CASTELLO DI LEVIZZANO
abbiamo appuntamento con Monja, la guida che ci accompagnò a visitare il castello di Vignola e che ci incuriosì per venire proprio qui a Castelvetro.
Attendiamo Monja all'interno dell'ampio cortile del castello, spicca la torre matildica di forma quadrata, dove su un lato si trova anche un grande orologio.
Arriva la nostra guida puntuale e soprattutto la ricordiamo dalla volta precedente ben preparata, Monja rammenta che siamo “golosi” di informazioni sia per la nostra infinita curiosità ma anche per deformazione professionale di voler scoprire tante cose da belle da raccontare.
Monja, prima di raccontarci del castello di Levizzano, ci parla del territorio, che è sempre il punto di partenza per capire la storia di un edificio storico. Questa zona ricca di fertilità del suolo era già abitata dai tempi del Paleolitico, poi ci sono stati insediamenti successivi e così troviamo villaggi nell'età del rame e bronzo. Viene citata anche la civiltà di Terramare (il parco archeologico e museo a cielo aperto che dista circa 11/12 chilometri da qui e vi consigliamo di visitare, soprattutto se avete bambini - noi ci siamo stati - clicca QUI per leggere la nostra esperienza). La storia prosegue tra Etruschi, Romani (troviamo nei toponimi del paese tanti riferimenti come Via Tiberia, Via Medusia), ma le prime notizie che parlano della struttura difensiva di questo castello risalgono al 1038 quando il Vescovo di Modena cedette al padre di Matilde di Canossa queste terre. Era una zona strategica, da qui si aveva il controllo dei passi appenninici tra l'Emilia e la Toscana. Inizialmente esisteva solo una torre con funzione bellica. Dopo la morte di Matilde di Canossa, si susseguono i Levizzani, per poi subentrare i Rangoni, fino all'arrivo delle truppe napoleoniche.
Ma le tappe che ci interessano maggiormente di questo castello sono quelle che nel 1500 venne ampliato e affrescato internamente, successivamente un forte terremoto abbatterà la struttura, i Rangoni lo ricostruiscono in stile rinascimentale come delizia per uso come residenza nobiliare, nel 1700 inizio la decadenza, ma la tappa più importante è quella che nel 1921 il comune di Castelvetro comprò dalla famiglia Reggianini la proprietà del castello. Per questioni di spazi e carenza di strutture pubbliche come asili e scuole, venne modificata la destinazione d'uso... chiaramente snaturando la struttura.
A questo punto, Monja ci invita ad entrare per meglio capire questa trasformazione, i giri della chiave nella toppa della serratura e all'apertura del castello, restiamo stupiti di quello che non ci aspettavamo: interni completamente stravolti atti ad ospitare scolaresche e quindi la trasformazione degli ambienti. Restano dell'antico splendore alcuni affreschi e fregi, qualche soffitto a cassettone dipinto. Dal loggiato, un tempo camminamento di ronda, si gode di un bel panorama sui vigneti
E ora che uso ha questo castello? Ospiterà in futuro un'esposizione di strumenti e attrezzi agricoli e per la vendemmia, inoltre viene dato in affitto per matrimoni ed eventi.
Terminata la visita, ringraziamo Monja per la fantastica spiegazione... ah, se volete i suoi contatti per visitare Vignola e/o Castelvetro, eccoli
Monja Albani
Etcetera soc. coop.
Piazza dei Contrari, 2
41058 Vignola Mo
329 8216103
328 8458574
www.etceteralab.it
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
https://www.facebook.com/etceteralab
un ultimo sguardo alla statua presente nel cortile di Celestino Cavedoni, archeologo e numismatico italiano, nativo qui di Levizzano, poi riprendiamo il camper e ci spostiamo alla scoperta dell'aceto balsamico tradizionale di Modena DOP, ovvero l'oro nero di Modena.