LA COPPIA PERFETTA: motocicletta e tenda!
- la cura della batteria della mia moto -
Testo e Foto di Mauro Bonamici
Le batterie in generale sono da trattare con cautela ed attenzione, come indicano in maniera ben visibile dall’etichetta posta sull’involucro esterno.
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Cos’è la batteria?
La batteria è un accumulatore di energia elettrica che la si carica attraverso un caricabatteria collegato alla rete elettrica civile, oppure, durante la normale marcia del veicolo, con l’aiuto dell’alternatore. Questa energia immagazzinata nell’accumulatore, ci permette fondamentalmente l’avviamento del veicolo stesso e la possibilità di sfruttare la sua energia nel momento in cui la si richiede.
Da cosa è composta?
La batteria è costituita principalmente da un involucro esterno di materiale plastico molto resistente, dove al suo interno si trovano un insieme di celle elettrochimiche, comunemente dette elementi, che collegati in serie tra loro determinano la tensione in Volt dell'accumulatore, opportunamente immerse in una soluzione acida.
Esterni all’involucro, si presentano contrapposti, due poli di piombo con un simbolo + (più) e da un simbolo - (meno) che definiscono la polarità. Questi, non devono mai essere a contatto diretto tra loro.
Posti tra i due poli, troviamo dei tappi con impronta a giravite che ci permettono di ispezionare e rabboccare lo stato del livello del composto chimico al loro interno.
Quali accorgimenti utilizzo per la sua manutenzione?
Come mi proteggo?
La soluzione d’acido (solforico) contenuta all’interno della batteria è corrosiva e nociva sia al contatto cutaneo sia al contatto degli indumenti, quindi io utilizzo dei guanti di gomma, un vestiario appropriato per l’occasione ed un paio d’occhiali protettivi neutri. Faccio perciò molta attenzione mentre maneggio la batteria nella fase di smontaggio dalla moto, ricarica con caricabatteria, rabbocco del liquido e nella fase di montaggio sul mezzo. Nel caso in cui vengo a contatto cutaneo con la soluzione acida, intervengo immediatamente con un lavaggio abbondante con acqua corrente. Per quanto riguarda gli occhi,oltre all’abbondante lavaggio con acqua corrente è meglio consultare un medico, per fortuna non ho incontrato al momento questa condizione.
…e le superfici di contatto?
Sto attento anche alle superfici di contatto che interessano le varie fasi, proteggendole con una semplice pedana di gomma, ma non quelle in tessuto sintetico, (io per esempio uso la pedana della macchina nella postazione dell’autista) per evitare spiacevoli corrosioni. Finito il tutto, per eliminare l’azione acida accidentale, utilizzo una soluzione di bicarbonato di sodio in acqua come detergente.
In quale luogo effettuo la ricarica?
Durante la ricarica della batteria, l’ambiente è importante perché in questa fase si sprigionano dei gas che innescati da fiamme, scintille o altre fonti d’innesco, possono causare l'esplosione della batteria stessa. Quindi, io effettuo queste operazioni in un luogo ben ventilato e distante da qualsiasi possibile fonte d'innesco.
Se il tempo di inattività della mia motocicletta si prolunga più del solito, decido di fare una ricarica della batteria ed agisco così:
Come prima cosa, mi munisco delle varie attrezzature di sicurezza: un vestiario appropriato, guanti di gomma, occhiali protettivi e pedana di gomma. |
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Con la moto sul cavalletto e tutto completamente spento, preferisco scollegare e togliere completamente la batteria dalla struttura della moto per rendere più agevoli i movimenti; sollevo la sella e libero la batteria dai vincoli elastici di posizionamento. Con l’aiuto di due chiavi poligonali di “10”, svito il bullone che mi permette il contatto nel morsetto del polo negativo e poi svito il bullone del morsetto positivo. In questa fase, faccio molta attenzione a non mettere in contatto diretto i due poli con le chiavi poligonali. |
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Estraggo con cautela ed attenzione la batteria dal suo vano senza capovolgerla o farla cadere. Arrivato al luogo idoneo, poso delicatamente la batteria sulla pedana di gomma. |
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Pulisco la parte superiore dell’accumulatore con uno straccio per rimuovere la possibile polvere e rimuovo le possibili ossidazioni dai poli in piombo con la spazzola di ferro o carta vetrata. |
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Con l’aiuto di un giravite, svito i vari tappi d’ispezione e di rabbocco. |
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Verifico visivamente che il livello del liquido in ciascuna cella arrivi all’indicazione di livello massimo, vale a dire circa 15 mm oltre la cella. Se tutti i livelli del liquido sono a posto, io procedo tranquillamente oltre. Se i livelli del liquido non raggiungono il livello massimo, li rabbocco uno ad uno con dell’acqua distillata. Se aggiungo troppa acqua e supero il livello massimo, con l’aiuto di una cannuccia lo ristabilisco facendo un travaso nell’elemento successivo. La fuoriuscita del liquido, provoca seri pericoli di corrosione elle zone da lui colpite. |
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Procedura con la cannuccia: immergo un’estremità della cannuccia all’interno del liquido per qualche millimetro oltre il livello e mantengo l’altra estremità libera di far passare l’aria. Ancora immersa, ostruisco con il polpastrello del dito l’estremità rivolta verso l’alto. Mantengo ostruita l’estremità e sollevo la cannuccia; dalla parte opposta al dito, rimane fermo il liquido catturato. Infilo la cannuccia dentro l’elemento successivo da rabboccare e tolgo il polpastrello per far scendere il liquido. P.S. per eseguire questa procedura, mi sono prima esercitato con due bicchieri d’acqua per non essere impreparato. |
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Collego la pinza positiva o di colore rosso del caricabatteria al polo positivo della batteria, poi, eseguo la stessa prassi con la pinza negativa o di colore nero al polo negativo. |
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Collego il caricabatteria alla rete elettrica. Io uso una ricarica lenta, cioè una quantità di A (ampere) vicino ad 1/10 della dimensione totale della mia batteria. es.: 28Ah / 10 risulta 2.8 A. Quindi con 2.8 A per circa 10 ore di ricarica, raggiungo il mio obiettivo. |
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La ricarica è completamente avvenuta quando l’amperometro del nostro caricabatteria è sullo zero, cioè quando la batteria non assorbe più corrente e visivamente vediamo un leggerissimo ribollire in ogni punto di ispezione. |
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Tolgo la corrente elettrica al caricabatteria e scollego le pinze dai poli della batteria. |
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Richiudo i tappi d’ispezione con il giravite dopo aver verificato che i livelli dei liquidi siano tutti al massimo, altrimenti rabbocco nuovamente. Con accortezza, risollevo la batteria e la ripongo nella sua sede all’interno della struttura della moto. Con l’aiuto delle due chiavi poligonali di “10”, avvito il bullone che mi permette il contatto nel morsetto del polo positivo e poi avvito il bullone del morsetto negativo, Facendo attenzione a non collegare direttamente le due polarità con le attrezzature. Vincolo ogni movimento della batteria con gli appositi elastici di ritenuta ed abbasso la sella. |
Le batterie sono altamente inquinanti per l’ambiente perché contengono piombo ed acido solforico. Quando devo cambiare la batteria perché non mi mantiene più la carica e non mi permette più l’avviamento della moto, mi rivolgo direttamente ad un punto vendita specializzato per acquistarne una nuova e consegno quella esausta per lo smaltimento.