ITINERARI E METE
MOLINA in Valpolicella
cascate, mulini e grotte
Chiare, fresche et dolci acque... Ma non solo, anche luoghi suggestivi da scoprire a ritmo lento.
di Marzia Mazzoni
La nostra meta con il camper, per questo week-end dei primi di maggio, è in provincia di Verona, che raggiungiamo tranquillamente da dove abitiamo utilizzando la Strada statale 434 Transpolesana. Percorriamo poi un tratto della zona bassa della Valpolicella, contraddistinto da distese di vigneti e ulivi, per poi imboccare la strada in salita che ci porta nella zona collinare al di sotto dei Monti Lessini e finalmente raggiungiamo la nostra meta: MOLINA (VR – m 580 s.l.m.). È un piccolo borgo medievale dai ritmi slow, dove sembra il tempo si sia fermato tra i 110 abitanti che lo popolano, formato da un pugno di case in pietra, ma con una grande ricchezza: l'acqua che scorre in superficie e caratterizza morfologicamente questa zona.
Un'area camper economica e comodissima è la base per visitare il patrimonio di rara bellezza di questo paese: il Parco delle cascate di Molina.
il PARCO DELLE CASCATE DI MOLINA
viene definito un “libro vivente di storia e natura” e dopo la visita siamo d'accordo pure noi su questo! Un parco custodito e ben tenuto, attrezzato e percorribile in ogni stagione, ma in questo periodo di primavera ancora più bello per la rinascita della natura che si colora, dal verde brillante delle prime foglie e da fiori variopinti, con una vegetazione rigogliosa e lussureggiante che lo caratterizza (tante tabelle informative accompagnano il visitatore a scoprire gli alberi e le piante del parco). Grotte e pertugi si aprono tra le rocce e ci ricordano che l'insediamento degli uomini primitivi qui era ben presente e la prima grotta preistorica che si visita ne è un esempio di come poteva essere l'ambientazione dell'epoca.
Dalla piazza del paese si scende per una strada pavimentata che vi consigliamo di percorrere ammirando gli scorci caratteristici di questo borgo e delle sue “corti”, per raggiungere l'entrata del parco che ha orari d'apertura e di chiusura a seconda della stagione.
L'accesso a pagamento, varcato il cancello si viene catapultati in un “full immersion” nella natura dove l'effetto WOW è ad ogni angolo.
Consigli e suggerimenti
Il parco si compone di 3 itinerari: verde (facile), rosso (medio) e nero (impegnativo), vi consigliamo di indossare scarponcini e abbigliamento comodo, di portare con sé giacche parapioggia utili nei tratti vicini alle cascate dove si avverte più umidità, bastoncini da trekking (se siete abituati ad utilizzarli). Non trascurate l'impegno, se avete bambini molto piccoli, che il percorso nero, che spassionatamente vi suggeriamo di percorrere per vedere l'intero parco, è lungo km 3,6 su un dislivello di 200 metri caratterizzato da salite e discesi e gradoni.
È possibile consumare i pasti all'interno dei parco utilizzando le comodissime panchine e tavoli disponibili nei vari punti. È presente anche un'area ristoro con bar e ristorante, nonché servizi igienici.
Grotte, cascate, ruscelli e una ricca vegetazione sono gli ingredienti di questo bellissimo parco. Noi abbiamo scelto il percorso nero (percorribile in circa 2,5/3 ore fermandosi ad ammirare gli scorci, fotografie ecc.). Ogni tappa (numerata – in totale 19) è una scoperta, si va dalla cascata dell'Orso al pozzo tondo, dal fascino della grotta delle tette more contraddistinta da formazioni rocciose caratteristiche, una piazzola panoramica per ammirare la vallata e scorci unici ed altri salti d'acqua, fino ad arrivare alla parte finale dove nell'ultima cascata si trova l'altalena che nel suo punto massimo sembra sfiorare l'acqua... un divertimento adrenalinico per grandi e piccini!
Un'esperienza unica questo parco! Un crescendo di emozioni e suggestioni a contatto con la natura, ideale per tutti coloro che hanno il desiderio di immergersi in un contesto naturalistico di grande fascino.
Ma Molina non è soltanto il parco delle cascate, la ricchezza d'acqua ha caratterizzato anche il settore economico del paese e quindi sono presenti anche mulini ad acqua.
i mulini e la malga turnaria
Presenti già dal X secolo, documenti ne attestano l'esistenza, i mulini e gli opifici furono per Molina una vera e propria risorsa economica, nel periodo di massimo splendore erano 17 funzionanti. Attualmente e visitabili, soltanto in determinate giornate, sono soltanto due: “el mulin de Lorenso” ed “el mulin de Veraghi”. Ne approfittiamo dell'apertura pomeridiana della domenica per rivivere le tradizioni locali e li visitiamo entrambi accompagnati dai proprietari che raccontano la storia di Molina e della sua ricchezza d'acqua che ha portato ad essere in passato un vero centro di importanza strategica per la macinazione dei cereali, alcuni erano adibiti anche alla forgiatura del ferro e la follatura della lana. Noi restiamo sempre affascinati dai mulini, già visti in altre mete, la semplicità della forza motrice spinta dall'energia della natura, in questo caso dall'acqua che scorre in questo tratto del paese dove si trova una sorgente.
In paese si trova anche la malga turnaria (il nome deriva da un tipo di organizzazione sociale, in quanto ogni socio doveva portare il latte delle proprie mucche che veniva lavorato a “turno”, ecco appunto l'origine del vocabolo). Fortunatamente la troviamo aperta. Un addetto, molto preparato e colto sulla “storia dei formaggi” affascina grandi e piccini nel “logo del fogo” (la sala del fuoco) con un grande pentolone pieno di latte e in circa un'oretta, intrattenendoci raccontando storie, leggende ed aneddoti, trasforma la materia liquida in un formaggio molle sotto gli occhi curiosi dei bambini che si improvvisano “mastri formaggiai” e rompono la cagliata con gli strumenti del mestiere. Nella sala si possono ammirare anche gli antichi attrezzi per la trasformazione del latte, come per esempio la “zangola” per ottenere il “botér”, ovvero il burro. La vendita di formaggi tipici, nella sala attigua, completa l'esperienza gastronomica di questa malga!
Grotte, cave e la pietra della Lessinia
Lasciamo Molina per visitare il territorio circostante, interessante dal punto di vista morfologico e storico. Consultiamo prima la mappa e lo stradario, l'addetto della Pro Loco di Molina ci ha allertati che ci sono strade strette e poco agevoli con mezzi come il camper, quindi è bene scegliere percorsi un po' più lunghi, ma facilmente percorribili. Con il camper percorriamo la strada che attraversa i paesi di Gorgusello, Breonio, Fosse e arriva a Sant'Anna d'Alfaedo, ammiriamo durante il tragitto una visione scenografica dei Monti Lessini e a sinistra la vallata dell'Adige con la vetta del Monte Baldo, in questi giorni con la cima innevata. Una zona ricca di cave di pietra della Lessinia e tante mucche al pascolo. La pietra della Lessinia, conosciuta anche come “pietra di Prun”,“lastrame”, “calcare lastrolare”, veniva utilizzata già nella preistoria per la costruzione di villaggi fortificati e case tipiche, se vi guardate attorno scoprirete, come è successo a noi, che ora viene utilizzata sui tetti delle case ma anche per recintare sentieri e percorsi carrabili.
La nostra prossima meta è il PONTE DI VEJA (VR - m 602 s.l.m.), uno spettacolare arco naturale in pietra locale, residuo del crollo della volta di un grande 'covolo' (grotta) carsico. Le grotte adiacenti al ponte di Veja ci portano ad immaginare gli uomini primitivi e alla loro vita quotidiana in questi luoghi ricchi d'acqua e quindi più idonea per l'insediamento.
Il nostro percorso prosegue verso PRUN (VR - m 523 s.l.m.), un piccolo paese nel comune di Negrar, famoso per le sue cave di caglia rosa, una pietra tenera e di facile estrazione. Le troviamo all'inizio del paese, ci fermiamo in posizione un po' precaria con il camper e sbirciamo timidamente questo luogo suggestivo di grande fascino e pensiamo quanto è varia la natura e quanta svariata bellezza offre!
L'addetto della Pro Loco ci aveva suggerito di provare l'ebbrezza di un “ponte tibetano” in Valsorda raggiungibile dalla Malga Biancari, poco prima di Marano di Valpolicella. La strada d'accesso per raggiungere la malga è larga tanto quanto un'automobile, così abbandoniamo l'impresa di proseguire con il camper per raggiungere la malga... se qualcuno di voi è attrezzato con scooter o MTB per raggiungere il luogo, sicuramente è un'esperienza che potrete intraprendere, naturalmente se non soffrite di vertigini!
Il santuario della Madonna de La Salette e il riparo di Solinas
Proseguiamo verso l'ultima tappa che è FUMANE (VR – m 198 s.l.m.), fermiamo il camper in un parcheggio cittadino e a piedi ci incamminiamo verso il Santuario della Madonna de La Salette che si trova in posizione dominante sull'abitato e addossato alla rupe. Una ripida salita (circa 200 metri di dislivello) e si raggiunge questo luogo religioso dalla cui balconata si gode di un bellissimo panorama sulla Valpolicella. Il Santuario e la grotta votiva adiacente è dedicato alla Madonna di La Salette, apparsa in Francia e qui costruito per un ex voto fatto dalla popolazione di Fumane per chiedere la protezione contro la devastante malattia della filossera delle viti.
A Fumane si trova una grotta (conosciuta come “grotta di Fumane” o “riparo Solinas” uno dei maggiori siti archeologici preistorici d’Europa. Percorriamo la vecchia strada che un tempo portava a Molina, nella valle dei Progni, per raggiungere a piedi la grotta. Inizia a piovere, cielo coperto da nubi e con il maltempo che sta arrivando abbandoniamo l'idea di raggiungere questo sito archeologico di grande spessore!
Prendiamo la strada del ritorno serbando un bel ricordo di questa zona ricca di storia, natura incontaminata e buon cibo (e buon vino, non dimentichiamo che qui siamo nella Valpolicella Valley!
Dove sostare:
nome località | tipo sosta | indirizzo | note |
MOLINA (VR) |
Area attrezzata “El Crear” |
Via Bartolomeo Bacilieri |
Carico/scarico, presenti colonnine elettriche non funzionanti, a pagamento rivolgendosi al ristorante adiacente |
Campeggi vicini a Bosco Chiesa Nuova (VR) e ad Ala (TN).
Area attrezzata camper a Molina (VR) |
Mappa dell'itinerario |
Indice Itinerari e Mete Veneto
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