NEL PERIGORD ALLA RICERCA DEI PIU' BEI VILLAGGI DI FRANCIA
- seconda parte -
22 aprile martedì
Prendiamo l'ascensore per scendere a visitare Rocamadour (F). Tutto il villaggio è arroccato sulla falesia che domina il fiume Alzou. In alto il castello domina il borgo, a metà costa l'imponente monastero dove di trova l'immagine della Madonna Nera e più in basso il villaggio fatto di case tipiche con le
Chateau La Treyne |
stradine invase da pedoni e da numerosissime botteghine di souvenir. La nota triste che anche le auto percorrono queste strette vie facendo slalom tra i turisti. Peccato che questo fatto sminuisce fatalmente il clima di devozione ambientale. Famosa meta di pellegrinaggio fino dall'antichità si ritiene che Saint Amadour si identifichi con la figura di Zacheo, marito di Santa Veronica che fuggiti dalla Terra Santa si sarebbero rifugiati in questo ambiente, divenuto poi, secondo le leggende, miracoloso. Una lapide dichiara che anche Enrico III d'Inghilterra abbia fatto visita a questo monastero e sia ripartito guarito da alcuni mali che lo affliggevano. Risaliamo ai camper e pranziamo, poi ripartiamo prendendo la D127, per raggiungere lo Chateau la Treyne (44 50 57,2n - 1 31 33,9e), con magnifico giardino e una posizione invidiabile sulla Dordogna. Adesso è un hotel di gran classe, ma il giardino e tutto l'esterno è visitabile gratuitamente. Attraversiamo il fiume sul ponte in ferro ottocentesco, con qualche timore perché è largo poco più del camper e molto rumoroso al passaggio per effetto della cassa armonica prodotta dalle ruote sulla lamiera di base. Proseguiamo sulla strada che costeggia il grande fiume che con la Garonne formano il grande estuario della Gironda a Bordeaux, sull'Atlantico. Il tempo è buono ed il sole scalda la campagna. Arriviamo a Sarlat la Caneda (F) (censita) andando a parcheggiare nell'AA dedicata ai camper (44 53 43,8n-1 12 45,7e), poco fuori dal centro storico. Ci rilassiamo un po’ prendendo il sole in viso. Andremo a vedere la città domani mattina.
P a Sarlat-la-Caneda in AA (44 53 43,8n-1 12 45,7e). un po’ rumorosa perché fiancheggia la strada di scorrimento. Provvista di colonnina attrezzata a gettone per il carico d'acqua. Ci sono molti camper. Serata tiepida. Km. 65
23 aprile mercoledì
Tiriamo giù le bici (finalmente) e andiamo in città. In centro si svolge il mercato dell'alimentation . Assaggi di salami, formaggi, paté e tante altre leccornie. Il centro è meraviglioso, ricco di bei
Sarlat la Caneda |
palazzi e belle case a graticcio, c'è gente ovunque e dunque la cittadina è viva, non solo di turisti, ma soprattutto di locali, che fanno spesa, che girano con ceste di ortaggi, pane e bottiglie di vino. Visitiamo la cattedrale di Saint Sacerdos non appena il rito funebre che vi si svolge finisce. Molto bella e imponente in stile gotico sulla Place du Peyrou invasa dai banchi degli ambulanti. Sul retro, passando dal Passages de Enfeus si arriva alla Lanterne des Morts (o Tour Sainte Bernard) di forma cilindrica e tetto a cono, di origine medievale , ma di uso incerto. Percorriamo le stradine ricche di fiori e il sole inonda tutto con la sua bella luce dorata e calda. Questa cittadina è una delle più belle del Perigord e di tutta la Francia. Risaliamo la strada per arrivare ai camper, pranziamo e dopo partiamo alla volta di Beynac et Cazenac (F), (censito) sulla Dordogna. Il parcheggio è a due km dal borgo fortificato posto in alto sulla campagna e sul fiume (44 50 41,3n-1 8 43,7e).
Beynac et Cazenac il castello |
Il parcheggio sotto le mura del paese è riservato alle auto. Lunga camminata a piedi per raggiungere la meta. Il sole è caldo e la sudata assicurata. Ma dall'alto, la vista del fiume e del paesaggio circostante ripaga la fatica. La parte emergente su tutto è naturalmente il castello, imponente e maestoso protegge il borgo con la sua figura. Sotto, i meandri del fiume che scorre lento, percorso dalle numerose imbarcazioni di turisti che guardano dal basso l'insieme architettonico. Storicamente è stato conquistato più volte dalle armate inglesi e da quelle francesi durante la guerra dei cent'anni, poi abbandonato durante la rivoluzione. Recentemente restaurato e aperto al pubblico dal suo attuale proprietario. Ripartiamo per arrivare a Castelnaud la Chapelle (F), anch'esso arroccato in alto su uno sperone roccioso che domina la Dordogna. C'è un parcheggio camper a pagamento, proprio in alto al paese (44 48 55,9n - 1 8 38,5e). Con poca fatica, a piedi, si raggiunge il piccolissimo centro storico alla base del castello.
Castelnaud |
Ripartiamo costeggiando la Dordogna sulla destra orografica fino ad arrivare in pochissimi km a La Roque Cageac (F) (censito). Sistemazione rapida nella bella AA sul fiume (44 49 29,4n-1 11 3,4e). E' l'ora giusta per la cena, il sole è all'orizzonte e ci sono dei tavoli di legno con panche, giusto per apparecchiare la tavola. Il fiume scorre a pochi metri e i camper sono a portata di mano. Bella serata. Dopo cena l'immancabile passeggiata lungofiume, illuminato discretamente e in lontananza si vede Castelnaud con il suo castello in alto.
Questa sera a letto tardi.
P a La Roque Cageac in AA (44 49 29,4n-1 11 3,4e) sulla Dordogna, vicinissimo al paese. Camper Service colonnina a gettone per l'acqua. Km. 31
24 aprile giovedì
Con tutta calma alle 10 visitiamo il paesino. Tutti gli esercenti non aprono prima di quest'ora. Le case sono arroccate sulla falesia a picco sul fiume. In alto si notano caverne e ripari di epoca troglodita. La storia di questo borgo è importante fin dal medio evo, in quanto crocevia di fiorenti commerci di prodotti della terra che con il fiume navigabile fino al mare e quindi fino a Bordeaux, arrivavano sulla costa con le tipiche imbarcazioni a vela chiamate gabares . Al ritorno queste
chiatte riportavano indietro merci nuove acquistate sull'Atlantico. A mezza costa si percorre una stradina che porta fino alle fortificazioni preistoriche, essa è fiancheggiata da notevoli piante tropicali e mediterranee che con l'esposizione a pieno sud hanno trovato il loro habitat naturale di sviluppo. Ci lasciamo attrarre dall'idea di percorrere il fiume su una di queste gabares a vela per turisti. Il porticciolo è proprio sotto i camper e quindi via …. Durante il percorso una audioguida spiega ampiamente la storia di questi traffici e lo sviluppo della cittadina fino ad oggi. Interessante anche la storia geologica del sito che si manifesta al passaggio lungo le rive attraverso l'esposizione degli strati rocciosi che la corrente dell'acqua ha reso palesi alla vista. In certi periodi dell'anno, quando la corrente del fiume era particolarmente violenta, per fare il percorso dalla costa in senso contrario le gabares venivano caricate sui carri, insieme alle merci, per ritornare a La Roque. Partiamo per Domme (F) pochi km più a sud (censito).
Sosta in AA fuori dal paese (44 48 1,5n-1 13 18,4e) gratuita. Mettiamo fuori il tavolo e pranziamo con il sole in faccia, poi dopo breve sosta
Domme la porta |
la Maison du Batteur de monnaie |
belvedere de la Barre |
digestiva ci avviamo a piedi e dopo qualche centinaia di metri siamo di fronte alle mura del borgo. Vi si accede dalla Porte De Tours, protetta da due grossi torrioni cilindrici in pietra bugnata. Ci troviamo presto nella Place de la Rode dove fa bella mostra di se la Maison du Batteur de Monnaie (batteva moneta), poi percorriamo la Grand Rue fino a Place de la Halle, dove si trova l'ingresso alle grotte che si sviluppano per 450 metri in meandri sotterranei. Il borgo si erge alto su un promontorio a dominare la Dordogna, circondato ancora da alte mura in pietra, erette da Filippo l'Ardito intorno alla metà del '200. Arriviamo fino al Belvedere de la Barre per ammirare i meandri del fiume sotto di noi, poi rientriamo ai camper dopo aver acquistato due bottiglie del famoso Rosé di Domme, vino fruttato dal gusto delicato. Partiamo per Gourdon (F). Siamo agli sgoccioli delle nostre ferie. Parcheggiamo nella AA (44 44 2,7n - 1 23 7,1e) e ci avviamo verso il centro storico distante 10 minuti a piedi. Bella chiesa gotica intitolata a St Pierre. Case medievali a graticcio e case rinascimentali. Il tempo ha ricominciato a fare capricci, vento fresco e pioggerella a tratti. Ripartiamo alla volta di Cajarc (F) sul fiume Lot, dove sappiamo essere una AA alla vecchia stazione ferroviaria dismessa. Piove. Arriviamo e piove ancora. Così per tutta la notte. Riaccendiamo un po’ di stufa perché è anche freddo. Cena e a letto.
P a Cajarc in AA (44 29 4,1n-1 50 44,1e), sul fiume Lot, notte tranquilla ma piovosa e fresca. Km.120
25 aprile venerdì
Questa mattina il cielo è velato ma non piove. Visitiamo il piccolo villaggio di Cajarc sul fiume Aveyron, con case disposte a cerchi concentrici che denotano una origine medievale, al centro la piazza e la chiesa di Saint Etienne dal possente campanile del XIII secolo. Ripartiamo dopo poco. Direzione est fino a Villefranche de Rouerge (F). Parcheggio in una grande piazza a margine della cittadina (44 21 14,8n-2 1 50e) vicino alla Gendarmerie. A piedi, brevemente arriviamo in centro.
Villefranche de Rouerge |
Bellissima la Place Notre Dame. La chiesa, gotica, con grande avancorpo fortificato che da accesso all'interno. La piazza antistante, di forma quasi quadrata, è circondata di edifici gotici e rinascimentale con arcate a portici per la salute dei cittadini in caso di pioggia. Al centro dell'area c'è una originalissima fontana moderna a getti d'acqua nascosti a raso della lastricatura. Le colonne d'acqua si alzano e si abbassano secondo una logica musicale che le rende dinamiche ed interessanti. La cittadina sorge sul fiume Aveyron. Ripartiamo verso sud per raggiungere a pochi km di distanza Sauveterre de Rouergue (F) (censito). Parcheggiamo adiacenti al centro storico sotto
Sauveterre |
gli alberi (44 13 14,3n-2 19 1,8e) ed entriamo nella bella Places des Arcades. Di forma rettangolare, circondata da bei palazzi che con 47 arcate prospettano la piazza stessa, sotto le quali è bello passeggiare. Di origine medievale conserva ancora sei porte d'accesso con altrettante torri, le case in parte a graticcio ed alcune rinascimentali, a definire il tutto, la bella chiesa gotica del XIII secolo. Ripartiamo prima di pranzo, direzione est, vogliamo arrivare a La Couvertoirade (F), alla stessa area di sosta dell'inizio di questo viaggio, per fare meno km nella giornata di domani.
P a La Couvertoirade (ps 43 54 42,4n-3 18 51,7e) parcheggio camper, ma senza servizi. Km.190
26 sab
Inizia il percorso di rientro verso casa. Partiamo alle 10, fuori ci sono 4° ma è sereno. Siamo sull'altopiano dell'Arzac a quota 800 circa. Ce la prendiamo comoda perché stasera dormiremo di nuovo a Pampelonne, vicino a Saint Tropez, quindi i km da fare non sono tanti. Facciamo tutta strada normale. Molti tratti sono di superstrada veloce per cui arriviamo assai presto nel pomeriggio all'area attrezzata in riva al mare.
P a Pampelonne in AA (43 14 20,7n-6 39 41,5e). Temperatura sui 20°, tempo bello tutto il giorno. Km.357
27 dom
Partiamo alle 10, il sole riscalda subito. Per raggiungere l'Italia e la nostra casa a Lucca facciamo tutta autostrada. Subito dopo Sanremo ci troviamo impelagati nel traffico di rientro. Perdiamo un'ora e mezzo in una coda di 32 km fino a Savona, poi diventa scorrevole e quindi alle 18 siamo a casa. Km. 485