Venerdì 10 marzo 2017
Piacevole la passeggiata per le stradine circondate da case bianche dalle persiane blu; abbarbicata su una rupe, la chiesa romanica di Sainte-Radegonde domina l’estuario della Gironda.
ed eccoci al Phare de Chassiron di fronte all’oceano. Il faro sta chiudendo, dobbiamo rinunciare alla salita degli oltre 200 scalini che portano in cima, non rinunciamo ad una passeggiata. La giornata è splendita e la vista sull’oceano indimenticabile.
Ci spostiamo all’area sosta di St. Denis de l’Oleron per la notte (AA Aire du Mulin N46.02750 W1.38306)
Sabato 11 marzo 2017
Si ritorna sulla terraferma, faccendo una tappa a CHATEAU DE L’OLERON (F), parcheggiamo al porto.
Les Cabanes des Créateurs sono antichi capanni della pesca trasformati in negozietti molto colorati e folkloristici in questo periodo sono chiusi, ma la passeggiata è veramente piacevole.
Attraversiamo il ponte che unisce l’isola alla terraferma, c’è la bassa marea ne approfittiamo per fermarci al porticciolo di BOURCEFRANC-LE-CHAPUS (F) (N45.85546 W1.16879), e da qui con una breve passeggiata attraverso coltivazioni di ostriche raggiungiamo Fort Louvois.
Proseguiamo, pausa pranzo a FOURAS (F) con vista mare, un’altra isola ci aspetta: l'île de Ré
Il tempo sta cambiando, il sole ha lasciato il posto ad una noiosissima pioggerellina, paghiamo 8 euro per poter attraversate il ponte che unisce la Rochelle all’isola, e ci dirigiamo spediti verso le Phare des Baleines.
Troviamo un parcheggio di fortuna lungo la strada, e in una pausa pioggia riusciamo ad andare al faro. Ci sarebbero da salire gli oltre 250 scalini per raggiungere la cima e godere di una vista mozzafiato sull’oceano, ma la giornata piovosa con nebbiolina ci fa desistere. Raggiungiamo l’area sosta di Le Bois Plage, (N46.17741 W1.38674) e approfittiamo per fare una passeggiata in spiaggia.
Domenica 12 marzo 2017
Ritorniamo sulla terraferma, a LA ROCHELLE (F) pioggia, vento e nebbiolina, dopo la doverosa sosta alla boulangerie per consolarci, decidiamo di proseguire, una sosta con questo tempo proprio non ci attrae, piano piano si rientra alla base, con molta calma però...
Ci fermiamo a COULON (F), la Venezia verde del Marais Poitevin. Sicuramente chi ha denominato in questo modo questa sonnolenta cittadina a Venezia non
è mai stato! L’unica attrattiva può essere una gita in barca lungo i canali di questo borgo sorto sulle sponde del Sèvre, interessante l’area sosta (N46.32139 W0.58889) ottima per una tranquilla sosta notturna.
La nostra destinazione per questa sera è VERTEUIL-SUR-CHARENTE (F); ci fermiamo per una pausa caffè lungo il tragitto a CELLES-SUR-BELLE (F). Sul cammino di Santiago de Compostela questa cittadina è famosa per per la maestosa abbazia reale, purtroppo chiusa alle visite in questo periodo.
Anche in questo paesino si può approfittare del punto sosta situato in prossimità dell’abbazia. (N46.26236 wO.20837) e mentre ripiove arriviamo a VERTEUIL-SUR-CHARENTE (F).
(AS rue de la fontaine N45.97981 E0.23538)
Il punto sosta è in una bella posizione, tranquillo, con una breve passeggiata si attraversa un piccolo parco, si raggiunge il fiume e di lì ci si ritrova subito in paese.
Un imponente castello sovrasta questo piccolo “village de caractère” ai cui piedi lungo il fiume un delizioso mulino ad acqua trasformato in ristorante-albergo da una nota romantica al luogo.
Da non perdere: la chiesa di Saint-Médard che ospita una splendida deposizione risalente al XVI secolo.
Lunedì 13 marzo 2017
Oggi decidiamo per una visita forte a livello emotivo, faremo tappa a ORADOUR-SUR-GLANE (F) dove le rovine testimoniano quello che è stato uno dei peggiori se non il peggior massacro nazista nella Francia occupata. Parcheggiamo con altri camper in un piazzale vicino all’ingresso del centro visite (N45.93118 E1.03448).
Questa cittadina francese nel 1944 venne letteralmente rasa al suolo dai tedeschi.
Per soffocare la resistenza nella regione, le SS decisero di attuare una rappresaglia all’interno di un villaggio che si trovava nel cuore dell’area problematica: circondarono il borgo di Oradour-sur-Glane, rinchiusero le donne e i bambini in una chiesa e la fecero saltare in aria; gli uomini, imprigionati nei fienili e garage, vennero gambizzati e poi dati alle fiamme. Morirono 642 persone, se ne salvarono poche decine. Oradour-sur-Glane giace spettrale e silenziosa uguale e identica a come la lasciarono i sopravvissuti; si decise infatti che il villaggio non sarebbe mai più stato ricostruito e che le rovine sarebbero state lasciate come si trovavano, al fine di istituire un museo della memoria a cielo aperto.
Un silenzio surreale ci accompagna per tutto il tempo della visita, così come in silenzio lasciamo questo luogo dove il tempo si è fermato.
Ripartiti, attraversiamo il Parc naturel régional Périgord Limousin ed eccoci a BRANTÔME (F), incantevole cittadina nel Perigord Verde sulle rive della Dronne. (AS N45.36134 W0.64842)
La maestosa abbazia che, secondo la tradizione fu fondata all'epoca di Carlo Magno, si trova ai piedi di una falesia sotto la quale si aprono caverne che furono abitate dai monaci, è possibile visitarle, noi le troviamo chiuse per restauro. L’angolo più suggestivo è sicuramente sul ponte da dove si vede un vecchio mulino ora adibito ad hotel – ristorante; case pittoresche si affacciano sul canale che circonda il centro storico.
Martedì 14 marzo 2017
Partiamo in direzione CHÂTEAU DE HAUTEFOR (F) del Perigord blanc, un comodo parcheggio è vicino all’ingresso del maniero,( non si può dormire - N45.26090 E1.14367), che con la nostra sfortuna troviamo chiuso, scopriamo che apre da aprile ad ottobre.
Ci limitiamo ad un giro veloce nel borgo deserto, picccolino, strade lastricate, la piazza principale con un grande pozzo, il tutto dominato dall’imponente castello.
Si riparte. Ci spostiamo di una trentina di chilometri per visitare SÉGUR-LE-CHÂTEAU (F), uno dei “più bei villaggi di Francia”. È una cittadina piena di fascino situata in un'ansa dell'Auvézère, numerose le antiche case a graticcio lungo il fiume, su una roccia una fortezza domina questo paesino da cartolina.
Sostiamo lungo la strada, si potrebbe parcheggiare nella piazzetta dove c’è l’ufficio del turismo, ma un po’ difficoltoso arrivarci con mezzi un po’ “ingombranti”.
Proseguiamo il viaggio, pochi chilometri e siamo ad UZERCHE (F) dove il comune ha riservato per i camper un tranquillo punto sosta lungo il fiume. (Place de la Petite Gare, N45.42442 E1.56659)
Uzerche sorge su uno sperone roccioso affacciata sul fiume Vézère; l’origine di questa città fortificata si perde nella notte dei tempi, fu spesso assediata ma mai conquistata.
Mercoledì 15 marzo 2017
Riprendiamo il nostro viaggio verso casa, la vacanza sta finendo, facciamo una sosta al CHÂTEAU DE VAL (F), castello del XV secolo che si trova su un piccolo promontorio sul lago artificiale di Bort, Il lago si è originato a seguito della costruzione di una diga, che ha ostruito la Dordogna portando le acque fin sotto il castello.
Sostiamo lungo la strada, (N45.443406 E2.50600) volendo si può scendere nel parcheggio che c’è quasi a bordo lago.
Il castello è in una posizione veramente deliziosa, visitabile dal primo aprile a metà ottobre.
Ci rimettiamo in cammino, arrivati a THIERS (F), incominciano i guai... Il navigatore impazzisce e ci spedisce in stradine strette in salita.
Fare manovra per ritornare sui nostri passi non è stato facile, ma alla fine ci riusciamo e l’autista molto innervosito decide che questa cittadina non fa per noi e allora si prosegue per una meta più tranquilla. Poco più avanti sulle sponde di un tranquillo laghetto ci fermiamo al punto sosta di SAINT-RÉMY-SUR-DUROLLE (F) (N45.89545 E3.59710) La notte trascorre tranquilla, in solitaria.
Giovedì 16 marzo 2017
Giornata dedicata completamente al viaggio di rientro attaverso le vallate e le foreste dell’Alvernia, regione vulcanica, e poco prima di GAP (F) ci fermiamo nella tranquilla area sosta di Aspres sur Buech ( N44.52016 E5.75414) messa a disposizione gratuitamente con C/S , vicino alla stazione, ma di treni ne passano ben pochi...
Venerdì 17 marzo 2017
È una bella giornata soleggiata, rientriamo in Italia attraverso il Colle della Maddalena, dove troviamo neve ai bordi strada che comunque è pulitissima, e qui finisce questo viaggio...
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