Itinerari e Mete
Benvenuti al Sud: il GOLFO DI SALERNO
di Marzia Mazzoni
Il nostro itinerario parte da Chateau l'Abbè, quel Castellabate tanto menzionato da Bisio (Alberto Colombo, il direttore postale brianzolo trasferito per l'appunto in tale località) nel film “BENVENUTI AL SUD” un cult movie che non ci stanchiamo mai di guardare e riguardare, esilarante, divertente e spassoso. Ma Castellabate non è la base del nostro viaggio, è stata bensì la motivazione per cui siamo andati a vedere sull'atlante geografico dove si trova (ebbene sì, lo ammettiamo, utilizziamo Google Maps, ma spesso per organizzare i nostri viaggi ci piace ancora guardarli sul cartaceo!) e farci piacevolmente scoprire che è nel GOLFO DI SALERNO, un'ampia insenatura, che racchiude zone rinomate come la costiera amalfitana, Paestum, un litorale da vivere e scoprire. Allora perché non costruirci una vacanza e andare alla scoperta di questa zona a noi completamente sconosciuta!?
Non è il Cilento, non è la costiera sorrentina... questo itinerario è alla scoperta del GOLFO di SALERNO, con le sue bellezze.
#PRONTIPARTENZAVIA e #BENVENUTIALSUD
Per noi che viviamo nella “palude padana” è un viaggione, quasi 700 km... sembrano tanti e poi ci accorgiamo che corrono lisci lisci perché è tutta autostrada e ci ritroviamo in 7 ore alla meta. Abbiamo deciso di fare base presso l'area attrezzata Camperstop Lagomare in località Lago di Battipaglia (SA), un'area camper di recente apertura, videosorvegliata e ben gestita. La scelta è motivata dal fatto che si trova proprio al centro del Golfo di Salerno così per poterlo visitare ci è facilmente agevole raggiungere il punto più a sud, ovvero Castellabate e il punto più a nord, la costiera amalfitana. Adiacente, si trovano un paio di supermercati, una farmacia e una pasticceria/pizzeria che abbiamo piacevolmente apprezzato! Come ci siamo spostati? A volte con il camper cercando parcheggi idonei alla sosta (anche se è la fine di agosto, ci sono ancora tanti turisti) oppure con i mezzi pubblici, abbastanza comodi... ecco appunto partiamo a raccontarvi di questi.
I MEZZI PUBBLICI e i LOCALI PUBBLICI
Adiacente all'area attrezzata c'è la fermata del pullman, due linee: Autolinee Giuliano Bus (nei giorni feriali) e CSTP, tutti i giorni, la prima i biglietti si fanno a bordo direttamente dall'autista, la seconda invece si possono acquistare direttamente alla reception dell'area camper.
Per visitare la costiera amalfitana via terra vi consigliamo di non avventurarvi con il camper, ma di utilizzare il pullman della Sita Sud Trasporti. La SS 163 Amalfitana è una delle strade più belle e famose al mondo, gli stranieri considerano gli autisti del pullman i “maghi del volante” perché riescono a percorrere questo tratto di costa divincolandosi tra strettoie, retromarce, affollamento... lo capirete soltanto percorrendola quanto è spettacolare, ma altrettanto OFF limits per i veicoli ricreazionali, soprattutto in alta stagione! Vogliate considerare che anche i parcheggi in costiera sono costosissimi, quindi a maggior ragione è opportuno lasciare il camper a Salerno, salire sul pullman e godersi il paesaggio mozzafiato che si presenta agli occhi.
Oltre a quello sopra suggerito, vi consigliamo l'uso dei mezzi pubblici perché si entra a contatto con le persone e la tipicità del luogo. Gli autisti sono molto gentili e spesso si rendono disponibili a dare consigli turistici.
Cosa che ci ha piacevolmente colpito è il costo della vita: molto più basso rispetto a quello a cui noi siamo abituati al Nord. Qualche esempio? Una pizza margherita qui costa € 3,00 contro i €4/4,50 al nord, il caffè € 0,80 da noi si va dall'euro in su eccetera eccetera eccetera. Intrattenetevi a parlare con i gestori dei locali, i salernitani sono persone simpatiche, gentili e disponibili... se parlano in dialetto stretto tra di loro difficilmente riuscirete ad entrare nella conversazione, ma quando si rivolgono ai forestieri utilizzano la loro parlata tipica ovvero “tolgono l'ultima lettera alla parola” esempio “forchetta è forchett...” così come raccontavano nel film, scoprirete tanti aneddoti e sarà un piacevole full immersion nel territorio.
SAPERI E SAPORI A TAVOLA
"Quando un forestiero viene al Sud piange TRE volte: quando arriva, quando parte e quando sale sulla bilancia!”. Nel film “Benvenuti al Sud”, Mattia diceva DUE volte, noi abbiamo aggiunto la terza e potete immaginare il perché!!
L'offerta gastronomica è ricca, appetitosa e generosa, piatti tradizionali che coniugano i frutti della terra, graziati da un microclima eccezionale in costiera amalfitana, ma anche una vegetazione rigogliosa per la presenza di acqua, si va da un paesaggio tipico mediterraneo con ulivi, fichi bianchi e fichi d'India, limonaie, a quello montano con castagni che crescono lungo le pendici delle cime. Vigneti che si appoggiano su terrazze a picco sul mare, difficili da raggiungere e che creano pittoreschi scorci tra cielo e mare. Il vino tipico è una DOC conosciuta come Costa d'Amalfi, nelle varianti bianco, rosso e rosato.
Anche il mare offre alcune tipicità conosciute in tutto il mondo, come la colatura di alici di Cetara, una salsa dai colori ambrati, prodotta nel piccolo borgo marinaro, che si ottiene dalla lavorazione sotto sale di questo pesce azzurro. Ma le alici qui si mangiano anche fritte, marinate, con il peperoncino, sottolio... insomma alici, alici e ancora alici.
Il cibo di strada sia in costiera che in tutto il golfo di Salerno è il famoso “O Cuoppo”, lo street food ereditato dalla vicina Napoli, è il cartoccio (il cono di carta paglia) che contiene i fritti (qualche esempio? Cuoppo di alici, cuoppo con mozzarelle fritte e pasta cresciuta con alghe, cuoppo con gamberi...).
La pizza è buona, più che buona qui e una cosa che noi nordici notiamo subito è lo spessore, ben diverso dalle nostre piatte e sottili, ma anche dal prezzo! Pochi gusti, ma soprattutto ben fatte ed economiche. L'impasto della pizza può diventare anche un panino, o meglio un panuozzo, ovvero due basi farcite di ogni ben di Dio!
Scialatielli e cavatelli cilentani, ma anche fusilli lunghi sono i formati di pasta tipici di questa zona, corposi e che ben trattengono il sugo.
Entrare in una pasticceria è un colpo basso per il picco glicemico già al primo sguardo, distese di dolci di ogni tipo, più o meno elaborati, più o meno farciti, più o meno fritti... qualche esempio? Le sfogliatelle, le graffe, i babà, la scazzetta del cardinale (dolce tipico salernitano formato da un pan di spagna farcito con crema pasticciera e fragoline di bosco, ricoperta con una gelatina alle fragole) e tanti altri. In questo nostro viaggio alla scoperta del Golfo di Salerno vi daremo indicazione delle pasticcerie che abbiamo testato e sono state una vera e propria esperienza memorabile ed indimenticabile!
I migliori limoni in costiera si trovano nella zona tra Maiori e Minori, da cui si ricava il famoso limoncello. Abbiamo acquistato anche la cicerenella, un liquore unico con ricetta segreta, che vi racconteremo strada facendo.
Ma la cosa più straordinaria di questa zona è la BUFALA, dal giugno 1996 con il riconoscimento di “mozzarella campana DOP” si è salvaguardato questo prodotto caseario di straordinario interesse gastronomico. Ma non vogliamo raccontarvi troppo, abbiamo visitato un caseificio ed un allevamento di bufale in questo nostro girovagare nel Golfo di Salerno e vi racconteremo più avanti questa bellissima esperienza.
Nel film “Benvenuti al Sud”, Bisio presenta all’Accademia del Gorgonzola, un’enorme formaggio bianco: la zizzona di Battipaglia, ovvero un'enorme mozzarella di ben 5 kg, tipica di questa zona. Forma e nome che ricordano una grande mammella con tanto di capezzolo! Come riconoscere la vera mozzarella campana DOP e la zizzona di Battipaglia originale? Facile debbono “caccia 'o llatt”, ovvero colare il latte, come diceva Bisio nel film!
UN SOUVENIR DAL GOLFO DI SALERNO
Dalle vacanze non si torna mai a mani vuote, non solo da regalare agli amici e parenti, ma per ricordare i giorni felici trascorsi. Sapete qual è secondo un'indagine il souvenir più gettonato di questa zona? La mozzarella di bufala DOP (e altri prodotti come la ricotta, le scamorze, le provole fresche) conservate a temperatura ambiente vengono trasportate nel tipico contenitore di polistirolo che preserva fino a casa la freschezza e la bontà dei prodotti. “Vietato metterle in frigo” si raccomandano le commesse e noi del nord restiamo basiti da questa raccomandazione, noi che siamo abituati a metterle subito in frigo perché altrimenti “vanno a male”!
Anche la bottiglia di limoncello è un must come souvenir della costiera amalfitana oppure la colatura di alici di Cetara; ma una delle cose più colorate ed allegre da regalare è la ceramica di Vietri sul mare, una tradizione antichissima, un artigianato fantasioso che dona a questo borgo una tipicità e comprare uno di questi oggetti è come portarsi “il sole della costiera a casa”!
UN GOLFO DA QUATTRO STAGIONI
Ogni periodo dell'anno, il golfo di Salerno si offre al visitare in una vesta diversa e sempre interessante. D'estate per la stagione dei bagni di sole e di mare, completato anche da un bellissimo parco acquatico – l'Acquafarm – per il divertimento di grandi e piccini, che dista un chilometro dall'area attrezzata camper. Nel periodo autunnale/invernale è di grande attrazione la manifestazione Luci d'Artista a Salerno, che illumina la città nel periodo prenatalizio e fino a fine gennaio, non da meno gli eventi natalizi nella spettacolare cornice della costiera e imperdibile la primavera, dove la vegetazione dà il meglio di sé per scoprire questo angolo di terra che profuma di fiori appena sbocciati ed angoli suggestivi da scoprire senza la calura estiva. Per gli amanti dello shopping, il Cilento Outlet Village ad Eboli è il punto di riferimento per chi è in cerca di capi firmati a buon prezzo.
E ora allacciate le cinture di sicurezza partiamo alla scoperta del GOLFO DI SALERNO, un crescendo di fascino ed emozioni attraverso i nostri occhi e la nostra esperienza.
Ecco le località che abbiamo visitato:
LAGO – BATTIPAGLIA (SA)
PAESTUM (SA)
PONTECAGNANO FAIANO (SA) - visita e degustazione caseificio
AGROPOLI (SA)
SALERNO
RISERVA NATURALE FOCE SELE-TANAGRO (SA)
COSTIERA AMALFITANA (SA)
CASTELLABATE (SA)
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LAGO – BATTIPAGLIA (SALERNO)
Il Golfo di Salerno, fatta eccezione del tratto della costiera amalfitana, è un litorale sabbioso dove in alcuni tratti presenta piccole dune.
Lago è la località dove noi abbiamo fatto base con il camper presso l'area attrezzata Camperstop Lagomare. Un paio di supermercati, una farmacia, una pizzeria/pasticceria che consigliamo spassionatamente e il mare a pochi passi. Un mare che degrada lentamente, ideale per famiglie anche con bambini piccoli, fondo sabbioso e lidi attrezzati che si alternano a spazi di spiaggia libera.
I lidi attrezzati offrono spesso una ristorazione di buona qualità a prezzi modici sia a mezzogiorno che a sera, ma anche eventi per l'intrattenimento diurno e serale.
Vi confesso che abbiamo passeggiato tante volte sul bagnasciuga ammirando la costiera al nord, curiosando a sud e cercando di scorgere Castellabate, quel paesino galeotto di questo viaggio; ma soprattutto attendendo anche bellissimi tramonti perché “qui nel Tirreno il sole cade giù a mare”!
Corre parallela alla litoranea una pista ciclabile che abbiamo utilizzato per raggiungere la riserva poco distante da qui.
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La prima tappa alla scoperta del golfo di Salerno è stata
PAESTUM
L'abbiamo raggiunta con il pullman delle Autolinee Giuliano Bus delle 9.15 che ferma a pochi metri dall'area attrezzata, una mezz'oretta di viaggio e ci siamo trovati davanti al sito archeologico – Patrimonio Mondiale UNESCO - WOW! È bellissimo, l'entusiasmo cresce e la smania di andare a “spasso nella storia” aumenta alla vista di questi bellissimi templi. In biglietteria acquistiamo i ticket cumulativi sia per visitare l'area esterna che il museo, oggi che è il terzo lunedì del mese, quest'ultimo chiude alle ore 13, quindi decidiamo di visitarlo per primo (1° e 3° lunedì del mese la chiusura è a quell'orario).
Davanti al Museo, nostro figlio Filippo esordisce dicendo “ah, ma qui è dove è custodita la tomba del tuffatore”... Lorenzo ed io ci guardiamo in faccia meravigliati, in effetti la guida cartacea riporta tale indicazione e pensiamo che nonostante storia dell'arte non sia una delle sue materie preferite, questa volta ci ha stupiti – 1:0 per Filippo!
Il museo è molto interessante, un'esposizione ricca e ben strutturata, che espone i reperti archeologici trovati nei pressi delle tombe dell'antica Poseidona (nome collegato al culto di Poseidone), l'antico nome di Paestum, che quest'ultimo gli fu attribuito quando passò al dominio romano. Una generosa raccolta di vasi, suppellettili e oggetti facenti parte del corredo funerario, poi tante lastre tombali, tra cui spicca la famosa “tomba del tuffatore”, un disegno dal tratto essenziale, puro e raffinato, risalente al 480 a.C. Circa.
La cinta muraria dell'antica città è lunga 5 km e conserva al suo interno il parco archeologico, ben conservato, dove spiccano i tre templi maestosi e solenni:
- il più antico, dedicato ad Hera, la Basilica, appartiene alla prima generazione dei grandi templi in pietra, iniziato intorno al 560 a.C. (un conto veloce e ci rendiamo conto che ha quasi 2600 anni ed è ancora in piedi, nonostante i vari smottamenti e terremoti vicini... che potenza queste opere!)
- il tempio di Atena, la dea dell'artigianato e della guerra, posto nel punto più alto della città
- il tempio di Nettuno, costruito nel 450 a.C. Circa, è il più grande, coreografico e spettacolare.
Si cammina tra resti di antiche abitazioni, veri e propri quartieri, case dotate di impluvi di marmo, un anfiteatro per gli spettacoli, secoli di storia che si sono succeduti dall'antica Poseidona colonia della Magna Grecia, dagl'Italici Paistom e Poistos, infine con il dominio dei romani in Paestum.
Ma Paestum, non è soltanto scavi, è anche spiaggia e mare, così con una passeggiata di un paio di chilometri abbiamo raggiunto la spiaggia (siamo stati lungimiranti ad aver indossato i costumi già dal mattino e aver inserito nello zainetto un telo spiaggia e le creme abbronzanti... cosa che si rivela ottimale per coniugare cultura/arte/mare e così faremo anche i giorni a seguire!).
Per il terzo anno consecutivo il litorale di Capaccio-Paestum è stato insignito con il riconoscimento di Bandiera Blu e in effetti gliene diamo adito che se lo merita, non solo per il bellissimo mare, ma per l'ordine e la pulizia che lo contraddistingue. Un pomeriggio fantastico tra bagni di sole e mare, con lo sguardo rivolto a sud dove si scorge Castellabate, in posizione dominante e che tanto ci incuriosisce!
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Le bufale – il caseificio – la visita guidata con degustazione
In pullman, chiacchierando con un autisti ed alcuni avventori, apprendiamo che le mozzarelle di bufale prodotte a Paestum, sono diverse da quelle di Pontecagnano e di Battipaglia, ognuno ha una sua tipicità.
Per la visita ad un caseificio e relativo allevamento ne scegliamo uno che ci ha particolarmente colpiti, sia per la storia famigliare che per l'edificio che lo ospita.
Di buon mattino, arriviamo con il camper nel parcheggio della Taverna Penta a PONTECAGNANO FAIANO, veniamo accolti da Flavia, italo-svedese, moglie di Filippo Morese, il titolare ed erede di una lunga storia famigliare e di una tradizione secolare nell'allevamento delle bufale.
Il caseificio e la yogurteria sono all'interno di un'antica dimora storica, una targa apposta sulla facciata indica che l'edificio, un'antica posta per la sosta dei cavalli sulla tratta Roma-Reggio Calabria, ha ricevuto il riconoscimento dell'ADSI (associazione dimore storiche italiane)... in effetti ha un fascino antico che non passa inosservato! All'interno del cortile gli anelli posti nel muro testimoniano l'antica sosta dei cavalli e attraverso documenti che ci vengono mostrati durante la visita, scopriamo che apparteneva al Principato Citra e venne citata anche da Giacomo Casanova
Ore 9.00 inizia la visita guidata, già prenotata il giorno precedente, siamo noi ed una coppia di olandesi. Indossata la cuffietta e i calzari, entriamo nel caseificio dove si lavora il latte fresco, un odore di buono avvertono le nostre narici. Flavia ci accompagna con le sue spiegazioni nella curiosa lavorazione delle mozzarelle, trecce e bocconcini. I processi e le lavorazioni, una magica trasformazione da liquidi a solidi, fatte di temperature, cagliate, filatura, mozzatura... mani esperti che artigianalmente lavorano il latte a crudo per ottenere l'inconfondibile mozzarella di bufala campana DOP (e non solo! Anche ricotte, scamorze e provole).
Flavia ci accompagna poi nella tenuta Auteta che dista circa un chilometro dal caseificio, il fondo fu acquistato nel 1694 da Geronimo Morese, avo dell'attuale proprietario, per l'appunto Filippo Morese, dove si trova sia l'allevamento che l'area coltivata per il mangime degli animali. Una mandria di 600 bufale se ne sta bel bella al sole, alcune immerse in pozze d'acqua, in cerca di di un po' di fresco, perché il manto nero accumula calore! Incuriositi dalla storia di questi animali, Flavia ci racconta un po' la tipicità delle bufale, della loro provenienza, storia e anche aneddoti su questo allevamento dove ogni capo ha un nome che gli viene assegnato all'atto della nascita, così per ispirazione di uno dei componenti della famiglia Morese (buffi e disparati nomignoli che fanno sorridere guardando questi mastodontici animali dal peso di circa 700-800 kg!)) ecco allora “Fulmine” perché nata in una notte caratterizzata dal maltempo, poi si trova “Elena” e tanti altri nomi.
Notiamo in Flavia e nel marito Filippo, conosciuto pure lui durante la visita, tanto passione per il lavoro svolto, ma soprattutto anche l'amore per gli animali e la caparbietà, mista a tanta volontà di portare avanti un'attività secolare.
Dopo la visita all'allevamento rientriamo al caseificio per la conclusione della visita, ovvero la degustazione: un piatto dove troviamo i prodotti finali di queste lavorazioni artigianali, la mozzarella e i bocconcini, la ricotta, la provola affumicata. Un tripudio di sapori unici.. Completiamo l'esperienza qui alla Taverna Penta con l'assaggio del gelato al latte di bufale nella yogurteria/gelateria.
Davvero un'esperienza a tutto tondo di questa tipicità locale, conosciuta ed invidiata in tutto il mondo e diciamocelo francamente: le bufale ci sono in altre parte del mondo, ma la mozzarella di bufala DOC esiste solo QUI...
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AGROPOLI
Sul pullman delle 9.15 delle Autolinee Giuliano Bus che in circa 45 minuti ci porta ad Agropoli, scopriamo che l'autista vive proprio in questo paese e così un po' per campanilismo e un po' per altruismo, si prodiga a darci indicazioni e consigli per la visita.
Scesi dal pullman ci siamo incamminati e siamo andati alla scoperta di questo antico borgo marinaro, dove la parte moderna è centro turistico, vivace ed animato, con bei negozi e una zona pedonale per la passeggiata. Un'ampia scalinata che parte dalla piazza centrale, dove spiccano targhe in ceramiche sui si leggono poesie dedicate al mare, al Cilento e ad Agropoli, ci accompagna verso la parte alta di Agropoli, il borgo antico. Scorci verso il porto e il mare allietano questo “scalone” ricordato anche da Ungaretti come “un’unica strada che le case fanno stretta, che bruscamente diventa quasi verticale”.
La porta d'accesso all'antico borgo circondato da mura, ci trasporta in un'altra dimensione, è un salto nel tempo camminando nelle viuzze lastricate a volte a gradinate e sotto portici che corrono sotto alle abitazioni, un castello e ad alcuni edifici religiosi. La prima chiesa che si incontra è dedicata alla Madonna di Costantinopoli, un edificio seicentesco con una cappella risalente al secolo precedente. La chiesa madre di Agropoli è quella di San Pietro e Paolo, di origini antica.
La visita all'antico borgo di Agropoli culmina con il castello aragonese, posto sul punto più alto del promontorio, presenta una pianta triangolare e con tre torri circolari, dalla cui sommità si gode un fantastico panorama verso il mare e il golfo di Salerno. La piazza all'interno del castello ora è adibita ed utilizzata per spettacoli ed eventi.
Nel saliscendi di queste viuzze, scorgiamo anche la cappella dell'Annunciazione conglobata a Palazzo Mainenti, che purtroppo troviamo chiusa, ma la cosa più suggestiva che l'occhio osserva è la vista a mare che ogni tanto appare tra i muri delle case antiche del borgo.
Scendiamo poi verso il porto per poi raggiungere la parte turistica di Agropoli alla ricerca di un localino per un boccone. La pizza nel cestino (di vimini) è una tipicità di Agropoli, ma scopriamo che si mangia alla sera, così come i cuoppi ed altre tipicità... Comprendiamo che la movida notturna è sicuramente un punto di forza di Agropoli quando si anima di turisti e i locali rimangono fino a tarda notte.
Ci accontentiamo quindi di un panuozzo (panino di pasta di pizza) a pranzo e poi visto che la formula “costume sotto e telo mare nello zaino” già provata a Paestum è stato un successo, anche oggi replichiamo l'esperienza: dopo la cultura, mare e spiaggia (Agropoli è stata insignita nel 2017 con il riconoscimento di Bandiera Blu!!).
L'autista della mattina ci aveva consigliato due spiagge: San Francesco, che si raggiunge proseguendo su via Convento e la spiaggia di Trentova, una baia caratterizzata dallo scoglio omonimo che secondo la leggenda qui furono trovate nella grotta sotto alla roccia 30 uova di gabbiano o tartaruga marina, da qui il nome attribuitogli. Optiamo per quest'ultima spiaggia, ma non nella parte attrezzata troppo affollata e caotica, bensì nella parte destra, più isolata e vivibile. Ci godiamo un fantastico pomeriggio di sole e mare, snorkeling alla scoperta del fondale pieno di stelle marine, ricci e pesci come guglie, saraghi...
Suggerimenti:
qui è consigliato l'uso di scarpette di plastica perché l'accesso al mare è caratterizzato da sassi e da piccoli scogli.
Ore 18.15 con l'ultimo bus rientriamo alla base, soddisfatti ed appagati di un'altra giornata meravigliosa trascorsa nel golfo di Salerno.
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SALERNO
Per visitarla decidiamo di spostarci con il camper. I parcheggi cittadini, pur non presentando alcun divieto di sosta, non accettano di buon grado la presenza dei veicoli ricreazionali (non è un nostro pensiero, ma l'affermazione di un preposto a sorveglianza dei medesimi), è stata creata un'apposita area in via Giovanni Paolo II, a pagamento, custodita e videosorvegliata, gestita dalla Salerno Mobilità. Adiacente si trova la stazione della metropolitana Mercatello che in pochi minuti porta in centro storico.
Salerno è bella, poliedrica, turistica, storica (fu per cinque mesi anche capitale nel 1944), colorata, animata, posta in una splendida posizione tra il mare e le colline che la incorniciano. Un centro storico di impianto medievale caratterizzato da stradine e vicoli cresciuto su una Salerno romana dove il decumano è l'attuale via Tasso. Si affacciano sulle vie monumenti di rara bellezza come il Duomo dedicato a San Matteo e la stupenda cripta riccamente decorata, nonché il lungomare, uno dei più belli d'Italia, fino ad addentrarsi nei quartieri più insoliti, come le "Fornelle", uno dei più antichi di Salerno, tra panni stesi e street art, le poesie di Alfonso Gatto immortalate con “arte” sui muri. Di grande interesse è il Giardino della Minerva (ingresso a pagamento). Quest'ultimo è un angolo di paradiso appartenuto fin dal XII secolo alla famiglia Silvatico, che conserva un orto botanico disposto su terrazze collegate da scalinate, da qui si possono ammirare scorci sul mare e l'adiacente porto.
Suggerimenti
Vi piace camminare? Guide esperte vi accompagneranno in una deliziosa passeggiata percorrendo il Sentiero del Principe la cima del monte Bonadies fino al Castello di Arechi. Vi consigliamo di prenotare in anticipo questa escursione!
Salerno ha anche un bel centro con palazzi storici e tante chiese, un bellissimo teatro, ma anche locali tipici che si affacciano sulla via dei Mercanti, un'antica strada medievale che attraversa il centro città oppure la più moderna Corso Vittorio Emanuele, la via dello shopping!
L'abbiamo percorso in lungo e in largo questo centro storico soffermandoci ad osservarlo in ogni sua caratteristica.
Il caldo opprimente ci fa desistere da raggiungere il castello di Arechi, posto sulla sommità alle spalle della città ad un'altitudine di 300 metri sul livello del mare.
Pranziamo in un localino con il menù fisso apposto all'entrata scritto su una lavagnetta, all'interno tre tavoli, un paio di piatti ben cucinati e un servizio senza pretese, è in via Roma, è “O Spicule”, la proprietaria accogliente e cordiale, la cucina a vista ricavata nel piccolo spazio di questo localino e assaggiamo la nostra prima frittura di alici qui nel Golfo di Salerno. Il dolce ce lo gustiamo alla Pasticcia Cupcakeria in Via Generale Armando Diaz, 67, ottimo assortimento e tante goloserie!
Terminiamo la nostra visita a Salerno con una passeggiata sul lungomare Trieste, un vero e proprio giardino, dove corrono in fila alberi di oleandro, palme ed altre piante, lungo circa un chilometro e mezzo, come scritto sopra è considerato uno dei più belli d'Italia.
Ma a Salerno torneremo altre volte in questo nostro soggiorno al Golfo di Salerno perché sarà la nostra base di partenza per altre escursioni, ma questa è un'altra storia che vi racconteremo più avanti.
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La Riserva naturale Foce Sele-Tanagro
Costume indossato, zainetto in spalla con il pranzo al sacco e inforcate le biciclette abbiamo raggiunto quest'area protetta dove una parte si estende sul litorale del Golfo di Salerno e dista circa 4 km dall'area attrezzata camper tutti percorribili sulla ciclabile che corre parallela alla strada statale. Vari gli accessi per raggiungere le spiagge, quasi tutte libere, di sabbia qualcuna anche con piccole dune, dove crescono i gigli marittimi. Belle le pinete di pini marittimi e domestici che si trovano tra la strada e la spiaggia e creano una piacevole ombreggiatura.
Una curiosità? I primi di agosto nella riserva si sono dischiuse le uova di tartaruga marittima e furono deposte 75 uova ai primi di giugno di questa specie a rischio nel bacino del Mediterraneo e considerata di interesse prioritario dalla Comunità Europea.
Per gli amici a 4 zampe si trova qui la Bau Bau Beach attrezzata per ricevere gli amici a quattro zampe con tanto di lettini a loro dedicati!
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La COSTIERA AMALFITANA
Chiamata anche la Divina Costiera, conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo è bella ed affascinante da togliere il fiato da qualsiasi angolazione la si osservi. Luoghi di straordinaria bellezza che ognuno di noi dovrebbe vedere almeno una volta nella vita. Dal 1997 inserita tra i siti Patrimonio dell'Umanità UNESCO per:
“Paesaggio mediterraneo eccezionale con uno scenario di grandissimo valore culturale e naturale dovuto alle sue caratteristiche spettacolari e alla sua evoluzione storica.”
Uno scenografico paesaggio di rara bellezza che sembra creato da mano divina e non da quella umana, paesini incastonati tra cielo, mare, terra e grande stupore di chi la osserva. Tante volte scelta per spot pubblicitari, set televisivi e se porgete un po' di attenzione li riconoscerete!
VIA MARE:
Il primo approccio con la DIVINA COSTIERA, l'abbiamo avuto dal mare a bordo di un gozzo cabinato della compagnia Blu Mediterraneo (www.blumediterraneosas.com), un'escursione prenotata e tanto attesa. Salpati dal Molo Manfredi di Salerno (il camper lasciato in questa occasione “erroneamente” nel parcheggio economico di via Ligea 14 (€ 1 ogni 3 ore), abbiamo scoperto poi che è consigliato parcheggiare nell'area di Via Giovanni Paolo II... Alle ore 10 abbiamo iniziato questa bellissima esperienza di vivere la costiera amalfitana ammirandola dal mare a bordo di questo gozzo, che noto si chiama “My queen”, sarà la trepidazione e la suggestione... ma io davvero mi sento davvero importante ed emozionata!
55 km di costa da Vietri, la prima, a Positano, l'ultima, ammirando i paesini susseguirsi uno per uno ed ammirando il paesaggio di limonaie, vigneti e tanti boungaville viola.
VIETRI SUL MARE è la prima con lo scoglio dei Due Fratelli e la ragazza della compagnia Blu Mediterraneo ci racconta la leggenda che spiega il nome attribuitogli, è famosa per le sue ceramiche cosa che da qui in avanti caratterizza anche le cupole delle chiese in maiolica colorata.
Segue RAITO, una frazione di Vietri, posto a 244 metri sul livello del mare. Scorgiamo poi CETARA, famosa per le tonnare che pescano il tonno rosso e la pesca delle alici, dalla cui lavorazione sotto sale si ottiene la famosa colatura, ottima per condire la pasta!
Da qui in avanti, si possono notare anche le torri difensive, una trentina in tutto, costruite per difendersi dagli attacchi dei saraceni e corsari, inizialmente furono costruite di forma circolare per poi passare a quella quadrata per l'avvento dell'artiglieria che comportò un cambiamento per evidente esigenza in quanto più idonee a sostenerne i colpi.
Dopo Cetara si scorge ERCHIE, frazione della vicina Maiori, dove si può ammirare una suggestiva baia è la spiaggia del Cavallo Morto, così chiamata perché si narra che in passato qui venivano buttati i purosangue morti, o forse qualche cavallo veniva precipitato accidentalmente, quando sulla mulattiera vi era un gran andirivieni... Il gozzo si ferma per farci godere uno spettacolare bagno nelle splendide acque della baia.
Dopo questo bellissimo bagno, veniamo viziati dall'equipaggio della Blu Mediterraneo con una merenda a base di melone gialletto e poi il viaggio prosegue alla scoperta di questo splendido territorio che regala un crescendo di inaspettate scoperte. La prossima è quella della torre normanna che si trova poco prima di Maiori e ci ricorda uno spot pubblicitario con George Clooney... che fascino quella terrazza!
Ci appare poi MAIORI, l'unico paese della costiera che presenta dei palazzi e la caratteristica che più ci colpisce sono i terrazzamenti di limonaie che come scritto all'inizio i limoni di Maiori sono i migliori della costiera. Sulla sommità del colle di Maiori si scorge il Castello di San Nicola de Thoro Plano, considerata una fortezza in quanto fu costruita per proteggere la popolazione dalle scorrerie dei longobardi e saraceni. La leggenda narra che Maiori e la vicina Minori un tempo erano unite e furono separate per una discordia di eredità. MINORI adiacente a Maiori, ha alle sue spalle RAVELLO che dai suoi 365 metri sul livello del mare è un balcone panoramico sulla costiera. Sia l'equipaggio del gozzo che altri turisti salpati con noi ci suggeriscono di non perdere assolutamente la visita a Ravello perché ha un fascino unico. Tra le tante curiosità che apprendiamo di Ravello è quella che sul Belvedere di Villa Rufolo si tengono concerti all'alba per accompagnare in musica il passaggio dalla notte al giorno... che meravigliosa esperienza deve essere questa!
Dopo Minori e Ravello, c'è ATRANI, il più piccolo comune italiano ed insignito come uno dei Borghi più belli d'Italia, caratteristica che si nota dal mare è il ponte dove negli archi sottostanti sono state costruite delle case (quando si dice vivere sotto ai ponti...ahahha!!) e la guida ci fa notare che qui è stato girato lo spot con Shakira per una nota compagnia di crociere. A mezzogiorno arriviamo ad AMALFI, dove il gozzo attracca per farci scendere. Un'ora di tempo dedicata a vistare una delle perle della costiera amalfitana, antica repubblica marinara ora meta turistica di interesse internazionale. Tanto traffico e moltissimi turistici, riusciamo però a raggiungere il bellissimo Duomo, dedicato a Sant'Andrea, anticipato dalla gradinata e caratterizzato dall'inconfondibile facciata che si ritrova in tante guide turistiche. L'ingresso al complesso museale a pagamento è un percorso che permette di ammirare il Chiostro del Paradiso, che un tempo era utilizzato come cimitero dei nobili di Amalfi, tra una colonna e l'altra si scorge il bellissimo campanile riccamente decorato, si prosegue poi nella Basilica del Crocifisso un edificio composto da una sola navata, segue po il Museo Diocesano, la cripta ed infine la Cattedrale, contraddistinta da marmi policromi, un ricco soffitto a cassettoni e pregevoli tele. Terminata la visita ci catapultiamo nella via principali dove si trovano gli innumerevoli negozietti e da cui spiccano i limoni, veri o saponi che riportano tale forma e profumo, limoncello contenuto in bottiglie di varie forma e formato, oggettistica a forma di limoni, ceramiche su cui sono dipinti limoni... insomma limoni ovunque! Famosi ad Amalfi sono i sandali in cuoio artigianali che vengono preparati al momento su richiesta del cliente. Alle 13 il gozzo ci viene a riprendere e proseguiamo il viaggio alla scoperta dell'altra parte della costiera a nord di Amalfi.
Ci rifocilliamo con un bel panino alla caprese compreso nel costo della giornata di escursione
Poco dopo scorgiamo un arco naturale in roccia e la guida della Blu Mediterraneo ci indica essere quello utilizzato tanti anni fa per la pubblicità dei Baci Perugina, chiamato quindi “arco dell'amore”! Segue la villa Ponti-Loren (la famosa Sofia Loren!) dove ci viene fatta notare una teleferica adiacente all'edificio che serve per portare su e giù le derrate che arrivano dal mare, questo sta a dimostrare quanto possa essere isolata e difficilmente e raggiungibile dalla strada (dista cento gradini dal mare e il campo da tennis funge anche da elisuperficie!).
Ammiriamo poi il fiordo di FURORE dove sul ponte che lo sovrasta ogni anno si tiene una gara di tuffi, un salto di 28 metri con un impatto in acqua a 90 km/h!
Segue PRAIANO e poi raggiungiamo l'ultima perla della costiera amalfitana: POSITANO, insignita del riconoscimento di Bandiera Blu. Il gozzo attracca e scendiamo alla scoperta di questo affascinante e suggestivo borgo. Il Duomo la cui cupola maiolicata si ammira già dal mare lo troviamo chiuso, quindi ci catapultiamo nella via dei Mulini, molto caratteristica per il pergolato che sovrasta le nostre teste, presa da assalto da migliaia di turisti attratti dai negozi, boutique e ristorantini. Al termine di questa via tutta in salita si può godere della migliore granita al limone della costiera che viene venduta da un'ambulante... un vero e proprio toccasana per mitigare l'arsura della salita e del caldo afoso di questa giornata.
Un'oretta trascorre veloce alla scoperta di Positano e purtroppo dobbiamo rientrare, sul gozzo veniamo accolti dall'equipaggio che non finisce mai di stupirci ma soprattutto di viziarci e questa volta l'offerta è veramente una chiccheria: un brindisi con spumante con alle spalle la bella Positano e anche la squisitezza di un babà completa il tutto. Un ultimo bagno al largo di Positano e poi tutta di filata il rientro a Salerno per concludere una delle giornate più memorabili che abbiamo vissuto nei nostri viaggi.
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VIA TERRA:
Troppo bella per farsela bastare così, abbiamo voluto tornarci in costiera amalfitana per visitarla via terra. Lasciato il camper nell'area di via Giovanni Paolo II a Salerno, preso la metropolitana a Mercatello siamo scesi in stazione e poi raggiunto il capolinea del Sita BUS che si trova in via Vinciprova. Consigliamo il biglietto giornaliero che da diritto ad utilizzare in maniera illimitata i pullman della costiera nelle 24 ore.
Siamo scesi a MAIORI, un appuntamento con un nostro concittadino che vive qui ormai da anni, un aperitivo insieme e poi ci accompagna a visitare i giardini di Palazzo Mezzacapo, l'edificio attualmente è adibito ad archivio storico, della biblioteca comunale, del laboratorio culturale e di alcuni uffici del comune. La cosa spettacolare di questo giardino sono le vasche piene d'acqua dove affacciandosi alle ringhiere, il nostro amico ci fa notare che un tempo erano utilizzate dal nobile come passaggi segreti, semplicemente abbassando il livello delle acque e quindi rendendo navigabili questi canali coperti. Un ingegnoso sistema di navigazione sotterranea!
Ci congediamo da Stefano e proseguiamo la nostra visita, vogliamo raggiungere l'adiacente località di MINORI percorrendo il “sentiero dei limoni”, una straordinaria passeggiata che parte dalla collegiata di Santa Maria a Mare dalla caratteristica cupola maiolicata e si percorre questa via ammirando scorci verso il mare che si possono godere dalle terrazze panoramiche, ma soprattutto un full immersion nella natura tra limonaie, piante di fichi bianchi e pergolati rigogliosi di grappoli d'uva. Voi vi chiederete quanto ci si impiega? E noi non sappiamo rispondervi perché l'abbiamo percorso in modalità slow godendoci panorami mozzafiato, fotografando, fermandoci a chiacchierare con un locale che ci ha offerto di assaggiare fichi bianchi freschi appena raccolti, a giocherellare con i gattini che si trovavano sulla via, gustato un pranzo al sacco seduti su una panchina ad ammirare il mare... un'ora o forse più, quello che conta è la bellezza del luogo, consigliato ed imperdibile per chi ama la natura e i luoghi suggestivi. Arrivati a Minori, una scalinata di un tot di gradini ci porta dritti dritti in questo paesino fatto di vicoletti e piccole botteghe.Veniamo accolti a Minori da una lapide che ci anticipa la visita, vi riportiamo la citazione scritta da Matteo Camera, storico del 1800:
"Minori
quale Eden della Costiera,
gode di un'atmosfera fresca
e ventilata che ne mitiga i colori della stagione estiva
e quell'aria profumata da miriadi di fiori di aranci e di limoni nella primavera
sollevano lo spirito e
vi destano nell'animo un'inesprimibile voluttà..."
E noi ci avventuriamo a scoprirla!
Tappa imperdibile qui a Minori è la famosa pasticceria Sal de Riso, più che una degustazione è un'esperienza olfattiva, visiva, gustativa... innumerevoli dolci proposti, c'è solo l'imbarazzo della scelta, l'offerta è talmente vasta che soddisfa anche i palati più esigenti! Salvatore De Riso è uno chef, un pasticcere di fama internazionale grazie agli innumerevoli premi vinti, portando la nostra tradizione pasticcera campana in giro per il mondo... CHAPÉU!
Proseguiamo la visita di Minori percorrendo queste viuzze e ci imbattiamo nel liquorificio artigianale Carlo Mansi, dove una gentile signora ci fa degustare il limoncello, buono, intenso e profumato, ma ci stupisce anche con la cicerenella, un liquore nato a livello casalingo da una signora del luogo che ne custodisce gelosamente la ricetta, gli ingredienti principali sono anice, bucce di limone, bucce di arance, alcool, zucchero e ovviamente altri ingredienti noti solo a lei. Osserviamo con curiosità la botte dove stanno “riposando” le bucce d'arancio nell'alcool, veniamo affascinati da questa storia e ci portiamo a casa una bottiglia anche di cicerenella.
Minori custodisce anche una villa storica romana (visita gratuita), databile al I d.C. Resta integro soltanto il piano sotterraneo dove si possono ancora osservare dei mosaici pavimentali e una vasca termale.
Lasciamo Minori e con il pullman raggiungiamo poi CETARA, deliziosa e caratteristica, con il suo porticciolo ma soprattutto tanti negozietti che vendono la famosa colatura di alici e vasetti contenenti le alici, marinate, sottolio, piccanti ecc. Delizioso è il porticciolo, pittoresco e romantico, che si presta come incantevole scenografia per foto, selfie e immagini da ricordare.
Ci spostiamo poi, sempre con il pullman a VIETRI SUL MARE, ci catapultiamo nelle vie animate dove si affacciano negozi che vendono le ceramiche, coloratissime e festose, un'arte di invetriare la terra, da qui il nome che porta il paese. Un documento dell'816 parla di una “urbis veterrimnae” anche se le primi indicazioni certe delle ceramiche vietresi risalgono al secolo XV. Con una bella passeggiata raggiungiamo la parte bassa di Vietri, ovvero l'abitato della Marina, suggestivo e pieno di locali. Ci fermiamo a cena in un simpatico ristorantino che propone hamburger rivisitati dove all'interno ci sono filetti di pesce abbinati a salse e verdure. Una comoda navetta è a disposizione per risalire al paese di Vietri dove prendiamo il pullman per rientrare a Salerno e riprendere il camper.
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La nostra seconda incursione via terra in costiera, sempre con la formula “camper a Salerno, metropolitana Mercatello, capolinea Vinciprova” è per visitare la tanto decantata RAVELLO. Con il pullman si arriva fino ad Amalfi per poi scendere e prendere la linea che porta a questo borgo. Dalla calca e dal numero di turisti in attesa di salire sul pullman, riteniamo sia molto gettonata ed ambita da tanti.
Arrivati a RAVELLO ci rendiamo conto che la sua posizione panoramica è un terrazzo da cui godere ed ammirare la costiera amalfitana da nord a sud, da destra a sinistra, da ogni angolazione, perché Ravello oltre ad avere l'altitudine che fa ammirare il tutto dall'alto, si trova circa a metà della costiera!
Visitiamo il Duomo e il percorso museale, dove con un biglietto cumulativo avremo anche accesso alle due famose ville di Ravello. All'interno del Duomo notiamo alcuni dettagli che richiamano quelli della Cattedrale di Salerno, belli i mosaici e la porta bronzea finemente decorata.
Proseguiamo poi accedendo alla vicina Villa Rufolo, un complesso risalente alla seconda metà del Duecento, edificata dalla famiglia più ricca di Ravello, per l'appunto la famiglia Rufolo. Ogni angolo di questo complesso è interessante e di grande fascino, dalla torre museo (da simbolo nobiliare a simbolo culturale), un percorso museale in verticale, molto suggestivo ed interattivo, sapientemente spiegato da una simpatica guida. Per poi accedere ai vari locali e culminare nella bellissima terrazza panoramica che incantò Wagner nel 1880. Un'impronta indelebile lasciata dal famoso compositore in quanto qui si svolge un appuntamento per gli appassionati di musica classica, per l'appunto il festival wagneriano. Questa terrazza panoramica di Villa Rufolo, incanta pure noi e ci fa pensare quanto poteva essere suggestiva nei tempi del suo massimo splendore, come raccontato dalla guida, che il possedimento arrivava fino al mare!
Villa Cimbrone è la prossima meta, che raggiungiamo con una passeggiata che attraversa la Ravello dei negozietti tipici. Punto di forza di questa Villa sono i giardini, immensi, diversi tra loro, ognuno con una propria connotazione, ma la cosa più suggestiva è la terrazza sull'Infinito, sospesa tra cielo e mare, offre uno sguardo sulla costiera amalfitana da un'altitudine di quasi 400 metri sul livello del mare... una meravigliosa esperienza!
Lasciamo Ravello per scendere con il pullman, decidiamo di non ritornare ad Amalfi, ma di fermarci sulla strada panoramica e a piedi, camminando ben rasente il guard-rail, di raggiungere ATRANI “uno dei Borghi più belli d'Italia” (e questo riconoscimento se lo merita tutto, perché ce ne siamo letteralmente innamorati... una piccola bomboniera!), ci aveva incuriosito dal mare quel ponte con le case sotto e tanti altri dettagli da farci decidere di approfondire la visita. Atrani è un pugno di case bianche unite da passaggi a gradinate, viuzze che portano fino alla parte alta dove si trova una chiesa che domina l'abitato. Nel centro raccolto e suggestivo, una piazzetta su cui si affacciano caratteristici locali, spicca anche la chiesa di San Salvatore de' Birecto con l'orologio incastonato sulla facciata. Lasciamo Atrani in serata ammirando il fascino di questo incantevole borgo illuminato dai lampioni che le danno ancora di più un suggestivo fascino!
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CASTELLABATE
“The last but not the least” in questo nostro girovagare per il Golfo di Salerno è il paese da cui siamo partiti per imbastire questo itinerario, il famoso Chateau l'Abbè, così definito da Bisio nel film.
Lo raggiungiamo con il camper, perché con il pullman non è comodamente servito. Sostiamo nel parcheggio a pagamento di Santa Maria (che vi sconsigliamo di utilizzare, con il senno di poi, in quanto al rientro troviamo un addetto comunale che ci spiega che un vigile urbano voleva farci la multa perché secondo lui qui non potevamo stare!... Molto discutibile la cosa, ma per fortuna c'è andata bene!). Esistono aree attrezzate che però ritenevamo superflue utilizzarle per la visita “mordi e fuggi” perché sono distanti dal paese.
Ma torniamo alla visita di Castellabate, che è formata da SANTA MARIA DI CASTELLABATE, la parte marittima, bella, turistica con un bella via (Corso Senatore Andrea Matarazzo) su cui si affacciano i locali e i negozietti, una spiaggia graziosa e qui scorgiamo il ristorante le Gatte (così chiamato perché gli archi che lo contraddistinguono dal mare sembrano gli occhi di un gatto!), il locale dove nel film “Benvenuti al SUD” l'allegra combriccola cena per la prima volta dopo l'arrivo di Alberto, in qualità di direttore delle Poste.
Con la navetta (biglietto a bordo) che parte da Piazza Lucia saliamo al borgo, 289 metri di altitudine, uno dei Borghi più Belli d'Italia e balcone panoramico molto suggestivo. Ci addentriamo incuriositi a scoprire i dettagli del film in questo paesino che si rivela molto più bello ed interessante di quello proposto nelle varie scene.
La scritta “Qui non si muore” di Gioacchino Murat si trova proprio sotto al castello, raggiungiamo poi la piazza 10 Ottobre 1123, la location dove nel film si trova l'Ufficio Postale, ora c'è un bar chiamato la Piazzetta... chiudiamo gli occhi e ci immaginiamo Alberto e Mattia e gli altri dipendenti comunali intenti nelle pause a giocare a biliardino o a calcio, con l'arrivo in moto di Maria e il suo spasimante... ma tornando alla realtà continuiamo a scoprire attraverso le viuzze altri angoli suggestivi di questo grazioso Castellabate preso da assalto verso sera grazie ai suoi deliziosi e numerosi ristorantini.
Ci godiamo infine un fantastico tramonto dal belvedere!
Il nostro itinerario nel Golfo di Salerno si conclude e prima del rientro a casa non ci facciamo mancare una capatina alla Taverna Penta, per un'ultima colazione “golosa” con focaccia e gelato di latte di bufala, una scorta considerevole di mozzarelle, ricotta e provola... salutiamo questa terra ospitale e davvero bella, che ci ha regalato giorni di vacanza indimenticabili, iniziamo il viaggio di rientro, piangendo per la seconda volta (o forse per la terza, quando a casa saliremo sulla bilancia!).
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DOVE SOSTARE:
LAGO (SA) | Area Camperstop Lagomare | Via Andrea Doria, 1 |
Area per camper e caravan, carico e scarico, elettricità, dotata di docce e servizi, videosorvegliata e custodita – a pagamento |
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SALERNO | Area Camper | Via Giovanni Paolo II | Custodita a pagamento, con carico e scarico, elettricità |