Te la do io la SCANDINAVIA
- estate 2017 -
"Un sogno che si trasforma in realtà. Una realtà che si trasforma in sogno."
La scorsa estate per Anna e Giuliano, causa motivi di forza maggiore, ci fu un itinerario alternativo ossia “Piano B: ovvero la Finlandia e le Repubbliche Baltiche” quest'anno finalmente il SOGNO, o meglio il GRANDE SOGNO si è realizzato: raggiungere Capo Nord in camper e percorrere 7500 km di SOLA Scandinavia attraversando paesaggi mozzafiato da ricordare e soprattutto da raccontare. Ecco il loro diario di viaggio, sedetevi e gustatevelo con calma perché ogni tappa è una scoperta e un sogno ad occhi aperti.
Dal 27 maggio al 3 luglio 2017
Davvero si sentiva la necessità dell’ennesimo diario di un viaggio a Capo Nord? Se Dante si fosse posto una domanda del genere, non avrebbe mai scritto la Divina Commedia: in fondo, il panorama letterario era egregiamente coperto. Ciascuno interpreta il viaggio a suo modo, aggiungendo o togliendo qualche cosa a ogni itinerario, e l’insieme, offre più opportunità di scelta a chi cerca uno stimolo per una vacanza sicuramente dal grande impatto emotivo. Io vi racconto il mio. Finalmente la SCANDINAVIA. Doveva essere la comprimaria in un lungo viaggio compiuto lo scorso anno, ed è diventata la protagonista di quello di quest’anno. Col senno di poi direi che forse è stato meglio così, perché ci ha consentito di dedicare più tempo ai luoghi visitati e di aggiungere qualche tappa. Anche in questa occasione mi sono ritrovato grato debitore nei confronti di vari colleghi che per fortuna, nei loro diari, non lesinano su consigli e informazioni. E siccome io onoro i miei debiti, eccomi a rendere parte del “ben” tolto ponendo anche le mie impressioni a disposizione di altri che volessero percorrere in sicurezza e tranquillità un sentiero ormai ben collaudato. Problemi in generale di nessun tipo, si tratta di Paesi che hanno un senso civico proverbiale. A chi non è mai stato nel Nord Europa talvolta possono apparire stravaganti alcuni loro comportamenti. Per esempio: ci sono delle regole, le rispettano e si aspettano che tutti lo facciano. Valli a capire. La furbizia non è apprezzata, a nessun livello e in nessuna circostanza. Il plein air per loro non è una scoperta e neppure una moda, ma una filosofia di vita. Le aree attrezzate sono molto diffuse, ben tenute e non ci sono particolari problemi di carico e scarico. In quasi tutti i distributori c'è un armadio metallico in cui si trovano sia il rubinetto dell'acqua che, spesso, il manometro per controllare la pressione delle gomme. Per le lingue ho, come al solito, sfruttato la mia buona stella e il lato B che mi hanno sempre soccorso quando ce n'è stato bisogno: improvvisamente saltava fuori qualcuno che parlava un buon italiano e il problema era risolto. Tutto si paga con carta di credito, i contanti servono a poco e non vale la pena di cambiare troppi soldi. Nonostante abbia visto che molti colleghi hanno preferito l'itinerario che risale la Svezia in senso anti orario, noi abbiamo deciso di “buscar el levante por el poniente” e abbiamo puntato verso Ovest, per poi costeggiare gli incredibili fiordi della Norvegia che sembrano l'opera delle merlettaie di Bruges e infine, passando dalla Finlandia, scendere dalla Svezia. In realtà non cambia nulla, ma preferivo, in caso fossero sorti dei problemi, avere avuto il tempo per ammirare lo spettacolo dei fiordi piuttosto che le infinite foreste svedesi, peraltro bellissime.Era il maggio odoroso quando abbiamo deciso di aggiungere l’ultimo tassello al mosaico di un’Europa continentale ormai, finalmente, interamente visitata nel corso di molti anni. Questa volta c’era poco da scegliere come itinerario di avvicinamento: oltre 1200 Km. di ininterrotta autostrada che attraversa schietta come i cipressi di Bolgheri l’Austria e la Germania e cioè Verona, Brennero, Rostock da cui ci siamo imbarcati per Trelleborg, l’alfa e l’omega del nostro viaggio.
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Giuliano
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