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Settembre, andiamo. È tempo di migrare (in fiera)

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E dove migrano gli appassionati di plein air se non ai saloni autunnali? Per non prenderci troppo sul serio vi propongo le tipologie di frequentatori di questo tipo di eventi: vi riconoscete? (io sì ...)

di Cesare Tomasini

Il Radunista

Arrivati al salone, troviamo un posto nel grande parcheggio: che si tratti del confortevolissimo mega campo alberato su erba del Caravan Center di Düsseldorf o del triste e bollente piazzale asfaltato di Parma, troveremo persone che palesemente non stanno entrando o uscendo dall’esposizione, ma che piuttosto prendono l’occasione per ritrovarsi con vecchi amici o per stringere nuove amicizie.

Il Radunista normalmente ha una certa età, è abbigliato in modo molto vacanziero e si aggira tra i mezzi in sosta per vedere se sia arrivato qualcuno di sua conoscenza: una volta identificatolo, l’altro Radunista viene chiamato fuori dal mezzo a gran voce e a quel punto parte un vortice di baci abbracci baci risate ecc. Se sei in Italia a volte spunta una bottiglia o una specialità regionale brandita con chiaro compiacimento, se sei in Germania, complice il tipo di parcheggio, il Radunista viene prontamente dotato di mega-boccale di birra e invitato alla grigliata serale.

Ovviamente al Radunista non importa nulla del salone, “tanto son sempre le stesse cose”.

Il Vlogger

Una persona si aggira tra i mezzi, parlando e gesticolando con una mano mentre con l’altra regge un bastone con un telefono o una action cam alla sommità: signori, ecco a voi il blogger. Questa nuova razza di predicatori del web del XXI° secolo, cultori delle divinità dell’Olimpo informatico (YouTube, Instagram, TikTok ecc.) si caratterizza per l’armamentario che deve trascinarsi appresso, tra batterie, PC, dispositivi di tutti i generi e spesso anche per un look particolare che possa identificarlo chiaramente presso i suoi proseliti.

Dovendo “coprire” l’intera manifestazione nel minor tempo possibile, si caratterizza per l’impazienza con la quale attende il proprio turno per entrare in un mezzo, o per le occhiatacce che vi rivolge se per errore entrate nella sua inquadratura.

Il Vlogger spesso esalta tutto ciò che gli capita a tiro, nella speranza di compiacere qualche ufficio stampa che lo benefici di un qualche riconoscimento; al contrario, in qualche caso più raro, odia il mondo e quindi critica ogni minimo dettaglio o scelta costruttiva.

Un vero Vlogger, dopo avervi rintontito con tutte le proprie parole vi chiederà sempre il vostro parere, da esprimere nei “commenti qui sotto. Mettete un Like e alla prossima!”

La Famigliola

Tenera all’ingresso la Famigliola, quella che cerca il primo mezzo e quella che ha deciso di “evolversi”. La formazione tipo della Famigliola varia con l’avanzare della giornata: al mattino i bambini sono i centravanti trascinatori di un padre curioso e di una madre rassegnata ad una giornata da incubo. I piccoli campeggiatori in erba iniziano a saltare su tutti i mezzi, a parte quelli che i genitori vorrebbero vedere, si infilano sotto qualsiasi pertugio, spingono maniglie, tirano leve …

Già dopo un’ora i bambini perdono la loro spinta, e allora la Famigliola passa ad una formazione più compatta, con il piccolo che inizia a farsi trascinare dalla mamma mentre il grande ancora ha un po’ di energia residua e segue il papà nelle esplorazioni più mirate.

All’ora di pranzo i bambini sfiniti fino ad un momento prima, scoprono i gonfiabili e allora il tour della Famigliola è formalmente finito: la madre, ormai prossima alla gloria degli altari, rimane a presidiare i 37 kg di gadget e depliant raccolti, tra i quali ovviamente non c’è nulla che riguardi i mezzi per i quali si è venuti al salone. Il padre sorride languido alla moglie e svicola, trasformandosi in uno dei tipi che stiamo analizzando.

Gli Incontentabili

Non so chi di voi sia sufficientemente “d’annata” per ricordarsi lo spot televisivo dei primi anni ‘70 per le lavatrici Ignis, dove un burbero Giampiero Albertini faceva impazzire il commesso del negozio che non riusciva a soddisfarlo perché, appunto, la sua famiglia era quella degli “incontentabili”. Quanti emuli ai nostri saloni! Basta rimanere nei pressi di un qualsiasi mezzo per incontrare Gli Incontentabili: entrano, escono, muovono, aprono, si coricano sotto il mezzo o vi si inerpicano sopra ma il risultato è uno solo: uno sconsolato e seccato scuotere la testa, perché “mi spiace, ma proprio non ci siamo!” oppure “ma chi progetta questa roba la usa anche? Evidentemente no!”.

Se l’Incontentabile ha lasciato a casa la famiglia, si guarderà intorno per sfogare il suo sdegno e, incrociando il vostro sguardo, riverserà su di voi tutto il proprio sconsolato livore di mente eletta e vi spiegherà con un esempio cosa non va in ogni mezzo.

Forse sono un Incontentabile anch’io, ma in fondo a volte un po’ ragione questi personaggi ce l’hanno.

Postilla: chiaramente due Incontentabili si lamenteranno sempre per motivi diametralmente opposti.

Il Tecnico

Un individuo si aggira per lo stand con il metro a nastro in una mano e il telefono in modalità foto nell’altra: è il Tecnico. Costui prende di mira alcuni modelli, che reputa interessanti per qualche ragione, ed inizia a misurare: quanti millimetri è lungo e largo il letto, quanto è alta la seduta della dinette, quanto rimane alle gambe in toilette una volta che ci si sieda sul WC, che diametro (minimo e massimo) di pentole può essere posto sui fuochi e via discorrendo. Una volta misurato il misurabile, si passa all’equipaggiamento abitativo: quanti centilitri di serbatoio, che tipo di stufa è montata, oltre alla sua potenza, consumo di combustibile ed elettrico, poi la batteria (tipo, amperaggio, ingombri …) poi la pompa dell’acqua e di seguito tutto quanto può essere visto, annotato, rilevato, scrutato. Non sfugge neppure il motore, la trasmissione, le gomme, i cerchi, la cabina, i tessuti …

Sostanzialmente il Tecnico sarebbe in grado di riprogettare da zero qualsiasi cosa gli sia capitata a tiro; teoricamente sarebbe la persona con più elementi in mano per effettuare la scelta ma, purtroppo, con troppo dettaglio si finisce per perdere il senso generale e quindi il Tecnico non sarà mai in grado di indicare il mezzo giusto per lui perché vorrebbe un 10% di questo, un 12% di quello, un 18% di quell’altro e così via fino all’agognato 100%.

L’Amico

L’Amico è amico di tutti, conosce tutti, raccoglie le confidenze di ogni operatore del settore, dall’Amministratore Delegato del più grande Gruppo Industriale, fino al ragazzo che pulisce i mezzi nello stand (“loro sanno tutte le pecche dei modelli, ci sono sempre attorno”). Quando l’Amico intercetta un vostro commento, prontamente vi spiegherà i retroscena più oscuri, ovvero perché le case costruttrici propongono un tipo di pianta o equipaggiamento invece di un altro, perché conviene (o non conviene) acquistare adesso e da chi (o chi evitare); potrebbe anche spiegarvi cose che a voi non interessano per nulla, come le aggregazioni dei marchi in Gruppi internazionali e perché succede, commentando infallibilmente che il vecchio fondatore – che lui conosceva bene! - non sarebbe stato d’accordo, ma sa, i figlioli non erano all’altezza ...

Chiaramente se vi rivolgerete al tal concessionario, dite pure che vi manda l’Amico, sicuramente avrete un trattamento di favore!

Il Ragazzo Sognatore

Questa è la figura più rara e più bella: rara perché ormai i giovani non sono più il soggetto a cui si rivolge il mercato, molto meglio mirare a persone di mezza età o addirittura ad anziani in vista dell’agognata pensione e del relativo TFR. I giovani oggi sono costretti ad entrare nel mondo del lavoro molto tardi, sempre con impieghi precari e sottopagati, quindi non comprano mezzi costosi e non hanno modo di accedere a finanziamenti sicuri (per chi li propone). I giovani si accontentino di alimentare il mercato dell’usato, possibilmente di quello di roba che nessun’altro vorrebbe, tanto sono giovani e possono ben adattarsi, che diamine!

Quindi il Ragazzo Sognatore si aggira stupito, cercando qualcosa che non esiste ovvero un mezzo semplice, economico, fatto per essere usato e non per ottenere l’effetto WOW dagli amici nell’area di sosta. A dirla tutta, il Ragazzo Sognatore pensa che sarà possibile usare il suo mezzo anche per un uso giornaliero e poi nel week end verso mete selvagge e in totale autonomia. Per fare questo sarebbe disposto sì a rinunciare a qualche comodità, certo, e alcuni allestimenti gli paiono totalmente fuori epoca: per esempio, la TV a che serve? C’è il telefono, il PC con gli abbonamenti ai provider di contenuti, perché arrabattarsi con antenne e parabole? Non siamo nel XXI° secolo?

Il Ragazzo Sognatore non verrà nemmeno preso in considerazione negli stand, lui non è un potenziale cliente, è un seccatore: sì, sarebbe il futuro ma il premio sulle vendite è a base annuale quindi …

Il Ragazzo Sognatore vedrà un salone pieno di “vecchi” e di cose assurde, i suoi sogni verranno infranti e le prossime ferie le prenoterà sconsolato su Booking.

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