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CAPO NORD E SCANDINAVIA - estate 2016

seconda parte

collage scandinavia

Il diario di viaggio continua dalla pagina precedente

07 luglio 2016 Nordkapp – Lakselv (N) – Børselv (N) – Ifjord (N) Km 318

Risveglio con forte vento e nebbia fittissima. Alle 9:30 siamo pronti per riprendere il nostro itinerario e dirigerci verso Ifjord. Ora inizia per noi un viaggio completamente nuovo e sconosciuto ad eccezione del tratto finlandese a ridosso di Rovaniemi e Del Circolo Polare Artico. Scendendo da Capo Nord e fino alla prima galleria nebbia fitta e nuvole basse poi cielo velato e sole a sprazzi. Passiamo Honningsvåg (N) e percorriamo di nuovo il tunnel che ci riporta dall’isola sulla terra ferma. Ripassiamo ancora da Olderfjord questa volta in direzione Lakselv. Interessanti alcuni scorci di panorama che ci fermiamo a filmare oltre che a riprendere in movimento con la microtelecamera e visto che non abbiamo molto appetito proseguiamo fino alle 13:30 quando, in uno spiazzo in riva al mare, ci fermiamo per il solito spuntino dopo avere appena superato Silfar Canyon. Inizia ora e fino ad Adamsfjord una distesa desolata di pietraie e montagne spoglie, intervallate da lunghi rettilinei costeggiati da betulle annerite e con poco fogliame. Giunti ad Ifjord (N) verso le ore 16:00 ci sistemiamo nell’unico, spartano campeggio che è poi indicato anche come area di sosta, l’Ifjord Camping & Cafè. Siamo in difficoltà perché, ci spiega il titolare, i due gestori di telefonia non coprono questa zona per circa 30 km per cui esiste solo una linea fissa al bar che proviene da lontano. Per comunicare utilizziamo il loro computer ed inviamo a casa una email. Approfitto, in attesa di avere la linea telefonica, per chiedere al proprietario informazioni sulla strada che dovremo percorrere domani ma non mi fornisce indicazioni diverse da quelle già in mio possesso. Andiamo a letto presto ma facciamo fatica a dormire perché c’è ancora molta luce che filtra dagli oscuranti del camper.

08 luglio 2016 Ifjord (N) – Bekkarfjord (N) – Mehamn (N) – Gamvik (N) – Slettnes Fyr (N) – Tana Bru (N) Km 330

Oggi partenza da Ifjord con qualche nuvola alle ore 9:30 in direzione Gamvik. Percorriamo gran parte della strada avvolti dalle nuvole basse che ci fanno perdere il senso dell’orientamento tra fiordi e montagne da valicare intorno a 350/400 mt di altezza. A tratti l’umidità è talmente elevata che sembra piova. Arriviamo a Mehamn con il cielo nuvoloso ma non piove e ne approfittiamo per fare un giretto in questa cittadina, sempre con casette in legno pitturate a tinte pastello o rosso tipico norvegese, tra piccole industrie e pescherecci. Prima di ripartire facciamo una piccola spesa nel caso dovessimo pernottare al faro e poi ritorniamo con il camper all’inizio del paese e prendiamo il bivio per Gamvik. Arrivati a Gamvik percorriamo tutta la strada che la attraversa e ci portiamo alla fine del paese, sulla punta di una scogliera. Di fronte a noi un piccolo faro che segnala l’ingresso ad un porticciolo e di fronte a noi le casette rosse, blu e gialle ed i robur dei pescatori di Gamvik. Decidiamo di pranzare al faro e quindi riprendiamo lentamente il nostro percorso. Arrivati al faro di Slettens, dopo avere percorso circa 5 km lungo una strada stretta ed asfaltata, e 1,5 km lungo una strada sterrata ma ben tenuta parcheggiamo il camper e ci godiamo una bellissima luce del sole che attraverso le nuvole crea sul mare colori da cartolina. Consumiamo sul camper uno spuntino veloce e poi ci portiamo a piedi verso il faro più a nord d’Europa, che poi sarebbe anche il punto più a nord su terraferma visto che Nordkapp si trova su di un’isola anche se ora con il tunnel è quasi una lingua di terra. Giriamo attorno al faro ed alle sue attrezzature mastodontiche mentre nella steppa, vicino al mare, si rincorre una mandria di renne alle quali sono mischiate anche grosse renne bianche. Entriamo nel piccolo bar del faro con numerose fotografie da vedere alle pareti e ci prendiamo due waffel norvegesi, mai assaggiati prima, con tè e caffè caldi. Ci godiamo, dalla finestra, la vista degli immensi spazi aperti del mar glaciale artico che in lontananza mostra tutta la rotondità della terra. Ripercorriamo a ritroso l’unica strada che torna indietro incontrando ancora gruppi di renne che corrono veloci nella steppa. Dopo avere superato nuovamente Gamvik la visibilità è notevolmente migliorata rispetto a questa mattina e riusciamo a vedere il mare lungo i fiordi e le montagne desolate che valichiamo. Arrivati ad Ifjord, per evitare di avere ancora problemi con la linea telefonica, proseguiamo per Tana Bru (N) e ci sistemiamo, verso le 17:15, al Tana Hotel og Camping dopo aver percorso 330 km e così decidiamo per domani e domenica di ridurre entrambe le tappe di 65 km. Per il momento doccia e scroscio di pioggia per circa 40 minuti poi nuvole scure ma asciutto e si cena sul camper in compagnia di un bicchiere di vino rosso italiano.

collage scendendo capo nord

09 luglio 2016 Tana Bru (N) – Vardø (N) – Vestre (N) Km 232

Una mattina con risveglio tranquillo alle 8:00 dopo una nottata di pioggia. Partiamo con il cielo nuvoloso alle 9:30 da Tana Bru e subito ci fermiamo a fare spesa al REMA 1000 di fronte all’Hotel. Poi ci dirigiamo ancora sul ponte che ci riporta per un tratto sulla strada di ieri ma questa volta in direzione Vardø. Procediamo lentamente, assaporando il panorama del Varangerfjord, e concedendoci riprese in movimento con la nostra micro EVO F60 nei punti panoramici che si susseguono numerosi. Dalla strada principale vediamo in lontananza una chiesetta bianca che spicca all’orizzonte, sul mare, in fondo ad una stretta penisola e siccome si notano fermi un paio di camper decidiamo di effettuare una deviazione a destra per arrivare a Nesseby. Poco oltre il centro abitato, composto da piccole casette azzurre e gialle e dai soliti robur di pescatori, arriviamo al parcheggio sterrato davanti alla chiesetta. Una tipica chiesetta bianca eretta in posizione invidiabile sulla punta rocciosa di questa penisoletta di fronte alla quale spazia l’orizzonte di un mare infinito. Ritorniamo sulla strada principale e passando prendiamo visione del campeggio a Vestre poi proseguiamo. Appena superate le prime case di Vadso prendiamo a destra sul ponte che ci porta sull’isola di fronte da dove vediamo molto meglio l’insieme della città. Ci riportiamo nuovamente sulla E75 e riprendiamo il nostro itinerario superando il paese di Kiby dove il piccolo vecchio campeggio è chiuso da tempo. Alcuni chilometri più avanti ci portiamo di nuovo fuori dal percorso programmato e seguiamo per Ekkeroy. Altra piacevole sorpresa visitare questo delizioso paesino al termine del quale si arriva ad un caratteristico porticciolo di pescatori con i soliti robur e le officine per riparare le imbarcazioni. Qui si trova anche l’unico negozio del paese, una vecchia tabaccheria che vende un po’ di tutto e prepara anche bevande calde e piatti tipici veloci da preparare. L’interno del negozio, compreso l’arredamento rigorosamente in legno odorante di vecchio, è praticamente un museo del posto con esposizioni di oggetti di varia natura e di attrezzi ormai non più utilizzati mescolati ai quali si vendono cartoline e francobolli, piccoli gadget e berretti di lana accompagnanti da guanti con i medesimi fregi. Ne consiglio veramente la visita perché la proprietaria non utilizza il negozio solo a scopi commerciali ma ci tiene a fare visitare le sale povere dove si può mangiare e la cucina vecchissima dove ancora prepara i cibi, nonché tutti gli abiti e gli accessori per il freddo inverno di queste parti, non ultimo i fari e le lampade per i lunghi periodi al buio. Lasciamo questo posto con nostalgia e continuiamo in direzione dell’isola di Hornoya che raggiungiamo dopo aver attraversato un tunnel lungo 2800 mt che sottopassa il mare ad 88 mt di profondità. Usciti dal tunnel siamo ormai a Vardø immersi in una fittissima serie di nubi cariche di umidità che ci bagna in fretta, ma soprattutto non ci consente di orientarci visto che siamo in cerca del faro più ad est d’Europa. Parcheggiamo il camper nelle vicinanze della fortezza di Vardø che visitiamo con il suo museo di guerra. La fortezza è posta proprio di fronte al Mar glaciale Artico che nemmeno riusciamo a vedere. Usciamo dalla fortezza e ci rechiamo all’Ufficio del Turismo per chiedere dove si trovano l’area di sosta camper ed il faro. La prima è praticamente situata all’ingresso del porto dove arrivano navi cariche di turisti e, tranne due piccole piazzole ricavate in un parcheggio co allaccio alla rete elettrica, il resto è praticamente impraticabile. Ci vengono fornite due cartine per raggiungere il faro ma la ragazza, che in un inglese troppo veloce mi ha spiegato qualcosa, non mi sembrava molto convinta. Iniziamo a seguire l’itinerario sulla mappa ma più di una volta ci ritroviamo poi allo stesso punto. Alla fine riusciamo ad imboccare una strada sterrata che dovrebbe condurci al faro. La nebbia è fittissima. Le buche sono molte e profonde e temo per il mio Van che è piuttosto basso soprattutto con il predellino. Proseguiamo molto lentamente tra buche e cumuli di macerie senza vedere nulla di quello che ci circonda. Solo quando incrociamo un furgone, al conducente del quale mostriamo sulla cartina dove vogliamo arrivare, desistiamo dal procedere dopo essere stati vivamente invitati a farlo vista la pericolosità della strada nelle condizioni di fitta nebbia in cui ci troviamo. Con la stessa prudenza ritorniamo sui nostri passi ed imbocchiamo di nuovo il tunnel per lasciare Vardø. Meglio aver trovato la nebbia qui che a Nordkapp come hanno invece fatto il gruppo di 12 camper italiani che incrociamo poco dopo e che viaggiando in carovana con un viaggio organizzato sono arrivati a Capo Nord la mattina che noi siamo partiti e per 24 ore non hanno visto altro che nebbia, ripartendo senza aver potuto vedere lo spettacolo meraviglioso che si sarebbero aspettati di vedere. Arriviamo al Vestre Jakobselv Camping quasi a sera e mi preparo per una doccia calda e con mio grande piacere riesco anche a farmi una bella sauna. Domani riattraverseremo il confine finlandese.

fortezza vardo 640s

10 luglio 2016 Vestre (N) – Inari (FI) Km 234

Ci mettiamo in movimento alle ore 9:30, orario ormai consolidato, dal campeggio di Vestre in direzione Kaamanen ripassando per la quarta volta sul ponte che ci riporta a Tana Bru per fare spesa spendendo le ultime corone norvegesi. Spendiamo gli ultimi spiccioli al negozio del distributore dove incontriamo la colonna di italiani di ieri pomeriggio, che hanno pernottato a Vardø e ci ricordano di essere alquanto invidiosi per la bella giornata da noi trovata a Nordkapp. Passiamo il confine finlandese dopo circa 30 km ed arriviamo ad Utsjoki senza attraversare il centro abitato, che peraltro nemmeno riusciamo a vedere, e superiamo allo stesso modo anche Kaamanen. Ci fermiamo all’Holiday Village jokitorma, campeggio che preferiamo saltare e pertanto ripartiamo. Sostiamo in una piazzola dove sgranocchiamo qualcosa e visitiamo un chiosco di souvenir Sami troppo commerciali e dozzinali. Proseguiamo verso Inari passando per il centro e visitare una chiesetta sempre in legno. Usciamo dal centro per portarci all’Uruniemi camping a Inari e sistemarci per la notte.

lago inari 640s

11 luglio 2016 Inari (FI) – Vuotso (FI) – Sodankylä (FI) Km 197

Questa mattina ci concediamo un’oretta di sonno in più e ci risvegliamo con il cielo azzurro ed un bel sole già alto alle ore 9:00. Sbrighiamo le solite faccende del mattino, compresa la colazione ed alle 10:30 si parte considerato che la tappa odierna sarà solo di 193 km per arrivare a Sodankylä. Dopo essere partiti con il sole adesso ogni nuvola che incontriamo ci lascia il suo ricordo fino a mezzogiorno, quando torna il sole e la temperatura sale a 24°, sì avete letto bene fa caldo e non ci siamo più abituati. Circa 16 km dopo essere partiti ci fermiamo ad un punto panoramico, da raggiungere con una salita su di una scalinata in legno con 468 gradini. Al negozio prima della scalinata facciamo alcuni piccoli acquisti per noi e da regalare, poi iniziamo la salita lungo la passerella in legno fino a raggiungere il punto panoramico Karhunpesakivi da dove vediamo il lago Inari in lontananza ed un distesa di abeti con uno stagno sulla nostra destra. Ripartiamo e per l’ora di pranzo facciamo sosta per il consueto spuntino vicino al fiume che divide il villaggio di Vuotso, dove poco distante ci sono, in stato di poca cura, vecchissime casette in legno del villaggio originario. Ci rimettiamo in movimento ed a 20 km da Sodankylä decidiamo di svoltare a sinistra verso il villaggio di Moskuvaara. Lungo il tragitto scopriamo scorci veramente carini, con le fattorie e gli animali in libertà, distese di prati verdi tra betulle ed abeti ed in lontananza sullo sfondo due piccoli laghetti. Giunti a Sodankylä facciamo visita alla bella chiesetta in legno del 1600, nel locale cimitero, e poi quella più recente in pietra ma con il campanile tutto in legno del 1800, la parte più antica della chiesa. Molto meglio la prima. Cerchiamo il Nilimella camping e ci sistemiamo per l’ultima notte al di sopra del Circolo Polare Artico, infatti domani lo riattraverseremo da nord a sud a 7 km da Rovaniemi. La sera, dopo cena, ci concediamo una passeggiata lungo il fiume e facciamo alcune foto e riprese al tramonto con il sole delle ore 23:00 seminascosto tra due nuvolette rossastre.

Sodankyla animali 640s

12 luglio 2016 Sodankylä (FI)  – Rovaniemi (FI) – Keminmaa (FI) - Kemi (FI) Km 239

Risveglio mattutino molto presto e sbrighiamo le faccende di carico e scarico acque del camper. Partenza alle ore 9:30 con l’intenzione di fermarci a visitare alcuni villaggi lungo il percorso ma trattandosi di soli piccoli agglomerati con abitazioni in prevalenza di costruzione recente e di scarso interesse, proseguiamo. Ci fermiamo a 7 km da Rovaniemi dove è stato costruito un sito con la stele e la traccia a terra che indica l’attraversamento del Circolo Polare Artico. Ci sono anche alcuni negozi che però non sono più caratteristici come 13 anni fa e soprattutto sono ormai delle multinazionali, di tipico e di locale è rimasto solo qualcosa nel ridimensionato ufficio postale dal quale si accede, attraverso un percorso di giochi di luce e di ricostruzioni invernali alla piccolissima stanza, anch’essa molto diversa, dove i bambini possono ancora fare la foto con Babbo Natale e spedire le letterine con il timbro postale caratteristico. Nel complesso questo sito, avendone il ricordo di qualche anno addietro, è stata una mezza delusione se non per il fatto del passaggio a sud del Circolo Polare Artico. La stele in mezzo al piazzale indica, alle ore 10:30, una temperatura di 25°. Riprendiamo il camper ed andiamo in centro a Rovaniemi a visitare la chiesa, che non avevamo mai visto, parte in muratura ma con il tetto ed il campanile in legno. Chiesa che è stata ultimata nel 1950. La precedente più vecchia era andata distrutta insieme all’intera città nel 1944 durante la guerra di Lapponia. All’interno, sebbene moderni, si apprezzano alcuni affreschi di noti architetti e professori e diverse sculture sugli archi delle pareti laterali. L’edificio della chiesa ha una lunghezza di 43 mt ed una larghezza di 18,50 mt con il campanile che misura 53 mt fino all’estremità della croce. La chiesa ha una capienza di mille persone. La più celebre e preziosa delle opere d’arte della chiesa è l’affresco dell’altare “ La sorgente della vita”. Adiacente alla chiesa vi è il cimitero, che merita anch’esso una visita, dove riposano 603 caduti dell’ultima guerra. Ad una delle estremità del cimitero si trova il monumento ai morti durante l’evacuazione verso la Svezia. Nel 1944 da Rovaniemi vennero evacuate 20.000 persone, la maggior parte delle quali verso la Svezia. I morti durante il viaggio furono seppelliti sul posto ed è per questo che a Rovaniemi rimane in loro ricordo il monumento al cimitero. Mancano 50 Km a Kemi ma prima ci fermiamo a Keminmaa dove vediamo una chiesetta del 1600, con un bellissimo soffitto in legno che sembra affrescato a fuoco sul legno vivo. Veramente ben conservata, meritevole di una visita approfondita e degna di menzione. Dall’adiacente cimitero molto vecchio, con croci in ferro battuto, si gode un bello spettacolo del fiume che scorre vicino. Arriviamo a Kemi al Mansikkanokankatu Camping, dove all’esterno ci sono grandi lavori in corso e senza reception. Telefono al numero indicato su di una finestra dei servizi ma non riesco a farmi capire dal mio interlocutore. Gentilmente il nostro vicino svedese di piazzola, dove ci siamo provvisoriamente sistemati, mi accompagna con la sua vettura al porto dove pago per la notte ad uno strano giovanotto con barba rossiccia e vestito da folletto che gestisce anche il Pub con all’esterno l’effigie di Santa Klaus. Ritorniamo in campeggio e ci sistemiamo in maniera definitiva nella stessa piazzola. Accetto l’invito del nostro ospite svedese e di sua moglie di fare il bagno in mare, poco distante. Patrizia non è riuscita a farmi nemmeno una foto ed ha effettuato delle riprese del cielo anziché di me in acqua. Peccato. Dopo una doccia bollente, per ringraziare i vicini svedesi della loro cortesia, ci presentiamo alla loro veranda con un piatto di fettine di capocollo e scaglie di parmigiano e con una bottiglia fresca di Vernaccia di San Gimignano. Il tutto è stato molto gradito. Alle ore 19:00 avevo ancora in mente il bagno in Finlandia non immortalato ed allora spiego bene a Patrizia cosa fare con cellulare e mini EVO F60 e mi rifaccio un tuffo in mare per l’album delle vacanze.

circolo polare artic 320skemi bagno 320s

13 luglio 2016 Kemi(FI) – Oulu (FI) Km 112

Oggi, su consiglio del nostro amico svedese, sposato con una donna finlandese, dopo esserci salutati calorosamente ed avere lasciato l’indirizzo dell’azienda vinicola della Vernaccia bevuta ieri in compagnia, ci dirigiamo verso il Nallikari Camping di Oulu. Strada facendo ci proponiamo, vista la brevità della tappa solo 112 km di andare per stradine secondarie alla ricerca della costa confidando nella nostra mappa anche se vecchiotta. Ci hanno però spiegato che le strade in Finlandia sono prevalentemente composte da lunghe e larghe direttrici lontane dalla costa e dai centri abitati perché servivano, durante la guerra fredda, come piste per eventuali atterraggi di aerei in caso di invasione russa. Questa scelta era stata fatta prevalentemente lungo il confine russo ma in alcuni casi anche lungo le coste, facile accesso dal mare ed è per ciò che fatichiamo, al contrario della Svezia, a trovare itinerari vicino alle coste o a ridosso dei numerosi laghi finlandesi. Percorriamo quasi 30 km al di fuori del nostro percorso ma non riusciamo a raggiungere la costa. Decidiamo quindi di andare subito in campeggio in modo da avere tutto il pomeriggio a disposizione per visitare Oulu e dintorni. Alle 11:30 arriviamo al Nallikari camping, sul mare e molto ben attrezzato. Ci sistemiamo in una delle poche piazzole libere, nonostante il campeggio sia molto grande, e poi andiamo a fare un giro in spiaggia e sul lungomare. In spiaggia sembra di essere sulla costa romagnola sia per la quantità di bagnanti che per la lunghezza e la profondità della spiaggia con una sabbia non fine e di un colore rossastro. Pranziamo sul camper e poi noleggiamo in campeggio due biciclette per andare in centro ad Oulu lungo una bellissima e comoda pista ciclabile. Lungo il percorso incontriamo due piccole isolette nel golfo collegate con questi ponticelli percorribili solo a piedi o in bicicletta in mezzo al verde tra piante e distese di prati. Arriviamo al porto che è la parte più caratteristica della città con le casette variopinte in legno ed i robur rossi lungo il canale del porto turistico. Facciamo un giretto tra le bancarelle del porto che presentano i loro prodotti tradizionali ed anche cibi cotti al momento molto particolari ma piuttosto unti e pesanti da digerire. Decidiamo quindi di pranzare in un bar di fronte al porticciolo ad angolo con la piazzetta e ci prendiamo anche una birra bionda. La birra  "Karjala” è un po’ cara, come tutto del resto, però la conosciamo perché è la stessa che abbiamo bevuto ieri al chiosco lungo la strada ed è veramente buona. Con calma assaporando il pomeriggio, dopo avere percorso alcune vie cittadine più interne e più moderne, con la gente che ci cammina intorno, verso le 17:30 ritorniamo in campeggio e riconsegniamo le biciclette. Ci mettiamo il costume e ritorniamo sul lungomare dove le spiagge sono ancora più affollate di bagnanti rispetto a questa mattina e con molta gente in acqua a fare il bagno. Famiglie intere a prendere il sole sui prati prima della spiaggia e code di decine di persone ai chioschi dei gelati e delle bibite. Ceniamo con calma sul camper e poi ci concediamo un'altra passeggiata sul lungomare dove ci godiamo, anche dalla cima di una torretta sul terminale di un pontile, un magnifico tramonto anche se la temperatura è cambiata, ma ormai è quasi mezzanotte.

oulu 640s

14 luglio 2016 Oulu (FI) – Kajaani (FI) Km 238

Questa mattina risveglio in ritardo, alle ore 8:30 e partenza alle 10:00 in direzione Kajaani. Per strada ci fermiamo a Utajärvi e visitiamo la immanchevole chiesetta in legno del tardo 1500 con annesso un piccolo museo che però oggi è chiuso. Proseguiamo fino a Paltamo dove facciamo un po’ di spesa e parcheggiamo di fronte al fiume su di un'altura, nel parcheggio dove si sta allestendo un palco per un concerto rock che si terrà questa sera. Mettiamo in moto il camper e ci spostiamo di poco per raggiungere Paltaniemi, 11 km a nord di Kajaani, altro piccolo villaggio dove visitiamo un’altra chiesa in legno molto bella, in mezzo ad un boschetto e subito dietro al lago. La chiesa del 1725, più bella della precedente, è ricca di affreschi risalenti ai primi del 1900. Ci spostiamo ancora di poco e praticamente dietro la chiesa, oltre il bosco, parcheggiamo sul lago pieno di gente che sta facendo il bagno, con il sole. Passeggiamo sul lungolago, vicino al porticciolo turistico, sino a quando nuvole scure e minacciose non fanno alzare un vento fresco che ci costringe a ritornare al camper per ritornare verso Kajaani. Impostiamo sul navigatore il Kattivankkuri Camping ma ci porta in un parcheggio in centro con delle colonnine per l’elettricità fuori uso dove certamente non è possibile sostare in mezzo a case ed uffici. Cerchiamo su Google e sull’App ACSI altri campeggi ma veniamo sempre rimandati al medesimo camping e con lo stesso indirizzo e coordinate Gps. Ci dirigiamo a Vuokatti, 30 km verso Koli, la strada che dovremo fare domani. Continuiamo a seguire le indicazioni del campeggio ma impostando Vuokatti come destinazione però ad un certo punto mi accorgo che sta riportandoci da dove siamo partiti a Kajaani. Imposto la via ed il paese di nuovo ed ora sembra Ok. Finalmente dopo i 183 km per arrivare a Kajaani ed i 50 km fatti in più per arrivare al campeggio, quando tutto sembra Ok ci ritroviamo in una foresta di abeti su di una strada sterrata. Ritorniamo indietro di 4 km e troviamo finalmente il bivio per un campeggio annesso ad un Hotel in riva al lago. Piove ma sembra arrivino sprazzi di sole. Siamo alla periferia di Vuokatti.

paltaniemi 640s

15 luglio 2016 Kajaani (FI) – Koli (FI) – Lieksa (FI) km180

La giornata di oggi si presenta a due facce. Partenza alle ore 9:30 per Koli, km iniziali 160 con sosta a Sotkemi, cittadina racchiusa tra tre laghi ed una chiesa in legno. Riprendiamo il viaggio alla ricerca di strade il più possibiei costeggianti i numerosi laghi. Impresa fallita, la strada è una sola, la n. 18. Sono leggermente contrariato di non riuscire a costeggiare questo gruppo di laghi. Veniamo però ampiamente ripagati quando, arrivati a Koli, saliamo verso il punto panoramico e parcheggiamo a 200 mt dalla scala che conduce all’inizio del sentiero per il punto panoramico. Arriviamo, dopo alcune soste per foto e riprese filmate, al punto più alto del monte Koli, su rocce piatte in mezzo a piccole pinete, da dove si domina il lago Pielinen con la sua miriade di isolette tra nuvole e sprazzi di luce. Scattiamo diverse fotografie e filmiamo parecchio visto la particolarità del luogo, facendoci riprendere anche da un signore seduto su di una roccia con moglie e figlio. La foto ce la scatta nel vero senso della parola perché, con il cellulare di Patrizia, fa un balzo dalla roccia dove si trova alla nostra con il rischio di vedere il cellulare volare via visto che non rimane ben chiuso nella sua custodia.
Scendiamo a Koli sul lago, dove si trova il porticciolo turistico, e pranziamo sul camper a bordo lago da soli.

Monte Koli

Vedendo i traghetti che arrivano ci viene l’ispirazione di prenderne uno per Lieska, cambiando completamente il nostro itinerario. Il Ferrycar parte alle ore 17:00 ed ora sono le 15.15. Prendiamo il camper ed andiamo verso Loma Koli per vedere, nel caso non riuscissimo a prendere il traghetto, il campeggio locale. Il campeggio non c’è più e quindi si torna subito al porticciolo dove al bar del ristorante mi bevo una birra seduto al tavolo vicino alla famiglia che ci ha scattato le foto sul monte Koli. Li salutiamo e visto che io indosso la maglietta con la scritta “Campioni del Mondo” lui mi risponde con un “ciao campioni del mondo” in un italiano appena accennato. All’ora stabilita arriva il Ferrycar e saliamo con il camper, mentre loro salgono a piedi. Chiudiamo il camper e andiamo sul ponte e mentre sto facendo alcune riprese con la EVO F60, lui in un italiano sempre un po stentato inizia una conversazione che ci porta alla fine al fatto che anche loro saranno in campeggio a Lieska, dove ho già telefonato per prenotare. Siamo quasi arrivati al porticciolo di Lieska e mi accingo a scendere dal ponte per andare al camper quando il tizio mi domanda se posso caricare sul camper la signora con il ragazzo e accompagnarli fino all’interno del campeggio. Gli dico che va bene e che se vuole può venire anche lui. Lui non viene perché si mette calzoncini e maglietta ed al campeggio ci va di corsa. Saluta con affetto la signora e prima di andarsene mi spiega che il campeggio Timitraniemi è di sua proprietà e lo ha dato in gestione visto che lui vive nel sud della Svizzera. Giornata iniziata maluccio ma finita bene.

traghetto lieska 640s

16 luglio 2016 Lieska (FI) – Joensuu (FI) – Varkaus (FI) Km 245

Nella notte ha piovuto a tratti ma ci risvegliamo con ampi sprazzi di cielo azzurro. Pronti per fare i 215 km che ci porteranno a Varkaus. Dopo aver percorso circa 12 km da Lieska decidiamo di deviare verso la costa del lago in direzione Marajalati – Kelva. Superiamo la prima con qualche nuvola in cielo ma senza che piova e ci fermiamo qua e là per fare foto e riprese filmate. Arriviamo a circa 5 km da Kelva dove siamo costretti a fermarci e fare retromarcia per circa 200 mt in quanto la strada, divenuta nel frattempo sterrata, è interrotta per inagibilità dopo le piogge della notte. Cerchiamo di ritornare sulla strada principale a Tornala, ma circa a metà strada si presenta la stessa situazione di poco fa con il fango che rende impercorribile la strada interna non asfaltata. Mi torna alla mente il motivo, che spiegavo più indietro, per cui le strade principali sono belle ma lontane dai laghi e dai centri abitai e quelle secondarie sono per lo più delle carraie che diventano impraticabili con le piogge. Indietro ancora una volta e finalmente ritorniamo al bivio dove avevamo lasciato la strada principale ed ora la riprendiamo sempre in direzione Varkaus. Sono le 11:45 e per arrivare a Joensuu mancano oltre 90 km. Visto che l’orario previsto per l’arrivo sarebbe alle 12:40 decidiamo di proseguire con alcune soste solo per fotografare la zona vicina a Vimahariu affacciato su due laghi che attraversiamo percorrendo un moderno ponte. Arriviamo a Joensuu dopo che ha piovuto per tutto il tragitto. Ora non piove più e riusciamo a visitare la città senza aprire l’ombrello. Della parte vecchia della città rimane solo una piccola zona di case in legno variopinte adiacenti la piazza sulla quale si affaccia il Museo Carelia (Casa Carelia) che è stato rimodernato leggermente anche nelle sue forme originali. Percorriamo a piedi il lungo viale che ci porta a San Nicola, la chiesa ortodossa più grande della Finlandia. Ritorniamo in piazza e pranziamo seduti ad un chiosco vicino ad un palco dove alcune band musicali si esibiscono. Ritorniamo sul lungofiume dove abbiamo parcheggiato il camper ed appena ripartiamo inizia a piovere. Arriviamo al Kuntoranta Camping di Varkaus intorno alle 17:00 e non piove dopo che ha piovuto per tutto il viaggio. Dopo circa un’oretta torna a splendere il sole ed il cielo è azzurro senza nuvole. Mentre io faccio il bagno nella piscina coperta ma con tunnel per uscire, Patrizia va in cerca di lamponi lì vicino. Pochi ma buoni.

tramonto verkaus 640s

17 luglio 2016 Varkaus (FI) - Savonlinna (FI) Km 90

Quando ci alziamo il cielo è coperto e con qualche nuvola ma non piove. Alle ore 10:00 partiamo per Savonlinna con una deviazione calcolata per Rantasalmi dove ci fermiamo in un’area di sosta molto bella e con un bellissimo sole, cielo limpidissimo e colori stupendi per la gioia della mia EVO F60. Camminiamo lungo i percorsi pedonali e nei prati in riva al lago e in un museo all’aperto composto da casette in legno molto vecchie ed un mulino in legno molto bello. Ci godiamo la bella giornata con calma e più tardi ripartiamo ma dopo pochi km noto che i giri del motore non sono a pieno regime e quindi ritorno indietro al paese anche se è domenica e sarà difficile trovare officine aperte. Chiedo ad un signore che sta lavando il suo furgone all’area dove ci eravamo fermati e mi suggerisce di provare al distributore appena indietro. Mentre faccio manovra mi accorgo che di fronte si trova un’officina che è aperta solo perché il proprietario sta facendo le pulizie. Molto gentilmente ascolta il mio problema e poi sale sul camper con Patrizia, accende al massimo l’aria condizionata e parte con una fumata bianca da fare invidia alle partenze di formula uno. Lo vedo sparire oltre un promontorio sulla strada verso Savonlinna e lo vedo ritornare dopo qualche minuto. Provo il mezzo ed ora sembra che vada bene, probabilmente era il FAP (filtro antiparticolato) che aveva bisogno di rigenerarsi. Comunque sia, per precauzione, mi da l’indirizzo di un’officina di un amico a Savonlinna al quale rivolgermi qualora avessi ancora problemi. Procedo per circa un quarto d’ora in quarta marcia a 2.500 giri e poi accelero: tutto bene, si prosegue. Arriviamo a Savonlinna e parcheggiamo vicino alla discesa che porta al castello che visitiamo con la guida. Una volta usciti verso le ore 14:00 andiamo sul lato opposto dell’isole dove sorge il castello e su di una collinetta con bella vista ci sediamo su panche in legno davanti ad un tavolino con il castello sullo sfondo e comperiamo due panini che accompagniamo con due birre rosse molto buone. Dopo esserci goduti la vista ed il tepore del sole ci incamminiamo per le viuzze del centro, tra le case in legno fino a giungere al porto turistico dove cerchiamo notizie in merito ad un’escursione sul lago che vorremmo fare domani. Troviamo, che parte però tra un’ora, una barca che con un’escursione di circa un’ora ci porta tra le isole vicine, passa dietro al castello e gira tutt’intorno alla penisola di Savonlinna. Decidiamo di andarci e ne scendiamo direi abbastanza soddisfatti. Ritorniamo sui nostri passi e andiamo a visitare la vecchia piazza del Comune dove il vecchio municipio è ora la sede dell’Opera Lirica, musica molto apprezzata da queste parti. A tale proposito questa sera alle ore 19:00 all’interno delle sale del castello si terrà un concerto con un’orchestra giovanile che suonerà diretta dal maestro Riccardo Muti che ho incontrato nella mia visita al castello mentre usciva al termine delle prove e sembrava alquanto contrariato. Alla fine della giornata andiamo a visitare, sempre a fianco del vecchio comune su di un piccolo promontorio, una chiesetta in legno del 1825 che però è chiusa. Ritorniamo al camper e ci dirigiamo verso il Vuohinaki Camping di Savonlinna e ci sistemiamo per la notte. Domani non ci fermeremo qui a Savonlinna perché abbiamo già visto e fatto quello che ci eravamo prefissi. La sera studiamo le modifiche all’itinerario scendendo a sud sulla costa dopo avere visto Lappenranta.

fortezza Savonlinna 640s

Il diario di viaggio continua nella pagina seguente

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