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Diario di viaggio in camper:

Scozia, un mito!

- seconda parte -

Il diario di viaggio prosegue dalla precedente pagina

17 agosto 2011

Ci siamo fermati a Dunbarton per visitare il castello che fa parte del circuito Membership, quindi gratuito (e menomale!), da quella rocca di origine vulcanica si gode un bellissimo panorama ma il castello? Della costruzione principale vedi due stanze di cui una adibita a shop, l'altra con due risicate divise e alcune pietre incise, la prigione inagibile per ristrutturazione (ma scommetto che non avrebbe offerto granché) e la polveriera …... è una polveriera! Una casetta con quattro finti barili di polvere da sparo.......... andiamo oltre! La nostra meta odierna è New Larnak un sito di di così detta archeologia industriale, attualmente patrimonio dell'Unesco.

Prima di arrivarci, però, ci fermiamo a Motherwell perché Dona deve trovare la maglia della squadra di calcio locale da portare a suo nipote.

Riusciamo a trovare il negozio ufficiale e conquistiamo il trofeo!

Lanark è più avanti, solo una ventina di km, arriviamo che sono le 4 pm e ovviamente alle 5 chiudono quindi inutile entrare adesso, aspettiamo domani.

Tornare in paese è inutile; è fastidioso girare in un posto dove è tutto chiuso a parte qualche pub, eppure il paese sarebbe carino.

Andiamo a piedi alle Falls Of Clyde, il percorso nel bosco è ben tenuto e dalla nostra abbiamo il fatto che per tutto il giorno non ha piovuto.

Stanotte dormiremo nel park di New Lanark (non c'è scritto non overnigth).

La serata è bella, il cielo azzurro, finalmente riusciamo a fare la nostra solita tavolata. Il posto è defilato e non diamo fastidio a nessuno.

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18 agosto 2011

Questa mattina siamo andati a visitare New Lanark.

E' un villaggio operaio risalente i primi dell'ottocento. Il suo fondatore aveva costruito un grande opificio per la filature e tessitura del cotone che sfruttava come forza motrice l'acqua del vicino fiume Clyde.

Oltre alla fabbrica aveva costruito case per gli operai, scuola, chiesa e forniva anche una assistenza sanitaria gratuita; cose molto avveniristiche per l'epoca.

Ovviamente chi viveva e lavorava a New Lanark non faceva una vita semplice; si lavorava non meno di 10 ore al giorno ( compresi i bambini di 10 o 12 anni) con un'ora per la colazione e una per il pranzo, inoltre avevano le domeniche festive e due giorni di festa all'anno. Chiaramente rispetto alla situazione della maggior parte degli altri lavoratori dell'epoca, queste erano condizioni decisamente accettabili.

Per il nostro metro invece tutta l'intera struttura ha più l'apparenza di un campo di lavori forzati dove tutto è scandito da obblighi e svolgimento di mansioni.

Visitando la casa del fondatore di tutto ciò, c'è da dire che pur essendo una persona dalle possibilità economiche non indifferenti, viveva in una casa spartana ed essenziale il cui unico lusso stava nelle maggiori dimensioni: un ufficio, un soggiorno, una cucina, e le stanze da letto. Mentre i suoi operai avevano a disposizione due stanze con un wc (che per l'epoca era già qualcosa) ma magari ci vivevano in dieci!

Alcune macchine per la filatura della lana funzionano ancora e vengono utilizzate per produrre quella che viene venduta a gomitoli nello shop.

Nel primo pomeriggio siamo arrivati ad Edimburgo. Il camping Mothornall è a tappo quindi siamo andati al Lothianbridge di Newtongrange nella prima periferia.

Il camping è servito dal bus linea 29 che in circa 30 minuti ti porta in centro.

Abbiamo fatto una passeggiata nel Royal Mile, un primo assaggio di questa splendida e vivissima città.

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19 agosto 2011

Incredibile.... che sarà mai quella palla gialla nel cielo azzurro? e' una bella giornata! Oggi qualche santo in paradiso finalmente si è mosso!

Torniamo a Edimburgo col bus 29, risaliamo il Royal Mile fino al castello, entriamo gratis grazie alla Membership card che ci timbrano all'ingresso.

Otteniamo anche le audioguide in italiano e iniziamo l'esplorazione delle varie parti del complesso. E' tutto molto interessante, la sala degli Honour di Scozia che comprende la spada, lo scettro, la corona (che pare fossero nascosti a Dunottar e sul ritrovamento dei quali ci sono varie storie intriganti) e la pietra del destino sulla quale venivano incoronati i regnanti. I musei del reggimento dei Dragoni, lo Scottish National War Museum, le stanze regali e la Great Hall. Le prigioni e il Memorial.

La visita, che va assolutamente fatta, dura circa tre ore .

Siamo poi scesi saltando la distilleria (una ci è stata sufficiente) e ci siamo infilati dritti nella Camera Obscura dove ci siamo divertiti moltissimo con i giochi di luce e le illusioni ottiche che vi sono esposte (splendidi gli ologrammi).

Affamati ci siamo fermati in uno dei tanti pub divorando degli ottimi panini, carissima l'acqua 1,95 pounds la bottiglietta da mezzo litro (e poi si lamentano dell'Italia in effetti i due euro che ci avevano chiesto a Roma erano sicuramente esagerati ma qui sono peggio)

Vorremmo visitare il Mary King Close ma non ci sono posti per oggi, prenotiamo e paghiamo per domani mattina.

Scendiamo tutto il Royal Mile, fino al parlamento scozzese che quasi per beffa è stato costruito proprio in faccia alla Holyroodhouse ( la residenza dei reali inglesi quando vengono ad Edimburgo). E' un edificio moderno,interessante da vedere giusto per dire di averlo fatto. Nella Holyroodhouse invece non entriamo, costa 14 pounds a testa e riteniamo che la regina non abbia bisogno di essere sovvenzionata da noi.

A forza di girare sono diventate le 5,30 e la stanchezza inizia a farsi sentire.

Una parte di noi decide di tornare al camping, gli altri restano a girare ancora un po', intanto la bella giornata che graziosamente Giove pluvio aveva deciso di concederci sembra volga al termine, nuvoloni grigi si addensano e cominciano a cadere i primi goccioloni......si rientra nella norma!

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20 agosto 2011

La meta di questa mattina è il Mary King Close che avevamo prenotato ieri.

La visita è molto interessante e sarebbe anche alquanto fascinosa se le audioguide, che fanno solo un breve riassunto delle cose, raccontassero anche le storie che la guida narra con tanta passione.

Quando usciamo la strada è pienissima di persone, non avevo mai visto un mondo tanto eterogeneo e strambo come qui in questi giorni.

Ci sono artisti da strada ovunque, alcuni veramente molto bravi, altri al limite dell'improvvisazione; miriadi di ragazzi impegnati a pubblicizzare spettacoli teatrali, spesso vestiti in maniera improbabile ma tutti gentilissimi, ti ringraziano sempre quando prendi uno dei loro volantini. Per quanto riguarda l'abbigliamento poi, ci sono le cose più strane si va da chi gira in canottiera a chi ha il cappotto, alcune hanno stivali di montone con pelliccia su abitini estivi oltre agli immancabili signori in impeccabile Kilt.

Edimburgo è una città molto viva e si sente chiaramente un clima cosmopolita.

Nel pomeriggio abbiamo bighellonato per le vie minori, salendo fino all'osservatorio e al monumento di Nelson, da quella collina si gode uno splendido panorama di tutta la città.

Abbiamo fatto un po' di acquisti, tirando la sera, cenando con panini, strada facendo.

Tornando nel Royal Mile tutti i locali erano pienissimi di persone, per strada molta meno gente di quanto ci saremmo aspettati, ma la sera ci sono gli spettacoli nei teatri, i locali (ristoranti e pub) sono stracolmi di persone.

Noi invece abbiamo assistito ancora a qualche spettacolo da strada poi verso le 10 con l'autobus N° 3 siamo tornati al camping mentre, tanto per cambiare, si scatenava il diluvio universale.

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21 agosto 2011

Per vedere il due ponti che attraversano il fiordo di Edimburgo arriviamo fino a South Queensferry, ne valeva la pena! Quello ferroviario è splendido, siamo stati anche tanto fortunati da vedere il treno a vapore attraversarlo!

Scendiamo verso Brampton, è la zona del vallo Adriano, ci fermiamo proprio all'inizio del sentiero che corre lungo il muro.

Certo che di questa opera grandiosa resta molto poco, si vede semplicemente un muraglione molto ampio, intervallato dalle vestigia di torri di avvistamento dette “milecastle”. Lo abbiamo percorso fino a dove il sentiero permetteva.

Visto che è presto decidiamo di proseguire verso Stratford Up On Avon, ci fermiamo a Blackpool, una località di mare, il paese è grande e c'è un grande parco giochi proprio lungo la spiaggia. La spiaggia è sabbiosa e il mare, che è in bassa marea, lontanissimo.

Il camping presso il quale vorremmo pernottare ha la reception già chiusa, sono le 8 pm un'ora impensabile, fortunatamente la signora che lo gestisce è gentile e viene ad aprire.

Ceniamo e nanna, siamo piuttosto stanchi.

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22 Agosto 2011

Oggi scendiamo ancora lungo l'autostrada verso Birmingham, siamo fortunati, in senso contrario è quasi una coda continua, noi troviamo solo alcuni rallentamenti. Stratford Up On Avon è una cittadina veramente deliziosa, direi una di quelle che mi sono piaciute di più.

Ovviamente l'attrazione maggiore è la casa natale di W. Shakespeare, l'ingresso costa una cifretta (12,50 pounds /11,50 i ridotti) anche visitare la tomba ha il suo piccolo prezzo (2 pounds/ 1 senior/0,50 student).

Abbiamo sostato nel grande parcheggio dietro il complesso sportivo, attenzione perché ci vogliono gli spiccioli per pagare, non accetta nè cartamoneta nè carta di credito.

Ci sono bei negozi, belle strade, giardini curati e si può fare un giro in barca sul fiume.

Il camping presso il quale abbiamo trascorso una piacevole serata è il Dodwell ParkEversham Road ( N 52°10'56'' W1°45'26''), fortunatamente il tempo ci ha graziato e abbiamo potuto fare la nostra consueta tavolata.

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23 agosto 2010

Bath, arriviamo in tarda mattinata parcheggiando presso l'università (fornitevi dei soliti spiccioli per il pagamento del parcheggio), qui c'è il capolinea della linea U18 che porta in centro in 5 minuti. Essendo in 10 abbiamo pagato un biglietto collettivo andata e ritorno con 15 pounds risparmiandone 7.

Le terme romane di Bath sono un sito veramente notevole, se siete in zona non perdetele! L'entrata costa 12,50 pounds ma sono ben spesi.

Forniscono le audioguide in italiano che a differenza di quelle del Mary King's Close sono esaurienti e complete. La vasca con l'acqua termale, la sorgente e buona parte della struttura sono visibili; le ricostruzioni filmate ed i numerosi reperti rendono la visita piacevole e varia. Considerate che ci vogliono almeno un paio d'ore per vedere l'intero sito. Anche la città è molto gradevole, con una bella abbazia, il mercato comunale coperto e vari edifici degni di nota.

Verso le 17 siamo partiti alla volta di Stonehenge (distante una sessantina di km).

Ci siamo fermati nei pressi del più noto, misterioso e affascinante cerchio di monoliti del mondo, in una strada sterrata dove già stazionavano alcuni camper (N51°10'41'' W 1à49'53'') non aspettatevi un'area sosta, i park ufficiali sono no overnight, quindi se volete svegliarvi davanti a questa meraviglia dovete accontentarvi.

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24 agosto 2011

Svegliarsi davanti all'immagine assolutamente reale del proprio salvaschermo è emozionante. Eccolo lì il magico cerchio di Stonehenge !

Avendo la tessera dei Membership l'ingresso è gratuito e ci forniscono l'audioguida in italiano. Nonostante che la voce reciti una storia ricca di dati scientificamente provati, davanti a quell'enigma di pietra blu vecchio di 5000 anni, la fantasia non può che correre a briglia sciolta. Spariscono persino le frotte di turisti giapponesi che sciamano dalle decine di autobus che arrivano al parcheggio.

Per quanto mi riguarda è stata una mattinata memorabile.

Dopo il rito del caffè e dolcino ci rechiamo a Salisbury, di poco distante.

E' una cittadina molto carina con un bel centro storico medievale con le caratteristiche case “pain de bois” simili a quelle che si vedono nella Bretagna francese e in Normandia. Ha una cattedrale bellissima nella quale è conservata una delle copie originali e manoscritte della “ Magna Carta “.

Eccezionale questo documento del 1200, scritto in caratteri gotici con una grafia perfetta e minuta su una pelle di vitello. Parla di diritti questo documento importantissimo; e vi si afferma già novecento anni fa, oltre a molte altre cose sensate, il principio che tutti gli uomini sono uguali davanti alla legge dal re all'ultimo dei contadini.

Sarebbe bene che se la leggessero molto ma molto bene certi nostri politici ruffiani e opportunisti, mangiapane a tradimento che svolazzano come avvoltoi nelle stanze del potere occupandosi dei propri comodi e facendoci vergognare davanti a mezzo mondo.

In serata ci fermiamo a Whashington in un campeggio ( N 50°54'32'' W 0°24'23'') dove abbiamo speso 26 pounds.

Fa troppo fresco e c'è vento nonostante la bella giornata, rinunciamo alla solita tavolata. Domani arriveremo a Dover pronti per l'imbarco.

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25 agosto 2011

Ci avviamo verso Dover fermandoci a Brighton, piove, vogliamo visitare il palazzo di Giorgio IV, la costruzione è veramente insolita. Da fuori, appena arrivi, sembra una moschea; ci sembrava quasi di aver riavvolto il film tornando allo scorso anno a Istanbul. All'interno la residenza è davvero sontuosa (anche troppo) piena di cineserie, con una sala da pranzo sovrastata da un immenso lampadario sorretto da un drago e con grandi fiori di loto che una volta contenevano le lampade a gas, ci sono una serie di stanze dove il re riceveva i suoi ospiti, e gli appartamenti privati del re decisamente più sobri e in contrasto con le esagerazioni delle sale precedenti.

Il palazzo all'epoca era stato fortemente criticato proprio a causa dei suoi costi elevatissimi in un momento non felice per il paese (…...ma va...la storia si ripete ...non impara mai da se stessa.....) Il declino cominciò nel periodo vittoriano, visto che la regina Vittoria non considerava consona quella residenza e la donò alla città.

Vale comunque la pena di visitarlo, ci sono le audioguide in italiano.

In tardo pomeriggio siamo arrivati a Dover, abbiamo parcheggiato al Marina Parade dove avevamo pernottato quando siamo arrivati in Inghilterra 25 giorni fa,siamo andati a mangiare fish e chips in un localino in centro, per questa vacanza è stata la nostra tavolata finale. Domattina cercheremo di imbarcarci tutti insieme anche se le prenotazioni hanno orari differenziati Aurelio e Gianni alle 12; Arnaldo e noi alle 18.

Accelereremo al massimo il ritorno.

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26 agosto 2011

Come deciso ci siamo presentati all'imbarco tutti insieme, Aurelio e Gianni hanno la possibilità di imbarcarsi alle 10 invece che a mezzogiorno perché c'è posto e anticipare due ore non comporta nessun sovrapprezzo.

Diverso è il discorso per Arnaldo e noi che abbiamo la prenotazione alle 18.

Potremmo aspettare le 16, oppure pagando un sovrapprezzo di 20 euro imbarcarci alle 10..... paghiamo il balzello e partiamo tutti insieme.

Alle 3 pm siamo a Dunkerque, visto che ci eravamo trovati bene e che abbiamo bisogno di accelerare il rientro decidiamo di tornare al camping municipale di Val de Vesle. La signora della reception si ricorda di noi. Ci sistemiamo, è molto umido, ha piovuto da poco, cena in camper. Domattina Aurelio, Eva e noi partiremo per primi, presto perché pensiamo di fare una tirata unica. Gianni, Dona, Arnaldo e Gabri che hanno più disponibilità di tempo passeranno di nuovo dalla Svizzera.

Alla sera, con un po' di tristezza, ci facciamo tutti i saluti e speriamo di rivederci quanto prima.

27 agosto 2011

Filiamo lisci sulle strade francesi in direzione del tunnel del Monte Bianco che abbiamo deciso di fare per accelerare i tempi.

Non troviamo traffico, a tratti piove, facciamo un paio di soste per il caffè e per il pranzo. Arriviamo al tunnel verso le 15, i tabelloni indicano un tempo di attesa di 90 minuti ma fortunatamente ce la caviamo in molto meno.

In Val D'Aosta il tempo è decisamente diverso, ci saluta un bel sole e nel giro di tre ore siamo a casa.

Conclusioni

Sono molto indecisa sul giudizio da dare a questo viaggio, forse dovrei aspettare un po' di tempo per metabolizzare certe cose.

Molto ha sicuramente colpito la mia fantasia, soprattutto certi paesaggi selvaggi e spettacolari, le brughiere battute dal vento e dalla pioggia, le rovine dei castelli, le scogliere, il mare scuro e quei fiumi e ruscelli con l'acqua di un colore strano e poco invitante. Tutto si trasforma col sole, l'erba che più verde non si può, i grandi prati punteggiati da bianco delle miriadi di pecore, l'erica viola.

E' un posto senza mezzi termini, o tutto o niente.

Poche grandi città abitate dalla maggior parte dei 5 milioni di abitanti della Scozia e spazi completamente disabitati grandi come noi non siamo neppure in grado di immaginare, piccoli centri che non capisci come possano resistere nel loro isolamento, nelle Highlands.

E' giusto andarci, secondo me, sperando nella fortuna di avere un tempo clemente ma accettando la grossa probabilità che come successo a noi la pioggia la faccia da padrona. Facendo come gli scozzesi che neppure usano l'ombrello e li vedi filare sulle biciclette in maglietta sotto l'acqua, gli scozzesi che fanno il bagno in un mare nel quale noi non oseremmo mettere piede e pescano salmone in quei fiumi neri, che suonano le loro cornamuse e sono molto orgogliosi delle loro tradizioni.

Regala grandi paesaggi e luoghi molto ricchi di storia.

Per noi, con le nostre abitudini stanno un po' strette quelle serrate generali non appena scoccano le 17. Non succede ad Edimburgo, almeno nelle vie principali del centro come il Royal Mile dove i negozi (almeno in questo periodo) sono aperti fino a tarda sera. Anche se volete cenare fuori decidetevi presto, alle 20 vi guardano già come marziani. Sfatiamo anche lo spauracchio della guida a sinistra, basta fare attenzione alle prime due o tre rotonde che si devono imboccare in senso opposto e quello delle “single track” che non ci hanno mai creato problemi pur avendo tutti dei grossi veicoli, tutti sono molto educati e attenti spesso vedendoci da lontano si fermavano già ad aspettarci per facilitare il passaggio.

Anche le persone sono sempre state cortesi e gentili con rarissime eccezioni, e si sono sempre prodigate quando avevamo qualche difficoltà.

La Scozia è un mito, da scoprire!

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La nostra mitica zara la sentinella ai camper.

Il servizio fotografico è stato eseguito dalla bravissima Donatella il diario come sempre è stato scritto dalla scrivana Sandra.

Nota:ore di guida effettive 130 – chilometri percorsi circa 6000.

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