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Camper e trekking: l'anello classico dell'Acquacheta

cascate acquacheta vacanzelandia

Una camminata di grande interesse e fascino tra fiumi, cascate, creste panoramiche e cenni di storia, un full immersion nella natura del Parco Nazionale Foreste Casentinesi – Monte Falterona – Campigna.

di Marzia Mazzoni

Ci piace camminare, maggiormente se lo scenario che ci accompagna passo dopo passo è quello della natura, silenziosa e rigogliosa che regala emozioni sempre inaspettate, perché le offre senza nulla chiedere, o meglio “pretende solo di essere rispettata”!
Le Foreste Casentinesi le ricordiamo con piacere perché fu il nostro primo viaggio in camper nel lontano ottobre del 2003 (leggi il diario di viaggio QUI), ma visitammo il lato toscano quello di borghi, eremi e luoghi storici. In questa occasione, invece vogliamo andare a farci una bella camminata immersi nella natura.
Scegliamo “l'anello classico dell'Acquacheta”, protagonista è l'omonima cascata famosa per il suo legame con Dante, sì proprio lui, il poeta vate che le citò nella Divina Commedia, utilizzandole come termine di paragone per l'orrido salto del fiume Flegetonte, che separava il cerchio dei sodomiti da quello dei fraudolenti, nel baratro dell'ottavo girone. Conobbe questi luoghi durante l'esilio da Firenze nel 1302, ecco la citazione:

«Come quel fiume c'ha proprio cammino
prima dal Monte Viso 'nver' levante,
da la sinistra costa d'Apennino,
che si chiama Acquacheta suso, avante
che si divalli giù nel basso letto,
e a Forlì di quel nome è vacante,
rimbomba là sovra San Benedetto
de l'Alpe per cadere ad una scesa
ove dovea per mille esser recetto;
così, giù d'una ripa discoscesa,
trovammo risonar quell'acqua tinta,
sì che 'n poc'ora avria l'orecchia offesa.»

La cascata dell'Acquacheta è una delle tante attrazioni di questo percorso, anche quelle minori che si incontrano nel proprio cammino sono affascinanti, pure i punti di interesse, le tabelle informative e la natura rigogliosa creano un meraviglioso connubio per scegliere di intraprendere il percorso più lungo, stimato in 12 km con un dislivello di 500 metri e circa 5 ore di percorrenza. Noi optiamo per questo che sconsigliamo se avete bambini piccoli o siete poco allenati.
Lasciamo il camper nel piccolo campeggio di SAN BENEDETTO IN ALPE (FC – m 500 slm), modesto, piccolo ma ben tenuto e soprattutto pulito.
Zaini in spalla con tutto l'equipaggiamento per affrontare una giornata di trekking, indossiamo le nuove t-shirts in lana Merinos novità di Decathlon, siamo curiosi di capire se effettivamente questo nuovo materiale mantiene quello che promette... Oggi la giornata si presenta bella calda e indossare un capo tecnico in lana ci sembra un po' strano, anche se come dice la saggezza popolare montanara “se tiene il freddo, tiene anche il caldo” dovrebbe funzionare!

Indicazioni, consigli e suggerimenti:

  • l'anello dell'Acquacheta è parte di percorsi quali l'Alta Via dei Parchi (lungo circa 500 chilometri ed è suddiviso in 27 tappe, un itinerario da percorrere a piedi lungo l'Appennino fra l'Emilia-Romagna, la Toscana e le Marche. Attraversa due Parchi nazionali, cinque regionali e uno interregionale e permette di scoprire il meglio che le montagne appenniniche sanno offrire). Il cammino di Sant'Antonio tappa 17 (da Portico a San Benedetto in Alpe), il percorso natura adatto per i bambini (da San Benedetto in Alpe alle cascate del Lavane)
  • scarpe da trekking sono indispensabili nel tratto da San Benedetto in Alpe fino al Prato Andreaccio
  • è necessario avere una buona riserva idrica perché nonostante la zona sia ricca di corsi d'acqua, ci sono pochissime fontanelle sul percorso
  • consigliabile di avere con sé, soprattutto in estate, una bandana o cappellino perché ci sono molti tratti esposti al sole. 

Da San Benedetto in Alpe a Prato Andreaccio

trekking acquacheta verso prato andreaccia
Bando alle ciance e partiamo. In campeggio ci hanno consigliato di imboccare il sentiero presso il ponte della Maestà (segnavia 409) in paese, percorrendolo al contrario rispetto a quello indicato nelle normali guide, questo perché il tratto più ripido lo faremo all'andata.
Così seguendo le indicazioni “Romiti – Monte del Prato Andreaccio” si parte. La passeggiata tra i faggi che creano una bella ombra è piacevole, ci fermiamo ad ammirare e a fotografe gli innumerevoli fiori colorati che si presentano e creano quel fascino inaspettato che la natura sa regalare. La parte più complicata in questo tratto è, come dicevamo prima, quella di affrontare la salita e raggiungere quota di quasi 1000 metri per un tratto lungo 3 chilometri. In campeggio ci avevano menzionato la “salita dei XXX gradini” non ricordiamo se 120, 127... Una bella scalata, per noi che in questo periodo non siamo molto allenati...
Finalmente raggiungiamo il Prato Andreaccio (m 990 slm), per noi rappresenta il “gran premo della montagna” vista la fatica fatta e soprattutto abbiamo raggiunto il max punto di altezza dell'anello. Il sentiero è quasi nascosto dalla natura rigogliosa, soprattutto piante di felci aquilina. Ammiriamo un bellissimo panorama di monti che si stagliano attorno a noi, naturalmente il tutto abbellito da fiori, fiori e fiori.

  01 - anello Acquacheta - pronti partenza via.jpg 02 - anello Acquacheta - tabella informativa.jpg.jpg 03 - anello Acquacheta - chiesta Maesta.jpg 04 - anello Acquacheta - escursione.jpg 05 - anello Acquacheta - fiori.jpg 06 - anello Acquacheta - fiori.jpg 07 - anello Acquacheta - escursioni.jpg 08 - anello Acquacheta - fiori.jpg 09 - anello Acquacheta - fiori.jpg 10 - anello Acquacheta - paesaggio.jpg 11 . anello Acquacheta - fiori.jpg 12 - anello Acquacheta - bosco.jpg 13 - anello Acquacheta  - Prato Andreaccio.jpg

 

da Prato Andreaccio alle cascate Acquacheta

trekking acquacheta cascate lavane

Seguiamo il segnavia che indica Acquacheta e proseguiamo la nostra camminata. Alcuni ruderi indicati dalla tabella “case Monte di Londa” a quota 957 metri ricordano quello che fu un antico agglomerato montano. Si scende di quota e si incontra un altro luogo abbandonato “il Sodaccio” (m 768 slm) dove si scorgono alcuni ruderi di antiche abitazioni.
Una breve deviazione dal sentiero, per raggiungere quello che viene chiamato il “letto di Dante” indicato sulla nostra mappa, uno sperone roccioso, un punto panoramico che sovrasta le cascate.
La fame si fa sentire in effetti l'orario è già quello giusto!
Scegliamo di fermarci in un punto fresco e ben ombreggiato vicino al torrente Acquacheta.
Stendiamo le t-shirt di lana merino ad asciugare, però in effetti lasciano la pelle asciutta e soprattutto non si puzza! Provare per credere... Abbiamo indossato i costumi stamattina, ottima scelta, così riusciamo a rinfrescarci con l'acqua del ruscello.
Fornellino, gavetta, pasta e comodamente ci cuciniamo un invitante e appetitoso piatto di pastasciutta. Un fantastico pic-nic immersi nella bellezza della natura, della pace del bosco... che cosa pretendere di più?!?!
Per un bisogno fisiologico, mi allontano di poco e scelgo una fitta radura di felci, mentre faccio pipì sento rivolto verso di me occhi che mi guardano... Penso: oddio una vipera! Invece no, a pochi centimetri da me un rospo di generose dimensioni mi guarda e si chiede perché ho scelto proprio quel luogo lì per i miei bisogni mentre lui se ne stava sornione a riposarsi. Scroscio in una bella risata e penso a quanto la natura sia bella ed inaspettata!

Terminato il pic-nic, raduniamo il tutto e ripartiamo, siamo a metà strada. Imbocchiamo nuovamente il sentiero e dopo poco incontriamo i ruderi de “i Romiti” (m 734 slm), una lapide ricorda che qui vissero dei monaci benedettini dell'abbazia di San Benedetto in Alpe che fondarono un eremo nel 986.
Questa seconda parte del percorso è quella più rigogliosa di acqua, il torrente Acquacheta ci accompagna dando quel senso di refrigerio che in una giornata calda come questa (siamo a fine giugno!) è un gran giovamento.
La cascata del Lavane ci appare con tutto il suo fascino, qualcuno la chiama “cascata piccola” o scherzosamente la “sorella minore dell'Acquacheta” però la sua bellezza è di un certo spessore e la sua laguna di colore smeraldo certo non lasciano il visitatore indifferente! Per attraversare il corso d'acqua è necessario guadarlo, camminando su sassi che fanno una sorta di passerella. Notiamo nelle limpide acque tanti puntini neri che si muovono, sono gruppi di girini, ce ne sono tantissimi... ma veramente un numero impressionante!
Proseguendo sul nostro sentiero a quota 693 metri slm, un cartello ci indica “cascata dell'Acquacheta”, eccola lì, la ammiriamo dal punto di osservazione. In questo periodo non troppo scrosciante vista la stagione, ma comunque bella e di grande suggestione. Un'altezza di 70 metri (misurazione non precisa in quanto in basso non c'è un confine netto) e una larghezza di 35 metri viene considerata una delle più importanti dell'Appennino settentrionale. Sicuramente la portata dell'acqua è maggiore in primavera con lo scioglimento delle nevi o arricchita dalla stagione delle piogge.

  01 - anello Acquacheta - fiori.jpg 02 - anello Acquacheta  paesaggio.jpg 03 - anello Acquacheta - sentiero.jpg 04 - anello Acquacheta - case monte di Londa.jpg 05 - anello Acquacheta - fiori.jpg 06 - anello Acquacheta - il Sodaccio.jpg 07 - anello Acquacheta - bosco.jpg 08 - anello Acquacheta - t-shirts lana merinos.jpg 09 - anello Acquacheta - gavetta e fornellino.jpg 10 - anello Acquacheta - gavetta e fornellino.jpg 11 - anello Acquacheta - pranzo pronto con gavetta.jpg 12 - anello Acquacheta - pic-nic.jpg 13 - anello Acquacheta - bosco.jpg 14 - anello Acquacheta - rospo.jpg 15 - anello Acquacheta - ruderi Romiti.jpg 16 - anello Acquacheta - cascate del Lavone.jpg 17 - anello Acquacheta - cascate del Lavone - girini.jpg 18 - anello Acquacheta - le cascate.jpg

Dalle cascate Acquacheta a San Benedetto in Alpe

trekking acquacheta torrente

Da qui in avanti il sentiero è più semplice e alla portata anche dei bambini, infatti il tratto dall'Acquacheta fino al paese è quello più percorso dalle persone; tante le tabelle informative che raccontano i tanti aspetti di questo parco, dai nomi degli animali presenti (c'è anche l'amico rospo, conosciuto anche come “bufo bufo”!), ai dettagli morfologici, alla storia.
A quota 638 metri si trova il Molino dei Romiti, che può essere utilizzato attualmente come rifugio contattando il comune di Portico e San Bendetto, un tempo grazie alla forza dell'acqua svolgeva la sua funzione di macinazione dei cereali.
Proseguendo ci si imbatte in Cà del Rospo (e nuovamente questo animale è protagonista!), una modesta costruzione di fine 1800, al cui interno è possibile fermarsi, uso bivacco.
Il torrente scrosciante e fresco ci invita a fermarci per trovare refrigerio, il luogo è bello e suggestivo, la natura rigogliosa, ci fermiamo su alcuni sassi per riposarci... Respiriamo a pieni polmoni quest'aria salubre, facciamo scorta perché la vita quotidiana, ahimè non offre così tanto ossigeno!
Vorremmo restare qui, si sta benissimo, ma dobbiamo proseguire, non manca molto per raggiungere il campeggio, i muscoli iniziano a comunicare che l'acido lattico si sta impossessando di loro, siamo un po' giù di allenamento...
L'ultimo tratto di questo bell'itinerario è colorato di giallo, sono i bellissimi fiori di ginestra che emanano un profumo inebriante che allieta la camminata.
Scorgiamo persone che fanno il bagno nel torrente, questo ci indica che siamo quasi vicini alla civiltà, fino ad ora non abbiamo incontrato molte persone, oggi è venerdì... Forse nei week-end si affolla maggiormente il sentiero da quello che leggiamo su internet.
Da un piccolo cancello secondario, entriamo in campeggio e pensiamo che ogni volta che si ritorna da un'escursione, la fatica si dimentica, rimangono i ricordi e le emozioni che la natura senza chiedere nulla offre a chi la sa osservare e cogliere nella sua bellezza.
Non si pensa più al sudore, alle salite, alle gambe affaticate, ma si parla delle cascate, dei bellissimi fiori e dell'avventura vissuta.
È importante però affrontare queste avventure sempre con l'attrezzatura giusta.
Oggi 12 km con 500 metri di dislivello e 1000 emozioni da mettere nel cassetto dei ricordi.
Una bella doccia e stasera “se magna siamo in Romagna” (il ristorantino del campeggio ha un ottimo rapporto qualità/quantità/prezzo, ve lo consigliamo... parola di Vacanzelandia!).

01 - anello Acquacheta - molino dei Romiti.jpg 02 - anello Acquacheta - escursione.jpg 03 - anello Acquacheta - bosco.jpg 04 - anello Acquacheta - Ca del Rospo.jpg 05 - anello Acquacheta - torrente.jpg 06 - anello Acquacheta - ginestre.jpg 07 - camping Acquacheta - tagliere.jpg 08 - camping Acquacheta - secondo piatto.jpg

 


 Dove sostare

camping acquacheta tabella

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