NEL PERIGORD ALLA RICERCA DEI PIU' BEI VILLAGGI DI FRANCIA
(censiti dalla pubblicazione "Les Plus Beaux Villages de France",
Guide officiel de l'Association Les Plus beaux Villages de France edito da Sélection du Reader's Digest)
PASQUA 2014 (18-27 APRILE)
Ecco la vacanza di Mauro G, amico di Vacanzelandi@, che, con la famiglia, ci propone il suo viaggio alla ricerca dei più bei villaggi in Francia.
- prima parte -
18 aprile venerdì
Partenza da Lucca alle 10 con tutta tranquillità. Il tempo è buono e soleggiato, la temperatura è piacevole. Il percorso di avvicinamento si svolge tutto su autostrada. Sosta pranzo in un' area di servizio presso Imperia. Da dimenticare!
..........Tutto l'intorno è sporco di cartacce e nell'aria un acuto odore di urina umana da rivoltare lo stomaco. Pranziamo rapidamente chiudendo tutti i finestrini lasciando aperti i soli bocchettoni a soffitto per avere un po’ di ventilazione. Partenza rapida per non vomitare quello che abbiamo appena mangiato. Entriamo in Autoroute francese e cominciano le code ai primi caselli per il pagamento del pedaggio. Raccolta di spiccioli dalle tasche o meglio ancora con carta di credito. Uscita a Fréjus (92km) dopo quattro barriere autostradali con code. Arriviamo sulla costa a Saint Raphael (F) e percorriamo il litorale della Costa Azzurra non ancora immerso nel traffico estivo. La temperatura nel frattempo si è abbassata di parecchi gradi, ma il sole splende ancora. Prendiamo la strada per St Tropez (F) e due km prima di arrivare in centro deviamo a dx per raggiungere l'AA di Pampelonne, già testata varie volte negli ultimi tempi. Ci sono molti posti liberi. Sono le 17,30, il sole è ancora alto, ma il vento teso e gelido ci obbliga a rientrare nel tepore del camper dopo poco. Cena a bordo, poi breve giretto sulla spiaggia, coperti come alla fine di febbraio, poi uno sguardo ai camper vicini (nessuno italiano, tanti tedeschi), un po’ di TV per le ultime notizie ed un filmetto, quindi a nanna con la stufa accesa al minimo.
P a Pampelonne vicino a St Tropez, in AA (43 14 20,7n - 6 39 41,5e). Tempo bello, ma vento teso e freddo. Km 485
19 aprile sabato
Sveglia con tutta calma e ricca colazione. Sole, ma fuori è ancora freddo nonostante siano ormai le 10,30. Con calma facciamo l'ennesimo giro sulla spiaggia deserta, un poco di spesa allo spaccio del campeggio a due passi da noi, poi è subito l'ora di pranzo che consumiamo dentro perché anche a quest'ora fa freddo. Pennichella al tepore del sole dietro i vetri dei finestrini. Nel pomeriggio telefonano due amici per comunicarci che anche loro sono in Francia e propongono di unirci assieme per andare a vedere Rocamadour. Detto fatto, ma essendo assai lontana rischieremo di arrivare a sera tardi per cui noi facciamo una sosta intermedia a La Couvertoirade (F). Abbiamo le coordinate del punto sosta. Passiamo Nîmes, poi diamo al navigatore le indicazioni di seguire la D999 che attraversa un bellissimo paesaggio di natura carsica, molto selvaggio e poco
La Couvertoirade |
antropizzato. Altezza media di questo altopiano (Causse de Larzac) è tra i sette e ottocento metri, con un'arietta per niente primaverile, ma sole pieno. Passiamo a pochi km dalla deviazione per il Cirque de Navacelles (43 53 14,5n -3 30 31,7e), ma è tardi e ci siamo stati poco tempo fa. Arriviamo a La Coivertoirade ( censito dalla rivista "le Plus Beaux Villages de France") per l'ora di
La Couvertoirade |
cena e ci sistemiamo subito nel parcheggio a pagamento, riservato ai camper (ma privo dei servizi). Qualche problema nel trovare un piano orizzontale, ma con l'aiuto dei cunei la risolviamo velocemente. Cena e poi una capatina nel borgo deserto, sapientemente illuminato da lampade gialle che esaltano gli angoli chiari più belli da quelli in ombra di minore importanza . Rientriamo ai camper un poco infreddoliti. Fuori fa un freddo cane, siamo a 5°. Un po’ di tempo a osservare il cielo nero, senza luna, al chiarore delle stelle, tante luci tremolanti nell'infinito. Buio assoluto senza lampioni o altro genere di luce artificiale. Accendiamo la stufa al minimo. Siamo in compagnia di pochi camper.
P a La Coivertoirade, punto sosta senza servizi (43 54 42,4n-3 18 51,7e). km 365
20 aprile domenica
Sainte Eulalie de Cernon |
Giorno di Pasqua. Pioviggina. Alle 10 andiamo a visitare il villaggio de La Couvertoirade con tutta calma. I negozietti cominciano adesso ad aprire i bandoni. Una pioggerella leggera leggera ci accompagna da questa notte. La temperatura, abbastanza bassa, ci obbliga ad indossare giacche pesanti di pile. Armati di ombrelli percorriamo le strade lastricate del villaggio, lucide di pioggia. Di origine medievale, circondato da mura in pietra con cammino di ronda è appartenuto prima ai Cavalieri Templari e successivamente, dopo che questo ordine fu sciolto, ai Cavalieri di Malta che le potenziarono con bastioni cilindrici intorno al 1450. Il villaggio fu coinvolto marginalmente dalle vicende storiche relative alla Guerra dei Cent'anni. La chiesa, alta su una rupe, all'interno del borgo, anch'essa fortificata, si presenta ad un'unica navata, molto semplice, corredata dal piccolo cimitero dove si possono ammirare le magnifiche stele discoidali in pietra, di origine celtica. Nel frattempo, sono le 10 passate, cominciano ad aprire i piccoli negozi di souvenir, di abbigliamento e di cuoierie artigianali di pregevole fattura (un po’ cari a dire la verità). La pioggia nel frattempo ha smesso di tartassarci e questo rende ancora più piacevole il percorso tra i vicoli medievali. Rientriamo ai camper giusto il tempo per pranzare e poi, dopo una breve pausa digestiva, dirigiamo verso nord. Strada normale, arriviamo dopo pochi km a Sainte Eulalie de Cernon (F). Bel parcheggio con scarico camper sotto le mura del borgo (43 58 59,8n - 3 8 13,2e). Posto in alto sulla campagna circostante, circondato da mura in pietra, di origine medievale, con bei bastioni cilindrici a difesa delle cortine. L'interno del piccolissimo borgo (261 abitanti) presenta un impianto urbanistico senza una logica precisa, se non quella di circondare la piazzetta principale, con bella fontana a vasca ombreggiata da platani secolari sulla quale si affaccia anche l'unica chiesa del paese. Il fatto curioso è che essa è priva di facciata e l'ingresso avviene dall'abside attraverso un bellissimo portale scolpito nel marmo chiaro dell'Aveyron. Riprendiamo strada per fermarci poco dopo a Le Cavalerie (F) (44 0 32n - 3 9 10,8e), villaggio piccolissimo anch'esso circondato da mura con bastioni e stradine strettissime, con antiche case medievali in pietra. Lo sviluppo urbano lo ha circondato facendone un interessante scrigno storico nel quale è piacevole passare mezz'ora. A proseguire sulla D809 si attraversa un paesaggio calcareo privo di vegetazione alta e ricco di emergenze naturali come i pinnacoli calcarei che spuntano dal terreno come dita pronte a graffiare il cielo. Per alcuni km il Plateau de Larzac ci accompagna fino ai primi contrafforti collinosi, in cui la strada sale fino a regalarci le immagini delle gole della Dourbie e del Tarn, giù in basso, prima di arrivare a Millau. Dominato dal suo ponte moderno, il Viaduc de Millau, che appoggiato sui piloni più alti d'Europa, attraversa la piana su cui sorge la cittadina. Proseguiamo fino a Rodez (F). Il Camping Municipale (44 21 14,3n - 2 35 5,6e), vicino al centro è ferme !. L'alternativa, poco pratica, è usufruire dell'AA (44 21 26,3n - 2 35 37,7e) in basso rispetto all'abitato e abbastanza lontana da esso. Non ci sono servizi urbani per raggiungerlo. La bici al seguito non può essere usata per la erta salita. Per di più piove!. Rinunciamo alla visita. Se domani mattina passa un bus dall'AA dove siamo, bene, altrimenti la strada è troppo lunga da farla a piedi. Ci sono sette posti e quattro camper già sistemati. Ci sistemiamo anche noi mentre fuori continua la pioggerella autunnale, il cielo è tutto chiuso. Cena, un po’ di Tv e poi a nanna.
P a Rodez in AA (44 21 26,3n - 2 35 37,7e). L'area è a est della cittadina, in basso rispetto ad essa, in un ambiente ameno, inserito in un parco verde urbano, ma lontano dal centro. Nei giorni festivi (!) non ci sono servizi di navetta per raggiungerlo. Tempo piovigginoso e freddo. Km 115
21 aprile lunedì
Partiamo da Rodez senza aver visitato la cittadina. Prendiamo la D994 per andare a vedere il villaggio di Belcastel (F) (censito dalla rivista) (44 23 11,8n 2 19 58,8e). Arroccato sulle pendici
Belcastel la rocca |
Belcastel la rocca |
il piccolo campeggio in riva al fiume |
scoscese della valle dell'Aveyron, dominato da un imponente maniero (in parte museo ed in parte resort di alto livello) con donjon di forma squadrata e torri di difesa cilindriche, il villaggio è percorso da strette vie lastricate, strettissime, adeguate alla orografia del luogo. Case in pietra locale che si affacciano sull'unica via percorribile con un mezzo e che fa anche da passeggiata lungofiume. Un antico ponte a schiena d'asino lo attraversa per arrivare alla chiesa del paese e ad un piccolo campeggio al bordo della riva, che si raggiunge non dal paese, ma da una deviazione arrivando da ovest, in quanto il ponticello sopradescritto non consente il passaggio di grossi mezzi. Il piccolo spiazzo davanti alla chiesa è il punto migliore per uno sguardo generale al villaggio e al castello. Dalla sommità di questo invece, lo sguardo si amplia sui tetti delle case e sul serpeggiare del fiume in basso. Il parcheggio, l'unico (44 23 11,8n - 2 19 58,8), si riempie rapidamente nei giorni prefestivi e festivi per cui conviene arrivare abbastanza presto per trovare posto. Giornata di sole pieno che rallegra tutto alla vista. Ripartiamo dopo una ricca colazione a base di croissant e caffè in direzione ovest per arrivare a Cardaillac (F) (censito). Minuscolo villaggio anticamente protetto da remparts e da torri del XII sec di cui solo tre sono rimaste in piedi dopo la distruzione dovuta alla guerra dei cent'anni e a quella di religione. La comunità Cardaillacois, di religione protestante, era la più grande del Quercy e durante la crisi cattolica partecipò attivamente alla distruzione della chiesa parrocchiale di St Julien. Dopo l'editto di Nantes la cittadina fu restituita alla comunità cattolica e nel 1600 le opere difensive del villaggio vennero abbattute, escluso la Tour Ronde, la Tour de l'Horologe e la Tour de Sagnes che vediamo tutt'oggi. Il parcheggio, molto tranquillo è al bordo del villaggio (44 40 44,1n - 1 59 52,8e). Lasciamo Cardaillac con le sue tragedie storiche, per arrivare a Lacapelle Marival (F) (altro villaggio censito), poco distante da quello
Cardaillac |
Lacapelle Marival piazza e parcheggio |
precedente. La parte emergente è il grosso castello che cattura lo sguardo appena si arriva dopo aver parcheggiato il mezzo nella grande piazza (44 43 41,3n - 1 55 47,5e). Di origine Alto Medievale (1200 circa), si erge fuori dal circuito delle mura che proteggevano la cittadina. Coronato da torrette cilindriche con tetto a cono e numerosi abbaini, si abbraccia in un unico sguardo dal prato sul lato sud. Si entra all'interno del borgo dalla porta ad arco protetta da un donjon cilindrico. Percorrendo le sue strade si arriva ad una bella Halle (mercato coperto) del 1400 con copertura a travature in legno su pilastri in pietra. L'unica nota dolente è che nei giorni festivi questi piccoli paesi sono deserti e tutte le botteghe sono chiuse, per cui non si vive la vita reale della comunità, ma si patisce la condizione di turisti estranei, solitari e distratti. Ci spostiamo di pochi km verso ovest e la curiosità di un cartello turistico ci spinge a vedere la chiesa fortificata di Rudelle (F). Sistemato il camper nel comodo parcheggio del parco pubblico andiamo a curiosare. Bell'edificio duecentesco, imponente nella sua struttura compatta. Al piano terreno c'è la chiesa, al piano superiore le feritoie e le bocche da fuoco denotano la sua funzione difensiva. Ritornando sulla principale D840, percorriamo un altopiano calcareo (Causse de Gramat) dove vediamo numerosi allevamenti di oche dalla quali si ottiene il famoso "paté de foie gras" (paté di fegato d'oca).
Rudelle la chiesa fortificata e il parco pubblico |
Oltrepassiamo Gramat (varrebbe la pena fermarsi un attimo a vedere la cittadina, ma è tardi) per arrivare alla meta di questa sera, Rocamadour (F). Con le coordinate del nostro GPS troviamo con qualche difficoltà il parcheggio riservato ai camper (senza servizi) a causa di sensi unici da poco
Rocamadour |
predisposti. Siamo nella parte alta del villaggio, all'altezza del castello. Comunque ci sono già numerosi camper parcheggiati ma troviamo posto anche noi. Cena con il tavolo sotto gli alberi, come fanno anche tanti francesi, e dopo, con il buio della notte, una passeggiata al Belvedere dell'Hospitalet, sulla strada alta per vedere la cittadina dall'alto, illuminate la rocca e la chiesa della Vergine Nera, le stradine lungo la parete rocciosa e i tetti delle case. Comincia a piovigginare quindi rientro al camper e a nanna.
P a Rocamadour nel parcheggio alto del castello in area camper senza servizi(44 48 0,03n - 1 36 55,9e). Gratuito. Vicinino alle scale che scendono in paese e altrettanto vicino alla funicolare che scende per prendere l'ascensore per la basilica di Saint Sauveur (o della Madonna Nera). Km 160