da OLBIA ad ALGHERO
Arriviamo ad OLBIA alle 15:00 e dopo l’attracco trascorrono solamente dieci minuti per sbarcare, ed appena fuori non perdo tempo: destinazione Supermercato Auchan aperto dalle 8:30 alle 21:00 SS125 - Via Cesare Pavese Portu Qualtu.
Uscito dal porto, mantengo la destra direzione Cagliari SS125 (E840). Seguo diritto ed al bivio prendo a sinistra direzione Aeroporto, percorro una galleria ed alla terza rotonda, (Aeroporto a destra), giro a sinistra: non ci si può sbagliare. Attenzione: esiste un’area solo per camper oltre il primo parcheggio del Supermercato Auchan, quello di sinistra 40.90900° > 009.52070° Pernottiamo in questo più che tranquillo parcheggio/area di sosta, illuminato, con suolo asfaltato e pianeggiante.
Giorno seguente, direzione Nord, l’avventura è appena cominciata!!! Abbiamo l’intenzione di effettuare il periplo dell’isola e dunque di costeggiarla seguendo tutta la sua costa, almeno per quanto le strade ce lo permetteranno. Lo faremo in senso antiorario perché le zone a Nord sono le più refrattarie al passaggio dei camper ed al campeggio libero, però ora che la stagione turistica è quasi finita, contiamo molto sulla clemenza delle autorità locali. Seguiamo i cartelli per Golfo Aranci SP82 e, dopo 5 Km ad Ovest di Olbia, entriamo a destra nel parcheggio posteriore del Centro Cash Simply - Dettori 40.93290° > 009.54300° Distante 300 metri a piedi ed immerso in un paesaggio quasi brullo, il pozzo sacro di Sa Testa risalente al VIII-VI secolo a.C. è di forma circolare delimitata da massi appena sbozzati. Scendendo diciassette gradini, si giunge alla camera a Tholos (sala circolare, la volta coperta con una quasi cupola formata da file concentriche di conci lapidei), nel cui interno sgorga la sorgente. Si tratta di uno degli esempi più primitivi di pozzo sacro della Sardegna.
A PITTULONGU (OT) e, prima di Baia Caddinas, giro a destra per trovare Cala Sassari 40.98680° > 09.58400° dove a Punta Pedrosa trovo un cartello di accettazione sosta camper a 50 metri dalla Spiaggia Bianca. Non resisto, ed è qui che faccio il mio primo breve bagno: sabbia bianchissima e fondale trasparente come in una cartolina, sarà tutta così la Sardegna?
Occhio, perché da qui in poi viaggerò nella zona che da giugno in poi diventerà Off Limits per i camper. Mio peggior nemico dunque fino alla costa Ovest, sarà il VIGILE URBANO !!!
Buona l’area sosta a Golfo Aranci per rivedere con calma il percorso odierno 40.99925° > 09.62495° A seguire, all’interno dell’area della stazione ferroviaria nel Parcheggio camper 40.99495° > 09.62525° per andare a visitare a piedi un altro reperto archeologico del periodo nuragico: il Pozzo Sacro Milis, chiediamo l’autorizzazione per la visita del sito che si trova a circa 200 metri e, costeggiando i binari verso Capo Figari, raggiungiamo delle scale in cemento e ci dirigiamo ancora a destra. Circa 30 metri dopo in un ampio canneto, troviamo un piccolo recinto che separa il pozzo dai binari ferroviari 40.99340° > 09.62850° Scoperto nel 1.883 e scavato dall'archeologo Lovisato nel 1.889, l'opera risale al VIII - VII secolo A.C. l'imponente costruzione ha orientamento Sud-Est, con un asse di metri 13,5 di lunghezza dalla soglia della scala, fino alla cortina esterna della contro- cupola. Dei quaranta gradini originari che conducevano alla sorgente oggi se ne contano solamente ventidue.
Continuiamo quindi verso Est direzione CALA MORESCA, per parcheggiare dove finisce la strada asfaltata dopo il sottopasso ferroviario 40.98890° > 009.63460° per poter visitare il Semaforo di Capo Figari, Km. 4.5 di strada bianca a piedi a quota 394 metri con 25 tornanti abbastanza impegnativo dove Marconi fece montare le antenne IYOGA per il collegamento in microonde di 269 Km fra Capo Figari e Rocca di Papa nel Lazio 40.99770° > 09.65300
Arrivati a GOLFO ARANCI (OT) nel Nord Est della Sardegna, troviamo con nostra grande sorpresa un tratto di costa che è tutta da conoscere. Si tratta di Capo Figari, il promontorio che delimita il territorio della cittadina poco più a Nord del porto. Quello di Capo Figari è un Parco che si si estende per ben 850 ettari nel Comune di Golfo Aranci. Un incredibile ed inaspettato paesaggio fatto di verde intenso affacciato su un blu altrettanto intenso che è il mar Tirreno. La segnaletica presente lungo i sentieri permette di raggiungere facilmente la meta scelta. Ogni sentiero ha una sua colorazione ed è presente nelle cartografie ma per alcuni è meglio avere a fianco una guida esperta. I percorsi non sono codificati dal CAI ma suddivisi in tre categorie sulla base del livello di difficoltà: turistico, escursionistico e l’ultimo per esperti. Tra andata e ritorno ho impiegato quasi tre ore, considerando che mi sono fermato più volte per scattare foto e riprendere fiato. È un percorso con un dislivello quasi costante, tutto in salita, accessibile a chiunque abbia un minimo di curiosità e resistenza per ammirare un panorama incredibile. Il promontorio di Capo Figari riserva ulteriori sorprese: calette quasi nascoste come Cala Greca e la roccia di Mamma Chiatta.
Usciti dal paese in camper e seguendo le indicazioni verso CALA MORESCA, ho seguito la strada sterrata che costeggia i binari del treno, per poi lasciare moglie e camper nell’area sterrata adiacente agli stessi ed al mare.
Lascio le infradito e calzo solide scarpe da trekking, c’è un bel panorama che vuole essere scoperto a poca distanza dalla spiaggia per la tintarella estiva e mi sono quindi incamminato lungo la strada che conduce alla spiaggia. In realtà le spiagge sono due ma quella che prende il nome di Cala Moresca è quella più piccola, in fondo alla passeggiata. Cala Moresca è sempre uno spettacolo. Nascosta nel verde di una macchia mediterranea, protetta da una parte dalle altezze di Capo Figari e dall’altra dall’antistante isola di Figarolo, con la sola presenza di un innocuo rudere industriale nelle vicinanze, riesce sempre ad emozionare. Da visitare in bassa stagione, anche solo per qualche ora, è sufficiente una passeggiata per assaporare l’atmosfera di questa spiaggia, considerando che è veramente piccola e piuttosto frequentata in alta stagione. Nel silenzio pomeridiano, in un basso boschetto vicino alla spiaggia, si intravvede il vecchio forno elettrico della calce che appena costruito venne abbandonato. Dopo un'intensa attività estrattiva in tutto il promontorio iniziata nel Medioevo, nel 1.967, per far fronte alla grande richiesta dovuta allo sviluppo di Olbia e della Costa Smeralda, venne montato questo grande forno elettrico all’avanguardia per l’epoca, troppo all'avanguardia perché a causa del funzionamento complesso e della spesa ingente per gestirlo, venne abbandonato nel giro di una manciata di anni. Ora riposa rugginoso alle spalle dell'insenatura di Cala Moresca. Ed è proprio dietro la spiaggia che inizia il sentiero verso la cima del promontorio. La salita al Semaforo di Capo Figari. Il sentiero di 3 km è in salita ed è una salita infinita, sfiancante senza un albero al quale chiedere pietà, per di più senza vento se non in pochi punti e le quattro aree attrezzate hanno le panchine in granito che, nel giorno più caldo di sempre, erano simili a fornaci!!! E quindi la morte, sali che ti sali, bevi che ti bevi, maledici che ti maledici arrivo in cima a 342 metri di altezza, per trovare un faro ormai spento che cade a pezzi, una croce bianca a testimoniare che arrivare fin lì forse non è così poi tutta questa gran passeggiata. Però c’è un panorama spettacolare a trecentosessanta gradi e la Gallura ai miei piedi. Dopo una pausa di ringraziamento per essere arrivato sano e salvo senza aver subito nessun infarto o essere stato sciolto dal sole come pensavo, mi guardo intorno e per qualche momento rimango incredulo, vengo come catapultato dentro ad una delle tante puntate di “Sardegna Abbandonata”.
Era l'11 agosto 1.932 quando G. Marconi fisico bolognese, realizzò il celebre ponte radio ad onde corte fra Rocca di Papa, vicino Roma, e capo Figari. Il successo della grandiosa scoperta però fece cadere in disuso il Semaforo, lo sviluppo delle comunicazioni sempre più avanzate ne decretò il definitivo abbandono. Oggigiorno proprietà dell'Agenzia Regionale della Conservatoria delle Coste, è meta di escursionisti intrepidi, di appassionati di storia e di fari, e solo una targa scritta a mano ricorda ciò che qui è successo in un tempo che sembra veramente lontano. Il semaforo è visitabile solo esternamente prestando la massima attenzione. Inutile dire che i 3 km del rientro, sebbene ancora sotto il sole cocente, son stati una passeggiata a cuor leggero. L'arrivo nella scenografica Cala Moresca suggerisce, anzi obbliga a fare un bagno nelle sue acque turchesi Una straordinaria scoperta fatta di panorami nei quali la vista si perde, di sentieri al profumo di cisto, di luoghi storici abbandonati che cadono a pezzi ma che non hanno perso il loro fascino, di cime alte, spoglie e chiare, di verdi olivastri, fra cicale che friniscono sotto un sole bollente e mufloni che si nascondono fra le bianche rocce. Nonostante il caldo, nonostante la fatica, nonostante le quasi-cadute, ho fatto una straordinaria scoperta in questa magnifica terra di Sardegna.
Riprendo il cammino seguendo questa volta il cartello freccia, indicante il Sentiero Filasca verso il Cimitero degli Inglesi prima e di Cala Greca poi. Sotto lo sguardo vigile del Semaforo di Capo Figari che si staglia sopra la mia testa, entro nel camposanto straniero, che poi straniero non è. È credenza popolare che sotto quei cumuli di pietra e quelle croci riposino i corpi di tanti marinai inglesi naufragati sotto Capo Figari. Mentre invece il marinaio inglese, morto di febbre malarica tra l'altro, è solo uno e la sua tomba è capeggiata da una grande e grossa croce celtica. Gli altri, sono tutti marinai italiani periti nel naufragio del veliero ligure Generoso II, raccolti sulla riva del mare di Cala Greca nel 1.887, da alcuni residenti di Golfo Arancio di cui però poco o niente si sa.
CALA GRECA, proprio dietro il cimitero, è una piccola insenatura di sassi e scogli rosati, abbracciata da falesie calcaree e da rigogliosa macchia mediterranea. Fra le alte pareti ci sono piccole e grandi grotte ma è conosciuta per un'altra caratteristica: proprio a due passi si può scorgere la roccia Mamma Chiatta, nella quale i pescatori golfoarancini, di origine ponzese, riconobbero la figura di una vecchia e grassoccia signora che scruta l'orizzonte.
Torno indietro ai legnosi cartelli-freccia per dirigermi alla Batteria Costiera Luigi Serra. Costruita durante la Prima Guerra Mondiale, sorge su Punta Filasca a 51 metri sopra il livello del mare regalando panorami a trecentosessanta gradi incredibili. Sicuramente il più bello è verso le scogliere di Capo Figari a picco sull'acqua azzurro-verde! Personalmente ne sono rimasto incantato, sebbene fosse già ora di correre al riparo dal sole bollente. Riparo temporaneo trovato nella Santabarbara, la particolare polveriera interamente scavata nella roccia ovviamente a strapiombo sul mare.
Dopo circa una ventina di minuti circa si arriva alla vecchia batteria militare. La Batteria Luigi Serra fu realizzata su Punta Filasca durante la Prima Guerra Mondiale. Di questo punto di avvistamento e difesa militare oggi rimangono alcuni ruderi. Si tratta di alcune torrette che sovrastano un camminamento sotterraneo e alcuni basamenti circolari che ospitavano i cannoni ancorati al suolo con grossi bulloni. È un paesaggio inaspettato e differente che permette sia di godere di un panorama mozzafiato sia di riflettere su chi questi luoghi li ha vissuto da soldato, chi ha difeso e custodito questi luoghi durante la guerra, chi ci ha vissuto per giorni e giorni, lontano dalla famiglia ed affrontando tutte le difficoltà e scomodità che una guerra comporta. Girando attorno alla vecchia batteria militare rimarrete colpiti dal panorama e non potrete non ammirare la bellezza di questo tratto di costa che rimane, nonostante tutto, ancora molto selvaggio.
In caso di necessità a GOLFO ARANCI - possibilità di sosta per la notte davanti al municipio di Golfo Aranci, in un grande piazzale sterrato fronte mare 41.00130° > 009.62190° Se tutto pieno, provare in questo Parcheggio nei pressi del cimitero, davanti ad un giardino pieno di giochi per i bambini 41.00460° > 009.61835° Ritorniamo a questa rotonda dedicata a Marconi 41.00290° > 009.59500° con al cento un’opera imponente, alta 12 metri, in blocchi di massiccio granito alternati l’uno sull’altro per creare un gioco di specchi, luci ed ombre. L’effetto dovrebbe essere quello di aver riprodotto una torre-antenna come quella utilizzata da Guglielmo Marconi.
Prendiamo la SP16 quindi a destra per il GOLFO DI MARINELLA (OT). Dopo la visita, proseguiamo per PORTO ROTONDO, punto sosta nel parcheggio sopra il paese, ben indicato, ma senza acqua, dove sono parcheggiati anche i veicoli comunali. Dopo la visita, continuiamo verso la stazione semaforica di Arzachena, Capo Ferro. Costeggiamo Cugnana Marina SP73 Pizzeria Il Borgo sul Mare con CS 41.02045° > 009.51440° Subito dopo Portisco, Parcheggio Rena Bianca 41.04795° > 009.52440° di Porto Cervo, arriviamo infine a Capo Ferro 41.15470° > 009.52330° in questo parcheggio per visitare e scattare foto alla stazione segnali. Essendo presidio militare, aggiro il cancello e seguo il viottolo.
Andiamo poi ad ARZACHENA (OT), circa Km 4,5 su SS427 Cudacciolu, SP14 Coddu Vecchiu per foto alla Tomba dei Giganti (€ 3,00 a persona) 41.05155° > 009.35710° Tomba dei Giganti Coddu Vecchiu nel Comune di Arzachena è uno dei monumenti più suggestivi della Sardegna nuragica. Questa tomba ha un’origine molto antica, risalente circa al 2.500 a.C. con riferimento alla Cultura di Monte Claro. In origine era una allèe couverte (un dolmen a corridoio), che si può ancora vedere in quanto costituisce il corridoio interno, lungo 10 metri che si trova al centro della tomba. Il dolmen era formato da lastre disposte verticalmente sopra una pavimentazione lastricata in granito, sormontate da altre lastre di pietra poste in senso orizzontale (a piattabanda), tutto l’insieme era poi ricoperto con piccoli ciotoli. La tomba venne poi riutilizzata da popolazioni della cultura di Bonannaro intorno al 1.800 a.C. ed infine ricostruita dai nuragici dopo il 1,600 AC. Nella stessa età venne aggiunta la stele e l’esedra, che è la piccola anticamera posta tra la parte antica e la stele, e venne rifatta la muratura esterna. La stele, alta metri 4,40 e larga alla base metri 1,90, è la più alta della Sardegna ed è formata da due pietre sovrapposte, incastrate con appositi incavi. Sia la parte inferiore che quella superiore, sono finemente lavorate ed incorniciate da uno spesso listello. Questa tomba è una delle meglio conservate della zona.
Continuiamo per CANNIGIONE (OT) Costa Smeralda, sosta libera in un grande piazzale senza divieti, in Via del Molo Vecchio 41.11245° > 009.43930° altro parcheggio davanti ad un supermercato 41.11200° > 009.43750° Ci fermiamo per sosta tecnica (scarichi e bucato) alla AA Isuledda, località Laconia Cannigione (€ 43,00 a notte) 41.13400° > 009.44250° A seguire 41.17160° > 009.42250° Punta Cardinalino, parcheggio vicinissimo alla spiaggia per foto quindi a CAPO D’ORSO (OT) 41.17310° > 009.41750° Parcheggio su sterrato per foto postazioni militari Infine questo altro parcheggio per foto alla roccia a forma d’Orso 41.17240° > 009.41640° (Parcheggio di Capo d’Orso € 3,00 per 1 ora di sosta + € 3,00 a persona per visitare il sito). Lungo camminamento in salita per arrivare all’orso, ben pavimentato, possibilità di soste intermedie con sedili e descrizione delle piante autoctone. Arrivati sulla sommità la vista del panorama sottostante è inenarrabile. Dall’interno della roccia il panorama dell’Arcipelago della Maddalena è semplicemente stupendo.
Prossima destinazione PALAU (OT), punto sosta presso il camping Baia del Saraceno 41.17920° > 009.39300° al prezzo di euro 18,00, al giorno, con corrente. Più avanti 300 metri verso il mare, Parcheggio GRATUITO sulla spiaggia 41.18055° > 009.39470° Parcheggio GRATUITO Palazzetto dello Sport 41.17750° > 009.37910° distante 900 metri da questa banchina che è utilizzata per l’imbarco destinazione l’isola della Maddalena 41.18120° > 009.38595° traghetto ogni 40′ ad € 55 A/R. Sola andata 2 persone € 13,00 + il camper € 16,00 mentre per il ritorno 2 persone € 10,00 + il camper € 16,00 Parcheggio Stazione ferroviaria 41.18000° > 009.37880°
Dopo 30 minuti di navigazione, sbarchiamo sull’ISOLA DELLA MADDALENA che mi vide allievo sottufficiale meccanico dal 1.954 al 1.956: che emozione rivedere con occhi nuovi il passato!!! Per la notte, andiamo al camping Maddalena 41.22510° > 009.42670° dove per 2 adulti, il camper e la corrente paghiamo € 28,00 per una notte. Il giorno seguente si continua verso l’ISOLA DI CAPRERA per andare a rivedere dopo poco più di 60 anni, la casa museo di Giuseppe Garibaldi, i suoi cimeli e la sua tomba che fanno ricordare l’uomo Garibaldi e non l’eroe. Questa è l’ubicazione del parcheggio 41.21725° > 009.46170° Apertura dal lunedì al sabato, dalle 09:00 alle 20:00 (ultimo ingresso 19:15. Costo biglietti: Intero € 7,00 Ridotto € 3,50 Inoltre l’ingresso è GRATUITO a tutti, ogni prima domenica del mese.
Seguendo la strada per il Centro Studi Delfini trovo bellissime calette e quando la strada comincia a farsi sterrata, parcheggio nella famosa SPIAGGIA DEI 2 MARI: un istmo dove l’isola diventa così stretta che c’è la spiaggia da ambedue i margini. Faccio il bagno quindi continuo il viaggio percorrendo in senso orario il periplo dell’isola di Caprera, Cala Garibaldi, batteria Arbucci, batteria Poggio Rasu e quella di Punta Rossa sull’estremo meridionale di fronte all’isola Porco, quindi Stagnali.
Torno sull’isola della Maddalena e percorro la cosiddetta strada PANORAMICA che costeggia tutta l’isola: Moneta, Puzzoni e, sempre costeggiando, arrivo al CAMPEGGIO ABBATOGGIA, € 30,00 a notte per due persone con acqua e corrente 41.25340° > 009.40435°
Visitiamo il posto di Vedetta Marginetto La Maddalena 41.25870° > 009.41660° a Porto Massimo Dopo questo secondo lungo riposo, riprendiamo il giro andando verso l’imbarco per PALAU (OT): Sualeddu, Cala Francese, Punta Tregge, Cala Gavetta.
Da Palau, seguo la SS125 Orientale Sarda verso N-W e, giunto alla rotonda con il bivio per Santa Teresa di Gallura, proseguiamo verso PORTO RAFAEL (OT): Parcheggio con biglietteria per visitare la fortezza militare di Monte Altura 41.18400° - 009.36400°
Situato su un pendio granitico sovrastante Palau, in splendida posizione prospiciente l’arcipelago della Maddalena e della Corsica, si tratta di uno dei forti edificati a protezione della costa settentrionale della Sardegna. Costruita dal 1.887 al 1.889 con il granito di monte Altura, l’area era ritenuta di grande rilevanza strategica. Ci capita una guida molto brava e ben preparata che intrattiene tutto il gruppo per oltre 45 minuti con un costo del biglietto contenuto e più che onesto (€ 5,00 a persona).
Nonostante i 171 scalini affrontabilissimi, lassù al termine degli stessi, il panorama è meraviglioso. Lasciamo Monte Altura per seguire le indicazioni per la località Punta Sardegna ed i Delfini. La strada è lunga ma ad un certo punto si vede una collinetta con sopra un punto panoramico: quella è la Stazione di Vedetta alta di Punta Sardegna. Lascio il mezzo poco sotto e troviamo una scala in pietra che ci porta all'osservatorio ancora in buone condizioni. Di nuovo prendiamo le strade che scendono verso il mare, qui la discesa è molto ripida per arrivare al Faro di Punta Sardegna ed alla vedetta bassa, l’osservatorio è ormai un rudere sito in zona militare. L'armamento consisteva in due mitragliere da 6,5 il faro è chiuso ed in perfette condizioni ed è un centro di studio dell'Università di Cagliari. Faro 41.20510° > 009.36450° distante dal parcheggio (300 metri a piedi) Costa Serena. Abbiamo come meta seguente Porto Pollo (Puddu) e l’Isuledda, SP98 con il suo piccolo parcheggio 41.19560° > 009.31890° in piano ma sterrato, per visita e foto dell’isola dei Cavalli 2 Km A/R. a piedi.
Proseguire poi verso SANTA TERESA DI GALLURA (OT) - Parcheggio in libera su terreno sterrato 41.23755° > 009.18885° oppure 41.23770° > 009.19015° parcheggio in Via Sandro Pertini, infine Parcheggio Torre Longosardo 41.24510° > 009.19200° e relativo Belvedere.
Ci spostiamo verso CAPO TESTA (OT): sosta in questo piazzale 41.23360° > 009.17145° Dopo 3 Km Parcheggio rotondo asfaltato di Capo Testa 41.24290° > 009.14680° distante 300 metri dal faro. Dobbiamo fare bucato, di conseguenza la prossima tappa tecnica sarà forzosamente AA di VIGNOLA MARE (OT), da SP90 questa Area Sosta Camper si trovdotataa a soli 50m dalla spiaggia in Via della Foce, nel comune di Aglientu. Posti camper all'ombra. L'Area è di tutti i servizi principali: allaccio elettrico, WC, docce calde e fredde, lavatrice a gettoni, lavatoi per il bucato, lavandini per i piatti, servizio di carico e scarico. Servizio Wi-Fi gratuito 41.12570° > 009.06185° paghiamo € 25,00 Approfittiamo della vicinanza per visitare la vecchia torre Aglientu 41.13110° > 009.05590° distante 900 metri.
Riprendiamo il cammino sulla SP90 Campesi, Paduledda, Pischinazza, Isola Rossa, Torre Trinità d’Agultu 41.01470° > 008.87280° Proseguiamo per Paduledda, Trinità d’Agultu e Vignola, SP74 Aggius, Tempio Pausania, dove mio padre e mio zio negli anni ‘30 posero i binari per le FF.SS. Parcheggio 40.90215° > 009.10060° sul tetto del Supermercato Conad Pellicano in via Calabria distante appena 300 metri dal centro che si trova in Piazza Gallura. Da questa piazza, visito via Roma, Cattedrale il Museo delle macchine del sughero e l’interessante stazione Ferroviaria. Ancora verso Sud su SS392 del Lago del Coghinas per salire sul Monte Limbara (1.359 m) Pieno di pini ed addirittura di sequoie, con fontana di acqua fresca, uccelli e tanta, ma tanta magnifica solitudine e silenzio. Qui svolto a sinistra 40.86200° > 009.12780°
Ora la strada è stretta ma asfaltata e deserta, VALLICCIOLA (OT) fino a questo Parcheggio a 100 metri dalla cima, terreno stabilizzato 40.85250° > 009.16950° Da visitare la fonte, la chiesetta e la statua in granito della Madonna della Neve. A continuazione, scendiamo dal passo del Limbara (640 metri) verso Sud sulla strada SS392 per Oschiri su un percorso incantevole tra boschi di querce e macchia mediterranea, di solito deserta salvo qualche gregge di pecore. In fondo alla valle appare il lago artificiale di Coghinas, invaso realizzato nel 1.938 per produrre corrente, ha rive bellissime con una alternanza di roccia e di sabbia, ideali per picnic.
Ancora su SS392 all’incrocio con SS597 a destra sulla statale del Logudoro, SS132 quindi SS672 Perfugas SS127 quindi SS134 Bulzi SEDINI (SS) Roccia dell’Elefante 40.88970° > 008.74625° al Km 17+000 È un masso che in epoche molto antiche si è staccato dal vicino monte, il successivo effetto erosivo ha prodotto un aspetto simile ad un pachiderma, al suo interno sono state scavate, in tempi successivi e su quote diverse, due cellette sepolcrali di epoca neolitica.
CASTELSARDO (SS) Punto sosta 40.91155° > 008.72115° ampio parcheggio illuminato, con possibilità di sosta notturna sulla SS134 e distante 1 Km dal centro, di fronte al cimitero. Dalla entrata opposta del paese SS200 dell’Anglona un altro comodo parcheggio sulla passeggiata a mare 40.91400°> 008.70530° distante 700 metri dal centro. Con una comoda passeggiata, raggiungiamo il centro, arroccato a forma di collana attorno al castello con le sue casette variopinte. La rocca, così come era stata concepita, risultò imprendibile fino all'avvento delle armi moderne. Seguiamo la scalinata che sale verso il castello, percorrendo il tratto di strada d’accesso al maniero per raggiungere le vecchie catapulte e le fortificazioni a picco sul mare. Il tutto in perfetto stato di conservazione e particolarmente ben ordinato, un vero e proprio museo all’aperto! Scendiamo la china verso la chiesa e da lì ci addentriamo nei vicoli antichi della cittadella nella fortezza. Tutto molto bello merita assolutamente una visita. Scendiamo dal castello dalla parte opposta per raggiungere la città bassa.
È ora di pranzo, ne approfittiamo per mangiare un boccone presso un grazioso chiosco sulla strada. È ancora presto, abbiamo visitato il paese in lungo ed in largo e quindi decidiamo di proseguire, per raggiungere e visitare la Basilica della Santissima Trinità di Saccargia Direzione Tergu, SP17 Nulvi, SP127 Ploaghe.
È un insigne monumento in stile romanico di grande impatto 40.67035° > 008.68950°
A seguire PLATAMONA (SS), via degli Oleandri - Nel Golfo dell'Asinara, al km 13 della SP 81 a 300 m. dal mare, AA Camp Site 40.81565° > 008.46580° illuminata, circa 50 posti, pavimentazione su ghiaia, elettricità, poca ombreggiatura, docce calde, lavelli stoviglie e panni, lavatrice, area giochi per bimbi, sala ricreativa. Lontano dal centro abitato, distante 5 Km da Porto Torres, bus nelle vicinanze.
PORTO TORRES (SS) 40.83570° > 008.41000° sosta su sterrato di fronte al cimitero Comunale in via Balai per comodo giro città, invece per le foto sosta vicino alla torre Aragonese nel porto 40.83950° > 008.40150° Lasciata Porto Torres e la sua obbrobriosa zona industriale, effettuiamo una deviazione per Monte Alvaro SP42 dove ho avviato per lavoro un cingolato in questa cava 40.78770° - 008.35280° molti anni fa.
Ritorno a Porto Torres per proseguire sulla SP 34 per Nodigheddu, devio a destra verso la costa di Ezzi Mannu. Per arrivare a questo posto sperduto, credi di aver sbagliato strada più volte, ma non è così. Si passa dentro un’azienda, poi attraverso degli sterrati assurdi, quindi si arriva vicino al mare, su un terreno per la sosta libera. Ultimi 1.100 metri su sterrato 40.87700° > 008.26450° GRATUITA
Ritornati sulla SP34 a destra al Km 22 località POZZO SAN NICOLA (SS) di fianco al ristorante Perla del Golfo (sosta pranzo) AA La Pineta da €19,00 a € 24,00 a notte compreso luce, carico e scarico doccia a pagamento, aperto da maggio a settembre 40.86870°> 008.23610° Si continua verso Nord Tonnara Le Saline, Parcheggio libero fronte ad un mare bellissimo arricchito dalla peculiare spiaggia di riso. Dopo aver trascorso una giornata intensa di mare, decidiamo di passare la notte in questo parcheggio 40.90395° > 008.23535° più che tranquillo di Tonnara Saline STINTINO, spiaggia La Pelosetta, a 7 km. Sosta autobus di linea nei pressi del parcheggio 40.93750° > 008,22450° per foto Piazza Municipio di Stintino.
A seguire Stintino - Parcheggio nell’area sosta per camper in viale della Pelosa 40, 40.96050 ° > 008.21155° a 350 metri dalla spiaggia e della sua torre famosa. Il colore bianco dei sassolini di quarzo rende ancor più turchese il colore del mare, inoltre ho notato anche un notevole accumulo di foglie di poseidonia; dicono i locali che sia una condizione particolare e non stabile. Di fronte alla spiaggia si trova l'isolotto della Pelosa con la caratteristica torre aragonese edificata nel 1.578 a difesa del litorale, mentre l'altra più grande è l'isola Piana. Punto sosta nel parcheggio bus di fronte alla torre 40.96820° > 008.20650°
Passeggiata a Capo Falcone per foto dal promontorio. Riprendiamo il cammino direzione Sud
PORTO PALMAS (SS) 40.74995° > 008.15720° Sosta in libera, GRATUITA. A ritroso fino alla rotonda di Pozzo San Nicola, prendo a destra SP18 ARGENTIERA (SS), per visitare questo vecchio insediamento minerario dove spicca il colore ruggine dei vecchi macchinari: gru, carrelli, scale, detriti e grandi impalcature in legno di Pitch pine (Pinus rigida) a ridosso di pareti rocciose che dovevano consentire l’ingresso ai vari livelli delle miniere. E’ un ambiente veramente particolare, inquietante, spettrale e quando cadono le prime ombre della sera quella strana atmosfera ti avvolge e saresti anche contento di essere in compagnia di qualche altro camperista. Qualcuno vive ancora lì, ancora aperti un bar ed un ristorante, probabile riconversione del luogo con forti investimenti. Pernottiamo in perfetta solitudine 40.73920° > 08.14705° in questo parcheggio sopra la spiaggia di via Carbonia.
Avanziamo ancora verso Sud direzione Alghero, dove pensiamo di passare anche per CAPO CACCIA: lo spettacolare promontorio dove sorgono le famose grotte carsiche.
Proseguendo trovo i resti di una antica villa romana nel sito nuragico di Palmavera, ben visibile perché situato lungo la statale SP55 Pischina Salida, poco prima di Capo Caccia,
Da Capocaccia SP55 si domina il bel Golfo di Porto Conte. Proseguiamo sulla strada che finisce con il piccolo parcheggio prima delle grotte, nel luogo dove inizia la ESCALA DEL CABIROL. 40.56340° > 08.16315° Dopo aver pagato € 3,50 a persona per scendere, ci avventuriamo a piedi sulla altissima scogliera con a fronte maestosi faraglioni a ridosso del mare, constateremo in seguito che la vera attrazione del luogo è proprio lei: La Scala ed un po’ meno le grotte, anche se stupende. Ultimata dopo 30 anni di lavoro, questa scala conta 654 gradini, ed è interamente scavata nella roccia della scogliera che come un muro si alza per 100 metri sopra il mare.
Cominciamo la discesa verso le grotte che sono al livello del mare, 200 metri più in basso. La maggioranza dei turisti le raggiunge via mare da Alghero con mare calmo, se invece trovano una giornata NO con mare mosso, l’unica alternativa rimane questo percorso pedonale. Visitare le grotte, ne vale la pena (€ 13,00). Risalire fino al livello dove ho parcheggiato il camper, è molto più dura, ci vogliono tempo, gambe buone e…… polmoni da palombaro !!!