1998, Provenza (Francia)
Il ricordo di questa vacanza riguarda proprio l’antefatto: avendo da poco cambiato lavoro, ero particolarmente “alla frutta” e mi litigai con la Direzione per poter andare in vacanza (come si è arditi ad una certa età!). Arrivato a casa venerdì sera scoprii che i nostri figli erano preda di una tempesta intestinale: temendo che si trattasse di qualcosa di grave, rimandammo di una settimana e quindi ne risultò una vacanza più breve del nostro solito. Avevo letto e sentito magnificare a lungo la Provenza, quindi comunque le aspettative erano alte: purtroppo raggiunto il delta del Rodano mi ritrovai … a casa! Mi spiego meglio: vivendo nella bassa pianura padana, praticamente tutti i tratti esotici della Provenza mi risultavano perfettamente familiari, addirittura i mitici fenicotteri rosa erano latitanti e sostituiti dagli aironi nostrani. Insomma, rimanemmo delusi nonostante resti romani imponenti, vestigia medioevali e natura lussureggiante accompagnata però da un’afa molto padana (il Mistral? Non soffiò).
Quello che ricordo con più emozione fu la visita all’acquedotto romano del Pont du Gard e le meravigliose cascate di Sautadet, in realtà non delle vere e proprie cascate ma piuttosto rocce scavate dall’acqua e fruibilissime per un bagno ristoratore che non ci facemmo mancare.