere il mare meno agitato e qualche sprazzo di azzurro che ci fa sperare per la giornata che inizia.
La nostra prima meta sono i resti del palazzo miceno di Nestore, menzionato nell’Odissea e nell’Iliade, posto sulla sommità della collina ricoperta da ulivi con vista golfo.
Del palazzo di Nestore sono visibili solo le fondamenta ma per essere una costruzione micenea è stupenda e i cartelli esplicativi sono ben fatti da farti immaginare come potesse essere in passato.
“Sulla collina di Epanò Englianos i ruderi del palazzo di Nestore guardano l’orizzonte fitto di ulivi ricordano la saggezza e la gloria del loro re, resa immortale da Omero nell’Odissea.
Resti antichi vinti dalla Natura e restituiti dal tempo raccontano del periodo miceneo quando il Peloponneso era zona ricca e prospera della Grecia, e il sovrano un ospite d’eccezionale generosità.
Oggi, il palazzo di Nestore è uno dei luoghi storici più importanti della Messenia: fu scoperto nel 1939 dall’architetto statunitense Carl William Blegen (1887-1971). Gli scavi condotti con tecniche moderne iniziarono però solo nel 1954 a Seconda Guerra Mondiale finita”.
Nell’Odissea il poeta greco “canta” dell’arrivo di Telemaco al palazzo di Nestore.
Il giovane è alla disperata ricerca del padre e viene accolto dal sovrano con tutti gli onori: rifocillato e lavato addirittura dalla figlia del re, Policasta, gli viene messo a disposizione un cocchio per andare a Sparta da Menelao.
Di certo il figlio di Ulisse deve essere stato ricevuto nel megaron, la sala del trono. È una delle zone visitabili del complesso e in passato il cuore del palazzo di Nestore cui si accede attraverso una serie di tre atri monumentali.
Da qui si allineano in perfetto ordine ambienti una volta destinati a magazzini e abitazioni. Nella parte anteriore della struttura si trova il famoso archivio di tavolette scritto in lineare B, la forma più antica di greco.
L’ala meridionale del palazzo di Nestore conserva i resti dell’appartamento della regina dove è stata scoperta una tinozza da bagno in terracotta – elemento che coincide con la narrazione omerica.
Le mura del complesso sopravvissute sono alte circa un metro. In origine erano rivestite per la metà in legno con le parti superiori di mattoni cotti uniti da travi verticali e orizzontali. L’interno era decorato da fini affreschi.
Questo testimonia l’importanza del palazzo di Nestore e la forza del suo sovrano che durante la guerra di Troia inviò il secondo contingente militare più numeroso con le “novanta navi nere”. Lasciamo il Palazzo e procediamo per 17 km. tra gli ulivi lungo la costa fino a PYLOS (GR) un paesino sul mare davanti alla baia di Navarino dove è avvenuta la famosa battaglia.
Dopo aver parcheggiato i camper nella banchina del porto, mediante una passeggiata siamo saliti sul colle che sovrasta la cittadina e sede della fortezza
All'interno della mura è visitabile la chiesa, le prigioni dove oggi c'è un museo composto da interessanti reperti archeologici molti dei quali recuperati dal mare.
Poi saliamo ancora ed entriamo in un cortile esagonale racchiuso dalle mura che si alzano sulla sommità del monte con vista sul golfo.
Al ritorno passiamo per il centro e attraversiamo una vivace piazzetta animata da bar e negozi, torniamo in camper per il pranzo e per essere pronti alla partenza per METHONI (GR).
Raggiungiamo questa cittadina con qualche difficoltà visto la tanta pioggia e, "guadando" un piccolo corso d'acqua, perché abbiamo sbagliato l’ingresso, arriviamo nel parcheggio stabilito.
Il cielo è nero e non promette bene, raggiungiamo le mura della fortezza passando un bel ponte, entriamo dal portale e ci troviamo immersi in una storia meno antica di quella micenea. La fortezza veneziana di Methoni si riverbera nello Ionio, e presidia il Peloponneso. Fondata nel XIII secolo sopra un promontorio delimitato su tre lati dal mare, è sentinella antica di un una delle regioni più importanti e strategiche della Grecia.
Piove tira vento e il mare è mosso, ciò rende ancora più suggestivo questo luogo e siamo contenti di esserci. Suggestivo il percorso, fatto sotto la pioggia battente fino alla fortezza circondata dal mare.
Legata alla terraferma da un ponte in pietra che attraversa un fossato profondo, la cittadella è oggi una delle attrattive storiche della Messinia
Il sito chiude alle 15 e dobbiamo fare tutto di corsa. Infreddoliti e bagnati torniamo ai camper e dopo 30 m ripartiamo verso il camping Finikes, aperto per noi.
Dopo cena ci troviamo alla reception per un momento conviviale e per fare 4 chiacchiere, brindiamo all'acqua sperando cessi e pensiamo che le decantate 3000 ore di sole all' anno in Grecia si siano esaurite al nostro arrivo... poi tutti a nanna.
Sabato 30 Dicembre 2017
Che bel risveglio, dopo una nottata di scrosci d'acqua si fa vedere il sole all'orizzonte e una luce arancio ci preannuncia una bella giornata. Dopo colazione usciamo in spiaggia e la bella baia col mare tornato azzurro e calmo ci rasserena
Alle 9 è prevista la partenza dal camping e una nuova avventura ci aspetta , uno alla volta ordinatamente usciamo e prendiamo il nostro posto assegnato per il viaggio e ben presto tutti 15 siamo in strada.
Il viaggio prosegue bene tra uliveti e scorci sul golfo... percorriamo stradine strette e malmesse tra piccoli centri abitati fino ad arrivare al mare dove sostiamo nel piccolo borgo di PETONI (GR) in riva al mare.
Usciamo per qualche spesa prendiamo un caffè e dopo esserci riposati un po' riprendiamo il viaggio verso KALAMATA (GR) seconda città del Peloponneso, tra uliveti aranceti e piante spoglie di fichi. Specialità del posto sono le olive e fichi secchi.
Ci fermiamo tutti in una stazione di servizio per fare gasolio e poi ci fermiamo per il pranzo e spesa in un parcheggio della LIDL.
Dopo pranzo siamo pronti per una passeggiata in centro che raggiungiamo in 15 minuti. In centro una bella zona pedonale in veste natalizia con le casette dei mercatini è ancora frequentata da molte persone.
Girovaghiamo per un'oretta nel centro antico tra negozietti particolari di caffè con tostatura in loco semi ed erbe medicinali di fichi e olio oltre a calzature in cuoio, ma poi il programma di viaggio deve continuare per arrivare alla destinazione con la luce. Si riparte e si continua tra piccoli borghi ora in collina ora sul mare sempre circondati da ulivi a non finire con lo sfondo vette innevate. Su e giù per i colli argentei con le nostre casette su ruote a fare un bel serpentone, salutati festosamente dai passanti. Anche i mezzi che incrociamo ci fanno strada nelle tortuose e piccole vie.
Passiamo il centro Aeropolis adagiato sul golfo e proseguiamo in costa vista mare. Alle 17.30 vediamo il sole tramontare sul mare e alle 18 arriviamo a NEO ITILO (GR) dove ci sistemiamo defilati sulla strada con il mare sulla nostra destra.
Passeremo qui la notte dopo aver percorso 160 km di curve, ma prima di dormire anche questa sera ceneremo tutti assieme in una taverna in paese festeggiando anche il compleanno di Luca.
Domenica 31 dicembre 2017
Il cielo sereno ci mette subito la carica per partire col programma con soli 60 Km di strada... tutti puntuali alle 8.30 lasciamo il borgo e partiamo per le grotte di Diros.
Le grotte sono splendide e l’esperienza affascinante. Veniamo fatti salire sulle barche da 6 posti, dopo aver indossato un giubbotto salvagente.
Scivolando su un fiume sotterraneo, spesso a testa bassa per evitare le stalattiti, è un luogo che ci emoziona tra corridoi stretti ampie sale con soffitti spettacolari di stalattiti e tra colonne di stalagmiti immerse nei laghetti sotterranei. Scesi dalla barca percorriamo un altro tratto a piedi circondati da stupende concrezioni che si specchiano nell’acqua limpidissima. fino ad uscire da una porta che si trova quasi in riva al mare.
Proseguiamo verso sud e sostiamo a VATHIA (GR) e visitiamo il disabitato e arroccato borgo con l'architettura in pietra caratteristica della regione del Mani. Oggi Vathia è un paese fantasma, assediato dai fichi d’India, accoccolato come allora su uno sperone roccioso da cui si domina il mare.
Qualche anno fa si era tentato di trasformarlo in albergo diffuso: oggi rimangono i numeri sulle porte e qualche materasso dimenticato nelle camere. Peccato, perché sarebbe bello farlo rivivere!
Continuiamo ancora verso sud fino a Capo Tenaro citato anche da Omero nell' Illiade parcheggiamo con difficoltà visto che altri camper e auto erano in sosta.
Il capo Matapan (o Capo Tenaro) è un luogo importante da migliaia di anni. Nella mitologia greca una caverna qui situata era la casa di Ade, e gli Spartani costruirono in questo luogo diversi templi dedicati a vari dei.
Un mosaico antico al tempio di Poseidone a Capo Tenaro
La visita a questo capo è assolutamente da fare per il bellissimo paesaggio fatto di insenature con acqua turchese.
Desideriamo raggiungere il faro tramite una passeggiata di un paio di Km. in un ambiente unico dove il promontorio divide due golfi. Spettacolare il colpo d’occhio tra terra e mare.
È il punto più a sud della terraferma greca e della penisola balcanica. Separa il golfo di Messenia a ovest dal golfo di Laconia a est.
Alle 16 si riparte per raggiungere GEROLIMENAS (GR), bellissimo e caratteristico borgo di pescatori con acqua bellissima dove vale la pena fermarsi.
Non è un villaggio tradizionale perché non ha le case torri, si era sviluppato soprattutto per i commercio delle quaglie (che di qua passavano durante la loro migrazione).
Eravamo attesi e siamo stati accolti molto cordialmente nella piccola taverna a gestione familiare dove ci riuniamo in amicizia, ormai il gruppo si sta affiatando e stiamo bene assieme.
Alle 20 iniziamo una semplice cena a base di pesce e festeggiamo anche il compleanno di Sandra ed Elisa con una bella e buonissima torta, attendiamo gioiosamente la fine del 2017 e brindiamo al nuovo anno 2018
Poi assieme ai residenti greci festeggiamo con qualche fuoco d’artificio.
BUON 2018
Lunedì 1 gennaio 2018
Il 2018 inizia con una bella giornata, dal bel porticciolo di GEROLIMENAS (GR) anche stamattina ci mettiamo in marcia con nuove aspettative per nuovi lidi, ci aspettano 210 km di strada. In un’oretta raggiungiamo GITHYO (GR).
Una bella spiaggia, apprezzata anche dalle tartarughe per deporre le uova. Un relitto misterioso sulla costa, abbandonato da più di trentacinque anni. La leggenda dice che si tratta di una nave di contrabbandieri che inseguita dalla guardia costiera, ha preferito insabbiarsi per permettere all’equipaggio di scappare, abbandonando il carico di sigarette che trasportava. Ci sono anche altre versioni della storia, ma niente di sicuro, neanche la data, forse è successo nel 1977, altri dicono prima, altri dopo. Insomma un bel mistero, che si addice benissimo alla sensazione che si prova quando ci si trova in vista del relitto.
Sostiamo lungo il molo e usciamo, bella posizione e il porticciolo con vista monte innevato crea un bel quadretto.
Proseguiamo per MONEMVASIA (GR) e parcheggiamo anche qui sul molo da dove vediamo questo sperone di roccia proteso nel mare. Un tempo era un'isola, oggi è una penisola collegata da un ponte.
Ma quando si attraversa il ponte, nulla lascia presagire che su uno dei lati dell'isola, ai piedi della falesia, invisibile dal litorale, gli uomini del medioevo nascosero un villaggio cinto da mura, inespugnabile.
Visitiamo il bel borgo medioevale sovrastato dal castello. Tutto quello che vediamo ci fa ritornare indietro nel tempo ad iniziare dal portone all' ingresso. Stretti vicoletti e case in sasso ci conducono alla piazzetta e alle due chiesette. Qui si entra solo a piedi, tutto è molto curato e turistico con negozi e gallerie d’arte che si contendono lo spazio.
Dalla piazzetta centrale osserviamo il resto del paese addossato alla parete di roccia. Ci inerpichiamo verso la cinta muraria superiore da dove potremo vedere il panorama dall’alto.
Salendo, attirano la nostra attenzione gli oleandri che spuntano dai ruderi delle case, e le bouganvilleche prendono possesso di muri sgretolati dal tempo; chissà quante storie di ricchezze e rovine potrebbero raccontarci i gradini consunti che salgono verso la rocca!
Ci fermiamo per un po’ intorno alla chiesa in alto costruita dai Bizantini nel XII secolo.
È di forma ottagonale inizialmente dedicata a Panagia Hodegetria (la Vergine Maria che guida il cammino) e ben affrescata internamente. La Città come la chiesa subì ripetute e alterne dominazioni franche, veneziane e turche, le quali hanno lasciato il segno nella locale architettura.
Nel 1821 durante la guerra d’indipendenza greca questa chiesa fu ridedicata alla saggezza di Dio (Agia Sophia) Da quassù si apre un panorama mozzafiato verso il paese racchiuso dalle mura.
Anche dall’altra parte del promontorio il panorama sul mare è stupefacente.
Dall’alto della rocca il panorama si apre verso il porto dove abbiamo parcheggiato i camper.
Non stupisce che sia stato per secoli un porto di primaria importanza, dal quale partiva anche quell’eccellente vino che – a causa della storpiatura del termine Monemvasia – è divenuto poi “Malvasia”.
Riscendiamo in paese in quanto il tempo a nostra disposizione per la visita è quasi terminato...
Abbiamo ancora tempo per fermarci in un bar per assaporare un caffè greco entro le mura di Monemvasia guardando il mare e il silenzioso panorama privo del rumore delle auto.
Rientriamo al camper ripercorrendo il ponte.
Ci rimettiamo in marcia verso MISTRA (GR) ripercorrendo per 50 km la strada fatta stamattina tra uliveti e aranceti. Al tramonto arriviamo al camping Paleologio dove sostiamo per la notte.
Martedì 2 gennaio 2018
Anche oggi anche il programma è ricco di tappe e percorreremo circa 200 km.
Usciamo di buon’ora dal camping col solito ordine per raggiungere il parcheggio del sito archeologico di Mistra, patrimonio dell’umanità, dove ci aspetta una signora che ci farà da guida.
“Mistra si trova nel Peloponneso meridionale (chiamato nel medioevo Morea), nella regione della Laconia alle pendici del monte Taigeto, vicino all'antica Sparta dove è vissuto Leonide famoso condottiero spartano. Mistra nel 1249 fu abitata da re Arduino che si stabilì sulla sommità della collina dove costruì un castello e la prima cinta muraria. Nel 1659 arrivarono due dinastie bizantine che ingrandirono la città e la portarono al massimo splendore. Successivamente passò sotto le dominazioni bizantina, turca e veneziana, e tutte lasciarono la propria traccia."
Visitiamo le Chiese più significative di Mistra, con i loro affreschi.
Lasciamo questo luogo e risaliamo su per un sentiero la collina per andare a visitare la chiesa Hagios Demetrios (Mitropolis).
La torre campanaria, costruita su una cappella è un'aggiunta successiva al 1316.
La facciata absidale risale quasi interamente alla chiesa originaria e si contraddistingue per l'ordinata muratura “a castone”.
Gli affreschi risalgono alla fine del XIII sec, parte alla prima metà del XIV. Questa è una delle pitture più antiche: la Vergine è ritratta in piedi con in braccio il bambino.
Lasciamo ora questa chiesa per dirigerci al Monastero di Pantanassa (Regina del mondo).
Vediamo la chiesa Katholikon dell'omonimo monastero, dedicata alla Vergine Pantanassa fu fatta edificare nel 1426.
L'influenza occidentale è ancora più evidente nell'alto campanile,
Gli affreschi originari, databili al 1430, sono abbastanza ben conservati nei bracci della croce ed al piano superiore mentre al pianterreno si trovano pitture della fine del XVII secolo
.
Per ultimo visitiamo il convento di Pantanassa abitato da sei monache. Una di loro di accoglie nella sua cella e ci offre delle caramelle fatte da loro. Ci mostra il loro lavoro di ricamo sulla biancheria che si può comprare.
Usciamo da questo meraviglioso sito, il tempo stringe e dobbiamo muoverci in fretta se vogliamo arrivare in tempo alla fortezza di Nafplio che chiude alle 15. Ringraziamo la signora che ci ha fatto da guida con spiegazioni molto precise e così dettagliate e partiamo.
Arriviamo alla fortezza Palamede di Nafplio che mancano 20 minuti alla chiusura. Il parcheggio è pieno di auto a causa della festa nazionale di oggi in Grecia. Ci sistemiamo defilati lungo la strada.
Questa estesa roccaforte si erge sulla cima di un masso roccioso, alto 216 m, da cui si gode un meraviglioso panorama sul mare e sull'entroterra circostante.
Costruita dai veneziani tra il 1711 e il 1714, è considerata un capolavoro di architettura militare. Le sue mura racchiudono una serie di bastioni indipendenti, ubicati in punti della collina strategicamente importanti.
Ci sono due vie di accesso principali alla fortezza. Una, più comoda, segue la strada carrozzabile (quella che abbiamo fatto noi), mentre i più sportivi potranno affrontare la scalinata, apparentemente interminabile di 999 scalini.
Dopo la visita ci spostiamo per una sosta più tranquilla in un parcheggio del porto gremito pure quello, ma riusciamo a sistemarci e uscire in cerca del borgo vecchio sotto lo sperone roccioso. Carino il centro storico di questa città un tempo la capitale della Grecia prima di Atene.
Non ci resta che percorrere gli ultimi km fino alla destinazione stabilita che è il camping Atreus nei pressi di MICENE (GR).Ci riposiamo e dopo cena ci troviamo come di consuetudine per il saluto della buona notte con panettone e prosecco.
Mercoledì 3 Gennaio 2018
Il biglietto ci permette la visita del museo archeologico oltre che dell'acropoli.
Il Museo Archeologico di Micene è situato proprio ai piedi della cittadella, nel quale si può ripercorrere la storia degli scavi, un plastico ci mostra le mura e fondamenta dei palazzi che esistevano ai tempi di Agamennone di cui parla Omero nell'Iliade capo di tutti i Greci nella guerra contro Troia. Possiamo vedere oltre 2500 reperti, tra cui alcuni dei maggiori lavori dell’arte micenea, che ci aiutano ancor più a comprendere culti e vita quotidiana dei Micenei e l’alto livello di raffinatezza e ricchezza raggiunto dalla loro civiltà. Una civiltà di guerrieri, abili navigatori e commercianti che riuscì persino a sottrarre ai Minoici il controllo dei traffici marittimi nel Mediterraneo, come mostrano i tanti manufatti di provenienza esotica.
L’immagine più celebre di Micene, ma anche quella che più resta impressa nei ricordi di ogni visitatore, è la vista delle imponenti mura ciclopiche, erette intorno al 1300 a.C., il cui spessore varia dai 3 agli 8 metri.
Sulle mura ciclopiche si staglia, nella sua maestosa semplicità, la Porta dei Leoni, sovrastata da un imponente monolite sul quale sono appunto raffigurati due leoni che si fronteggiano ai lati di una colonna, che verosimilmente reggeva una statuetta. Non sappiamo che cosa o chi vi fosse raffigurato, se una divinità un sovrano o un animale sacro: ed è un peccato, perché la sua posizione, sulla sommità della porta d’ingresso del maggiore centro del mondo miceneo, ci indica che doveva essere senz’altro la più importante divinità o il più importante simbolo della civiltà micenea stessa.
Dietro la Porta dei Leoni si aprono le abitazioni e la maestosa reggia del sovrano di Micene.
La salita alla cima del colle regala panorami grandiosi sulle colline e i resti della cittadella fortificata micenaica.
Completiamo la visita in un'altra tomba anche questa incredibilmente bella e immensa, è la Tomba di Clitemnestra o il tesoro di Atreo, noto anche come Tomba di Agamennone.
Al termine di questa interessante visita ripartiamo alla volta di Epidauro dove troviamo posto in un ampio parcheggio quasi deserto.
Giunti a EPIDAURO (GR) restiamo stupiti davanti al grandioso teatro costruito nel 400 AC che è tutt’ora apprezzato per la sua eccezionale acustica nelle rappresentazioni teatrali. La visita prosegue sugli scavi del santuario di Asclepio che in età ellenistica divenne il centro per eccellenza dedicato al culto di Asclepio divinità salutare del pantheon greco, che guariva i fedeli che si recavano in pellegrinaggio ad Epidauro durante le feste in suo onore, denominate Asclepiei.
Le guarigioni dei fedeli avvenivano in un edificio detto (àbaton, "impenetrabile"): prima di accedervi, infatti, il pellegrino doveva aver compiuto le lustrazioni di purificazione necessarie.
Al termine della visita ci spostiamo a Epidauro mare dove parcheggiamo i camper sul molo.
In serata ci ritroviamo tutti in una taverna del posto per un’ottima cena a base di pesce.
Giovedì 4 gennaio 2018
Stamattina piove ed era nelle previsioni, partiamo alle 9.30 visto che oggi il programma è meno intenso, dobbiamo percorrere una cinquantina di km per arrivare alla prima tappa a Corinto.
Usciamo da Epidauro mare ammirando i meravigliosi alberi di aranci che colorano le colline e poi prendiamo l’autostrada per Atene. Raggiungiamo CORINTO (GR) e usciamo dall’autostrada per guardare più da vicino quest’opera di ingegneria famosa in tutto il mondo: il canale di Corinto.
È un canale artificiale che collega il Golfo di Corinto con il mar Egeo, tagliando in due l'istmo che li separa. Costruito tra il 1881 e il 1893, ha una lunghezza di 6345 m, è largo circa 25,6 metri e profondo fino a 8 metri, limitando così il passaggio a navi di stazza medio-piccole (circa 10.000 t).
La sua utilità è soprattutto quella di risparmiare circa 200 km sulla rotta tra il mar Ionio e il mar Egeo. La sua maggiore limitazione è la dimensione ristretta che non consente il transito alle moderne navi transoceaniche. In compenso è molto usato dalla navigazione da diporto con un transito annuo stimato di 11.000 imbarcazioni.
Proseguiamo per ATENE (GR) dove arriviamo alle 13.00 nel campeggio Athens non senza difficoltà a causa della pioggia e del traffico.
Dopo pranzo prendiamo il taxi a gruppi desiderosi di conoscere questa città.
Su suggerimento del gestore del campeggio ci facciamo portare in piazza Monastiraki. Quando arriviamo non piove più ma fa freddo. Girovaghiamo un po’ su questa piazza famosa per il suo affollato mercato delle pulci, piena di negozietti con i classici souvenir per turisti. Da qui risaliamo il viale che ci porta in piazza della Costituzione o Syntagma.
Sul percorso la bella chiesa Panaghia Kapnikarea, costruita nell'XI secolo, forse intorno al 1050. Come era comune tra le chiese paleocristiane, fu costruita su un antico tempio pagano greco dedicato al culto di una dea, forse Atena o Demetra
Arriviamo in piazza Syntagma dove spicca un bell’albero di Natale .
È una delle piazze più famose e importanti di Atene e della Grecia.
Vi si affacciano il palazzo del parlamento ellenico (l'antico palazzo reale) e la tomba del Milite Ignoto, inaugurata nel 1932.
Gli euzoni, i soldati con la caratteristica fustanella (gonnellino) e le babbucce con la punta ricurva, montano perennemente la guardia davanti alla tomba del milite ignoto: la cerimonia del cambio della guardia è una delle tipiche attrazioni turistiche ateniesi.
Nel frattempo ci raggiungono altri amici del gruppo e visto la pioggia e il freddo entriamo in una chiesa greco ortodossa e poi ci ripariamo in una pasticceria per scaldarci.
Usciti proseguiamo la visita del centro per le vie dei mercatini.
È ormai buio e l’Acropoli e i resti antichi illuminati hanno il loro fascino.
Alle 19 ci ritroviamo tutti in Piazza Syntagma per andare a cenare in un locale poco lontano con piatti tipici.
Purtroppo la cucina greca è troppo speziata per i nostri gusti e non l’abbiamo gradita molto. Rientriamo in campeggio con il taxi comodo ed economico, poco prima di mezzanotte.
Venerdì 5 gennaio 2018
Stamattina alle 8.30, aria frizzantina e sole limpido ci accompagnano al pullman che ci aspetta fuori dal campeggio. Più avanti in centro sale Manuela la guida che ci accompagnerà ad Atene per la visita guidata di oggi
Si inizia con parlare della città nuova diventata capitale nel 1833 dopo che la Grecia fu liberata dagli Ottomanni. Nel vecchio palazzo del Parlamento si trova il museo storico e nella piazza la grande statua in bronzo di Kolokotronis militare e patriota greco. La stessa statua si trova anche a Nafplio prima capitale della Grecia.
Ci fermiamo presso lo stadio olimpico Panathinaikos dove scendiamo per una foto. Qui arriva la fiaccola della olimpiadi portata a piedi da Olympia e da qui la fiaccola partirà per la nazione che ospiterà le Olimpiadi.
Lo stadio Panathinaikos significa "Stadio di tutti gli Ateniesi", noto anche come Kallimarmaron "dei bei marmi". Si tratta dell'unico grande stadio del mondo costruito interamente con marmo pentelico (proveniente dal monte omonimo). Lo stadio è inoltre famoso per aver ospitato gli eventi principali dei Giochi della I° Olimpiade, dei Giochi olimpici intermedi ed alcuni eventi dei Giochi della XXVIII Olimpiade. A partire dal 2004 questo Stadio appare come sfondo sulle medaglie olimpiche.
Ripartiamo e ci fermiamo davanti all’Arco di Adriano e al Tempio di Giove Olimpo.
L'arco di Adriano è un arco monumentale simile ad un arco trionfale romano. È stato ipotizzato che l'arco fu costruito per celebrare l’arrivo dell'imperatore romano Adriano, e per rendergli onore per quello che aveva fatto per la città. Sull'arco si trovano due iscrizioni, poste in direzioni opposte, che citano Teseo e Adriano come fondatori di Atene.
La nostra terza tappa è nel sito archeologico dell' Acropoli, giornata ideale per ascoltare Manuela con tutta la sua passione e vedere la spianata infinita della città fino al porto del Pireo.
L’accesso monumentale dell’Acropoli è costituito dal Propileo che è l'ingresso monumentale dell'acropoli di Atene. Progettato dall’architetto Mnesicle, i lavori iniziarono nel 437 a.C., ma non furono mai completati a causa della guerra del Peloponneso.
La storia del Partenone è lunga più di duemila anni e comprende numerose trasformazioni: costruito nel V secolo a.C. come tempio di Atena, nel V secolo d.C., cioè nel periodo bizantino, fu trasformato in una chiesa cristiana, infatti molte sculture e molti edifici dedicati a divinità pagane vennero distrutti. Nel XV secolo divenne una moschea, nel 1687 fu usato come polveriera e venne in parte distrutto da un colpo di mortaio veneziano.
Il teatro di Dioniso è situato presso l'acropoli di Atene. Fu il teatro più importante del mondo greco nel V e IV secolo a.C. e venne utilizzato dai più importanti autori greci (Eschilo, Sofocle ed Euripide per la tragedia, Aristofane e Menandro per la commedia) per mettere in scena le loro opere. Venne costruito agli inizi del V secolo a.C. a ridosso del santuario di Dioniso. Oggi appena dietro è stato costruito il museo dell’Acropoli.
Il Teatro di Erode Attico si trova alla base dell’Acropoli ed è utilizzato ancora oggi per mettere in scena emozionanti spettacoli teatrali classici. Costruito da Erode a partire dal 161 d. C. in memoria della moglie, l‘anfiteatro semicircolare sui gradoni disposti su 32 file può ospitare fino a 6 mila persone. Un tetto in legno copriva nei tempi antichi la scena del teatro larga 35 metri.
Lasciamo l’acropoli dopo aver ammirato Atene dall’alto. La giornata è limpida e ci permette di vedere la città priva di foschia e smog.
Visitiamo il nuovo museo archeologico aperto nel 2009. Un’opera unica e innovativa che raccoglie esclusivamente materiali rinvenuti sull'Acropoli: nucleo principale della collezione sono le statue e i frammenti di decorazione architettonica arcaica profanati dai persiani nel 481 a.C. cui si aggiungono sculture del periodo classico. Il museo è situato ai piedi della collina dell'Acropoli, sul suo lato di sud-est.
Contiene anche le cariatidi originali del tempio di Atena.
All'ultimo piano sono state usate le misure e la stessa angolazione del Partenone. La visita ci fa cogliere la grandezza impressionante del Partenone appena visto.
Usciamo dal museo e pranziamo in un chiosco con qualche pizzetta e un'insalata greca. Alle 15 ci ritroviamo tutti assieme per proseguire a piedi lungo il quartiere antico della Plaka fino a raggiungere la piazza della Costituzione.
La Plaka è uno dei più antichi e caratteristici quartieri di Atene, non solo perché si estende proprio ai piedi dell'Acropoli, ma anche perché tra le sue strette vie si concentrano le tradizionali taverne, i ristoranti, gli animati caffè, gli innumerevoli negozietti di souvenir. Il corso principale della Plaka è Odos Adrianou, che si snoda proprio nel cuore del quartiere ed è diventato, insieme alle vie attorno, il più caratteristico centro del cuore di Atene ad alta intensità turistica. La Plaka è apprezzata dai turisti anche perché si possono scoprire scorci dell'Atene antica e moderna ma comunque lontani dal caos della metropoli.
Arrivati in Piazza della Costituzione rivediamo per il secondo giorno il cambio della guardia delle 16, oggi splende il sole ed è piu piacevole stare qui a guardare.
Il pullman ci viene a prendere per portarci al campeggio, salutiamo la nostra brava guida Manuela e termina così la nostra visita di Atene.
In campeggio decidiamo di riunirci per l' ultimo momento conviviale del viaggio, Ognuno partecipa offrendo vino, salumi, formaggi e dolci. Domani sarà il nostro ultimo giorno in Grecia prima della partenza in nave nel tardo pomeriggio per l'Italia.
Sabato 6 gennaio 2018
Alle 9 siamo tutti pronti per partire da Atene. La nostra prossima tappa fuori programma, su suggerimento di Manuela la guida di Atene, sarà all'Acropoli di Corinto.
Purtroppo non c’è tempo per vedere l’acropoli in alto sulla rupe e la vecchia città di Corinto, pertanto visitiamo solo gli scavi della vecchia Corinto con il suo bel museo.
Nella foto il Tempio di Apollo realizzato nella metà del VI secolo A.C.
Il museo ospita una vasta collezione di manufatti del sito archeologico locale e dei siti minori nell'area limitrofa, come Korakou, Gonia e Acrocorinto.
I manufatti, che furono sistematicamente recuperati a partire dal 1896 dagli Scavi di Corinto, illustrano molto dell'Antica Corinto attraverso il dominio greco, romano e bizantino. Le esposizioni includono statue, mosaici, ceramiche e sarcofagi.
Alle 12 ripartiamo verso il porto di PATRASSO. Si viaggia con un bel sole e siamo contenti e soddisfatti dei giorni passati assieme. Oltrepassiamo il ponte Rion Antirion soprannominato ponte di Poseidone, con i suoi 2.883 metri di lunghezza è il ponte strallato (ponte di tipo "sospeso" nel quale l'impalcato è retto da una serie di cavi (gli stralli) ancorati a piloni o torri di sostegno) più lungo del mondo. Domina il panorama della zona con i 164 metri di altezza dei piloni portanti. Il piano stradale attraversa il golfo di Corinto a 60 metri sopra il livello del mare. È stato aperto al traffico il 12 agosto 2004 ma l'inaugurazione ufficiale è avvenuta l'8 agosto, celebrata con il passaggio della fiamma olimpica sul ponte in occasione dei giochi olimpici di Atene 2004.
In perfetto orario arriviamo al parcheggio del porto di Patrasso.
Qui decine di ragazzini profughi o clandestini cercano un passaggio per l’Italia , ci passano vicini e vanno verso i camion parcheggiati cercando di aprire i teloni o i gavoni per entrare a nascondersi. La polizia continua a girare, loro scappano e poi tornano.
Sono scene che non ci aspettavamo di vedere e quando le vedi in TV per qualche secondo non ti rendi conto della giovane età di questi ragazzi.
Dopo che tutti i camion sono stati imbarcati è il nostro turno e con un’ora di ritardo si salpa.
Domenica 7 gennaio 2018
La notte in nave trascorre tranquilla. Oggi Francesca festeggia il compleanno e come da accordi ci diamo appuntamento con tutti i camperisti nel bar della nave per un momento di festa.
Tagliamo il dolce acquistato ad Atene, che scopriamo contenere una monetina portafortuna e la focaccia vicentina portata da casa e brindando con il vino Vespaiolo di Breganze.
Termina così la nostra avventura in Grecia, un viaggio molto interessante per quello che abbiamo visto e per l’amicizia che è nata tra di noi. Un grazie di cuore a “Io viaggio in camper” per la scelta dell’itinerario e del nostro capo gruppo Alessandro che con la sua calma e precisione ha saputo creare un gruppo affiatato e ben organizzato.