2 – Casa natale di Raffaello e tecniche di incisione
Lasciata la Chiesa di San Francesco, si imbocca via Raffaello, tutta in salita, siamo lato monte, al civico 57 quella che fu in primis la scuola di Giovanni Santi, la più ricca bottega della città, pure lui pittore e padre di Raffaello, così come l'abitazione che vide i natali del grande pittore che qui nacque il 28 marzo del 1483. Raffaello morì giovane, all'età di soli 37 anni, nel 1520 e gli storici dell'epoca motivano il suo decesso causato da una febbre che si protraeva da alcuni giorni, conseguenza di una vita dissoluta e di “eccessi amorosi”.
La visita della casa è a pagamento (solo contanti – novembre 2019), ma vi assicuriamo che ne vale realmente la pena di entrarci.
L'edificio è a più piani e ci si rende conto di quanto la famiglia di Raffaello potesse essere nobile dagli spazi a disposizione ma soprattutto dalla presenza di un pozzo privato che consentiva di avere sempre acqua corrente, cosa non diffusa per quell'epoca.
Al pian terreno è possibile visitare anche la mostra dedicata all'incisoria artistica. Noi abbiamo la fortuna, grazie al percorso del trekking urbano, di poter assistere a una dimostrazione dell'arte incisoria e soprattutto di farci raccontare da un esperto la differenza tra le due tecniche d'incisione: a bulino e la xilografia (o silografia). E il vanto di questa città è quello di aver avuto i più grossi incisori, un'arte che si affianca a quella della pittura che già ne è ricca per i nomi noti già menzionati.
Una lunga salita fino alla fine di via Raffaello dove trovate la statua del celebre pittore e poi proseguendo, un piccolo sforzo e poi si raggiunge la Fortezza di Albornoz.