Esperienze del Gusto: il Verdicchio dei colli di Jesi
“L'antico Verdicchio sale alle nari, raggiunge il cervello, rianima il nostro oppresso e sfiduciato cuore” (Mario Soldati)
di Marzia Mazzoni
Un bianco straordinario con caratteristiche uniche: è il Verdicchio, un vino a Denominazione di Origine Controllata e Denominazione di Origine Controllata Garantita per la Riserva, la cui zona di produzione è indicata sulla disciplinare e circoscritta alle province di Ancona e Macerata, riconducibile alla zona originaria più antica.
Abbiamo avuto l'opportunità di approfondire la conoscenza di questo bianco sorprendente, tipico della Regione Marche, in occasione della nostra partecipazione al Raduno camper a Mergo (AN) (clicca
QUI per leggere il nostro diario di viaggio).
Il
Verdicchio dei Castelli di Jesi, differente da quello di
Matelica per caratteristiche dovute alla diversità geografica di produzione, quest'ultimo prodotto nel comprensorio marchigiano che corre parallelo alla costa Adriatica, in una zona dove non c’è comunicazione con il mare e di conseguenza il clima è di tipo continentale. Quello di Jesi, coltivato nei terreni poco lontani dal mare, un orientamento che gli conferisce una tipicità diversa e molto caratteristica rispetto a quello di Matelica. È conosciuto nel mondo come uno dei
“grandi vini bianchi italiani” per qualità che lo rendono unico. Come abbiamo appreso durante la visita in
cantina a Rosora (AN) “un bianco che si comporta come un rosso, ovvero un vino bianco che si può invecchiare” per ottenere un Classico Riserva con invecchiamento obbligatorio di almeno 18 mesi, di cui 6 mesi in bottiglia (DOCG).
Il Verdicchio è famoso e molti di noi lo ricordano per la tipica bottiglia a forma di anfora (creata negli anni '50 e tutt'ora utilizzata dal più noto produttore di Verdicchio della zona). È un vino di colore paglierino tenue (più intenso fino ad arrivare all'ambrato il Passito, invece con riflessi verdolini lo Spumante), presenta un profumo delicato (intenso il Passito; fine, ampio e composito lo Spumante) ha sapore asciutto, armonico con retrogusto delicatamente amarognolo (vellutato il Passito e fresco lo Spumante).
L'invecchiamento ottimale del Verdicchio dei Castelli di Jesi è quello di 8 mesi, per il Passito è obbligatorio arrivare almeno ai 9 mesi, discorso a parte per la Riserva. Abbinamento ideale e quello per cui è maggiormente conosciuto ovvero con i piatti a base di pesce, ma è consigliato anche con primi piatti conditi con verdure, secondi piatti con carni bianchi e sapori delicati come le insalate di pollo; lo Spumante è ideale da servire per gli aperitivi; il Passito è consigliabile a fine pasto con i dessert ma accompagna anche egregiamente gli erborinati e il formaggio di fossa tipico della zona.
In occasione della visita alla cantina di Rosora (AN), abbiamo acquistato 10 litri di vino sfuso e rientrati a casa l'abbiamo imbottigliato e riposto in cantina, in attesa di poterlo gustare con il giusto abbinamento e rivivere il ricordo di questa uscita in camper.
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