3 - BUON CIBO
Nella provincia le IGP, le DOP e prodotti tipici contraddistinti dal marchio "Tradizione e Sapori di Modena" sono innumerevoli, leggevo un annetto fa che è la seconda provincia italiana per valore economico dell'industria agroalimentare... Quindi tradotto in parole povere “si mangia e si beve bene, punto e a capo!”.
Rimane un unico problema: SCEGLIERE che cosa mettere sotto i denti e così davanti ad un menù ricco di prelibatezze, ci godiamo un lauto pranzo gustando sapori tipici territoriali come l'aceto balsamico, il Parmigiano Reggiano, lo gnocco fritto* (o il gnocco fritto)
*l'enciclopedia Treccani indica come corretto lo gnocco fritto, ma nella vita quotidiana si dice il gnocco fritto e come recita il linguista italiano Tullio De Mauro: “Talvolta un solecismo, una forma linguistica che la grammatica definisce scorretta, può essere giustificato se il suo uso risulta continuo e radicato in una determinata area geografica”
e le crescentine modenesi (conosciute da molti come tigelle), prosciutto di Modena, amaretti tipici eccetera eccetera eccetera... Il tutto annaffiato da un buon vino rosso e qui la scelta è molto combattuta tra il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro, di colore rosso rubino intenso con riflessi violacei e spuma evanescente e il Lambrusco di Sorbara, di colore rosso rubino chiaro con spuma leggermente rosea ed è il più chiaro delle quattro varietà di Lambrusco DOP della provincia di Modena... Indecisi sulla scelta del vino di collina e quello di pianura, optiamo in questa occasione per il primo che ben si associa alle pietanze e alle portate scelte.
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