6 mesi in camper on the road: da sogno a realtà
La decisione di licenziarsi, lasciare tutto e partire per girare l'Europa. Noi l'abbiamo fatto!
di Martina e Simone - travel blogger di Along the Way
“Molliamo tutto e partiamo per un lungo viaggio???”
Questa domanda ormai ritornava spesso nelle nostre conversazioni, seguivamo sui social o attraverso i libri le storie di molte persone che avevano deciso di lasciare la stabilità e la sicurezza date da una vita “normale” per inseguire un sogno di libertà, per assecondare la loro voglia di esplorare e conoscere il mondo.
Ci siamo spesso chiesti dove queste persone avessero trovato il coraggio di prendere una decisione così fuori dall’ordinario, lasciare una vita stabile, con uno stipendio fisso, una casa, una macchina insomma la classica vita, per partire e buttarsi nell’incertezza che un viaggio a lungo termine può dare.
Più volte abbiamo considerato i pro e i contro di questa scelta, ci dicevamo sarebbe bello ma non possiamo, abbiamo il lavoro, l’affitto, il mutuo dell'auto da pagare, inoltre inconsciamente anche il pensiero di come le persone vicine a noi avrebbero preso questa decisione ci bloccava e quindi il sogno veniva sempre messo da parte.
Con il passare del tempo però quando questo argomento riaffiorava senza neanche accorgercene abbiamo iniziato a pensare come avremmo potuto viaggiare per tanto tempo e dove ci sarebbe piaciuto andare, così le conversazioni si inoltravano fino a notte fonda e la nostra mente viaggiava alla ricerca di idee e luoghi da scoprire.
Quale mezzo scegliere?
Dopo il viaggio del 2017 in Austria a bordo della nostra Vespa del 1981, Martina voleva viaggiare proprio a bordo di questa e girare l’Europa, abbiamo più volte calcolato il tempo necessario per raggiungere Capo Nord (meta che entrambi abbiamo sempre sognato di raggiungere) ma la lentezza del mezzo e le poche settimane di ferie a disposizione ci hanno fatto desistere. Inoltre per quanto bello possa essere viaggiare lentamente in Vespa, la cosa si fa complicata pensando di farlo con 2 persone a bordo e relativi bagagli, tenda, ecc. per molti mesi di viaggio.
Accantonata quindi l’idea della Vespa siamo passati all'automobile, qui l’itinerario si è allungato avendo a disposizione un mezzo più veloce, rimaneva comunque la questione delle poche settimane di ferie e il dover pagare per dormire o mangiare.
A questo punto ci siamo ricordati di Workaway, un sito che mette in contatto volontari e persone che forniscono vitto e alloggio in cambio di qualche ora di lavoro, questo era un ottimo modo anche per entrare in stretto contatto con le popolazioni locali e viaggiare non da semplice turista, conoscere persone nuove, confrontarsi, lavorare e vivere con culture differenti; inoltre in questo modo avremmo abbattuto le spese.
Abbiamo quindi iniziato a scorrere gli annunci e cercare famiglie ospitanti lungo i Paesi che volevamo attraversare, ci siamo presto accorti però che ancora una volta il tempo remava contro la nostra voglia di viaggio, infatti molti host accettavano volontari ma con periodi minimi di volontariato di 3-4 settimane quindi troppo limitanti per la nostra idea di viaggio.
Senza accorgercene stavamo pianificando sempre più nel dettaglio questo viaggio, ore e ore a calcolare i km da percorrere giornalmente per vedere più posti possibili rientrando nelle 3 settimane limite che avevamo, questo limite diventava sempre più pesante quindi abbiamo iniziato a ragionare nel lungo periodo, abbiamo fissato a 6 mesi la durata del viaggio e ci siamo detti "Chissà se mai un giorno avremo il tempo, lo faremo!"
Aumentando i giorni di viaggio naturalmente si è allungato anche l’itinerario che dopo diverse modifiche è maturato nel giro completo dell’Europa seguendo i confini esterni.
Amiamo tutti e due viaggiare on the road per il senso di libertà che trasmette, ma questa libertà veniva meno nel momento in cui ci fosse stato qualcuno ad attenderci, o un albergo da raggiungere e lasciare entro determinati orari, viaggiare quindi in macchina non ci avrebbe dato totale libertà.
Continuando a scegliere nel sito Workaway le possibili famiglie ospitanti è sorto un altro limite, spesso le stanze erano già occupate oppure potevano ospitare una sola persona, qualcuno offriva il posto letto ma non il mangiare e spesso le abitazioni erano in angoli remoti, sprovvisti di supermercati nelle vicinanze.
Il camper?
Era il viaggio della vita e volevamo essere totalmente liberi da pensieri e impegni, un giorno pensando e ripensando a cosa poteva fornirci totale libertà: Simone ha pensato al camper. Fin da piccolo questi veicoli l’hanno affascinato e più volte aveva detto prendo un camper parto e giro per un po', fino a quel giorno però non era mai stato preso in considerazione.
Il camper era l’anello mancante, ora tutto quadrava, eravamo totalmente autonomi di mangiare e dormire ovunque, per il volontariato avrebbe potuto ospitarci chiunque avesse avuto un parcheggio libero pur avendo già altri volontari in quel periodo, in questo modo inoltre avremmo potuto chiedere di soggiornare per periodi più brevi rispetto a quanto richiesto perché comunque eravamo delle persone in più rispetto a quello che necessitavano. Non avremmo disturbato gli host nel fornirci il cibo e la stanza, ci serviva solo l’acqua e la corrente, quindi per loro c’era anche un guadagno maggiore.
Martina non era d’accordo nelle scelta del camper, lo vedeva un veicolo per persone di una certa età e non era in linea con la sua idea di viaggio, Simone però era convinto che quello fosse il mezzo perfetto, avremmo potuto portare con noi anche la Vespa, avevamo la nostra piccola casa viaggiante, potevamo mangiare, dormire e lavarci quando e dove volevamo e non avremmo avuto spese per dormire scegliendo sempre la sosta libera. Inoltre se lungo il tragitto avremmo trovato qualcosa di interessante potevamo fermarci per quanti giorni avremmo voluto, non ci sarebbero stati orari da rispettare e saremmo stati veramente liberi da ogni vincolo.
Da quel giorno per circa 6 mesi Simone controllava ogni giorno gli annunci di camper, leggeva blog e articoli per informarsi su che accessori ci sarebbero serviti, su quale fosse il modello migliore di camper per poterci viaggiare 6 mesi, nel frattempo aveva preso la decisione di lasciare il lavoro dopo 12 anni perché non gli dava più soddisfazione.
Il sogno si avvera
Anche di questa decisione ne avevamo parlato più volte ma la paura di lasciare un posto fisso aveva sempre prevalso, si arriva però ad un certo punto in cui la razionalità non basta più e vince l’istinto, il giorno in cui Simone ha consegnato la lettera di dimissioni, mentre cenavamo a casa ci siamo guardati e abbiamo detto “ora possiamo realizzare il nostro sogno!!!”
Da quel momento la decisione era presa e non ci sono state più indecisioni, nell’arco di un mese Simone ha venduto l’auto e acquistato il camper e sono iniziati i preparativi per questa grande avventura, è stato tutto naturale, nessun ripensamento, avevamo già le idee chiare su cosa ci serviva e i vari inconvenienti che si sono presentati sono stati superati facilmente grazie alla grande voglia di intraprendere questo viaggio e alla preparazione che l’ha preceduto!!!
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