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Impressioni di Settembre – gli anni novanta

ricordi anni 90

Non so se avete mai avuto la fortuna di ascoltare il brano della PFM da cui ho tratto il titolo: a me fa ancora accapponare la pelle, in un misto tra sensazioni forti e dolce abbandono. Una musica che mi aiuta a ricordare, e allora vi voglio parlare dei miei ricordi più cari legati alle ferie d’agosto on the road. Appunto, impressioni del ritorno, impressioni di settembre.

di Cesare Tomasini


In questa carrellata di racconti non vi parlerò però di uno dei viaggi più belli, Capo Nord in caravan, visto che gli ho dedicato un “Tendalino” intero, ovvero quello di novembre 2017 (se l'avete perso, no problem! Ecco il link → La leggenda di Capo Nord)
Da quando ho acquistato l’indipendenza dalla mia famiglia di origine, sono passati 33 anni e quindi da dove comincio? In senso cronologico? O geografico? Oppure ordino per mezzi di trasporto? Sono un inguaribile metodico, andrò anno per anno, così mi tolgo d’impaccio; questo mese vediamo un excursus dal 1988 al 1999, ovvero gli anni novanta.
Per ogni vacanza ho selezionato un paio di foto di famiglia, giusto per darvi un po’ il senso della vita vissuta dalla nostra famiglia; purtroppo però le diapositive delle ferie del 1996 e del 1997 giacciono ancora da qualche parte non digitalizzate e quindi questi anni non sono rappresentati se non nella mia memoria.


 

1988, Scozia

1988 Scozia con la 1271988 Scozia con la 127

Beh, questo fu il nostro viaggio di nozze, tra l’altro compiuto proprio in settembre, quindi è davvero un po’ speciale. Ci muovemmo con la nostra Fiat 127 a GPL, dormimmo quasi esclusivamente nei Bed & Breakfast che allora per noi rappresentavano una soluzione molto esotica: qui da noi esistevano hotel, pensioni ma andare a casa delle persone davvero era strano. Fu durante quel viaggio di 7300 km che mi innamorai definitivamente della luce del nord e della Gran Bretagna: fummo fortunatissimi e trovammo un tempo molto bello, ci dissero tutti che ad agosto aveva piovuto oltre ogni limite e quindi fummo baciati dalla dea bendata. All’epoca si andava davvero allo sbaraglio: arrivammo a Calais senza aver prenotato il traghetto, ogni sera ci si fermava in un luogo e si cercavano le insegne dei B&B: suonavamo il campanello e ci accoglievano nella loro casa con molta spontaneità e fiducia, fu davvero una bellissima esperienza.

1988 Scozia1988 Scozia

Ho troppi flash per parlare di tutto quello che ricordo, ma sento di dovervi raccontare almeno del sig. Angus di Inverness: una persona gentilissima che, saputo della luna di miele, alla mattina ci fece trovare una rosa sotto al tergicristallo della macchina.



1990, Alvernia (Francia)

1990 Pausa pranzo col Transit1990 Pausa pranzo col Transit
Nel 1989 ci eravamo dovuti accontentare di un paio di settimane a giugno sul lago di Garda, visto che il nostro primogenito nacque il 31 luglio; a maggior ragione ci lanciammo nel 1990 a scoprire una zona della Francia di cui avevo letto un articolo su 2C (che, per chi non lo sapesse, è l’attuale rivista Plein Air): l’Alvernia. Il nostro mezzo questa volta fu un Ford Transit del 1973 a GPL, camperizzato in modo molto semplice ma in buone condizioni generali. A dispetto dello scetticismo di parenti ed amici andammo e tornammo senza alcun problema, appoggiandoci sempre ai campeggi per la notte anche in considerazione del bebè che scarrozzavamo con noi.

1990 Le Puy en Velay1990 Le Puy en Velay

Il ricordo “brutto” è legato al caldo davvero anomalo di quell’anno (l’Alvernia è una regione normalmente abbastanza fredda), mentre i ricordi belli sono tanti; sicuramente spicca la sorpresa che avemmo nel visitare Le-Puy-en-Velay, con i suoi monumenti medioevali bellissimi, e in particolare la chiesetta di San Michele posta sul cucuzzolo di una roccia di origine vulcanica. Ma tutta la zona circostante è bellissima, anzi, tutta l’Alvernia è proprio bella e la consiglio vivamente.


 

1992, Salisburgo e Baviera meridionale (Austria e Germania)

1992 Roberto in caravan1992 Roberto in caravan


Anche nel 1991 le ferie furono un po’ in tono minore, visto che oltre al primogenito adesso avevamo anche il secondo, nato appunto nel marzo di quell’anno. Nel 1992 la modalità era ancora cambiata: avevamo la nostra caravan nuova, un’Adria Prima 350, e la nostra auto nuova, una Citroën ZX.

1992 ZX e caravan1992 ZX e caravan

Salisburgo è sempre magnifica, per chi non la conosce è una bomboniera barocca adagiata ai piedi dei monti; anche la Baviera meridionale è stupenda, con montagna, cultura e una vivibilità incredibile. Mancammo la visita al castello di Neuschwanstein a causa della folla, ma tutti gli altri li visitammo, così come Monaco e le belle passeggiate tra le montagne.

1992 San Bartolomeo Konigssee1992 San Bartolomeo Konigssee

Il gioiello che mi portai a casa? La gita in barca sul Königssee, battello a batteria per non inquinare (nel 1992!) e dimostrazione dell’eco con il battelliere che suonava la tromba. Bellissimo.



1994, Stiria e Carinzia (Austria)

1994 Vienna con le Graziella1994 Vienna con le Graziella
Dopo l’89 e il 91 fu la volta del 1993, quando nacque il terzo (e ultimo) figlio, per il quale limitammo un po’ la portata delle ferie. Parliamo quindi del 1994, quando tornammo in Austria visitandone la fascia nord seguendo il corso del Danubio fino a Vienna. Sinceramente anche in questo caso tirare fuori un solo ricordo è complicato: già solo Vienna, girata a piedi e con un paio di bici “Graziella” d’epoca grazie alla metro, di ricordi ne porta tanti.

1994 Kremsmunster1994 Kremsmunster

Poi, le abbazie come Kremsmünster o Melk, la cittadina di Steyr … Gli aneddoti, come quel campeggio strano, pieno di nomadi “professionisti”, adagiato sul fondo di una gola: avevo un’auto con 75 CV, la notte prima della partenza non dormii pensando a come avrei fatto a fare una salita super-ripida, perché se avessi incontrato un’altra auto … beh, non avrei davvero saputo come fare!! Inutile dire che andò tutto bene, presi abbrivio e arrivai in cima con il motore praticamente morto. Esperienze che al giorno d’oggi – per fortuna! - è difficile replicare.



1995, Alta e Bassa Austria, Vienna (Austria)

1995 VW e caravan1995 VW e caravan
Fummo così soddisfatti dalle ferie in Austria che decidemmo di raddoppiare, questa volta con un mezzo più comodo, un furgone Volkswagen T4 di seconda mano, e visitando però la parte meridionale: anche qui paesaggi stupendi, bellissimi paesini barocchi, fortezze rimaste al tempo in cui fronteggiavano i turchi impegnati nella conquista dell’Europa.

1995 Salita al castello1995 Salita al castello

Faccio fatica ad isolare un luogo, mi viene invece in mente un momento: volevamo visitare un castello abbarbicato su una collina, ma il figlio maggiore aveva 5 anni … come fare?

1995 Dal castello1995 Dal castello

Risolvemmo con mia moglie che spinse il passeggino con il piccolo, mentre il medio e il grande vennero con me all’assalto del castello, di corsa in salita! Motivate i vostri figli e vedrete come vi seguono!!



1996, Bretagna e Normandia (Francia)

Era tantissimo che pensavamo all’Atlantico ma con tre bimbi piccoli eravamo un po’ limitati nell’autonomia di viaggio: quell’anno poco prima della partenza scoprimmo di poter avere ben 4 settimane di ferie, la caravan era stata camperizzata e modificata per ottenere 5 posti letto, inoltre avevamo il nostro spazioso furgone! Decidemmo quindi per queste regioni del nord ovest della Francia: la Bretagna ci affascinò con i suoi cieli tersi e mutevoli, le sue scogliere e i suoi colori meravigliosi; inoltre veniva sera molto tardi, essendo praticamente allo stesso meridiano di Greenwick. D’altronde la Normandia non fu meno affascinante, soprattutto per la presenza dei ricordi ancora vivi e visibili dello sbarco del 6 giugno 1944: non disponendo d’altro, a casa filmai il famoso film degli anni ‘50 con la telecamera, poi la collegai ad un piccolo TV 5 pollici (!!!) in bianco e nero e usammo il film come guida ai luoghi teatro degli scontri. Fu davvero emozionantissimo. Però, alla fine, quello che mi portai a davvero a casa furono i cieli immensi di Bretagna e le sue maestose scogliere. Indimenticabili.



1997, Baviera (Germania)

Contrariamente a quelle trascorse negli anni precedenti, questa vacanza fu tutto meno che indimenticabile; non che i luoghi visitati non fossero belli, però di fatto non ho ricordi particolarmente vividi. Visto che qualche anno prima avevamo visitato la parte meridionale della regione, ovvero quella alpina, partimmo idealmente da Monaco e Augusta e andammo verso nord: il paesaggio e il clima di quelle zone non sono il massimo, mentre città e paesi sono molto graziosi ma senza emergenze che scatenino l’effetto “wow”. Adesso che focalizzo i miei ricordi mi sovvengono svariate situazioni gradevoli e luoghi interessanti: per esempio a Rothenburg ob der Tauber la struttura del borgo è molto bella ma emana un po’ un’aria artificiosa, così come il “negozio di Babbo Natale” che visto a Ferragosto in pantaloncini e ciabatte fa strano. Forse il ricordo più piacevole riguarda una città all’estremo nord del Land, Würzburg, con il palazzo vescovile (il Residenz) meraviglioso per posizione, costruzione e ornamento tra cui spicca un bellissimo affresco del Tiepolo; non male neppure la Cattedrale e il paesaggio dalle terrazze della fortezza di Marienberg.



1998, Provenza (Francia)

1998 Pont du Gard1998 Pont du Gard
Il ricordo di questa vacanza riguarda proprio l’antefatto: avendo da poco cambiato lavoro, ero particolarmente “alla frutta” e mi litigai con la Direzione per poter andare in vacanza (come si è arditi ad una certa età!). Arrivato a casa venerdì sera scoprii che i nostri figli erano preda di una tempesta intestinale: temendo che si trattasse di qualcosa di grave, rimandammo di una settimana e quindi ne risultò una vacanza più breve del nostro solito. Avevo letto e sentito magnificare a lungo la Provenza, quindi comunque le aspettative erano alte: purtroppo raggiunto il delta del Rodano mi ritrovai … a casa! Mi spiego meglio: vivendo nella bassa pianura padana, praticamente tutti i tratti esotici della Provenza mi risultavano perfettamente familiari, addirittura i mitici fenicotteri rosa erano latitanti e sostituiti dagli aironi nostrani. Insomma, rimanemmo delusi nonostante resti romani imponenti, vestigia medioevali e natura lussureggiante accompagnata però da un’afa molto padana (il Mistral? Non soffiò).

1998 Cascate Sautadet1998 Cascate Sautadet

Quello che ricordo con più emozione fu la visita all’acquedotto romano del Pont du Gard e le meravigliose cascate di Sautadet, in realtà non delle vere e proprie cascate ma piuttosto rocce scavate dall’acqua e fruibilissime per un bagno ristoratore che non ci facemmo mancare.



1999, Grecia continentale

1999 VW camperizzato1999 VW camperizzato
Ci incuriosiva visitare la Grecia, quella continentale così carica di storia; all’epoca la discesa in auto lungo la penisola balcanica era ancora fortemente sconsigliabile, ma il costo del traghetto con auto e caravan diventava proibitivo: decidemmo quindi di attrezzare il furgone con un minimo di mobilio (smontabile) all’interno, con una tenda da tetto Columbus e un tendalino Fiamma F35, che è ancora validamente in uso sulla nostra caravan! Con questa configurazione il traghetto da Ancona era affrontabile, tra l’altro utilizzando la formula del “camping on board”. Di quella vacanza rimangono molti ricordi, primo fra tutti il più sgradevole ovvero un caldo atroce che ci spinse subito ad invertire i ritmi di viaggio: al mattino visite, a metà giornata spostamento e al pomeriggio in piscina o al mare.

1999 Meteore1999 Meteore

Ma al di là di questo, una grande emozione ci colse nella visita di posti mitici sentiti nominare fin dall’infanzia, come Micene, Epidauro, Olimpia, Capo Sounio, Maratona, Delfi ecc.; poi l’impatto con una metropoli (Atene) già così orientale per la nostra esperienza. Insomma un viaggio tutto speciale, dal quale traggo un paio di “impressioni di settembre”: la visita ai monasteri delle Meteore, che se si vuole è un classico ma non può lasciare indifferenti per paesaggi ma anche per l’incontro con una religiosità così vicina alla nostra ma così distante nelle ritualità e obblighi.

1999 Mistra1999 Mistra

La seconda è la visita di Mistra, città abbandonata nel mezzo del Peloponneso nella zona che fu di Sparta: in un pomeriggio nuvoloso, girare tra questi ruderi tutto sommato abbastanza recenti ha avuto un impatto emotivo molto forte per me.

Il racconto dei nostri ricordi più speciali relativi alle ferie familiari, per gli ultimi anni del secolo scorso finisce qui. Spero di non avervi annoiato e proseguirò nel prossimo tendalino con il primo decennio del nuovo millennio.

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