Come fare per...viaggiare con disabilità
Il decalogo per i viaggiatori disabili, perché le persone disabili che fanno turismo sono turisti!
Redazionale di Vacanzelandia
Conosciamo da anni Roberto Vitali, un carissimo amico, una persona straordinaria, che da alcuni anni è impegnato in un progetto grandioso chiamato "V4A - Village for All", il portale dell'ospitalità accessibile, di cui lui è fondatore e titolare di questo Marchio di Qualità, dove "A ciascuno la sua vacanza!", non è solo un motto ma la vera missione di Village for all – V4A®
La sua esperienza personale, e quella che da tempo sta costruendo giorno per giorno, gli ha permesso di realizzare un "decalogo per i viaggiatori disabili", un vero e proprio vademecum che può venire in aiuto per cercare le strutture idonee, le mete e le scelte di viaggio.
Ecco il decalogo del turista disabile
di Roberto Vitali
Alla fine degli anni 90 ho avuto la fortuna di scrivere itinerari enogastronomici e turistici che soddisfavano prima di tutto la mia voglia di viaggiare, di raccontare le esperienze che ritenevo interessanti. Nel 2007 ho scritto un decalogo per il turista disabile che, in quegli anni, è stato un primo tentativo per condividere, far conoscere, testimoniare che era possibile viaggiare e che poteva esserlo per tutti, con qualche istruzione che ritenevo utile per evitare di complicarsi l’esperienza di viaggio. Nel 2015 lo riscriverei così.
Prendere informazioni e pianificare il viaggio. Per farlo bisogna avere ben chiaro cosa andare a visitare, quali sono le condizioni per farlo, se ci sono delle informazioni sulla accessibilità dei luoghi. Oggi sono molti i progetti e le esperienze attive in Italia sul turismo accessibile. Nel Libro Bianco del Turismo Accessibile edito dal Ministero del Turismo nel 2013 erano ben 360 i progetti realizzati in Italia.
I consigli degli amici. Le persone con disabilità o esigenze simili alle proprie sono quelle che spesso possono darci la “dritta” migliore… MA non riteniamole responsabili nel caso si tornasse a casa insoddisfatti! Il fatto di avere lo stesso tipo di disabilità, o di esigenza, non comporta (per fortuna) avere anche le stesse preferenze e gli stessi gusti.
Quando si viaggia bisogna essere pronti all’imprevisto. È vero che ci sono le norme e i diritti, che in verità esistono per tutti. Ma quando si decide di viaggiare è necessario sapersi adattare e dotarsi di una dose abbondante di pazienza. “è tutto accessibile” è un’ affermazione alla quale non bisogna mai credere ciecamente.
Saper spiegare le proprie esigenze è fondamentale. Non limitarsi a chiedere “avete camere accessibili”, ma spiegare esattamente cosa serve. Imparare a memoria, ad esempio, le dimensioni della propria carrozzina. Il miglior esperto dei propri bisogni siamo noi stessi. E siamo noi quelli a cui spetta la decisione finale su cosa scegliere.
Responsabili delle scelte. Ricordatevi che l’accessibilità non è un motivo di vacanza. Si viaggia per assecondare i propri desideri, le proprie passioni, per conoscere, per incontrare, per fare sport; personalmente viaggio molto per lavoro ma spesso anche per fare esperienze enogastronomiche .
Sceglietevi una buona agenzia di viaggi. Soprattutto se dovete prenotare treni, aerei e traghetti, almeno le prime volte, affidatevi a chi fa questo per mestiere. In alternativa imparate ben bene i manuali su come si prenota ad esempio una assistenza aerea WCHC, WCHS, BLIND, DEAF, se poi avete qualche allergia o intolleranze e il viaggio aereo è abbastanza lungo ricordatevi di segnalarla per la richiesta di menù specifici (molte compagnie lo fanno).
Non basta il rispetto delle Norme sulle Barriere Architettoniche, ma aiuta. Si è vero che ci sono leggi ben chiare su questo tema, ma purtroppo vengono spesso disattese o mal interpretate. Ricordiamoci anche che chi sa fare Ospitalità, quella con la "O" maiuscola, sa andare oltre le leggi; saprà accogliervi, ascoltare le vostre esigenze, non sottovaluterà i vostri bisogni e soprattutto saprà creare le condizioni migliori affinché la vostra vacanza sia memorabile.
Ricordatevi di essere consumatori. Pagate il prezzo adeguato alla qualità del servizio che vi viene proposto. In caso contrario contrattate uno sconto o un servizio supplementare. Se l’hotel considera compresi nel prezzo anche la piscina e i campi da tennis, che non sono però da noi utilizzabili, chiedete di scorporare il prezzo dal costo pagato. Questo è senz’altro un giusto atteggiamento da parte del consumatore ed è educativo anche per l’albergatore. Ovviamente non pretendete sconti solo per il fatto di essere disabili.
Incappare in una fregatura, purtroppo può succedere, ad esempio un servizio non fornito. In quel caso prendete nota e documentate tutto (ora con smartphone e tablet è molto semplice ed efficace documentare tutto quanto). Ricordatevi che essere flessibili e disponibili, cercare una soluzione “onorevole”, non significa avere un atteggiamento sottomesso e remissivo. E spesso le persone, quando si sentono chiedere nome, cognome e ruolo, cambiano tono e grado di disponibilità. In caso contrario, si avranno in mano tutte le informazioni e gli strumenti necessari per far valere, successivamente, le proprie ragioni.
Flessibilità e determinazione. Credo che siano queste le doti maggiormente richieste a chi vuole viaggiare. Occorre esercitarle, affinarle con l'esperienza e quindi posso solo augurare ...a ciascuno la sua vacanza!
[articolo di Roberto Vitali su Linkedin]
Potrebbe interessarti anche
- Ospitalità accessibile, l'importanza di accogliere i disabili nei campeggi