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Molise in camper: Montagnola e Matese

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MATESE MOLISANO

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MONTERODUNI (IS)

 

CANTALUPO NEL SANNIO (IS)

 

ROCCAMANDOLFI (IS)

 

SAN MASSIMO (CB)


BOJANO (CB)


CIVITA SUPERIORE DI BOJANO (CB)

 

CAMPITELLO MATESE (CB)

 

SAN POLO MATESE (CB)

 

CAMPOCHIARO (CB)

 

OASI WWF GUARDIAREGIA-CAMPOCHIARO (CB)

 

VINCHIATURO (CB)

 

PARCO ARCHEOLOGICO ALTILIA-SAEPINUM (CB)

 

SEPINO (CB)

 

CAMPITELLO DI SEPINO (CB)

 

SAN GIULIANO DEL SANNIO (CB)

 

CERCEPICCOLA (CB)

CERCEMAGGIORE (CB)

 



MONTERODUNI: ma che bel castello!

monteroduni

Questo borgo era assolutamente inserito nella nostra lista dei luoghi da vedere qui nel Matese molisano per il suo bel castello e chi ci segue, sa quanto li adoriamo.

CASTELLO PIGNATELLI: la visita va prenotata almeno 2 giorni prima a questo sito monteroduni.eu e la risposta di conferma a noi è arrivata via WhatsApp.
Ma torniamo all’inizio di questa nostra visita a MONTERODUNI (IS – m 468 slm). Arriviamo in serata in questo borgo e scopriamo che il ristorante l’Oasi san Nazzaro citata in tanti siti e riviste del settore non ha più l’area camper, ci dicono che è da tempo che l’hanno segnalato, ma ahimè non sono ancora state aggiornate queste informazioni.
Ci adoperiamo per cercare un’alternativa per trascorrere la notte, visto e considerato che fino ad oggi abbiamo utilizzato parecchie volte i parcheggi delle aree pic-nic, cerchiamo pure qui questa soluzione.
Troviamo l’area pic-nic sorgente Capotrio e la raggiungiamo, il posto è tranquillo. Chiediamo ad un residente che abita nella casa adiacente se possiamo rimanere e lui con molta cordialità ci assicura che il luogo è tranquillo, anzi se abbiamo a bisogno, lui è a nostra disposizione.
Chapeu di questa cordialità ed ospitalità della gente del Sud!
Notte tranquilla e con un meraviglioso silenzio. Facciamo scorta di acqua da bere alla fontanella che ci assicurano sia assolutamente potabile e controllata.
Al mattino ci spostiamo in paese e parcheggiamo nella piazza consigliata per la visita al castello (info nella parte dedicata alle soste). A piedi raggiungiamo il centro storico di Monteroduni un paese ben strutturato e soprattutto “vissuto” a differenza di Santa Maria del Molise e Pesche che abbiamo trovato ahimè disabitate e con tante scritte VENDESI sulle porte.
Monteroduni è un affascinante borgo medioevale che attornia il castello.
La cosa curiosa che notiamo passeggiando in queste vie è il nome dei vicoli, quelli che sono verso l’esterno del paese si chiamano “vico del sole”, quelli interni verso il castello “vico del colle” e invece quelli che scendono giù nell’altro versante “vico del nord”.
Prima di visitare il castello ci fermiamo ad ammirare la chiesa di S. Michele Arcangelo.
Il Castello Pignatelli è davvero affascinante già all’esterno con le sue torri possenti e merlate. La visita è a pagamento, alcuni volontari accompagnano nelle varie sale e illustrano arredi, decori ed aneddoti, è possibile anche prenotare le guide per una visita più approfondita.
Si trova in posizione dominante e grazie a questo offre al visitatore uno spettacolare panorama dal camminamento di ronda. Ma torniamo ai piani bassi. L’ingresso è meraviglioso dal soffitto in legno costituito da 190 tavole dipinte, al pavimento di cotto con lo stemma dei Pignatelli, nonché il grande camino.
Poi non vi raccontiamo più nulla, vi consigliamo di prenotare la visita e andare ad ammirarlo con i vostri occhi…
Ci segnalano nella parte alta del paese un’area camper con allaccio corrente, la raggiungiamo: non troviamo il camper service e non funziona la colonnina. Mettiamo in moto e proseguiamo il nostro viaggio.
Dopo aver effettuato le operazioni di carico e scarico ad Isernia, lavatrici in un lavanderia a gettoni ci dirigiamo verso Macchiagodena e ricordate il perché? Stasera c’è…
  01 - Monteroduni - scorcio paese.jpg 02 - Monteroduni - scorcio.jpg 03 - Monteroduni - scorcio.jpg 04 - Monteroduni - scorcio.jpg 05 - Monterdouni - dettaglio.jpg 06 - Monteroduni - scorcio.jpg 07 - Monteroduni - chiesa san Michele Arcangelo.jpg 08 - Monteroduni - chiesa san Michele Arcangelo - dettagli.jpg 09 - Monteroduni - chiesa san Michele Arcangelo - interno.jpg 10 - Monteroduni - chiesa san Michele Arcangelo - interno.jpg 11 - Monteroduni - chiesa san Michele Arcangelo - dettaglio.jpg 12 - Monteroduni - scorcio.jpg 13 - Monteroduni - castello Pignatelli - scorcio.jpg 14 - Monteroduni - accesso castello Pignatelli.jpg 15 - Monteroduni -castello Pignatelli - scorcio.jpg 16 - Monteroduni -castello Pignatelli - scorcio.jpg 17 - Monteroduni - castello Pignatelli - entrata.jpg 18 - Monteroduni - castello Pignatelli - soffitto legno dipinto.jpg 18bis - Monteroduni - castello Pignatelli - soffitto legno dipinto e stemmi.jpg 19 - Monteroduni - castello Pignatelli -pavimento in cotto con stemma.jpg 20 - Monteroduni - castello Pignatelli - camino.jpg 21 - Monteroduni - castello Pignatelli - sala.jpg 22 - Monteroduni - castello Pignatelli - camminamento ronda.jpg 23 - Monteroduni - castello Pignatelli - panorama.jpg 24 - Monteroduni - castello Pignatelli - albero genealogico.jpg 25 - Monteroduni - castello Pignatelli - stanza.jpg 26 - Monteroduni - castello Pignatelli - dettagli pavimento con stemma.jpg 27 - Monteroduni - castello Pignatelli - dettagli piede letto.jpg 28 - Monteroduni - castello Pignatelli - stanza.jpg 29 - Monteroduni - castello Pignatelli - dettagli.jpg 30 - Monteroduni - castello Pignatelli - interno.jpg 31 - Monteroduni - paese - scorcio.jpg

La FESTA DELLA POLENTA DI MACCHIAGODENA*

festa polenta macchiagodena

Ogni promessa è debito e noi siamo persone di parola. Avevamo promesso al Sindaco del paese che saremmo tornati e così è stato (lo trovate nella prima parte di questo viaggio in Molise - clicca QUI).

Ci sistemiamo con il camper nel parcheggio della sagra e attendiamo curiosi questa nostra prima esperienza gastronomica molisana.

Tavoli all’aperto, organizzazione di cuochi, addetti alle casse e alle bevande e la festa può iniziare.

Il menù prevede un piatto di polenta condita: bianca con baccalà, cipolla e peperoncini arrostiti oppure rossa con salsiccia. Vino e bevande comprese nel prezzo.

Il clima è festoso, il cibo è buono, il prezzo è nazional popolare… Che volere di più dalla vita!??!

Tutto gustoso e ben cucinato, conosciamo persone della zona, la festa è alla sua 34esima edizione e la fila di persone che affollano le casse ci conferma quanto sia molto gettonata.

Restiamo a dormire nel parcheggio con un clima festoso che durerà tutta la notte.

  01 - Macchiagodena - festa polenta - agosto 2022.jpg 02 - Macchiagodena - festa polenta - foto storiche.jpg 03 - Macchiagodena - festa polenta - foto storiche.jpg 04 - Macchiagodena - festa polenta - scamorze.jpg 05 - Macchiagodena - festa polenta - noi.jpg 06 - Macchiagodena - festa polenta - rossa con salsiccia.jpg 07 - Macchiagodena - festa polenta - bianca con baccala cipolla e peperoni.jpg 08 - Macchiagodena - festa polenta.jpg


CANTALUPO NEL SANNIO: ai piedi del Matese

cantalupo

Con questo borgo andremo sempre di più verso il massiccio del Matese. Lasciando Macchiagodena e dirigendoci verso Roccamandolfi, ci fermiamo a visitare questo piccolo paese.

Da visitare è la chiesa di San Salvatore, si dice che durante il terremoto del 1805 (qui è zona di terremoti, considerate che l’Irpinia non è molto lontana) la statua di Sant’Anna rimase in piedi.

Riprendiamo il camper e raggiungiamo la tappa successiva.
  01 - Cantalupo Sannio - chiesa san Salvatore.jpg 02 - Cantalupo Sannio - chiesa san Salvatore - interno.jpg 03 - Cantalupo Sannio - scorcio.jpg

 ROCCAMANDOLFI: briganti, ponte tibetano, castello e more

roccamandolfi

Un borgo Bandiera Arancione del TCI che sorge alle pendici del Matese (IS – m 850 slm). Conosciuto per il suo ponte tibetano, ma molti non sanno che Roccamandolfi è il “paese dei briganti”.
Parcheggiato il camper, conviene ritornare ad inizio paese dove ci sono le varie indicazioni ed iniziare la visita da lì seguendo le frecce gialle.
Da vedere in primis è il Museo del Brigantaggio (a pagamento) dove una simpatica signora ci accompagna in questa conoscenza di un aspetto storico di Roccamandolfi: le vicende dei Briganti. Dopo le sue spiegazioni chiare e molto esaustive ci avventuriamo alla scoperta delle storie del Maligno, di Marta, di Sabatino, di Rafaniello alcuni briganti che impariamo a conoscere attraverso il video 3D (visione con occhiali).
MUSEO BRIGANTAGGIO
Tel 327 6823689

Una scoperta del territorio che completiamo poi nelle vie del paese dove tra un saliscendi di vicoli e gradinate andiamo alla ricerca dei vari punti di interesse indicati: come la croce stazionaria, il vestito tradizionale di Roccamandolfi considerato uno tra i più belli d’Italia, le misure in pietra, il santuario di San Liberato Martire e altri scorci unici di questo incantevole borgo che ancora una volta ci fa dire: WOW quanta bellezza!

Ripreso il camper ci spostiamo nella parte alta di Roccamandolfi per visitare la fortezza e naturalmente il ponte tibetano, attrazione di questo borgo.
Consigliamo di indossare scarpe sportive per entrambe le esperienze perché ci sono sentieri da percorrere, facili ma comunque sono degli sterrati.
Il ponte tibetano è carino, una curiosa attrazione per grandi e piccini. La fortezza è davvero affascinante, attualmente è un rudere e quello che restano sono quasi tutte le mura perimetrali.
Sorge ad un’altitudine di m 1080 slm e rappresenta uno dei più importanti manufatti fortificati del Molise di epoca medievale, quasi probabilmente fu eretta intorno alla metà del X secolo ad opera del longobardo Maginfulgo.
Rovi di more mature attirano la nostra attenzione in questa passeggiata, oltre naturalmente ad uno spettacolare panorama sul Matese e ritorniamo al camper per dotarci di un contenitore e fare una raccolta di questo gustoso frutto di bosco.
In serata facciamo scottare le more con un po’ di zucchero e limone, per poi metterle nei vasi sottovuoto da gustare con gelato, ricotte, yogurt e/o skyr. Ricordi indelebili e golosi di questo nostro viaggio in Molise!
Lasciamo Roccamandolfi e ci dirigiamo verso il prossimo paese.
01 - Roccamandolfi .jpg 02 - Roccamandolfi - itinerario centro storico.jpg 03 - Roccamandolfi - museo brigantaggio.jpg 04 - Roccamandolfi - museo brigantaggio - foto storiche.jpg 05 - Roccamandolfi - museo brigantaggio - foto storiche.jpg 06 - Roccamandolfi - museo brigantaggio - video 3D.jpg 07 - Roccamandolfi - museo brigantaggio - video 3D.jpg 08 - Roccamandolfi - museo brigantaggio.jpg 09 - Roccamandolfi - scorcio.jpg 10 - Roccamandolfi - croce stazionaria.jpg 11 - Roccamandolfi - croce stazionaria - particolare.jpg 12 - Roccamandolfi - costume tradizionale.jpg 13 - Roccamandolfi - misure in pietra.jpg 14 - Roccamandolfi - misure in pietra.jpg 15 - Roccamandolfi - statua brigante.jpg 16 - Roccamandolfi - scorcio.jpg 17 - Roccamandolfi - scorcio.jpg 18 - Roccamandolfi - scorcio.jpg 19 - Roccamandola - santuario san Liberato - interno.jpg 20 - Roccamandolfi - centro storico - dettagli.jpg 21 - Roccamandolfi - il paese.jpg 22 - Roccamandolfi - ponte tibetano.jpg 23 - Roccamandolfi - ponte tibetano.jpg 24 - Roccamandolfi - verso la rocca.jpg 25 - Roccamandolfi - la rocca.jpg 26 - Roccamandolfi - la rocca - dettagli.jpg 27 - Roccamandolfi - la rocca - panorama.jpg 28 - Roccamandolfi - la rocca - panorama.jpg 29 - Roccamandolfi - la rocca - panorama.jpg 30 - Roccamandolfi - more.jpg  

 


SAN MASSIMO: ai piedi del Matese

san massimo

Sorge ad un’altitudine di 630 m slm, abbiamo cambiato provincia lasciando quella di Isernia ed entrando in quella di Campobasso.
Siamo già alle pendici di Campitello Matese, la parte più alta di questa zona, rinomata località montana.
Il paesino si visita in pochissimo tempo, una passeggiata tra queste case che presentano sulla facciate di alcune abitazioni dei fori adibiti a colombaie.
Curiosi dettagli quali porte, scorci e dettagli catturano l’attenzione e anche il simbolo del Comune che si trova proprio davanti al Municipio.
Raggiungiamo la prossima tappa che si trova a pochi chilometri da qui.

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BOJANO: ai piedi del Matese

bojano

La leggenda narra che fu fondata da un gruppo di giovani Sanniti che decisero di fermarsi qui proprio nel punto in cui si arrestò il cammino del bue sacro, ecco le origine del nome. Siamo ad un’altitudine di 482 m slm ed è il primo grande paese che incontriamo in questo nostro girovagare nel Matese Molisano, lo giriamo in cerca di cose belle ed interessanti sia per gli occhi che per il gusto.

Il centro storico animato è decorato con le luminarie che vengono accese in queste serate d’agosto.

Il primo edificio religioso che visitiamo è la chiesa di S. Maria del Parco, nelle vicinanze cattura poi la nostra attenzione la struttura formata da blocchi di pietra squadrati sui quali ci sono ben 13 cavità circolari: è la “mensa ponderaria”, le misure di capacità che venivano utilizzate un tempo per pesare le granaglie, simile a quella vista a Roccamandolfi.

Di particolare interesse è un tratto di pavimentazione stradale di epoca romana del primo secolo d.C. è davvero maestosa questa strada: larga 11,80 metri corrispondenti a 40 piedi romani, questo dimostra quanto fosse importante Bojano già in quel periodo.

La chiesa più interessante di Bojano è però quella dedicata a san Bartolomeo, dove al di sotto del presbiterio, dopo i lavori di restauro del 1996, è venuta alla luce l’antica cripta. Si legge che “l’antica cattedrale di Bojano, forse è unica al mondo ad avere la sorgente d’acqua che sgorga dall’abside dell’antica chiesa e sopra di essa l’altare per la celebrazione eucaristica”.

Ci dedichiamo anche allo shopping di prodotti tipici:

  • pane di grano duro con patate tipico del Molise
  • celli ripieni con mosto cotto (dolcetti formati da una pasta matta all’esterno e una golosa farcitura)
  • vino (cantine Iorio) Aglianico e Falanghina
  • mozzarelle, scamorze, burro e burrata presso il caseificio Pulsone Franco

Lasciamo questa parte bassa e raggiungiamo quella più caratteristica di Bojano.

  01 - Bojano - chiesa santa Maria del Parco - ingresso.jpg 02 - Bojano - chiesa Santa Maria del Parco - interno.jpg 03 - Bojano - mensa ponderaria.jpg 04 - Bojano - mensa ponderaria - dettaglio.jpg 05 - Bojano - centro storico.jpg 06 - Bojano - centro storico - dettaglio.jpg 07 - Bojano - pavimentazione romana.jpg 08 - Bojano - San Bartolomeo.jpg 09 - Bojano - San Bartolomeo - interno.jpg 10 - Bojano - San Bartolomeo - cripta.jpg 11 - Bojano - San Bartolomeo - cappella SS Sacramento.jpg 12 - Bojano - palazzo Colagrosso.jpg 13 - Bojano - pane molisano.jpg 14 - Bojano - burrata.jpg 15 - Bojano - celli.jpg  

 

CIVITA SUPERIORE DI BOJANO: il borgo medievale fortificato

civita superiore bojano

Da Bojano si imbocca una strada stretta inizialmente, il cartello che limita l’accesso ai veicoli superiori a 7,5 t ci fa proseguire però con fiducia che il nostro camper possa raggiungere il borgo senza difficoltà.

Si arriva ad un’altitudine di 720 m slm attraverso una strada immersa nei boschi, non preoccupatevi sono circa 3,3 chilometri ed è fattibile.

Lasciamo il camper ad inizio paese e ci incamminiamo a scoprire questo borgo-fantasma, sembra uscito da un film d’altri tempi saranno le auto parcheggiate (eccetto quelle davanti al ristorante che sono attuali) che risalgono a circa gli anni ‘70-80, oppure le case in pietra, la maggior parte disabitate, gatti che si aggirano in cerca di cibo ma anche di carezze… qui il tempo sembra essersi fermato ed il fascino del luogo è proprio questo.

Nel girovagare tra le stradine ci imbattiamo in un paio di chiese e soprattutto una bella vista sulla sottostante Bojano… Beh, che dire?!? Per noi ne vale la pena di arrivare fin quassù e farsi trasportare dal fascino di questo luogo.

Sovrasta l’abitato i resti del castello normanno.

Prima di salire a Campitello Matese, effettuiamo le operazioni di carico e scarico presso l’agricamping Due Arcate e poi iniziamo la salita verso la località turistica famosa soprattutto per gli sport invernali.

  01 - Civita Superiore Bojano - scorcio.jpg 02 - Civita Superiore Bojano - scorcio.jpg 03 - Civita Superiore Bojano - belvedere.jpg 04 - panorama da Civita Superiore Bojano.jpg 05 - Civita Superiore Bojano - scorcio.jpg 06 - Civita Superiore Bojano - chiesa san Giovanni.jpg 07 - Civita Superiore Bojano - scorcio.jpg 08 - Civita Superiore Bojano - scorcio paese.jpg 09 - Civita Superiore Bojano- scorcio.jpg 10 - Civita Superiore Bojano- scorcio.jpg 11 - Civita Superiore Bojano- scorcio.jpg 12 - Civita Superiore Bojano- monumento agli Emigrati.jpg 13 - Civita Superiore Bojano - gatti.jpg 14 - Civita Superiore Bojano - scorcio.jpg 15 - Civita Superiore Bojano - scorcio.jpg 16 - Civita Superiore Bojano - scorcio.jpg  

CAMPITELLO MATESE: un anfiteatro naturale

campitello matese

La strada che porta a quota 1450 metri slm di questa rinomata località turistica è davvero molto ampia.

In questo periodo di fine agosto gli ampi spazi di parcheggio permettono davvero di poter scegliere la giusta posizione, noi scegliamo quelli indicati per i camper proprio di fronte al panorama che offre il monte Miletto, la vetta più alta del Matese (2050 metri), e dalle creste della Gallinola (1922 metri), che formano un meraviglioso anfiteatro naturale.

Nella piana sottostante scorgiamo attrazioni turistiche quali i giochi gonfiabili per i bambini, i cavalli per la passeggiata, i quad da noleggiare e così anche biciclette eccetera.

Campitello Matese ci accoglie con la classica pioggerellina pomeridiana delle zone montuose ed un’aria frizzantina che ci regala refrigerio dopo il caldo dei giorni scorsi. Ma non tutto il male viene per nuocere perché al termine assistiamo ad un piccolo arcobaleno che si fa breccia tra le vette.

Trascorriamo la notte qui, silenziosa e fresca (11° C) e l’unico rumore che si sente è quello dei campanacci delle mucche che transitano nelle adiacenze tra un pascolo e l’altro.

Al risveglio decidiamo di fare una camminata abbastanza semplice e nelle vicinanze, le previsioni meteo non sono ottime e quindi non vogliamo arrischiarci di allontanarci troppo.

Un cippo nelle adiacenze del parcheggio ricorda gli arrivi del Giro d’Italia e i vincitori delle varie tappe. La nostra camminata parte proprio dalla stradina adiacente al cippo.
Il panorama è maestoso, le mucche fanno da contorno a questo bellissimo scenario, ma la cosa spettacolare che si trova all’inizio del nostro percorso è il bosco di pietra.

Di che cosa si tratta? Una faggeta dove le radici degli alberi poggiano proprio su grosse pietre, alcune sembrano proprio spuntare da questi enormi sassi. Davvero una cosa molto particolare.

Il pianoro di Campitello è davvero suggestivo, da lì si gode una bellissima vista sul Matese e queste montagne che arrivano fino a 2000 metri di altezza.

Rientriamo al camper, le nuvole iniziano a funestare le vette e noi decidiamo di scendere e visitare altri borghi di questo Matese molisano.
  01 - Campitello Matese - panorama.jpg 02 - Campitello Matese - cavalli.jpg 02bis - Campitello Matese - cavalli.jpg 02ter - Campitello Matese - cavalli.jpg 03 - Campitello Matese - cippo Giro Italia.jpg 04 - Campitello Matese - arcobaleno.jpg 05 - Campitello Matese - anfiteatro.jpg 06 - Campitello Matese - bosco pietra.jpg 07 - Campitello Matese - bosco pietra.jpg 07bis - Campitello Matese - bosco pietra.jpg 08 - Campitello Matese - bosco pietra.jpg 09 - Campitello Matese - trekking.jpg 10 - Campitello Matese - mucche.jpg 11 - Campitello Matese - mucche.jpg 12 - Campitello Matese - panorama.jpg 13 - Campitello Matese - panorama.jpg 14 - Campitello Matese - panorama.jpg 15 - Campitello Matese - panorama.jpg 16 - Campitello Matese - panorama.jpg 17 - Campitello Matese - mucca.jpg 18 - Campitello Matese - trekking.jpg 19 - Campitello Matese - mucca e vitello.jpg 20 - Campitello Matese - vitello.jpg 21 - Campitello Matese - trekking.jpg 22 - Campitello Matese - panorama.jpg  

 


SAN POLO MATESE: il paese dei fossili

san polo matese

Questo piccolo paese sorge ad un’altitudine di m 751 slm e si trova alle pendici di un colle del Matese non molto elevato.

Lasciamo il camper in uno slargo ad inizio paese e a piedi ci incamminiamo verso questo pugno di case in salita.

Leggiamo su una tabella informativa che “il territorio montano è costituito essenzialmente da calcari di Rudiste con resti di ittioliti, rettili, anfibi, crostacei, bivalvi gasteropodi, brachiopedi ecc.”, questa evidenzia il fatto che un tempo qui c’era il mare.

Il borgo antico è medievale. Le case sono in pietra, bella è la torre circolare che si trova nella parte alta del paese da cui si può godere di un bellissimo panorama sul territorio circostante.
La cosa curiosa nella chiesa di S. Pietro in Vincoli è un cartello su cui c’è scritto “vietato raccogliere fossili sul basamento della torre”, in effetti guardandoci bene ci sono delle striature che evidenziano una caratteristica molto particolare di questa roccia.
Il borgo è veramente molto caratteristico, le abitazioni in disuso si alternano a quella abitate, considerando che questo pugno di case fa Comune, la cosa ci fa veramente sorridere.
La chiesa di Sant’Antonio a bordo paese è molto carina, la troviamo aperta, sbirciamo all’interno.

Altra caratteristica di questo borgo è il presepe vivente che si tiene ogni anno durante le festività natalizie e conta un numero cospicuo di figuranti.

  01 - San Polo Matese - scorcio.jpg 02 - panorama da San Polo Matese.jpg 03 - San Polo Matese - torre circolare.jpg 04 - San Polo Matese - chiesa S. Pietro in Vincoli.jpg 05 - San Polo Matese - roccia chiesa S.Pietro in Vincoli.jpg 06 - San Polo Matese - roccia chiesa S.Pietro in Vincoli.jpg 07 - San Polo Matese - scorcio paese.jpg 08 - San Polo Matese - chiesa Sant Antonio.jpg 09 - San Polo Matese - chiesa Sant Antonio - interno.jpg 10 - San Polo Matese - scorcio paese.jpg 11 - San Polo Matese - monumento ai caduti.jpg  

 

CAMPOCHIARO: il paese dell’origano

campochiaro origano

Un altro paesino molto delizioso che ci troviamo a scoprire passo dopo passo è CAMPOCHIARO (m 750 slm).

Durante la salita verso la torre circolare (angioina) di epoca medievale che domina l’abitato, ci porta ad osservare questo borgo che presenta il selciato contraddistinto da due colori che formano un armonioso percorso, dalle abitazioni spiccano dettagli che catturano la nostra attenzione quali insegne, porte e cunicoli.

Entriamo all’interno della Chiesa di Santa Maria Assunta dove è conservata una statua lignea del Di Zinno (scultore del 1700) e la fontana urbica, quest’ultima ricostruita dopo il terribile terremoto del 1805.

All’inizio dell’abitato c’è un bellissimo lavatoio, particolarità che ormai abbiamo già trovato nella maggior parte dei paesi di questa zona.

E a questo punto voi vi chiederete: e l’origano? Sì, avete ragione perché la stessa domanda ce la siamo posta pure noi, anzi l’abbiamo rivolta ad una signora che abbiamo incontrato in paese.

L’origano è una pianta che cresce spontaneamente nelle campagne circostanti a Campochiaro ed è per questo che il paese viene così denominato.

La cosa ci incuriosisce e così prima di riprendere il camper e proseguire, ci facciamo un giretto nella prima periferia del paese e in effetto, troviamo tantissime piante di origano in fiore che crescono dappertutto, anche a bordo dell’asfalto.

Raccogliamo qualche rametto che emana un’aroma davvero intenso e con questo bel ricordo di Campochiaro, proseguiamo il nostro viaggio itinerante.
  01 - Campochiaro - stemma.jpg 02 - Campochiaro - piazza Madonna delle Grazie.jpg 03 - Campochiaro - chiesa Santa Maria delle Grazie.jpg 04 - Campochiaro - scorcio paese.jpg 05 - Campochiaro - scorcio.jpg 06 - Campochiaro - chiesa santa Maria Assunta.jpg 07 - Campochiaro - chiesa santa Maria Assunta - interno.jpg 08 - Campochiaro - campana.jpg 09- Campochiaro - scorcio.jpg 10 - Campochiaro - scorcio.jpg 11 - Campochiaro - torre circolare.jpg 12 - Campochiaro - torre circolare e panorama.jpg 13 - Campochiaro - scorcio.jpg 14 - Campochiaro - scorcio.jpg 15 - Campochiaro - scorcio.jpg 16 - Campochiaro - scorcio.jpg 17 - Campochiaro - lavatoio.jpg 18 - Campochiaro - origano selvatico.jpg  

OASI WWF GUARDIAREGIA-CAMPOCHIARO: una riserva naturale

guardiaregia

3.135 ettari di estensione (è una delle oasi più grandi e selvagge in gestione al WWF), altitudine tra i 600 ed i 1823 m slm del Monte Mutria nel massiccio del Matese ecco soltanto alcuni numeri che può vantare questa riserva naturale.

Dopo la visita di Campochiaro, all’uscita del paese svoltando a destra raggiungiamo l’area faunistica del cervo, parcheggiamo il camper, passeggiamo attorno al recinto, ma nessuna traccia di questi animali ungulati… Lasciamo delusi il centro e ci dirigiamo verso Guardiaregia.

Ci piazziamo con il camper nel parcheggio dove si trova il Centro visite riserva di GUARDIAREGIA (CB – m 730 slm) all’inizio del Percorso natura, il luogo è tranquillo anche per la sosta notturna.

Il paese di Guardiaregia è carino, lo raggiungiamo per ritirare materiale dell’area WWF e troviamo l’ufficio chiuso, chiamiamo gli addetti e ci dicono che stamattina hanno avuto un imprevisto e quindi non apriranno. Pazienza! Proveremo ad arrangiarci...

Il Sentiero Natura di circa 2 chilometri è carino nella prima metà del percorso grazie alle tabelle informative che illustrano la flora e la fauna di questa Riserva Naturale, poi la segnaletica diventa inesistente e fortunatamente grazie alla APP che utilizziamo per i percorsi in montagna riusciamo a concludere il percorso ad anello.

Nelle adiacenze del parcheggio si trova la fattoria dell’Oasi dove un cartello invita alla degustazione gratuita e noi che siamo golosi e curiosi che facciamo? Andiamo a “ficcanasare” la cosa.

Entriamo in un ambiente dove sono appesi i caciocavalli per la stagionatura, un paiolo sul fuoco acceso del camino sta iniziando a scaldare per il caglio e un fusto emana un aroma di latte fresco che completa il mood di questo laboratorio artigianale per la produzione formaggi. Che spettacolo! Noi adoriamo questi aspetti del territorio dove le tradizioni sono rimaste immutate.

Tradizioni e gastronomia qui vanno a braccetto. La ricotta fresca è sublime, il caciocavallo pure, i prezzi sono buoni e allora facciamo scorta di tutte queste bontà (la signora è disponibile anche a mettere sottovuoto i pezzi di caciocavallo).

Con il camper imbocchiamo la strada che porta al confine con la Campania, sul percorso si trova l’area pic-nic di Fonte Macchia (attenzione che per l’utilizzo dei tavoli nei mesi di luglio-agosto è previsto un sistema di prenotazione con pagamento presso il sito del Comune!), proseguiamo poi ammirando il lago formato dalla diga Arcichiaro e dopo una serie di tornanti si sale in quota fino ad arrivare alla Sella del Perrone (CE – m 1257 slm). Ci fermiamo per una passeggiata in questi boschi di faggio che sono davvero molto suggestivi.

Ritorniamo al parcheggio vicino all’agriturismo (quello del caciovallo per intenderci) per trascorrere un’altra notte qui, il luogo è silenzioso e molto tranquillo..

A circa 200 metri da qui c’è un luogo imperdibile, dove una semplice insegna “forno” racchiude in sé veramente tante sorprese (consigliata anche da un amico camperista). Si tratta di una pizzeria al taglio e forno che prepara pizze sublimi e la cosa straordinaria che il gusto di ogni pezzo è a scelta, nel senso che si possono ordinare più gusti diversi e preparati al momento. Che bontà queste pizze e con prezzi veramente ottimi. Provatela e poi ci farete sapere!

Lasciamo l’Oasi WWF di Guardiaregia-Campochiaro che siamo certi sia un incanto in primavera con le fioriture ed in autunno per i colori del foliage, in questo periodo (estate) è luogo ideale per stare in tranquillità e trovare un po’ di fresco.

Il nostro itinerario prosegue e raggiungiamo il prossimo paese da visitare.
  00 - Campochiaro - area faunistica cervo.jpg 00bis - Campochiaro - area faunistica cervo.jpg 01 - Guardiaregia - mosaico ricostruzione storica.jpg 02 - Guardiaregia - stemma.jpg 03 - Guardiaregia - murales.jpg 04 - Guardiaregia - scorcio paese.jpg 05 - Guardiaregia - chiesa san Nicola.jpg 06 - Guardiaregia - chiesa san Nicola - interno.jpg 07 - Guardiaregia - scorcio paese.jpg 08 - Guardiaregia - Oasi WWF - percorso Natura.jpg 09 - Guardiaregia - Oasi WWF - percorso Natura - tabella informativa.jpg 10 - Guardiaregia - Oasi WWF - percorso Natura .jpg 11 - Guardiaregia - Oasi WWF - percorso Natura - tabelle informative.jpg 12 - Guardiaregia - Oasi WWF - percorso Natura - tabelle informative.jpg 13 - Guardiaregia - Oasi WWF - percorso Natura.jpg 14 - Guardiaregia - fattoria Oasi - caciocavallo molisano.jpg 15 - Guardiaregia - fattoria Oasi - lavorazione caciocavallo.jpg 16 - Guardiaregia - fattoria Oasi - caciocavallo molisano.jpg 17 - diga Arcichiaro.jpg 18 - Bocca della Selva - mappa.jpg 19 - Sella del Perrone - faggeta.jpg 20 - Guardiaregia - forno pizzeria Giannantonio.jpg 21 - Guardiaregia - forno pizzeria Giannantonio - pizze al taglio.jpg 22 - Guardiaregia - forno pizzeria Giannantonio - pizze al taglio - slurp.jpg  

VINCHIATURO: borgo autentico

vinchiaturo

Questo paesino ordinato e tranquillo lo troviamo molto attivo e non presenta segni di abbandono come altri visitati in questi giorni e si differenzia anche per non essere in salita.

Fermiamo il camper nel parcheggio adiacente alla chiesa e ci incamminiamo alla scoperta di questo borgo. La fontana dei quattro leoni è in manutenzione per la pulizia, quindi la riusciamo a fotografare solo in parte e purtroppo anche la chiesa madre che sovrasta il paese è chiusa, sicuramente da lì si sarebbe ammirato un bel panorama sul Matese.

Il monumento agli Emigrati ci conferma che la comunità molisana di questa zona si trasferì all’estero per cercare lavoro e fortuna verso nuovi Mondi, in questo caso è la comunità di Montreal, per l’ennesima volta la scritta riporta questa località canadese, come già visto i giorni scorsi incontrando altri memoriali di questo fenomeno che spopolò queste zone difficili ed aspre.

Il borgo presenta altri bei scorci e ancora una volta questo “Molise che esiste” non ci delude!

  01 - Vinchiaturo - dettagli.jpg 02 - Vinchiaturo - monumento Emigrante.jpg 03 - Vinchiaturo - chiesa Madre.jpg 04 - Vinchiaturo - panorama Matese.jpg 05 - Vinchiaturo - dettagli.jpg 06 - Vinchiaturo - scorcio paese.jpg 07 - Vinchiaturo - leoni fontana.jpg  

PARCO ARCHEOLOGICO DI ALTILIA-SAEPINUM: gli antichi romani in Moliseparco archeologico sepino

L’ingresso all’area archeologica è gratuito, si paga soltanto la visita al museo (facoltativa). Un vero e proprio salto nel tempo e qui si cammina all’interno della storia di quella che fu l’antica Saepinum, detta anche la “Pompei del Molise”, che nacque su un antico villaggio sannita.

Si può sedersi ad ammirare l’antico teatro risalente alla prima metà del I secolo d.C., quello che sicuramente era l’edificio più monumentale della città, poi si può scorgere il quartiere con le abitazioni private, il foro che sorge all’incrocio del decumano e del cardo massimo, la basilica che aveva funzioni giudiziarie e commerciali, porte con arco perfettamente conservate, le terme, la fonte del Grifo, c’è pure anche un antico mulino… Insomma, non stiamo ad elencarvi tutto ciò che vedrete ma sarà davvero una bella esperienza entrare in questa antica città romana. Un fascino indescrivibile questo luogo che ci riporta ai tempi dei Romani.

Unica nota dolente: le case costruite a ridosso di questa area archeologica che stridono con i resti di questo luogo così suggestivo.

[la pubblicazione delle foto da noi scattate: “Su concessione del Ministero della Cultura - Parco Archeologico di Sepino”]

  01 - Altilia-Saepinum - teatro.jpg 02 - Altilia-Saepinum - teatro.jpg 03 - Altilia-saepinum - foro e basilica.jpg 04 - Altilia-saepinum - scorcio.jpg 05 - Altilia-saepinum - Macellum.jpg 06 - Altilia-saepinum - abitazioni.jpg 07 - Altilia-saepinum - porta Bojano.jpg 08 - Altilia-saepinum - abitazioni.jpg 09 - Altilia-saepinum - fontana del Grifo.jpg 10 - Altilia-saepinum - mulino ad acqua.jpg 11 - Altilia-saepinum - mosaico.jpg 12 - Altilia-saepinum - scorcio.jpg 13 - Altilia-saepinum - capitello.jpg 14 - Altilia-saepinum - dettagli.jpg 15 - Altilia-saepinum - scorcio.jpg  

SEPINO: Saepinum Caput Samnitium (capitale dei Sanniti)

sepino

Tre chilometri dall’area archeologica e si raggiunge il paese di Sepino.

L’insegna che il borgo è inserito nel circuito dei Borghi più belli d’Italia e la fontana del Mascherone ci danno il benvenuto in questo delizioso paese che si trova ad un’altitudine di quasi 700 metri sul livello del mare, con il dedalo di stradine in salita che portano verso la parte alta del paese ed un’unica strada principale che attraverso il borgo e sale su verso Campitello Sepino, ma di questo ve ne parleremo poi.

Torniamo a questo dedalo di stradine tra cui spuntano campanili molto particolari: uno con una “cipolla” in ferro battuto e l’altro tutto colorato.

Pensate che nel 2020 il New York Times inserì Sepino ed il suo sito archeologico tra le 52 mete da visitare e scoprire “senza folla”.

La Chiesa di Santa Cristina custodisce le reliquie della Santa di Bolsena, nella cripta c’è un percorso molto suggestivo. La piazza centrale è davvero deliziosa con i palazzi colorati che si affacciano, la fontana al centro e alcuni tavolini di un locale. Il nostro girovagare nel paese prosegue alla scoperta di altre fontane, angoli suggestivi, scorci caratteristici e chiese minori. Un sentiero fuori paese ci porta verso la cascata della castagna che però non è possibile raggiungerla da vicino per una serie di rami e discese un po’ troppo ripide, ci accontentiamo di sentire lo scrosciare dell’acqua.

Da alcuni punti del paese si ammirano belle viste panoramiche sul territorio circostante.

Lasciamo Sepino per raggiungere un luogo davvero molto suggestivo e magico.
  01 - Sepino - fontana del Mascherone.jpg 02 - Sepino - scorcio.jpg 03 - Sepino - scorcio.jpg 04 - Sepino - scorcio.jpg 05 - Sepino - chiesa Santa Cristina - campanile.jpg 06 - Sepino - campana.jpg 07 - Chiesa Santa Cristina - maschera funebre.jpg 07 - panorama da Sepino.jpg 08 - Sepino - chiesa Santa Cristina - cripta.jpg 09 - Sepino - piazza Prisco.jpg 10 - Sepino - scorcio.jpg 11 - Sepino - chiesa santa Maria Assunta.jpg 12 - Sepino - scorcio.jpg 13 - Sepino - fontana della canala.jpg 14 - Sepino - cascata della castagna.jpg 15 - Sepino - chiesa San Lorenzo.jpg 16 - scorcio panoramico su Sepino.jpg 17 - Sepino - via Supportici.jpg  

 


CAMPITELLO DI SEPINO: a tutto natura

campitello sepino def

Si raggiunge dall’unica strada presente a Sepino, la strada in salita che porta a quota 1360 metri dell’altopiano.

Viene definito un “luogo del cuore dei molisani dal FAI” e noi siamo curiosi di scoprirlo.

La segnaletica non ci indica il punto di svolta, il GPS non è di aiuto per questa nostra ricerca (ricordate che all’inizio nei suggerimenti vi avevo detto che i satellitari qui non sono sempre d’aiuto?!?), proseguiamo diritti sulla strada principale fino a quando l’asfalto si trasforma in sterrato e diventa quasi una mulattiera...”Houston c’è un problema!”

Due pastori a fianco di una mandria di mucche a cui chiediamo indicazioni, ci dicono di ritornare indietro e ci danno i suggerimenti per raggiungere Campitello di Sepino. Manovre su manovre riusciamo a lasciare la mulattiera e raggiungere la strada principale dove si trova una panchina coperta e lì scopriamo che era il punto dove avremmo dovuto svoltare, non troviamo segnaletica, l’unica cosa che scorgiamo è un foglio appeso ad un palo dove è apposta un’ordinanza comunale che regolamenta l’accesso e la prenotazione tavoli/campeggio sull’ altopiano, vi consigliamo di leggerlo perché cambia di anno in anno!

La strada è asfaltata, eccetto l’ultimo chilometro che è sterrata, è comunque fattibile.

All’arrivo l’effetto WOW è assicurato!

Questo ampio pianoro è caratterizzato dalla Natura che fa da padrona. Faggete, prati, aree pic-nic si alternano a spazi per la sosta. I segnali del telefono (internet e chiamate) sono praticamente inesistenti. Qui si viene per rigenerarsi.

Nelle adiacenze si trova l’agriturismo “il rifugio del massaro” dove pascolano simpatiche mucche ed alcune persone sono intente al trasporto legname.

Decidiamo di fermarci. Ci godiamo un meraviglioso barbecue al tramonto, unica presenza un simpatico cane bianco che ci fa gli occhi dolci per avere in cambio qualcosa da mangiare.
Cala la notte, buia e silenziosa dove le uniche lucine sono le stelle nel cielo.
Ore 7 del mattino alcuni campanacci ci danno il buongiorno, ci affacciamo dal camper e vediamo alcuni cavalli al pascolo. Che meraviglia!
La pace e tranquillità del luogo ci convincono a rimanere ancora un giorno, qui fuori dal mondo dove soltanto la Natura con i suoi ritmi scandisce il tempo.

Prima di lasciare questo luogo del cuore (non soltanto dei Molisani, ma anche nostro), il cagnolone bianco affezionato a noi che ha fatto pure la guardia notturna al nostro camper e le atmosfere uniche, ci fermiamo dal massaro per acquistare prodotti caseari da lui prodotti.

Scendiamo a valle per raggiungere gli ultimi borghi di questo nostro girovagare nel Matese molisano.
  01 - da Sepino a Campitello Sepino - strada sbagliata.jpg 02 - da Sepino a Campitello Sepino - strada sbagliata.jpg 03 - da Sepino a Campitello Sepino - strada sbagliata.jpg 04 - da Sepino a Campitello Sepino - strada sbagliata.jpg 05 - Campitello Sepino - panorama.jpg 06 - Campitello Sepino - cardo scardaccio.jpg 07 - Campitello Sepino - barbecue.jpg 08 - Campitello Sepino - tramonto.jpg 09 - Campitello Sepino - tramonto.jpg 10 - Campitello Sepino - cavalli.jpg 11 - Campitello Sepino - cavalli.jpg 12 - Campitello Sepino - mucche al pascolo.jpg 13 - Campitello Sepino - bosco.jpg 14 - Campitello Sepino - mucche.jpg 15 - Campitello Sepino - pizza in camper.jpg 16 - Campitello Sepino - area pic-nic e mucche.jpg 17 - Campitello Sepino - bosco.jpg 18 - Campitello Sepino - il rifugio del massaro e mucche.jpg  

SAN GIULIANO DEL SANNIO: tra fucilieri e Santo

san giuliano sannio

Situato sul pendio di un colle, il paese di SAN GIULIANO del SANNIO si trova ad un’altitudine di m 629 slm. Il nostro fare di viaggiatori curiosi viene notato da un simpatico signore che ci offre di accompagnarci alla scoperta della storia di San Giuliano del Sannio, offerta che accogliamo con entusiasmo.

Il signore in questione è Emanuele Cappella, Presidente dell’Associazione Culturale “Insieme” che si occupa della raccolta di testimonianze del territorio per ricostruire la storia del paese.

San Giuliano in… Mostra” è il progetto che ci viene raccontato dal sig. Emanuele che attraverso questa raccolta, custodita all’interno del Palazzo Marchesale, rappresenta un viaggio nel tempo dall’epoca sannitica ai giorni nostri.

Di particolare rilevanza in queste testimonianze raccolta è la festa di San Nicola di Bari, molto sentita in paese e la parata dei fucilieri, uno dei momenti più suggestivi della tradizione spirituale del paese.

Ma la festa di San Nicola è anche la “pesatura dei bambini”, una simpatica tradizione che tutt’oggi viene mantenuta.

La mostra racconta anche del territorio tra emigranti, lavorazione della canapa, marchesato e tanto altro.

Se passate di qua, vi consigliamo di contattare il referente del progetto e “farvi aprire le porte” di questo interessante percorso conoscitivo di San Giuliano del Sannio, la sua conoscenza ed il materiale raccolto sono un valore aggiunto per conoscere questo borgo ed il territorio circostante.

Ecco i contatti:
EMANUELE CAPPELLA
335 7827479

Come ricordo di questa visita, acquistiamo il libro “Spari per un Santo”, che racconta delle tradizioni del paese, salutiamo e ringraziamo Emanuele e proseguiamo a girovagare per il paese ammirando i vari scorci.

  01 - panorama da San Giuliano Sannio.jpg 02 - San Giuliano Sannio - palazzo marchesale.jpg 03 - San Giuliano Sannio - palazzo marchesale - cortile interno.jpg 04 - San Giuliano Sannio - palazzo marchesale - scorcio.jpg 05 - San Giuliano Sannio - palazzo marchesale - scorcio.jpg 06 - San Giuliano Sannio - palazzo marchesale - scorcio.jpg 07 - San Giuliano Sannio - palazzo marchesale - stemma.jpg 08 - San Giuliano Sannio - mostra.jpg 09 - San Giuliano Sannio - mostra.jpg 10 - San Giuliano Sannio - mostra.jpg 11 - San Giuliano Sannio - mostra.jpg 12 - San Giuliano Sannio - mostra.jpg 13 - San Giuliano Sannio - mostra.jpg 14 - San Giuliano Sannio - mostra - uniforme fucilieri.jpg 15 - San Giuliano Sannio - mostra - uniforme fucilieri.jpg 16 - San Giuliano Sannio - mostra.jpg 17 - San Giuliano Sannio - mostra.jpg 18 - San Giuliano Sannio - mostra.jpg 19 - San Giuliano Sannio - scorcio.jpg 20 - San Giuliano Sannio - fontana monumentale.jpg 21 - San Giuliano Sannio - statua san Nicola.jpg 22 - San Giuliano Sannio - scorcio.jpg 23 - San Giuliano Sannio - scorcio panoramico.jpg 24 - San Giuliano Sannio - scorcio paese.jpg  

CERCEPICCOLA: quercia piccola

cercepiccola

Un nome curioso per questo piccolo paesino parte della Comunità Montana del Matese, vero!? Ce lo siamo chiesti pure noi, perché poi il paese successivo che andremo a visitare sarà Cercemaggiore, quindi che cosa voglia dire “cerce” è sicuramente d’obbligo capirlo.

Il toponimo deriva dalla voce volgare “cercea”, originata dal latino “quercea” (quercia) e “piccola” per distinguerlo dal paese più grande che “sta sopra”.

In effetti guardando lo stemma del paese che si trova sulla piazza principale del borgo ci conferma che si tratta proprio di una quercia.

Siamo ad un’altitutdine di 679 metri slm, il centro storico è formato da un pugno di case e tanti begli scorci e monumenti: dalla chiesa del Santissimo Salvatore alla fontana a tre cannelle, il palazzo Carafa ed una campana (realizzata ad Agnone naturalmente!) dedicata ai “cercepiccolesi nel Mondo”.

  01 - Cercepiccola - piazza della Repubblica.jpg 02 - Cercepiccola - scorcio.jpg 03 - Cercepiccola - scorcio.jpg 04 - Cercepiccola - piazza Lombardi.jpg 05 - Cercepiccola - chiesa SS Salvatore - interno.jpg 05 - Cercepiccola - stemma.jpg 06 - Cercepiccola - scorcio.jpg 07 - Cercepiccola - campana.jpg 08 - Cercepiccola - scorcio.jpg  


CERCEMAGGIORE: il più alto Comune di Campobasso

cercemaggiore

Se Capracotta vanta di essere il Comune più alto del Molise, CERCEMAGGIORE invece è quello più alto di questa provincia: siamo a quota 930 metri slm e lo si percepisce già guardandolo da lontano che sta proprio “lassù”.
Lasciamo il camper nel parcheggio di fronte al campo sportivo e ci incamminiamo per visitare l’ultimo paese di questo nostro itinerario.
Una bella passeggiata fuori paese per fotografare il monumento “Porta sul/del Mondo” (se volete raggiungerlo con il vostro veicolo ricreazionale è possibile perché nelle adiacenze c’è uno spiazzo per la sosta), dedicato agli Emigrati cercesi.
A fianco una grossa pietra riporta i nomi di persone di origine cercese che per meriti culturali, sociali, professionali hanno dato un contributo importante nel servizio alla comunità umana.
Da qui si gode anche di un ottimo panorama sul territorio circostante.
Ci incamminiamo verso il paese per visitarlo.
Il primo edificio è la chiesa di san Rocco ad un’unica navata, al cui interno sono presenti anche reperti risalenti al primo muro dell’antica chiesa.
Tra vicoli in salita e scorci che raccontano il tempo che fu, raggiungiamo la parte alta di Cercemaggiore dove si trova la chiesa Madre di S. Maria della Croce, costruita nel 1261 anche se si legge che la prima fase fu in epoca normanna. All’interno sono esposte pregevoli opere.
Tra gattini e scorci la nostra passeggiata prosegue. Ci fermiamo a fare shopping di prodotti tipici presso il negozio Testa dove acquistiamo pasta di loro produzione. Il simpatico proprietario ci fa assaggiare il “fiatone” detto anche “fiadone”. Un dolce che un tempo si preparava nel periodo pasquale, ora si trova disponibile tutto l’anno. Di che si tratta? Una sorta di panzerotto con all’interno un ripieno di ricotta e l’aroma del limone, così chiamato perché durante la cottura il foro superiore funge da “sfiato” per il vapore.

Con il profumo di origano fresco raccolto i giorni scorsi e appeso in camper ad essiccare, il frigo e la cambusa pieni di tante bontà, un “bottino” di quasi 1600 foto scattate, tanti ricordi da portare nel cuore ed il nostro itinerario alla scoperta di una parte del Molise finisce qui.
Il nostro è un ARRIVEDERCI a questa Regione così ospitale, accogliente ed inesplorata.

  01 - verso Cercemaggiore.jpg 02 - Cercemaggiore - il paese.jpg 02bis - Cercemaggiore - stemma.jpg 03 - Cercemaggiore - centro storico - scorcio.jpg 04 - Cercemaggiore - chiesa San Rocco.jpg 05 - Cercemaggiore - chiesa San Rocco - interno - dettagli.jpg 06 - Cercemaggiore - chiesa San Rocco - interno.jpg 07 - Cercemaggio - panorama sul Matese.jpg 08 - Cercemaggiore - porta sul mondo.jpg 09 - Cercemaggiore - fiori.jpg 10 - Cercemaggiore - porta dei Rocchi.jpg 11 - Cercemaggiore - scorcio.jpg 12 - Cercemaggiore - scorcio.jpg 13 - Cercemaggiore - chiesa Madre Santa Maria della Croce.jpg 14 - Cercemaggiore - chiesa Madre Santa Maria della Croce - interno.jpg 15 - Cercemaggiore - chiesa Madre Santa Maria della Croce - interno.jpg 16 - Cercemaggiore - chiesa Madre Santa Maria della Croce - interno.jpg 17 - Cercemaggiore - chiesa Madre Santa Maria della Croce - interno - organo.jpg 18 - Cercemaggiore - scorcio.jpg 19 - Cercemaggiore - santuario Santa Maria della Libera.jpg 20 - Cercemaggiore - santuario Santa Maria della Libera - interno.jpg 21 - Cercemaggiore - santuario Santa Maria della Libera - interno.jpg 22 - Cercemaggiore - santuario Santa Maria della Libera - interno.jpg 23 - Cercemaggiore - santuario Santa Maria della Libera - interno.jpg 24 - Cercemaggiore - fiatone.jpg 25 - Cercemaggiore - fiatone.jpg  

Dove sostare

Ecco dove abbiamo sostato noi nel MATESE MOLISANO
 nome località tipo sosta indirizzo  NOTE
Monteroduni (IS) Punto sosta Nell'area pic-nic Sorgente Capotrio Nel parcheggio dell'area pic-nic, tranquilla anche di notte.
Monteroduni (IS) Punto sosta Piazza Russo Consigliata per la visita al paese e al Castello. ATTENZIONE: martedì divieto di sosta dalle 7.30 alle 13.30 per mercato.
Cantalupo nel Sannio (IS) Punto sosta Piazza Alfonso Perrella Sosta nel parcheggio del paese.
Roccamandolfi (IS) Punto sosta Via Fontana Nel parcheggio misto verso il vecchio lavatoio.
Roccamandolfi (IS) ponte tibetano Punto sosta   Nei parcheggi a lato strada vicino al chiosco.
San Massimo (CB) Punto sosta   Nei parcheggi cittadini ad inizio paese.
San Massimo (CB) Agricampeggio Due Arcate Via Canonica Carico e scarico (anche senza sosta), allaccio elettrico.
Bojano (CB) Punto sosta   Nel parcheggio in Strada Spinette 18 - Zona residenziale, tranquillo anche per la sosta notturna, bar nelle vicinanze. A 500 metri negozi, supermercati, comodo per raggiungere il centro.
Civita Superiore di Bojano (CB) Punto sosta   Negli spazi a bordo strada inizio paese.
Campitello Matese (CB) Punto sosta   Nel parcheggio indicato per la sosta camper.
San Polo Matese (CB) Punto sosta   Negli spazi ad inizio paese.
Campochiaro (CB) Punto sosta   Nei parcheggi del paese.
Oasi WWF Guardiaregia-Campochiaro (CB) Punto sosta   A Guardiaregia all'ingresso del sentiero Natura (vicino all'agriturismo Oasi). Tranquillo anche per la notte. Presente una fontanella.
Vinchiaturo (CB) Punto sosta   Nei parcheggi del paese.
Area archeologica Altilia-Saepinum (CB) Punto sosta    Nei parcheggi del centro visite.
Sepino (CB) Punto sosta   Nei parcheggi ad ingresso paese
Campitello Sepino (CB) Punto sosta   Sull'altopiano. Solo sosta. Tranquillissimo di notte.
San Giuliano del Sannio (CB) Punto sosta   Nei parcheggi del paese.
Cercepiccola (CB) Punto sosta   Nei parcheggi del paese.
Cercemaggiore (CB) Punto sosta   Nel parcheggio di fronte al campo sportivo.
 

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