Molise in camper: Montagnola e Matese
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MATESE MOLISANO
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MONTERODUNI: ma che bel castello!
Questo borgo era assolutamente inserito nella nostra lista dei luoghi da vedere qui nel Matese molisano per il suo bel castello e chi ci segue, sa quanto li adoriamo.
La FESTA DELLA POLENTA DI MACCHIAGODENA*
Ogni promessa è debito e noi siamo persone di parola. Avevamo promesso al Sindaco del paese che saremmo tornati e così è stato (lo trovate nella prima parte di questo viaggio in Molise - clicca QUI).
Ci sistemiamo con il camper nel parcheggio della sagra e attendiamo curiosi questa nostra prima esperienza gastronomica molisana.
Tavoli all’aperto, organizzazione di cuochi, addetti alle casse e alle bevande e la festa può iniziare.
Il menù prevede un piatto di polenta condita: bianca con baccalà, cipolla e peperoncini arrostiti oppure rossa con salsiccia. Vino e bevande comprese nel prezzo.
Il clima è festoso, il cibo è buono, il prezzo è nazional popolare… Che volere di più dalla vita!??!
Tutto gustoso e ben cucinato, conosciamo persone della zona, la festa è alla sua 34esima edizione e la fila di persone che affollano le casse ci conferma quanto sia molto gettonata.
Restiamo a dormire nel parcheggio con un clima festoso che durerà tutta la notte.
CANTALUPO NEL SANNIO: ai piedi del Matese
Con questo borgo andremo sempre di più verso il massiccio del Matese. Lasciando Macchiagodena e dirigendoci verso Roccamandolfi, ci fermiamo a visitare questo piccolo paese.
Da visitare è la chiesa di San Salvatore, si dice che durante il terremoto del 1805 (qui è zona di terremoti, considerate che l’Irpinia non è molto lontana) la statua di Sant’Anna rimase in piedi.
ROCCAMANDOLFI: briganti, ponte tibetano, castello e more
Una scoperta del territorio che completiamo poi nelle vie del paese dove tra un saliscendi di vicoli e gradinate andiamo alla ricerca dei vari punti di interesse indicati: come la croce stazionaria, il vestito tradizionale di Roccamandolfi considerato uno tra i più belli d’Italia, le misure in pietra, il santuario di San Liberato Martire e altri scorci unici di questo incantevole borgo che ancora una volta ci fa dire: WOW quanta bellezza!
SAN MASSIMO: ai piedi del Matese
Sorge ad un’altitudine di 630 m slm, abbiamo cambiato provincia lasciando quella di Isernia ed entrando in quella di Campobasso.
Siamo già alle pendici di Campitello Matese, la parte più alta di questa zona, rinomata località montana.
Il paesino si visita in pochissimo tempo, una passeggiata tra queste case che presentano sulla facciate di alcune abitazioni dei fori adibiti a colombaie.
Curiosi dettagli quali porte, scorci e dettagli catturano l’attenzione e anche il simbolo del Comune che si trova proprio davanti al Municipio.
Raggiungiamo la prossima tappa che si trova a pochi chilometri da qui.
BOJANO: ai piedi del Matese
La leggenda narra che fu fondata da un gruppo di giovani Sanniti che decisero di fermarsi qui proprio nel punto in cui si arrestò il cammino del bue sacro, ecco le origine del nome. Siamo ad un’altitudine di 482 m slm ed è il primo grande paese che incontriamo in questo nostro girovagare nel Matese Molisano, lo giriamo in cerca di cose belle ed interessanti sia per gli occhi che per il gusto.
Il centro storico animato è decorato con le luminarie che vengono accese in queste serate d’agosto.
Il primo edificio religioso che visitiamo è la chiesa di S. Maria del Parco, nelle vicinanze cattura poi la nostra attenzione la struttura formata da blocchi di pietra squadrati sui quali ci sono ben 13 cavità circolari: è la “mensa ponderaria”, le misure di capacità che venivano utilizzate un tempo per pesare le granaglie, simile a quella vista a Roccamandolfi.
Di particolare interesse è un tratto di pavimentazione stradale di epoca romana del primo secolo d.C. è davvero maestosa questa strada: larga 11,80 metri corrispondenti a 40 piedi romani, questo dimostra quanto fosse importante Bojano già in quel periodo.
La chiesa più interessante di Bojano è però quella dedicata a san Bartolomeo, dove al di sotto del presbiterio, dopo i lavori di restauro del 1996, è venuta alla luce l’antica cripta. Si legge che “l’antica cattedrale di Bojano, forse è unica al mondo ad avere la sorgente d’acqua che sgorga dall’abside dell’antica chiesa e sopra di essa l’altare per la celebrazione eucaristica”.
Ci dedichiamo anche allo shopping di prodotti tipici:
- pane di grano duro con patate tipico del Molise
- celli ripieni con mosto cotto (dolcetti formati da una pasta matta all’esterno e una golosa farcitura)
- vino (cantine Iorio) Aglianico e Falanghina
- mozzarelle, scamorze, burro e burrata presso il caseificio Pulsone Franco
Lasciamo questa parte bassa e raggiungiamo quella più caratteristica di Bojano.
CIVITA SUPERIORE DI BOJANO: il borgo medievale fortificato
Da Bojano si imbocca una strada stretta inizialmente, il cartello che limita l’accesso ai veicoli superiori a 7,5 t ci fa proseguire però con fiducia che il nostro camper possa raggiungere il borgo senza difficoltà.
Si arriva ad un’altitudine di 720 m slm attraverso una strada immersa nei boschi, non preoccupatevi sono circa 3,3 chilometri ed è fattibile.
Lasciamo il camper ad inizio paese e ci incamminiamo a scoprire questo borgo-fantasma, sembra uscito da un film d’altri tempi saranno le auto parcheggiate (eccetto quelle davanti al ristorante che sono attuali) che risalgono a circa gli anni ‘70-80, oppure le case in pietra, la maggior parte disabitate, gatti che si aggirano in cerca di cibo ma anche di carezze… qui il tempo sembra essersi fermato ed il fascino del luogo è proprio questo.
Nel girovagare tra le stradine ci imbattiamo in un paio di chiese e soprattutto una bella vista sulla sottostante Bojano… Beh, che dire?!? Per noi ne vale la pena di arrivare fin quassù e farsi trasportare dal fascino di questo luogo.
Sovrasta l’abitato i resti del castello normanno.
Prima di salire a Campitello Matese, effettuiamo le operazioni di carico e scarico presso l’agricamping Due Arcate e poi iniziamo la salita verso la località turistica famosa soprattutto per gli sport invernali.
CAMPITELLO MATESE: un anfiteatro naturale
La strada che porta a quota 1450 metri slm di questa rinomata località turistica è davvero molto ampia.
In questo periodo di fine agosto gli ampi spazi di parcheggio permettono davvero di poter scegliere la giusta posizione, noi scegliamo quelli indicati per i camper proprio di fronte al panorama che offre il monte Miletto, la vetta più alta del Matese (2050 metri), e dalle creste della Gallinola (1922 metri), che formano un meraviglioso anfiteatro naturale.
Nella piana sottostante scorgiamo attrazioni turistiche quali i giochi gonfiabili per i bambini, i cavalli per la passeggiata, i quad da noleggiare e così anche biciclette eccetera.
Campitello Matese ci accoglie con la classica pioggerellina pomeridiana delle zone montuose ed un’aria frizzantina che ci regala refrigerio dopo il caldo dei giorni scorsi. Ma non tutto il male viene per nuocere perché al termine assistiamo ad un piccolo arcobaleno che si fa breccia tra le vette.
Trascorriamo la notte qui, silenziosa e fresca (11° C) e l’unico rumore che si sente è quello dei campanacci delle mucche che transitano nelle adiacenze tra un pascolo e l’altro.
Al risveglio decidiamo di fare una camminata abbastanza semplice e nelle vicinanze, le previsioni meteo non sono ottime e quindi non vogliamo arrischiarci di allontanarci troppo.
Di che cosa si tratta? Una faggeta dove le radici degli alberi poggiano proprio su grosse pietre, alcune sembrano proprio spuntare da questi enormi sassi. Davvero una cosa molto particolare.
Il pianoro di Campitello è davvero suggestivo, da lì si gode una bellissima vista sul Matese e queste montagne che arrivano fino a 2000 metri di altezza.
SAN POLO MATESE: il paese dei fossili
Questo piccolo paese sorge ad un’altitudine di m 751 slm e si trova alle pendici di un colle del Matese non molto elevato.
Lasciamo il camper in uno slargo ad inizio paese e a piedi ci incamminiamo verso questo pugno di case in salita.
Leggiamo su una tabella informativa che “il territorio montano è costituito essenzialmente da calcari di Rudiste con resti di ittioliti, rettili, anfibi, crostacei, bivalvi gasteropodi, brachiopedi ecc.”, questa evidenzia il fatto che un tempo qui c’era il mare.
Altra caratteristica di questo borgo è il presepe vivente che si tiene ogni anno durante le festività natalizie e conta un numero cospicuo di figuranti.
CAMPOCHIARO: il paese dell’origano
Un altro paesino molto delizioso che ci troviamo a scoprire passo dopo passo è CAMPOCHIARO (m 750 slm).
Durante la salita verso la torre circolare (angioina) di epoca medievale che domina l’abitato, ci porta ad osservare questo borgo che presenta il selciato contraddistinto da due colori che formano un armonioso percorso, dalle abitazioni spiccano dettagli che catturano la nostra attenzione quali insegne, porte e cunicoli.
Entriamo all’interno della Chiesa di Santa Maria Assunta dove è conservata una statua lignea del Di Zinno (scultore del 1700) e la fontana urbica, quest’ultima ricostruita dopo il terribile terremoto del 1805.
All’inizio dell’abitato c’è un bellissimo lavatoio, particolarità che ormai abbiamo già trovato nella maggior parte dei paesi di questa zona.
E a questo punto voi vi chiederete: e l’origano? Sì, avete ragione perché la stessa domanda ce la siamo posta pure noi, anzi l’abbiamo rivolta ad una signora che abbiamo incontrato in paese.
L’origano è una pianta che cresce spontaneamente nelle campagne circostanti a Campochiaro ed è per questo che il paese viene così denominato.
La cosa ci incuriosisce e così prima di riprendere il camper e proseguire, ci facciamo un giretto nella prima periferia del paese e in effetto, troviamo tantissime piante di origano in fiore che crescono dappertutto, anche a bordo dell’asfalto.
OASI WWF GUARDIAREGIA-CAMPOCHIARO: una riserva naturale
3.135 ettari di estensione (è una delle oasi più grandi e selvagge in gestione al WWF), altitudine tra i 600 ed i 1823 m slm del Monte Mutria nel massiccio del Matese ecco soltanto alcuni numeri che può vantare questa riserva naturale.
Dopo la visita di Campochiaro, all’uscita del paese svoltando a destra raggiungiamo l’area faunistica del cervo, parcheggiamo il camper, passeggiamo attorno al recinto, ma nessuna traccia di questi animali ungulati… Lasciamo delusi il centro e ci dirigiamo verso Guardiaregia.
Ci piazziamo con il camper nel parcheggio dove si trova il Centro visite riserva di GUARDIAREGIA (CB – m 730 slm) all’inizio del Percorso natura, il luogo è tranquillo anche per la sosta notturna.
Il paese di Guardiaregia è carino, lo raggiungiamo per ritirare materiale dell’area WWF e troviamo l’ufficio chiuso, chiamiamo gli addetti e ci dicono che stamattina hanno avuto un imprevisto e quindi non apriranno. Pazienza! Proveremo ad arrangiarci...
Il Sentiero Natura di circa 2 chilometri è carino nella prima metà del percorso grazie alle tabelle informative che illustrano la flora e la fauna di questa Riserva Naturale, poi la segnaletica diventa inesistente e fortunatamente grazie alla APP che utilizziamo per i percorsi in montagna riusciamo a concludere il percorso ad anello.
Nelle adiacenze del parcheggio si trova la fattoria dell’Oasi dove un cartello invita alla degustazione gratuita e noi che siamo golosi e curiosi che facciamo? Andiamo a “ficcanasare” la cosa.
Entriamo in un ambiente dove sono appesi i caciocavalli per la stagionatura, un paiolo sul fuoco acceso del camino sta iniziando a scaldare per il caglio e un fusto emana un aroma di latte fresco che completa il mood di questo laboratorio artigianale per la produzione formaggi. Che spettacolo! Noi adoriamo questi aspetti del territorio dove le tradizioni sono rimaste immutate.
Tradizioni e gastronomia qui vanno a braccetto. La ricotta fresca è sublime, il caciocavallo pure, i prezzi sono buoni e allora facciamo scorta di tutte queste bontà (la signora è disponibile anche a mettere sottovuoto i pezzi di caciocavallo).
Con il camper imbocchiamo la strada che porta al confine con la Campania, sul percorso si trova l’area pic-nic di Fonte Macchia (attenzione che per l’utilizzo dei tavoli nei mesi di luglio-agosto è previsto un sistema di prenotazione con pagamento presso il sito del Comune!), proseguiamo poi ammirando il lago formato dalla diga Arcichiaro e dopo una serie di tornanti si sale in quota fino ad arrivare alla Sella del Perrone (CE – m 1257 slm). Ci fermiamo per una passeggiata in questi boschi di faggio che sono davvero molto suggestivi.
Ritorniamo al parcheggio vicino all’agriturismo (quello del caciovallo per intenderci) per trascorrere un’altra notte qui, il luogo è silenzioso e molto tranquillo..
A circa 200 metri da qui c’è un luogo imperdibile, dove una semplice insegna “forno” racchiude in sé veramente tante sorprese (consigliata anche da un amico camperista). Si tratta di una pizzeria al taglio e forno che prepara pizze sublimi e la cosa straordinaria che il gusto di ogni pezzo è a scelta, nel senso che si possono ordinare più gusti diversi e preparati al momento. Che bontà queste pizze e con prezzi veramente ottimi. Provatela e poi ci farete sapere!
Lasciamo l’Oasi WWF di Guardiaregia-Campochiaro che siamo certi sia un incanto in primavera con le fioriture ed in autunno per i colori del foliage, in questo periodo (estate) è luogo ideale per stare in tranquillità e trovare un po’ di fresco.
VINCHIATURO: borgo autentico
Questo paesino ordinato e tranquillo lo troviamo molto attivo e non presenta segni di abbandono come altri visitati in questi giorni e si differenzia anche per non essere in salita.
Fermiamo il camper nel parcheggio adiacente alla chiesa e ci incamminiamo alla scoperta di questo borgo. La fontana dei quattro leoni è in manutenzione per la pulizia, quindi la riusciamo a fotografare solo in parte e purtroppo anche la chiesa madre che sovrasta il paese è chiusa, sicuramente da lì si sarebbe ammirato un bel panorama sul Matese.
Il monumento agli Emigrati ci conferma che la comunità molisana di questa zona si trasferì all’estero per cercare lavoro e fortuna verso nuovi Mondi, in questo caso è la comunità di Montreal, per l’ennesima volta la scritta riporta questa località canadese, come già visto i giorni scorsi incontrando altri memoriali di questo fenomeno che spopolò queste zone difficili ed aspre.
Il borgo presenta altri bei scorci e ancora una volta questo “Molise che esiste” non ci delude!
PARCO ARCHEOLOGICO DI ALTILIA-SAEPINUM: gli antichi romani in Molise
L’ingresso all’area archeologica è gratuito, si paga soltanto la visita al museo (facoltativa). Un vero e proprio salto nel tempo e qui si cammina all’interno della storia di quella che fu l’antica Saepinum, detta anche la “Pompei del Molise”, che nacque su un antico villaggio sannita.
Si può sedersi ad ammirare l’antico teatro risalente alla prima metà del I secolo d.C., quello che sicuramente era l’edificio più monumentale della città, poi si può scorgere il quartiere con le abitazioni private, il foro che sorge all’incrocio del decumano e del cardo massimo, la basilica che aveva funzioni giudiziarie e commerciali, porte con arco perfettamente conservate, le terme, la fonte del Grifo, c’è pure anche un antico mulino… Insomma, non stiamo ad elencarvi tutto ciò che vedrete ma sarà davvero una bella esperienza entrare in questa antica città romana. Un fascino indescrivibile questo luogo che ci riporta ai tempi dei Romani.
Unica nota dolente: le case costruite a ridosso di questa area archeologica che stridono con i resti di questo luogo così suggestivo.
[la pubblicazione delle foto da noi scattate: “Su concessione del Ministero della Cultura - Parco Archeologico di Sepino”]
SEPINO: Saepinum Caput Samnitium (capitale dei Sanniti)
Tre chilometri dall’area archeologica e si raggiunge il paese di Sepino.
L’insegna che il borgo è inserito nel circuito dei Borghi più belli d’Italia e la fontana del Mascherone ci danno il benvenuto in questo delizioso paese che si trova ad un’altitudine di quasi 700 metri sul livello del mare, con il dedalo di stradine in salita che portano verso la parte alta del paese ed un’unica strada principale che attraverso il borgo e sale su verso Campitello Sepino, ma di questo ve ne parleremo poi.
Torniamo a questo dedalo di stradine tra cui spuntano campanili molto particolari: uno con una “cipolla” in ferro battuto e l’altro tutto colorato.
Pensate che nel 2020 il New York Times inserì Sepino ed il suo sito archeologico tra le 52 mete da visitare e scoprire “senza folla”.
Da alcuni punti del paese si ammirano belle viste panoramiche sul territorio circostante.
CAMPITELLO DI SEPINO: a tutto natura
Si raggiunge dall’unica strada presente a Sepino, la strada in salita che porta a quota 1360 metri dell’altopiano.
Viene definito un “luogo del cuore dei molisani dal FAI” e noi siamo curiosi di scoprirlo.
La segnaletica non ci indica il punto di svolta, il GPS non è di aiuto per questa nostra ricerca (ricordate che all’inizio nei suggerimenti vi avevo detto che i satellitari qui non sono sempre d’aiuto?!?), proseguiamo diritti sulla strada principale fino a quando l’asfalto si trasforma in sterrato e diventa quasi una mulattiera...”Houston c’è un problema!”
Due pastori a fianco di una mandria di mucche a cui chiediamo indicazioni, ci dicono di ritornare indietro e ci danno i suggerimenti per raggiungere Campitello di Sepino. Manovre su manovre riusciamo a lasciare la mulattiera e raggiungere la strada principale dove si trova una panchina coperta e lì scopriamo che era il punto dove avremmo dovuto svoltare, non troviamo segnaletica, l’unica cosa che scorgiamo è un foglio appeso ad un palo dove è apposta un’ordinanza comunale che regolamenta l’accesso e la prenotazione tavoli/campeggio sull’ altopiano, vi consigliamo di leggerlo perché cambia di anno in anno!
La strada è asfaltata, eccetto l’ultimo chilometro che è sterrata, è comunque fattibile.
All’arrivo l’effetto WOW è assicurato!
Questo ampio pianoro è caratterizzato dalla Natura che fa da padrona. Faggete, prati, aree pic-nic si alternano a spazi per la sosta. I segnali del telefono (internet e chiamate) sono praticamente inesistenti. Qui si viene per rigenerarsi.
Nelle adiacenze si trova l’agriturismo “il rifugio del massaro” dove pascolano simpatiche mucche ed alcune persone sono intente al trasporto legname.
Prima di lasciare questo luogo del cuore (non soltanto dei Molisani, ma anche nostro), il cagnolone bianco affezionato a noi che ha fatto pure la guardia notturna al nostro camper e le atmosfere uniche, ci fermiamo dal massaro per acquistare prodotti caseari da lui prodotti.
SAN GIULIANO DEL SANNIO: tra fucilieri e Santo
Situato sul pendio di un colle, il paese di SAN GIULIANO del SANNIO si trova ad un’altitudine di m 629 slm. Il nostro fare di viaggiatori curiosi viene notato da un simpatico signore che ci offre di accompagnarci alla scoperta della storia di San Giuliano del Sannio, offerta che accogliamo con entusiasmo.
Il signore in questione è Emanuele Cappella, Presidente dell’Associazione Culturale “Insieme” che si occupa della raccolta di testimonianze del territorio per ricostruire la storia del paese.
“San Giuliano in… Mostra” è il progetto che ci viene raccontato dal sig. Emanuele che attraverso questa raccolta, custodita all’interno del Palazzo Marchesale, rappresenta un viaggio nel tempo dall’epoca sannitica ai giorni nostri.
Di particolare rilevanza in queste testimonianze raccolta è la festa di San Nicola di Bari, molto sentita in paese e la parata dei fucilieri, uno dei momenti più suggestivi della tradizione spirituale del paese.
Ma la festa di San Nicola è anche la “pesatura dei bambini”, una simpatica tradizione che tutt’oggi viene mantenuta.
La mostra racconta anche del territorio tra emigranti, lavorazione della canapa, marchesato e tanto altro.
Se passate di qua, vi consigliamo di contattare il referente del progetto e “farvi aprire le porte” di questo interessante percorso conoscitivo di San Giuliano del Sannio, la sua conoscenza ed il materiale raccolto sono un valore aggiunto per conoscere questo borgo ed il territorio circostante.
Come ricordo di questa visita, acquistiamo il libro “Spari per un Santo”, che racconta delle tradizioni del paese, salutiamo e ringraziamo Emanuele e proseguiamo a girovagare per il paese ammirando i vari scorci.
CERCEPICCOLA: quercia piccola
Un nome curioso per questo piccolo paesino parte della Comunità Montana del Matese, vero!? Ce lo siamo chiesti pure noi, perché poi il paese successivo che andremo a visitare sarà Cercemaggiore, quindi che cosa voglia dire “cerce” è sicuramente d’obbligo capirlo.
Il toponimo deriva dalla voce volgare “cercea”, originata dal latino “quercea” (quercia) e “piccola” per distinguerlo dal paese più grande che “sta sopra”.
In effetti guardando lo stemma del paese che si trova sulla piazza principale del borgo ci conferma che si tratta proprio di una quercia.
Siamo ad un’altitutdine di 679 metri slm, il centro storico è formato da un pugno di case e tanti begli scorci e monumenti: dalla chiesa del Santissimo Salvatore alla fontana a tre cannelle, il palazzo Carafa ed una campana (realizzata ad Agnone naturalmente!) dedicata ai “cercepiccolesi nel Mondo”.
CERCEMAGGIORE: il più alto Comune di Campobasso
Se Capracotta vanta di essere il Comune più alto del Molise, CERCEMAGGIORE invece è quello più alto di questa provincia: siamo a quota 930 metri slm e lo si percepisce già guardandolo da lontano che sta proprio “lassù”.
Lasciamo il camper nel parcheggio di fronte al campo sportivo e ci incamminiamo per visitare l’ultimo paese di questo nostro itinerario.
Una bella passeggiata fuori paese per fotografare il monumento “Porta sul/del Mondo” (se volete raggiungerlo con il vostro veicolo ricreazionale è possibile perché nelle adiacenze c’è uno spiazzo per la sosta), dedicato agli Emigrati cercesi.
A fianco una grossa pietra riporta i nomi di persone di origine cercese che per meriti culturali, sociali, professionali hanno dato un contributo importante nel servizio alla comunità umana.
Da qui si gode anche di un ottimo panorama sul territorio circostante.
Ci incamminiamo verso il paese per visitarlo.
Il primo edificio è la chiesa di san Rocco ad un’unica navata, al cui interno sono presenti anche reperti risalenti al primo muro dell’antica chiesa.
Tra vicoli in salita e scorci che raccontano il tempo che fu, raggiungiamo la parte alta di Cercemaggiore dove si trova la chiesa Madre di S. Maria della Croce, costruita nel 1261 anche se si legge che la prima fase fu in epoca normanna. All’interno sono esposte pregevoli opere.
Tra gattini e scorci la nostra passeggiata prosegue. Ci fermiamo a fare shopping di prodotti tipici presso il negozio Testa dove acquistiamo pasta di loro produzione. Il simpatico proprietario ci fa assaggiare il “fiatone” detto anche “fiadone”. Un dolce che un tempo si preparava nel periodo pasquale, ora si trova disponibile tutto l’anno. Di che si tratta? Una sorta di panzerotto con all’interno un ripieno di ricotta e l’aroma del limone, così chiamato perché durante la cottura il foro superiore funge da “sfiato” per il vapore.
Con il profumo di origano fresco raccolto i giorni scorsi e appeso in camper ad essiccare, il frigo e la cambusa pieni di tante bontà, un “bottino” di quasi 1600 foto scattate, tanti ricordi da portare nel cuore ed il nostro itinerario alla scoperta di una parte del Molise finisce qui.
Il nostro è un ARRIVEDERCI a questa Regione così ospitale, accogliente ed inesplorata.
Dove sostare
nome località | tipo sosta | indirizzo | NOTE |
Monteroduni (IS) | Punto sosta | Nell'area pic-nic Sorgente Capotrio | Nel parcheggio dell'area pic-nic, tranquilla anche di notte. |
Monteroduni (IS) | Punto sosta | Piazza Russo | Consigliata per la visita al paese e al Castello. ATTENZIONE: martedì divieto di sosta dalle 7.30 alle 13.30 per mercato. |
Cantalupo nel Sannio (IS) | Punto sosta | Piazza Alfonso Perrella | Sosta nel parcheggio del paese. |
Roccamandolfi (IS) | Punto sosta | Via Fontana | Nel parcheggio misto verso il vecchio lavatoio. |
Roccamandolfi (IS) ponte tibetano | Punto sosta | Nei parcheggi a lato strada vicino al chiosco. | |
San Massimo (CB) | Punto sosta | Nei parcheggi cittadini ad inizio paese. | |
San Massimo (CB) | Agricampeggio Due Arcate | Via Canonica | Carico e scarico (anche senza sosta), allaccio elettrico. |
Bojano (CB) | Punto sosta | Nel parcheggio in Strada Spinette 18 - Zona residenziale, tranquillo anche per la sosta notturna, bar nelle vicinanze. A 500 metri negozi, supermercati, comodo per raggiungere il centro. | |
Civita Superiore di Bojano (CB) | Punto sosta | Negli spazi a bordo strada inizio paese. | |
Campitello Matese (CB) | Punto sosta | Nel parcheggio indicato per la sosta camper. | |
San Polo Matese (CB) | Punto sosta | Negli spazi ad inizio paese. | |
Campochiaro (CB) | Punto sosta | Nei parcheggi del paese. | |
Oasi WWF Guardiaregia-Campochiaro (CB) | Punto sosta | A Guardiaregia all'ingresso del sentiero Natura (vicino all'agriturismo Oasi). Tranquillo anche per la notte. Presente una fontanella. | |
Vinchiaturo (CB) | Punto sosta | Nei parcheggi del paese. | |
Area archeologica Altilia-Saepinum (CB) | Punto sosta | Nei parcheggi del centro visite. | |
Sepino (CB) | Punto sosta | Nei parcheggi ad ingresso paese | |
Campitello Sepino (CB) | Punto sosta | Sull'altopiano. Solo sosta. Tranquillissimo di notte. | |
San Giuliano del Sannio (CB) | Punto sosta | Nei parcheggi del paese. | |
Cercepiccola (CB) | Punto sosta | Nei parcheggi del paese. | |
Cercemaggiore (CB) | Punto sosta | Nel parcheggio di fronte al campo sportivo. |
Per le strutture ricettive gestite, consigliamo di consultare la nostra WEB APP camp.vacanzelandia.com
Indice Itinerari e Mete Molise
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