Diario di viaggio

DOLOMITI ORIENTALI

I MONTI DEI FORNI SAVORGNANI

- Patrimonio Mondiale UNESCO -

Tappe del giorno 10/08/2010:

TRUOI DALAS MONS (Sentiero delle Malghe)

Al risveglio vediamo il cielo sereno e così ci organizziamo per un'escursione per l'intera giornata.

Piero ci accompagna al parcheggio della seggiovia Varmost, così con i soliti due tronconi arriviamo a quota 1758. Le mucche sono al pascolo nei paraggi dell'arrivo della seggiovia della MALGA VARMOST. Noi imbocchiamo il sentiero n 211 che in circa un'oretta ci porta a MALGA TARTOI (m 1711 s.l.m.). Questa casera è considerata la beniamina dai fornesi, i pascoli da sempre sono considerati i migliori di Forni. Ci accolgono le mucche al pascolo ed una piccola costruzione che rispecchia lo stile alpino tipico della valle. All'interno una gentile signora, che gestisce questa antica malga ci cucina polenta con frico e polenta con salsiccia e fagioli. Pranziamo all'esterno deliziati da un caldo sole. Il paesaggio è molto bello, la malga infatti è adagiata ai piedi dei “Patinostri” ed è contornata dai rilievi delle prealpi carniche.

Terminato il lauto pranzo, zaini in spalla e proseguiamo il nostro itinerario verso Malga Tragonia.

Nel tragitto troviamo inaspettatamente tra i sassi alcuni esemplari di stelle alpine, che creano sempre un certo fascino di esclusivo interesse a discapito dei molteplici fiori multicolori che popolano questi prati.

A metà tragitto inizia a piovere ed il temporale ci rallenta molto il passo, rendendoci stanchi e un po' demotivati. Verso le 15.00 giungiamo a MALGA TRAGONIA (m 1760 s.l.m.) ed una simpaticissima cagnolina di nome Dalila, inizialmente ci accoglie con fare sospettoso e poi invece diventa subito un'affettuosa giocherellona.

Ci rifugiamo al caldo dell'accogliente malga, dove una stufa in terracotta accesa ci aiuta ad asciugarci. Terminato il temporale, decidiamo di proseguire e raggiungere l'ultima malga. Continuiamo l'escursione alzandoci in salita, tagliando la boscosa costa del Monte Lagna (m 2134 s.l.m.), fino a raggiungere gli umidi prati del “Plan di Plaron” (m 1839 s.l.m.). Secondo la mitologia fornese, in questo luogo alloggiano le streghe delle valli circostanti che, attorno agli specchi d'acqua, continuano a svolgere i loro sabba. Noi proseguiamo con fare lento ed incerto perché l'erba molto alta, il sentiero poco battuto e la pioggia appena caduta ci rendono difficile il passaggio. Finalmente verso le 17.00 raggiungiamo la MALGA MONTEMAGGIORE (m 1729 s.l.m.), qui chiamata “MAMAIOU”, che deriva dalla formula latina “monti-maior”, riferita all'alpeggio maggiore. La malga è posta alle propaggini del massiccio del “Clapsavon”. Restiamo un po' delusi dallo stato di abbandono della malga, che riteniamo sia in una bellissima posizione panoramica, quasi un balcone verso il monte Lagna, la forcella Forada ed il Clapsavon (m 2462 s.l.m.). Interessante e curioso è il bivacco ricavato nel vecchio stallone.

E' tardi e dobbiamo rientrare, siamo stanchi ed affaticati, ma dobbiamo percorrere gli 800 metri di dislivello per scendere. Iniziamo a percorre il sentiero verso il fondovalle tra alte erbe ed attraversamenti sul torrente Agozza, si passa attraverso boschi di faggi. Le gambe sono affaticate ma il calare della sera ci accelera il passo. L'ultimo tratto del tragitto è collegato all'anello di Forni che ci porta dritti dritti al campeggio.

Sono le 20.20, siamo esausti, i gestori del campeggio un po' preoccupati per il nostro ritardo....ma alla fine siamo felici di aver portato a termine una bella escursione!

Docce, cena veloce e poi al bar del campeggio per trascorre in allegra compagnia la fine della giornata. Ci raggiunge anche la coppia inglese (Kate e Nigel), con cui questi giorni abbiamo piacevolmente conversato (le loro bimbe sono già a dormire!). Un bicchiere di grappa locale accompagna i nostro discorsi. Ore 23.30 ci accomiatiamo tutti e andiamo a dormire!

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