Che strumento vogliamo suonare?
Chi si avvicina con curiosità al mondo del turismo all'aria aperta, di solito ha già in mente una soluzione o un mezzo che magari gli è stato suggerito da un amico, o appartiene alla sua esperienza di ragazzo, oppure semplicemente ha visto in giro o nel web. Le note che seguono vorrebbero aiutare a maturare una scelta consapevole per le proprie esigenze, nella certezza che il modo “universale perfetto” per vivere le proprie esperienze di tempo libero … semplicemente non esiste.
di Cesare Tomasini
Ci ripetiamo spesso, direi alla noia, che le esigenze di ciascuno di noi sono diverse da quelle degli altri e, oltretutto, cambiano con il procedere della nostra vita e delle situazioni nelle quali ci troviamo; profilare bene e in modo oggettivo la realtà che ci sta di fronte ci permette di affrontarla in modo nuovo rispetto al nostro passato, dandoci modo di adattarci al meglio col massimo rendimento. Questa capacità oggigiorno viene definita con la parola “resilienza”, che però ha un connotato negativo mutuato dal confronto con una realtà percepita come avversa: qui invece parliamo di opportunità da sfruttare al meglio e quindi penso che capire bene cosa vogliamo e possiamo fare con un’attrezzatura da campeggio sia un’attività abbastanza piacevole.
La premessa è necessaria perché adesso parleremo delle caratteristiche dei “mezzi”, ma non dobbiamo dimenticarci che questi non sono altro che strumenti che vanno riempiti di senso. Mi piace sempre fare il parallelo con il mondo della musica: gli strumenti musicali possono essere più o meno affascinanti, complessi, gradevoli ma … se comprate un violino e poi non sapete come suonarlo, ai fini del suono poco importa che sia uno Stradivari o un prodotto dozzinale; non a caso il titolo del libro sulla caravan che abbiamo scritto Lorenzo ed io è“la caravan, chitarra del plein air”!
La Tenda
Iniziamo dal più umile e semplice degli strumenti, ma anche dal più antico: in tutte le culture la tenda è stato il primo mezzo usato dall’uomo come ricovero negli spostamenti o come domicilio per le popolazioni nomade. La tenda in molti casi è anche il primo approccio al campeggio, tipicamente in età giovanile con l’approccio sconsiderato tipico dei giovanissimi; in quanto tale è in un certo senso responsabile del rifiuto di molti nei confronti del campeggio perché in effetti se non ci organizza un po’ si rischia davvero di trascorrere ferie molto scomode.
In realtà la tenda è un mezzo molto confortevole ed economico che permette di divertirsi con un uso esteso tranquillamente ad almeno 6 / 7 mesi all’anno. Stiamo parlando di tende di buona qualità, di altezza sufficiente per rimanere in piedi, attrezzate con cucinette ed armadi pieghevoli e brandine o buoni materassi ad aria; personalmente io includo sempre nell’elenco anche un WC chimico che è utilissimo in molti casi, anche solo per l’igiene intima.
I tempi di montaggio rispetto ai vecchi modelli a casetta con telaio in tubi (formidabili per abitabilità!) si sono molto ridotti con l’introduzione delle palerie in fibra di vetro e, ultimamente, con struttura pneumatica; detto questo però non ci dobbiamo nascondere che montare, picchiettare e attrezzare una tenda richiede tempo e fatica, per cui la destinazione d’uso sarà principalmente per periodi di soggiorno da qualche giorno a qualche settimana o più. Se le vostre ferie sono tendenzialmente composte da periodi continuativi, avete poca possibilità di sfruttare i week-end, volete contenere i costi e avete ancora buona mobilità articolare (per il lavoro di montaggio e smontaggio del campo, ovvio) la tenda fa al caso vostro e vi regalerà anche il gusto del “vero campeggio” che è principalmente assaporare una vita semplice e a contatto con la natura.
Il Carrello Tenda
Qui nella rubrica “Tendalino” abbiamo trattato diffusamente del carrello tenda: è un’ottima soluzione di compromesso che rispetto alla tenda aggiunge ulteriore comfort soprattutto nella zona notte, oltre a fornire un bagagliaio aggiuntivo non disprezzabile quando si va in ferie con un’attrezzatura da campeggio completa; d’altronde non richiede necessariamente una trattrice prestante come nel caso della caravan, un impegno economico molto importante come per il camper, e comunque può essere riposto in un normale garage abbattendo anche i costi fissi legati al rimessaggio.
Più adatto della tenda ad un uso itinerante (vedi l’articolo qui), lo è meno rispetto a caravan e camper. In generale il profilo d’uso è molto simile a quello della tenda anche se di solito il carrello è più abitabile per la forma a casetta, ormai in disuso nelle tende; solitamente è anche meno faticoso da allestire e smontare, oltre ad essere spesso modulare. Quindi può essere il mezzo giusto se godete principalmente di periodi continuativi di vacanza, non avete normalmente possibilità di sfruttare i week end, avete una disponibilità economica non elevata e comunque non vi volete caricare di costi fissi aggiuntivi e di costi d’esercizio e avete buona mobilità articolare. Come nel caso della tenda, il carrello tenda vi regalerà il gusto del campeggio inteso come vita semplice e a contatto con la natura.
La Caravan
Qui l’argomento si fa complicato e dobbiamo iniziare a fare dei distinguo perché se è vero che ci sono tende e tende, carrelli e carrelli, è pur vero che i profili d’uso alla fine non sono lontanissimi tra loro. Con la caravan, e ancor di più con il camper, è necessario iniziare a segmentare: diciamo che ai fini della nostra chiacchierata possiamo distinguere tra caravan agili e caravan residenziali. Faccio una premessa doverosa: in primis sono un caravanista che ha sempre preferito e utilizzato mezzi agili quindi se trovate poca obiettività nella trattazione… portate pazienza!
Le caravan agili si prestano ottimamente ad un utilizzo 4 stagioni, anche itinerante benché nell’accezione tipica delle caravan che è ben diversa da quella dei camper. I limiti sono legati principalmente alla disponibilità fuori stagione dei campeggi e all’uso sulla neve in inverno. Non è che non si possa sostare fuori dai campeggi, ovviamente avendo cura di non infrangere alcuna legge, e non è che non si possa campeggiare sulla neve: personalmente ho sostato parecchie volte fuori dalle strutture e ho fatto diverse uscite sulla neve in montagna tra dicembre e gennaio, ma devo dire onestamente che le caravan agili non sono nate per fare questo. Quando ci si ritrova sulla la neve è inverno, quindi le giornate sono brevi e il problema è il poco spazio interno disponibile in una piccola roulotte a fronte di parecchie ore al chiuso. Per la sosta fuori dalle strutture, tipicamente in bassa stagione, purtroppo abbiamo problemi di tipo culturale per cui le aree attrezzate per camper spesso non sono fruibili dalle caravan, è necessario trovare parcheggi con due stalli adiacenti, uno per l’auto e uno per la caravan, sempre agganciati perché questo esige il codice della strada! Infine sarà bene completare la dotazione del mezzo con accessori per la sosta autonoma (la cosiddetta “camperizzazione”)
Quindi sono solo rogne? No, tutt’altro, perché quando si piazza la nostra caravan in campeggio abbiamo l’uso dell’auto con la quale ci si può muovere molto agevolmente. Avendo poi scelto un mezzo agile, sarà possibile contenere i costi di carburante, magari buttarsi per strade piccole ed impervie, trovare più facilmente un posto libero per la sosta estemporanea e il tutto al massimo della sicurezza possibile perché l’auto sarà quasi certamente più sicura di molti motorizzati e il traino leggero facilita le manovre d’emergenza. Inoltre si risulta più “simpatici” perché la caravan piccola allontana l’aspetto nomade che spesso non è molto gradito ai residenti.
Allora chi potrà essere interessato ad una caravan agile? Un equipaggio non troppo numeroso, ovviamente, dotato di spirito di adattamento e avventura, utilizzo lungo tutto l’arco dell’anno, ferie non necessariamente continuative, dotato di un’automobile adeguata al traino e poca propensione a investire i capitali richiesto per un motorizzato.
Passando alle caravan più residenziali, le limitazioni dovute al campeggio invernale decadono completamente: si può tranquillamente affermare anzi che le caravan residenziali siano il massimo per questo tipo di vacanza in quanto rispetto ai motorizzati non hanno ponti termici di alcun tipo e internamente sono estremamente vivibili. L’uso itinerante invece è molto legato alla disponibilità di campeggi, possibilmente con viabilità di accesso ampia; anche qui, non è che non si possa sostare fuori ma l’impossibilità di abbassare i piedini stabilizzatori (per norma di legge), la necessità di trovare spazi adeguati per caravan e trattrice, l’esigenza di non imboccare strade troppo strette o impervie sicuramente riduce molto il campo d’azione. Diciamo che l’uso itinerante fuori stagione è sconsigliabile, mentre a stagione avviata richiede solo un po’ di programmazione in più.
Per contro le caravan residenziali sono imbattibili quando si abbia la possibilità di sfruttare ferie lunghe o week end in località facilmente raggiungibili dalla propria residenza: in questi casi pagando un forfait ci si assicura un punto d’appoggio nella località che ci piace frequentare. Un altro punto a favore è sicuramente l’alto gradimento sul mercato dell’usato, per cui non avremo difficoltà a cambiare mezzo quando desidereremo farlo. Un cenno veloce all’auto che traina, che deve essere dimensionata correttamente e quindi impegnativa anche dal punto di vista economico; inoltre è quasi certa la necessità di dotarsi di patente BE quindi un po’ di teoria, di pratica e un esame da fare (d’altronde gli esami non finiscono mai, no?).
Riassumendo, la caravan residenziale potrà interessare a equipaggi anche numerosi oppure amanti delle comodità, con disponibilità di un mezzo molto prestante per il traino, ferie anche prolungate e anche sulla neve senza escluderne un uno semi-itinerante preferibilmente non fuori stagione, oppure interessate a piazzare la caravan in modo stanziale stagionale.
Va da sé che la classificazione che abbiamo fatto tra “agili” e “residenziali” è tutt’altro che rigida, esistendo una gamma molto ampia di scelte intermedie.
Il motorizzato
Se per le caravan abbiamo fatto dei distinguo, a maggior ragione la cosa vale per i motorizzati che si dividono nelle classiche categorie dei Furgonati (o Camper, o Van), Mansardati (o Motorcaravan), Semintegrali (o Profilati) e Motorhome (o Integrali); a questa suddivisione però potremmo sovrapporre una classificazione anche per dimensioni, visto che forse in alcuni casi questa lettura è più interessante di quella classica.
Quello che caratterizza i Furgonati in generale è la maggiore attitudine stradale, essendo più stretti degli altri mezzi, mediamente meno appesantiti e non avendo da gestire sbalzi che non siano quelli definiti in fase di progettazione della meccanica. Proprio come per le caravan, infatti, è più la larghezza che la lunghezza a creare vincoli alla sfruttabilità del mezzo in senso stradale; a volte i vincoli sono dovuti ad un fattore psicologico (oddio ma ci passo?) ma altre volte si tratta di vincoli oggettivi: provate ad infilarvi per una di quelle stupende stradine che scollinano sui nostri Appennini e vedrete che quei 30 cm in più di larghezza danno fastidio eccome! Sempre sull’aspetto delle capacità stradiste non è da dimenticare la sicurezza data da una carrozzeria integra dal punto di vista strutturale e comunque più robusta di qualsiasi cellula aggiunta; anche l’eventuale riparazione di danneggiamenti da traffico è più semplice ed economica.
Tutto ok, quindi. Ovviamente no, sono svariati i punti a sfavore dei furgonati. Per cominciare il prezzo: i camper puri sono tendenzialmente più costosi a parità di allestimento perché è richiesta molta più manodopera nel corso della fabbricazione. Poi segue il rovescio della medaglia dell’agilità stradale, ovvero l’abitabilità interna che è forzatamente ridotta sia dalle misure stesse che anche dalla forma della carrozzeria, sempre comunque rastremata verso l’alto per questioni prevalentemente estetiche. Oltre a questo anche l’isolamento dell’abitacolo e degli impianti risente dei vincoli del veicolo di base e quindi nel migliore dei casi arriviamo ad un livello che è considerato scarso nelle altre tipologie.
Da tutto quello che ci siamo detti risulta chiaramente che il furgonato è una tipologia legata ad un uso molto dinamico (tanti km!) volendo anche quattro stagioni, ma con notevoli limitazioni nell’uso invernale estremo e comunque più indicato per una coppia che per una famiglia.
Tutti gli altri motorizzati con cellula aggiunta (mansardati, semintegrali, motorhome) condividono caratteristiche positive e negative che sono l’antitesi di quelle viste sui furgonati. Dal punto di vista stradale, i pesi, la loro distribuzione e gli sbalzi non aiutano, anche se in certi casi particolari questo non è vero; la robustezza della scocca è inferiore in caso d’incidente, anche in cabina perché comunque si tratta di strutture aperte per consentire il passaggio verso l’abitacolo. In caso di danneggiamenti da traffico non è sempre economico e semplice procedere alla riparazione, soprattutto se le pannellature hanno perso anche di poco la geometria, cosa che può portare nel lungo periodo a infiltrazioni.
D’altro canto la cellula aggiunta consente una fabbricazione più semplice ed economica, oltre a consentire una disposizione d’impianti e di allestimento molto più libera da vincoli: il livello d’isolamento sarà molto maggiore regalando un comfort superiore sia con le basse temperature che nella canicola estiva. Anche l’abitabilità è generalmente molto buona per le dimensioni esterne ma anche per la geometria “a scatola” che permette uno sfruttamento degli spazi ottimale e maggiore ariosità nell’abitacolo.
Parlando dei motorizzati con cellula aggiuntiva abbiamo un ampio spettro d’uso, vista la varietà di tipologie e modelli: rasentiamo il furgonato con certi semintegrali compatti e larghi come la cabina (nota personale: come mi piacciono!!), passiamo per i modelli per coppie che amano la comodità con i semintegrali più grandi, possiamo caricare famiglie abbastanza numerose (occhio ai pesi!!) soprattutto con i mansardati e infine arriviamo al lusso dei motorhome che permettono comodamente di vivere a bordo per periodi anche lunghi.
Conclusione
Chi ha avuto la pazienza di leggere fino a qui avrà sicuramente notato che la trattazione è stata molto generica: non poteva essere altrimenti perché l’offerta del mercato, tra nuovo e usato, è immensa. Ho tentato di dare qualche “dritta” di massima a chi davvero non sa molto sui mezzi per vacanze all’aria aperta, con lo scopo primario di spingere a ragionare, pensare, informarsi liberandosi dagli schemi preconcetti. Ritorno quindi al messaggio con il quale abbiamo iniziato: definite che musica volete suonare e capirete da soli qual’è lo strumento giusto per voi.
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