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Macinare kilometri, mangiare a kilometro zero

vanlife km zero def

Viaggiare in van tra scorte di cibo e scoperta dei prodotti del territorio

di Marta e Roberto - blogger di La paura non fa 90

Mangiare in camper, si sa, è tema molto personale. Ognuno ha il suo stile, ognuno ha trovato il proprio modo di nutrire la famiglia in viaggio. C'è chi cucina sempre e ovunque, chi parte con la dispensa piena di pasta (soprattutto se va all'estero), chi sa che i propri figli hanno gusti ben definiti, chi si prepara per settimane e stipa il freezer di cibi fatti in casa ma pronti all'uso (tanto di cappello per l'organizzazione!)...
Ecco noi, l'organizzazione in cucina no.

Un po' per il fatto che non abbiamo molto tempo prima delle partenze per organizzare (anche) la cucina, un po' perché non abbiamo né freezer né grandi dispense, e un po' anche perché ci piace scoprire cibi diversi, la nostra scelta è di partire leggeri.

Prima di partire: cosa mettiamo in dispensa

I van, si sa, non hanno molto spazio di stivaggio: hanno qualche armadietto e poco più. In questi spazi abbiamo dovuto farci stare l'occorrente per il letto (cuscini, sacchi a pelo o coperte), l'attrezzatura tecnica che è bene portarsi, e gli utensili essenziali per la cucina (piatti, bicchieri e posate in numero contato, due pentole essenziali, qualche bacinella. Non restano molti sportelli da dedicare ai cibi veri e propri. Abbiamo fatto la scelta di portare con noi pochi essenziali: una boccetta d'olio, sale, zucchero, caffè, qualche spezia o condimento che per noi sono indispensabili.

Cos'altro carichiamo, però, veramente “da mangiare”? Di solito partiamo con qualche pacchetto di cibo che ci è utile per tamponare emergenze o che ci fa da base per altro: l'elenco prevede un pacco di pane a fette, qualche pacchetto di tarallucci, cracker o barrette di frutta essiccata (per tamponare attacchi di fame o di nausea in viaggio), un pacco di biscotti per la colazione, qualche bottiglia d'acqua da ricaricare poi a ogni fontanella o rifornimento che troviamo. E più o meno, a questo punto, lo spazio nei nostri mobiletti è finito. In frigo carichiamo giusto qualche “avanzo” dal frigo di casa: un pezzo di formaggio e frutta o verdura che va consumata a breve.

Nel tempo, abbiamo implementato la nostra dispensa di base con l'utilizzo di scatole di plastica: su Herbert (il nostro precedente van) riuscivamo a farcene stare anche un paio nell'armadio, ora abbiamo predisposto due cassette proprio sotto il letto, a cui accedere in caso di bisogno.
Nelle nostre cassette-dispensa portiamo pochi cibi a lunga conservazione, che possano fare da base per qualche piatto da cucinare o che possano essere utilizzati anche da soli, come piatto vero e proprio. Nella nostra lista di partenza allora rientrano un paio di pacchi di pasta, generalmente quelli con il minor tempo di cottura che troviamo, un paio di risotti in busta già pronti, due o tre sughi pronti, qualche scatoletta di tonno o sgombri e infine qualche latta di verdura (carote e mais, fagioli o altri legumi).

la dispensa su Herbertla dispensa su Herbert

Come cuciniamo e mangiamo in van?

Perché scegliamo questi cibi? Perché ci permettono diverse possibilità, a seconda del tempo a disposizione o del luogo in cui ci troviamo: possiamo combinarli facilmente in un piatto unico (una pasta con verdure o al tonno, per esempio), o improvvisare un piatto freddo.

In una delle ultime gite, ad esempio, avevamo l'esigenza di organizzare una cena super veloce prima di metterci sulla strada del ritorno e abbiamo improvvisato dei panini allo sgombro e un po' di verdura al vapore estratta dalle scatolette: certo, non è stata una cena da tre stelle Michelin, ma l'obiettivo numero uno era sfamarci in fretta... e avevamo tutto l'occorrente a tiro.

In generale, in camper usiamo poco i fornelli. Quando lo facciamo, spesso è solo per scaldare, cucinare qualcosa di semi-pronto, oppure per cibi dalla veloce preparazione come le frittate.
Se cuciniamo la pasta, prediligiamo il metodo della “pasta risottata” in pratica cuociamo la pasta direttamente nel sugo, aggiungendo man mano l'acqua necessaria e che viene assorbita, e al termine della cottura non c'è da scolare. È un metodo che permette di usare una sola pentola (invece che due, una per la pasta e l'altra per il sugo) e di risparmiare acqua, oltre che risolvere il problema del dove scolare l'acqua.

Per scaldare (anche gli avanzi di cui vi parlerò dopo) utilizziamo molto uno dei nostro “accessori imperdibili” preferiti: è un fornetto elettrico che funziona a 12 volt. Richiede tempi piuttosto lunghi per scaldarsi, però è comodo perché lo si può lasciare in funzione anche mentre viaggiamo o mentre andiamo a fare un giro, quindi lo prepariamo prima e poi... partiamo (consigliamo di leggere il nostro articolo "Vita in van: gli oggetti salvaspazio e i nostri “imperdibili”).

scaldare con il fornettoscaldare con il fornetto
Per i pranzi, usiamo invece spesso la modalità “pic nic”, quella di cui vi ho parlato più sopra. Solitamente non usiamo le scatolette, ma ci piace comprare prodotti nelle botteghe locali e improvvisare pranzi con quelli. Pane fresco dal panettiere, un pezzo di formaggio dal produttore locale, frutta dalla bancarella o dal mercato... si fa in fretta a mettere insieme un ottimo pic nic a km zero. Quest'estate, in Francia, abbiamo fatto grandi scorte di terrine e patè da spalmare, sacchetti di prugnette mirabelle acquistate al lati della strada, formaggi locali. E, ovviamente, improvvisato ottimi pranzetti!

Mangiare fuori, il nostro piccolo lusso

colazione in vancolazione in van
Se è vero che sulla colazione cerchiamo di risparmiare, facendola praticamente sempre in camper (a parte quando non riusciamo a resistere alle brioche francesi, che i panettieri portano fresche ogni mattina nei campeggi!) e che uno dei due pasti principali facciamo in modo che sia “fai da te”, per l'altro spesso ci concediamo di “mangiare fuori”.
È una scelta che facciamo perché raramente usciamo a cena quando siamo a casa, quindi siamo un po' più elastici quando siamo in giro.
Per noi il cibo è parte essenziale del viaggio, sia molto lontano da casa, dove ci piace provare tutti i piatti tipici, ma anche se siamo nella regione confinante perché, si sa, le cucine italiane sono così varie, ricche e buone che è un peccato tornare a casa senza aver provato qualcosa di tradizionale.

Il cibo fa parte della cultura ed è bello esplorare anche a tavola. Il nostro trucco, per evitare avanzi che possono capitare quando si mangia con dei bambini, è di avere sempre dei tupperware vuoti, che usiamo per portarci via quello che non abbiamo mangiato e che può risultare molto comodo, scaldato, al pasto successivo. Per noi vale per tutto: che siano fette di pizza, avanzi di secondi o un pezzo di torta!

cena tipica in Borgognacena tipica in Borgogna


Portare a casa la spesa

Come già detto, non partiamo mai con la spesa fatta.
Per quello che consumiamo durante il viaggio facciamo la spesa a volte nei supermercati, dove comunque cerchiamo i banchi dei prodotti locali, più spesso nei mini market o nei mercati.

Per noi è un modo per sostenere l'economia locale dei luoghi in cui viaggiamo, ma anche per conoscerne le tradizioni, e per acquistare prodotti sani e buoni direttamente dal produttore.

comprare dal produttorecomprare dal produttore
E poi, la spesa la facciamo anche per tornare a casa carichi. Solitamente, nei nostri ritorni, abbiamo il frigo che straborda e qualche cartone stivato dietro.

Compriamo local non solo per mangiare in vacanza, ma anche per mettere in tavola, quando siamo a casa, cibi tipici, genuini, “etici” e a km zero.
È vero, tecnicamente i km questi cibi li fanno, per arrivare fino al frigorifero di casa nostra, ma li fanno con noi, saltando il canale della grande distribuzione. Cosa compriamo nelle nostre spese itineranti? Soprattutto vini, olio, formaggi, salumi, qualche dolce tipico.

Quando riusciamo, gli acquisti diventano anche l'occasione per un incontro con il produttore, così ci portiamo a casa anche una storia legata a ogni cibo che mangiamo.
Questo perché anche a casa, nelle cene quotidiane, ci piace ricordare i viaggi, i posti visti, le persone incontrate ogni volta che ci mettiamo a tavola. E così, tra un buon boccone e l'altro, non è raro ripercorrere le storie incrociate e le avventure vissute insieme!




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