Il vero turismo pleinair è turismo responsabile
Un trend o realtà? Possiamo noi camperisti e campeggiatori essere viaggiatori "consapevoli"?
di Marzia Mazzoni
Avevamo già accennato in precedenza che le definizioni di turismo sostenibile e turismo responsabile calzano a pennello con il vero turista pleinair (vedi articolo "I veri campeggiatori sono eco friendly"); riteniamo comunque che l'argomento del turismo responsabile necessiti di ulteriori riflessioni visto e considerato che organismi internazionali si sono interessati e si stanno interessando a questo nuovo modo di "far turismo" e ci auguriamo che il futuro sarà quello di "muoverci con responsabilità".
PERCHÉ È NATA L'ESIGENZA DI UN TURISMO RESPONSABILE?
Dopo il boom del turismo iniziato negli anni '60, dove lo sviluppo sociale, economico e culturale ha visto una crescita sempre maggiore di persone "in movimento" per le vacanze (l'ONU dichiarò il 1967 "anno del turismo"), si è reso necessario tutelare ed organizzare questo segmento dell'economia, che muove tante persone e tanto danaro, ma che rischia selvaggiamente di andare ad intaccare e sfruttare culture, civiltà, abitudini, paesaggi incontaminati e tradizioni.
Dagli anni '80 iniziano a nascere organismi di controllo per avviarsi verso normative, protocolli e regole per raggiungere sempre più maggiormente un turismo responsabile e sostenibile.
IL TURISMO RESPONSABILE È...
Al meeting di Cervia dell'anno 2005, l' AITR – associazione italiana turismo responsabile (www.aitr.org) ha adottato la seguente definizione del turismo responsabile ovvero che è "il turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell'ambiente e delle culture.
Il turismo responsabile riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto di essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio.
Opera favorendo la positiva interazione tra industria del turismo, comunità locali e viaggiatori".
Tradotto in parole povere è CHI fa turismo ponendosi l'obiettivo di non alterare gli equilibri già esistenti, ma invece cerca di entrare a contatto con il territorio, e le persone che ci vivono senza ad andare a modificare gli equilibri culturali, economici, religiosi e sociologici esistenti e comunque partecipa e vive l'ambiente, in senso lato, rispettandolo e vivendo all'interno di questo "in punta di piedi".
PERCHÉ IL PLEINAIR È TURISMO RESPONSABILE?
Abbiamo mai riflettuto che noi turisti pleinair possiamo essere e/o diventare turisti responsabili? Anche noi di vacanzelandi@ abbiamo fatto una serie di valutazioni su questo argomento e da qui sono scaturiti questi banali, ma non scontati, ragionamenti:
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il turista pleinair acquista un veicolo ricreazionale per spostarsi e conoscere/scoprire nuovi ambienti e nuove culture, la maggior parte dei mezzi monta pannelli fotovoltaici e lampade al led che sono il simbolo per antonomasia del risparmio energetico
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l'utilizzo di serbatoi d'acqua e corrente limitata permette un uso responsabile e senza sprechi del mezzo
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l'evoluzione degli impianti di riscaldamento dei veicoli ricreazionali vanno sempre verso il miglioramento dei consumi e delle esalazioni di CO2
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è abitudine di molti turisti pleinair consumare pasti nei luoghi visitati per scoprire le tradizioni gastronomiche locali
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i turisti pleinair utilizzano zone per la sosta (campeggi, aree attrezzate, punti sosta) che si trovano in aree a stretto contatto con la natura e/o con la realtà del luogo da visitare
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la nascita degli agricampeggi ha dato la possibilità di poter sostare in luoghi naturalistici ed entrare a contatto con i ritmi delle fattorie, creando a volte anche una sinergia di attività ludico-didattiche
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la presenza massiccia di turisti pleinair a sagre, manifestazioni folcloristiche e rievocazioni storiche conferma l'interesse di conoscere e scoprire la cultura dei luoghi visitati e tentare di mantenerli vivi nel tempo
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gli acquisti effettuati in loco sia per lo shopping di souvenir che per le derrate alimentari, l'utilizzo di infrastrutture, aree di svago e di ospitalità turistica è un introito economico per le popolazioni locali
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i bambini imparano a socializzare e trovare nuovi amici in loco aprendo in maniera positiva la propria visione della vita e delle persone (a tal proposito leggi questo nostro articolo - Bimbi in viaggio: il fascino delle nuove amicizie)
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molte associazioni e camper club collaborano con enti ed amministrazioni locali per creare nuove prospettive per i turisti pleinair (aree di sosta, iniziative, manifestazioni ecc.)
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i motori e i design delle scocche dei camper sono sempre di più in evoluzione e miglioramento per ottimizzare i consumi di carburante e ridurre le emissioni di CO2 nell'atmosfera
RIFLESSIONI
Considerando il cospicuo numero di turisti pleinair in Italia, sono attualmente circa il 5% della popolazione (circa 3 milioni di persone su 60 milioni di abitanti) numero in crescente aumento, è quasi d'obbligo riflettere che il viaggiare responsabile è, oltre ad un fattore di coinvolgimento e fascino a 360° della vacanza, anche un vero e proprio dovere civile di rispetto e responsabilità per ciò che si attua nel processo del "turismo in movimento".