In cosa si differenziano gli impianti delle caravan da quelli dei camper?
Gli impianti, in linea di principio, potrebbero essere identici: per esempio in quello idraulico l’acqua parte comunque da un serbatoio, viene pompata nei circuiti utilizzando motori a 12 Volt e poi finisce scaricata in un contenitore apposito; stessa cosa anche per gas e elettricità. Col tempo però si sono imposte alcune linee di tendenza tipiche per tipologia di veicolo.
Direi che la differenza più marcata è proprio nell’impianto IDRAULICO, dove tendenzialmente abbiamo un approccio completamente diverso: curiosamente non si tratta solo di serbatoi, dove è intuitivo che le esigenze della sosta fuori struttura abbiano spinto il camper verso disponibilità di – relativamente – grandi quantità di acqua pulita e altrettanta necessità di serbatoi per contenere gli scarichi fino al momento nel quale sia possibile smaltirli. Altrettanto intuitiva è la necessità del rimorchio di ridurre il più possibile i pesi non utili a fronte dell’uso più diffuso, ovvero la sosta in strutture attrezzate: ovvio quindi che i serbatoi siano di minore capienza, mobili e – soprattutto – vuoti durante il viaggio.
Le differenze non si fermano però ai serbatoi. In un camper è presente una pompa a pressostato che mantiene l’intero impianto in pressione: aprendo un rubinetto, del tutto analogo a quello di casa, la pressione nel circuito cala facendo intervenire il pressostato della pompa che spingerà l’acqua verso l’utenza.
In una caravan l’impianto non è in pressione quindi la pompa (ad immersione) è attivata da un interruttore presente nel rubinetto, che di conseguenza è specifico per il caravanning e non analogo a quello di casa. Sicuramente l’uso nel camper risulta più simile a quello a cui siamo abituati, a scapito però di una pompa molto più pesante e costosa e di tubatismi e raccordi più complessi e atti a resistere alla maggiore pressione.
Nella caravan invece l’esperienza d’uso è più distante da quella domestica e necessita di un po’ di attenzione nell'uso perché è più facile rimanere senz'acqua a causa dei serbatoi meno capienti: è anche vero che l’impiego è meno intenso rispetto al camper perché di solito si utilizzano i servizi del camping. La differenza principale tra i due impianti, ovvero le tubazioni in pressione o meno, fa anche sì che alcuni accessori come lo scaldaacqua siano diversi perché disegnati a misura dell’impianto nel quale vanno inseriti.
Per curiosità riporto alcuni altri tipi di impianto idraulico: nelle caravan per uso residenziale troviamo a volte impianti creati per essere collegati alla rete idrica, quindi del tutto analoghi a quelli casalinghi; all’estremo opposto invece i vecchi impianti per caravan di 50 anni fa, dove l’acqua veniva pompata con il piede utilizzando una pompetta a membrana di gomma simile nel principio alle pompette da materassino.
Nei van di costruzione tedesca in passato si trovava spesso la soluzione con pompa ad immersione, quindi “tipo caravan”: un esempio classico erano i van Westfalia. Nei camper specialistici per raid in territori “selvaggi” spesso sono presenti due impianti: uno per usi generali nei quali mettere acqua facilmente reperibile e a volte non potabile e uno piccolo per acqua potabile che, in caso di necessità, viene riempito anche con le bottiglie che si acquistano in negozio.
Un breve cenno alla TOILETTE: in passato la distanza tra i diversi veicoli era notevolissima, perché quasi tutti i camper avevano una tazza fissa che, mediante una valvola, scaricava in un capiente serbatoio delle “acque nere”, mentre nella caravan non c’era nulla per cui ci si attrezzava con porta potti indipendenti o, più semplicemente, con secchi dotati di ciambella (questa era la soluzione che usavamo nella nostra caravan a fine anni ‘70).
Qui il tempo ha comportato un avvicinamento delle soluzioni, tanto più che ormai la sola differenza – quando c’è – sta nel risciacquo che nei camper spesso attinge dal serbatoio del mezzo, mentre nella caravan spesso troviamo un serbatoio dedicato; il pompaggio avviene in modo elettrico o, quasi solo su caravan, con pompa manuale a pistone.
Anche nell’impianto ELETTRICO si è arrivati ad un avvicinamento tra le due tipologie di mezzo, mentre in passato c’era una certa distanza. Un camper aveva un impianto simile a come lo conosciamo adesso, a meno di pannello solare e inverter che allora non erano disponibili, quindi un cablaggio con tensione 12 Volt in continua servito da una batteria servizi, con trasformatore-raddrizzatore per le rare volte che ci si allacciava alla rete 230 Volt. In una caravan invece si trovava spesso il doppio cablaggio, 12 Volt in continua collegato alla presa del gancio e 230 Volt in alternata per quando ci si allacciava alla rete: questo significava avere, per esempio, plafoniere miste con due lampadine (una per ogni impianto) e un pacco batterie (6+6 Volt) per far funzionare la pompetta dell’acqua.
Al giorno d’oggi sia i camper che le caravan hanno impianti molto simili: i cablaggi sono a 12 Volt, a meno di quello che serve il frigorifero trivalente, la corrente di rete viene trasformata e raddrizzata da un alimentatore; nei camper è presente spesso una o più batterie servizi e uno o più pannelli solari, oltre all’inverter per poter alimentare utenze a 230 Volt anche in viaggio, mentre tutta questa parte spesso manca nelle caravan perché si suppone che si fermino solo occasionalmente fuori dai campeggi.
L’impianto del GAS per decenni è rimasto sostanzialmente identico tra i vari tipi di veicolo, eccezion fatta per i polivalenti Westfalia che montavano riscaldatori alimentati dal carburante del mezzo e quindi avevano solo un collegamento diretto tra bombola e fornelli. A più riprese si è tentato di equipaggiare i camper con serbatoi fissi riempibili alle pompe di GPL dei distributori: il problema è sempre stato non tecnico ma fiscale, essendo la tassazione del GPL da autotrazione molto più favorevole a quella per uso civile. È vero che il GPL per autotrazione è molto più sporco di quello delle bombole e quindi tende a otturare gli ugelli delle utenze, ma ultimamente sono disponibili filtri che riducono di parecchio questo problema.
Comunque, vista anche la poca chiarezza normativa (differente tra paese e paese) di fatto tra caravan e camper l’impianto a gas rimane sostanzialmente identico e basato su bombole intercambiabili e ricaricate dall’azienda produttrice.