Diario di viaggio in camper:
Viaggio in Russia
Ecco la vacanza di Ivano, amico di Vacanzelandi@, che, con la famiglia, ci porta a scoprire le meraviglie della Russia.
- prima parte -
Durante la fiera di Rimini nel settembre 2008, abbiamo preso una brochure dell'agenzia San Pietroburgo.it e abbiamo cominciato a sognare questo viaggio.
Un viaggio in Russia col camper non e' una cosa che si possa improvvisare, non e' possibile svegliarsi e partire. Sono necessari numerosi documenti: i passaporti con i relativi visti dell'ambasciata; Davide, che ha 16 anni, ha dovuto fare un passaporto tutto suo perche' non bastava che fosse iscritto sul mio; sono necessarie tutte le traduzioni in cirillico dei documenti come le patenti, il libretto di circolazione ed il libretto sanitario di Zara, il nostro bellissimo pastore tedesco. E' necessario verificare che sulla carta verde sia specificata la copertura in Russia, altrimenti si deve stipulare un'assicurazione locale alla frontiera.
Per la prima volta quindi ci siamo appoggiati ad una agenzia che si occupasse di tutte le pratiche necessarie e ci fornisse un supporto logistico durante la permanenza in territorio russo. Tale nazione, infatti, non e' attrezzata per il turismo itinerante e non e' dotata di campeggi o aree sosta come siamo abituati a frequentare.
Il nostro mezzo e' un Moncayo 773 mediterraneo, mansardato, su Fiat Ducato 2300. Il pilota, come al solito e' Ivano; Davide si occupera' della logistica mentre io, Sandra, saro' la navigatrice, la cuoca e la scrittrice di questo diario. Zara, il nostro pastore tedesco, si occupera' di prendersi la solita marea di coccole e di tenere a debita distanza gli indesiderati ed i malintenzionati.
Abbiamo rifornito la cambusa come al solito: pasta, sughi, scatolame, latte di lunga conservazione, caffe', acqua minerale (che fuori dall'Italia di solito e' carissima), vino e birra (da bersi durante le soste serali). Abbiamo l'abitudine di cercare le specialita' dei posti che visitiamo, quindi le cose fresche le compreremo strada facendo.
Prima di partire abbiamo contattato molti dei nostri compagni di viaggio che hanno dato alla San Pietroburgo il consenso. Saremo 10 camper, oltre a noi di Genova ci saranno due camper di Torino, uno di Casale, uno di Roma, uno di Reggio Emilia, due di Milano, uno di Prato ed uno di Padova. Abbiamo avuto un feeling immediato sia con Arnaldo e Gabriella di Milano che con Gianni e Donatella di Roma, con Mario e Liliana di Milano e con Aurelio ed Eva di Prato; in loro compagnia infatti affronteremo le tappe di avvicinamento alla frontiera russa che attraverseremo a Zilupe in Lettonia.
Partiremo il 20 giugno nel primo pomeriggio perche' la mattina dovro' lavorare, abbiamo appuntamento con Arnaldo, Gabriella, Gianni, Donatella, Mario e Liliana a Tarvisio nell'area di sosta comunale di Via Diaz 13, se non ci sara' troppo traffico dovremmo essere li fra le 21 e le 22. Poi la mattina del 21 iniziera' l'avventura. Aurelio ed Eva ci raggiungeranno alla tappa di Bratislava perche' partiranno domenica 21.
Questo è il percorso:
- Domenica 21/6 Tarvisio - Bratislava
- Lunedì 22/6 Bratislava - Auschwitz
- Martedì 23/6 Auschwitz - Varsavia
- Mercoledì 24/6 Varsavia - Kaunas
- Giovedì 25/6 Kaunas - Zilupe
Il 26/06, la mattina presto, saremo raggiunti dalla guida messa a disposizione dall'agenzia e passeremo la frontiera perfermarci a pernottare a Nelidovo, il 27/06 raggiungeremo Mosca dove ci fermeremo fino all' 1/7. Poi iniziera' il giro dell'anello d'oro con questo percorso:
- Mercoledì 1/7 Mosca - Vladimir - Suzdal
- Giovedì 2/7 Suzdal - Kostroma -Yaroslavl
- Venerdì 3/7 sosta a Yaroslavl
- Sabato 4/7 Yaroslavl - Rostov - Pereslavl - Sergei Posad
- Domenica 5/7 tappa di avvicinamento a San Pietroburgo con sosta notturna nella regione dello Tver
- Lunedì 6/7 si raggiunge Novogorod
- Martedì 7/7 Novogorod - Puskin - San Pietroburgo dove ci fermeremo fino all'undici luglio
- Domenica 12/7 San Pietroburgo - Pedrodvorez - Narva dove entreremo in Estonia.
Tutta la settimana successiva sara' dedicata al rientro. Sicuramente visiteremo Tallin e Riga; le miniere di sale di Wieliczain Polonia e, se riusciremo, faremo una capatina a salutare gli amici del Club Grifoni in camper che sono al seguito del Genoa in ritiro in Austria.
Sabato 20 giugno
Siamo partiti alle 13,40 da Genova in direzione Tarvisio. Fortunatamente il tempo, a dispetto delle previsioni, ci assiste. Procediamo veloci ..... anche troppo! A Pontebba raggiungiamo Arnaldo e Gabriella che nel frattempo ha avuto un piccolo inconveniente con il rifornimento ......
Ci precedono anche Gianni e Dona che arrivano al distributore poco prima di noi. Le presentazioni le avevamo già fatte al telefono numerose volte ma è bello vedersi di persona!
Verso le 20 arriviamo all'area di sosta di Tarvisio, Mario e Liliana sono già lì. Trascorriamo la serata in discorsi e ceniamo sul camper di Dona e Gianni. Brindiamo all'avventura, fuori fa freddino e tira vento, le felpe sono d'obbligo. Concordiamo di partire la mattina alle 7,30.
Nessuno oltre a noi ha il CB, in compenso sia Gianni che Arnaldo sono forniti di walkyt alky, funzionano bene e li fissiamo sul canale 5, saranno la nostra possibilità di comunicare per tutto il mese.
Domenica 21 giugno
A parte il vento anche oggi il tempo e' bello alla faccia delle previsioni. Verso le 8 imbocchiamo la A2 in direzione Vienna. La strada e il paesaggio sono molto belli, il traffico scarso. Ci fermiamo verso mezzogiorno in un'area sosta per un pranzo leggero ed un caffè. Alle 15 siamo a Bratislava al campeggio Zlatè Piesky, il posto e' carino, ci sistemiamo tutti quanti, abbiamo il tempo di andare a visitare la città. Nei pressi del camping c'è il capolinea del tram che porta in centro.
Prendiamo il tram n 4 e scendiamo proprio al centro storico. La città è una piacevole sorpresa, pulita e ordinata, sovrastata da un'imponente fortezza che purtroppo non abbiamo tempo di visitare.
Ci accontentiamo di passeggiare per le vie del centro, facciamo qualche foto e notiamo il grande fervore ricostruttivo nelle varie opere di ristrutturazione e restauro dei palazzi.
Arrivati al campeggio troviamo Eva ed Aurelio che sono giunti, dopo una tirata unica, da Prato. Ceniamo tutti insieme con le Trofie di Recco al pesto che da buona genovese ho portato da casa calcolando quanti saremmo stati, tutti abbiamo contribuito con qualcosa e la cena e' stata pantagruelica! Sarà la prima tavolata di una lunga serie.
Lunedì 22 giugno
Siamo partiti molto presto per andare ad Auschwitz o Oswiecìm come è il reale nome polacco di questa tristemente nota località. Ci sono circa 350 km da fare e non abbiamo bene idea dei tempi di percorrenza.
In realtà la strada si rivela meglio di quanto pensassimo, tranne un tratto abbastanza tormentato dopo Zilina; qui l'autostrada finisce e la statale su un'unica corsia è trafficatissima. Alcune strozzature provocano code e mettono a dura prova la pazienza. Come se non bastasse ha iniziato a piovere!
Verso mezzogiorno raggiungiamo la meta, facciamo un pasto veloce poi armati di ombrelli e K-way ci dirigiamo all'ingresso del campo museo. Visto che siamo un gruppo di 11 persone otteniamo una guida parlante italiano, si chiama Ursula e ci racconterà tante cose, mettendoci il cuore.
Se la visita al campo di Mauthausen, che facemmo due anni fa, fu una cosa angosciante e emotivamente coinvolgente (almeno per me che ho ascoltato i racconti di mio padre che vi restò prigioniero per un anno dal giugno del '44 fino alla liberazione da parte delle truppe americane), quella di Auschwitz e Birkenau è sconvolgente. Non riesci a capacitarti di quello che la mente malata di un folle abbia potuto provocare.
Non riesci a capire di come sia potuta accadere una tragedia di quelle proporzioni e come ci possano essere stati esseri umani che abbiano osato compiere, coscientemente, certe azioni. Dovrebbe essere obbligatorio portare qui i ragazzi delle scuole per fare in modo di non dimenticare le conseguenze di certe ideologie malate.
In piena sintonia con la tristezza del posto, il tempo è stato grigio e uggioso tutto il giorno, non fa neppure caldo la felpa è d'obbligo. Ceniamo ognuno nei propri camper, la stanchezza si fa sentire. Sostiamo nel parcheggio custodito davanti al campo, 10 zloti per la notte, non ci sono allacci nè CS ma non ne abbiamo bisogno, abbiamo provveduto ieri.
Martedì 23 giugno
La meta di oggi e' Varsavia ma contiamo di fare tappa a Czestokowa al santuario di Jasna Gora.
La strada non e' splendida, compaiono i famigerati binari provocati dai tir dei quali avevamo avuto notizia leggendo altri diari di viaggio. Ad un certo punto Donatella, che viaggia in coda, ci avverte che hanno preso una grossa buca e il motore si e' spento improvvisamente, lasciandoli bloccati nel mezzo della strada. Ci fermiamo tutti al primo slargo, Mario, Arnaldo e Aurelio tornano indietro a piedi per cercare di capire e dare una mano, ovviamente piove a dirotto ......... accidentiii !!!
Si scopre che il sistema di sicurezza che blocca l'afflusso del carburante per evitare incendi, si e' attivato a causa del colpo. Il problema e' che non si riesce a disattivarlo! Fortunatamente un ragazzo polacco si ferma, comprende la situazione, sa dove mettere le mani! In un attimo tutto è a posto!!
Finalmente arriviamo a Jasna Gora, la cattedrale è molto bella e piena di pellegrini che vengono a venerare l'icona della Madonna Nera, visitiamo il museo diocesano e compriamo una piccola icona.
Verso Varsavia la strada è decisamente migliore anche se l'entrata in città abbastanza problematica a causa dei semafori che tendono a spezzare la colonna. Il nostro punto di sosta è il Camping 123. Arriviamo sotto un tremendo temporale, ci sarebbe piaciuto fare un giro in centro, ma siamo stanchi e la pioggia ci scoraggia. Anche stasera niente tavolata a causa del tempo. Cucino spaghetti e civcipci con le patatine, poi una bella doccia e a nanna!
Mercoledì 24 giugno
Abbiamo impostato il GPS su Kaunas senza considerare che il dispositivo non tiene conto delle frontiere. Questo ci avrebbe portato dritti ad attraversare la Bielorussia, una delle dogane più ostiche, via più breve ma inutile visto i tempi biblici di attraversamento.
Fortunatamente Gabriella e Arnaldo, forniti di provvidenziali cartine, si sono resi conto del problema e abbiamo ripiegato velocemente su Augustow, questo ci ha permesso di restare sempre all'interno dell'unione Europea evitando le frontiere e le relative perdite di tempo.
Giove pluvio ha deciso di non abbandonarci anche in questa giornata di trasferimento; dopo i primi 40-50 km intorno a Varsavia, la strada si riduce notevolmente ma il traffico, seppur pesante per la notevole presenza di tir, è scorrevole. Arriviamo a Kaunas nel primo pomeriggio, improvvisamente il satellitare ci abbandona e iniziamo a fare dei giri a vuoto. Vediamo una pattuglia di polizia, ben felice scendo a chiedere lumi ..... sembrano pesci lessi, non spiccicano una parola di inglese ne di qualsiasi altra lingua che non sia il lituano, incapaci di comprendere e di darci una mano decidono di ignorarci totalmente .... lo sguardo perso nel vuoto (mi auguro solo che a casa nostra, in un caso simile, le cose vadano diversamente ........... perchè non ne sono sicura?)
Il colpo di genio viene ad Ivano, affianca un tassista ed è la nostra fortuna! Comprendendo al volo il nostro problema ci fa da staffetta portandoci fino al camping. Con l'aiuto della figlia che ha lavorato in Italia e che telefonicamente ci fa da interprete, ci trova un ristorante e un ufficio di cambio; poi rientra nel suo ruolo e fa il tassista portandoci dal camping al centro storico, e viceversa, coadiuvato da due colleghi (siamo in 11 non dimentichiamo!).
Spendiamo l'equivalente di 10 euro per il taxi e 7 euro a testa per la cena con specialità Lituane, il campeggio ci è costato circa 15.
Kaunas è una bella città e sicuramente avrebbe meritato una visita più approfondita, ma il tempo è quello che è, dobbiamo arrivare a Zilupe all'appuntamento del 25.
Giovedì 25 giugno
Andiamo verso Zilupe, il posto è talmente piccolo e insignificante da essere totalmente ignorato dal satellitare. Per trovare la strada lo punto su Mosca, deve passare obbligatoriamente da lì. La strada inizialmente scorre abbastanza veloce, poi troviamo una serie infinita di cantieri. Il paesaggio è molto verde e diverso da quello cui siamo abituati. Le città vere e proprie sono poche e molto distanziate fra di loro, nel mezzo piccoli agglomerati o case sparse nella maggior parte dei casi in legno. Ci domandiamo come debba essere qui la vita nel lungo inverno (è una domanda che ci faremo frequentemente da qui in avanti).
Arriviamo a Zilupe nel pomeriggio. Il paese è pulito ed ordinato anche se da l'impressione di essere quasi dimesso. Ha una piccola deliziosa chiesetta con le cupole a cipolla azzurre. Abbiamo parcheggiato in una piazza nella quale ci dicono che domani ci sarà il mercato, la cosa non ci tocca, quella di domani sarà una levataccia.
Alle 6 arriverà il nostro accompagnatore, quindi sveglia alle 5 (quattro ora italiana), dovremo attraversare la frontiera con la Russia, si prevedono ore in dogana e poi una tappa di puro trasferimento verso Mosca con sosta notturna a Nelidovo. Abbiamo già portato avanti di un'ora rispetto all'Italia l'orologio, domani lo porteremo avanti di un'altra ora.
Sulla piazza insieme a noi ci sono gli altri 5 equipaggi che partecipano al tour, uno di Reggio Emilia, due di Torino, uno di Casale e uno di Vicenza. A differenza di noi sono arrivati in ordine sparso e tali resteranno per tutto il viaggio.
Venerdì 26 giugno
Il nostro accompagnatore, sig. Ugo della San Pietroburgo, è puntualissimo. Dopo una breve riunione in cui ci ha spiegato le modalità del passaggio alla frontiera e fissato il punto, presso il distributore subito dopo la frontiera dove ci si deve fermare ad aspettare man mano che si passano le operazioni doganali, partiamo incolonnati. La dogana è a pochi km. Fortunatamente non c'è la coda dei tir, siamo preceduti solo da una decina di auto private, meglio di quanto potessimo desiderare!
Ci suddividono in due colonne, i lettoni controllano solo i passaporti e ci fanno procedere. I russi controllano i documenti, ritirano la carta di immigrazione (che Ugo aveva precedentemente compilato per noi facilitandoci l'operazione), poi entrano a controllare i singoli camper.
L'ispezione del nostro viene fatta da due ragazze che appaiono più curiose che convinte, danno uno sguardo sommario interessandosi all'arredamento, fanno aprire il gavone ma non ad esempio i contenitori che abbiamo dentro, ci fanno aprire sotto i sedili ma l'occhiata è fugace. Siamo in dieci e quindi l'operazione porta via un bel po' di tempo. Man mano che usciamo ci fermiamo al distributore indicato per il rifornimento; il gasolio costa circa 60 centesimi di euro!
Quando siamo tutti pronti Ugo, ci da istruzioni per la sosta a Nelidovo, viaggeremo in libertà per non obbligare nessuno a tenere un ritmo determinato. La sosta dovrebbe essere al km 323, comunque ci assicura Ugo, che viaggia su una 4x4, lui sarà ad aspettarci sulla strada. Vista l'ora decidiamo di farci un panino, ci aspettano circa 350 km di strada che sappiamo impegnativa, ma non immaginiamo quanto ............
I primi 70-80 km sono pieni di scossoni, tutti una buca. Rimpiangiamo quasi quei limitati tratti di binario delle strade polacche che in confronto sono tavoli da biliardo! La strada fino a Nelidovo è un delirio, dove non ci sono le buche ci sono i cantieri, e che cantieri! Chilometri e chilometri di sterrato a doppio senso, facendo lo slalom fra i tir che procedono in direzione opposta. Questi tratti sono talmente lunghi che non è possibile gestirli con un senso unico alternato, quindi ci si arrangia come si può facendo attenzione a non finire nei fossi di lato. Aveva appena piovuto quindi non vi dico il fango e in quali condizioni fossero ridotti i nostri mezzi; se fosse stato bel tempo la storia non sarebbe stata diversa, polverone da silicosi assicurata!
Dopo ore di sofferenza giungiamo a Nelidovo, il km 323 non si vede (scopriremo poi che è leggibile solo provenendo da Mosca, quindi in senso inverso); non si vede neppure Ugo che avrebbe dovuto precederci.
Riteniamo quindi in base alle indicazioni e al fatto che Ugo non si sente neppure al CB che si debba andare all'area di sosta successiva, ci sobbarchiamo altri 25 km di sofferenza ma all'area successiva non c'è nessuno. Il CB continua a restare muto nonostante i numerosi appelli, finalmente squilla il cellulare, è Ugo. Ci dice che siamo troppo avanti e quindi dobbiamo tornare indietro, altri 25 km di sofferenza e nervosismo.
Quando arriviamo siamo furibondi, finalmente è leggibile il km 323, corrispondeva all'area che avevamo visto in precedenza, Ugo si giustifica dicendo di essere stato fermato dalla polizia e che noi saremmo stati degli insensati a procedere oltre. Noi però avevamo indicazioni imprecise e la sicurezza di trovarlo ad aspettarci in modo visibile. Quindi non pensavamo di essere più avanti. Superate le divergenze, parcheggiamo in questo spiazzo sorvegliato, recintato da un alto muro sovrastato da filo spinato e all'ingresso la torretta con una guardia armata e il cancello. Mi guardo in giro con un po' di timore, il posto sarà certamente sicuro ma incute una certa impressione, non è che domattina ci ritroviamo tutti ad ammirare la Siberia??
A parte queste considerazioni il motel vicino e il suo ristorante ci accolgono in un ambiente discreto e pulito, la cortesia non è certo una caratteristica dei russi (quando va bene, sono educati ma non cortesi, quando va male sono proprio cafoni, nella normalità mediamente imbronciati e poco disponibili). Mangiamo molto bene, l'approccio con la cucina russa è positivo. Ci sono numerosi antipasti, servono un ottimo salmone all'ananas con patatine, un zuppa di carne molto buona ed infine il gelato.
La stanchezza si fa sentire, temiamo di non dormire a causa del rumore del frigo di un tir vicino, ma non c'è pericolo siamo talmente fusi che piombiamo senza sentire nulla.
Sabato 27 giugno
Dobbiamo fare altri 350 km per arrivare a Mosca ed i primi 250 sono sempre terribili, la strada che si percorre non è sicuramente degna di una nazione avanzata visto che oltretutto è l'unica strada e non ci sono alternative; le laterali che portano ai paesi, spesso costituiti da raggruppamenti casupole di legno nelle quali la vita deve essere veramente difficile, sono asfaltate per il primi 10-20 m poi si tratta di sterrati degni del camel-trophy!
Arrivati a 120-130 km da Mosca la musica cambia, la strada si allarga a due corsie per senso di marcia e l'asfalto è degno di questo nome. Non si puo' chiamare autostrada nel senso che lo intendiamo qui, è percorribile da qualsiasi mezzo comprese le biciclette, vi si puo' fare inversione di marcia e qualche volta è attraversata dai pedoni.
Nonostante sia sabato, il traffico di Mosca è indicibile. Mentre siamo fermi in coda notiamo una delle tante stranezze e contraddizioni di questa nazione, ci sono auto che girano tranquillamente prive di qualsiasi targa (scopriremo il fastidio che da' il senso di impunità evidente di talune categorie che stride con la mania delle regole e con la burocrazia a volte ai limiti della stupidità).
Il parcheggio al quale ci appoggiamo è all'interno degli impianti sportivi sulla riva della Moscowa, il posto è carino in un bel viale alberato e comodo al centro. Possiamo utilizzare i servizi igienici dell'impianto sportivo.
I bagni e le docce sono pulite ed ordinate anche se non vicinissime, l'area dedicata al CS si nota che e' stata creata come ripiego ma funziona, così come funziona l'allaccio alla rete elettrica.
Abbiamo giusto il tempo di darci una rinfrescata che ci aspetta il primo appuntamento, quello col circo di Mosca. Nel tardo pomeriggio prendiamo la metropolitana e andiamo ad ammirare questo spettacolo bellissimo. Peccato non poter capire le battute dei pagliacci, ma in fondo il loro linguaggio mimico e' internazionale e le risate sorgono spontanee. A fine serata siamo distrutti ma contenti di non aver rinunciato in nome della stanchezza.
Domenica 28 giugno
Oggi ci aspetta una giornata molto lunga e intensa, siamo un po' preoccupati per Zara che dovra' restare molte ore da sola, non ha mai dato problemi, e' al fresco sotto gli alberi e le lasciamo un filo di aria condizionata, una grande ciotola di acqua e il suo cibo ma ci dispiace lo stesso.
Partiamo con un autobus turistico alla volta della Piazza Rossa (che in russo vuol dire bella). Arriviamo giusto in tempo per ammirare il cambio della guardia al monumento del milite ignoto, la cerimonia e' sicuramente particolare. Vediamo da fuori il mausoleo di Lenin, il Cremlino e la cattedrale di San Basilio (li visiteremo bene successivamente). Andiamo a fare una passeggiata nella famosissima Via Arbat, isola pedonale (l'unica di Mosca) con i suoi negozi, compriamo qualche souvenir e dei dolci buonissimi in una pasticceria dall'italianissimo nome "Costa". Infine andiamo a visitare il cimitero di Novovidechi, vi sono sepolte moltissime personalita' della storia politica e artistica di questo paese.
Le nostre cambuse piangono quindi ci portano a rifornirci ad un supermercato, non manca di nulla, compriamo un po' di gastronomia pronta e verso le 14 torniamo ai camper in vista dell'uscita lunghissima che ci aspettera' nel pomeriggio.
Facciamo uscire un po' Zara che ci accoglie tutta contenta, verso le 17 andiamo a fare un bel giro sulla Moscowa, le sue rive spesso dotate di prati e passeggiate sono affollate di persone che prendono il sole, qualcuno ha anche il coraggio (e lo stomaco) di bagnarsi. La serata continua in un ristorante dove un (come al solito) poco cortese cameriere ci serve una cena a base di insalatine, salmone, un composto di funghi e il solito gelato. La cena di Nelidovo era stata qualitativamente decisamente meglio, questa è anche più cara (25 euro a testa esclusa la birra, a Nelidovo ne avevamo speso 17), la bottiglietta d'acqua è compresa ma attenzione le forniscono da 33 cl, cioe' come una lattina! Finiamo la serata in giro By-night, visitando la stazione della Transiberiana dove c'è moltissima gente che affronta questo viaggio fino a Vladivostok di circa 9000 km. Una settimana in treno! Poi andiamo ai giardini della Vittoria dove le spettacolari fontane illuminate di rosso stanno a significare il sangue versato dai caduti in battaglia; in conclusione torniamo nella Piazza Rossa che illuminata ha una suggestione tutta sua e valeva la pena vederla.
Torniamo che è luna di notte, siamo un po' in apprensione per Zara e per gli eventuali disastri ma tutto è a posto e la nostra bambina felicissima del nostro ritorno. Ci sentiamo in colpa per averla dovuta lasciare tanto tempo sola ma non si puo' fare altrimenti, lei inoltre svolge il suo compito di guardia.
Lunedì 29 giugno
La guida di stamattina si chiama Helena, è una simpatica signora che parla molto bene italiano ed è preparatissima. Ci porta a vedere la chiesa del Redentore (chiusa, perchè qui del fatto che i turisti vadano a visitare le cose non puo' importargliene di meno), è stata completamente ricostruita e restaurata perchè durante il periodo bolscevico era stata trasformata in piscina. Sotto c'è un interessante museo delle icone, paghiamo per visitarlo e prendiamo i biglietti per tutti. Dopo un po' che siamo dentro si presenta un usciere che sbraita, Helena ci dice che ha visto Davide con i pantaloni a pinocchietto (bada bene non corti) e secondo lui non sono sufficientemente decorosi, avrebbe la pretesa di farlo uscire; io mi rifiuto di lasciarlo andare, se c'erano problemi dovevano dirlo subito e non farci prendere il biglietto. Il tipo continua con i suoi mugugni ma lo ignoriamo totalmente. Prima di pranzo andiamo a visitare quella meraviglia di San Basilio, Ugo ci aveva detto che non ne valeva la pena, ma non è assolutamente vero!!! E' bellissima, forse col suo metro di valutazione sarebbe stato meglio un casino' (magari anche senza accento sulla o .........). Noi invece siamo stati entusiasti!
Mentre Helena accompagnava il gruppo che aveva acquistato il pacchetto gastronomico al ristorante di destinazione, noi siamo andati a pranzo in un self nei magazzini GUM, abbiamo pranzato benissimo con 7 euro a testa. Nel pomeriggio abbiamo visitato il Cremlino e le sue chiese e quello splendore del museo dell'Armeria che consiglio di andare assolutamente a vedere. All'interno ci sono numerosi tesori degli Zar, i troni, le carrozze e gli abiti da incoronazione, è veramente splendido. Visitiamo anche parecchie stazioni della metropolitana, alcune sono vere opere d'arte, ricche di mosaici e vetrate liberty.
Concludiamo la serata con una bella tavolata sotto gli alberi e con Zara che scorrazza felicemente libera, per fortuna non c'è nessuno che ha paura e non la dobbiamo tenere al guinzaglio. Tutti le assicurano una dose abbondante di coccole.
Martedì 30 giugno
Oggi giornata libera, dedicata alle visite individuali, ci siamo fatti dare qualche dritta da Helena nella giornata di ieri. La mattina presto ci rechiamo al mausoleo di Lenin, c'è già coda, ma se avessimo tardato una mezz'ora sarebbe stato un delirio. Nel mausoleo è conservato il corpo mummificato e, secondo me, una bella maschera di cera sul volto. Stalin lo hanno sfrattato, consapevoli dei disastri che ha fatto, ed è sepolto nel cimitero retrostante col busto in pietra. Abbiamo fatto un giro ai magazzini Gum, giusto per far venire l'ora di pranzo e tornare al self di ieri, i negozi che ci sono al 90% portano insegne di griffe italiane e prezzi proibitivi per noi e per il 95% dei russi.
Nel pomeriggio siamo stati al mercato di Izmajlovskoe, è grandioso anche se il sabato e la domenica è ancora più grande. Vi si trova di tutto, souvenir, pellicce e persino Kalashnicoff. Ivano e Davide sono infatti entrati in uno di questi esercizi che vendono anche armi, avrebbero potuto acquistare un mitragliatore per 250 euro! Poi quando il venditore ha capito che non se ne faceva nulla era disposto a darglielo per 200 più un caricatore omaggio!!! Roba da chiodi............ ci rendiamo conto?? E con i capillari controlli che abbiamo avuto alla frontiera sarebbe passata qualsiasi cosa!!! Poi siamo stupiti e indignati di certi traffici..........
Davide comunque ha conquistato la sua ennesima e bellissima spada da collezione che fa bella mostra sulla parete del salotto. Io ho conquistato le mie matrioske, tutti abbiamo comprato qualcosa. Mario che fuma come un turco sta facendo incetta di marlboro, costano un euro al pacchetto mentre in Italia quasi 5 (fortunatamente noi non fumiamo) Ivano sta facendo incetta di Vodka da regalare ad amici e parenti. Vedremo alla frontiera.
Serata in allegria e solita tavolata, il tempo permette, domani si parte per il giro nell'anello d'oro, sveglia presto!!!
Mercoledì 1 luglio
Questa mattina abbiamo conosciuto Julia la nostra accompagnatrice, guida ed interprete per i prossimi giorni, fino a San Pietroburgo. Siamo gli unici dotati di satellitare e CB così diventiamo primi della colonna.
Uscire da Mosca è stato un bel problema, Julia ha un'amnesia e ad un certo punto ci fa sbagliare strada, fortunatamente la tecnologia ci assiste e anche la fortuna, riusciamo a riguadagnare la rampa giusta e finalmente siamo sulla buona strada.
Arriviamo a Vladimir subito dopo la pausa pranzo. La visita, se così si puo' chiamare questo veloce passaggio, è abbastanza deludente. Non siamo potuti entrare nella cattedrale, abbiamo fatto solo un giretto superficiale guardando la statua del fondatore e via di corsa verso Suzdal.
Sinceramente non ho capito perchè la Sanpietroburgo.it abbia inserito nel programma una cosa di questo genere che ha solo scontentato tutti, tanto valeva passar dritti ed evitare qualsiasi aspettativa; certo quando leggi le cose che ti propongono anche questa fa numero, solo dopo ti accorgi che, fa esattamente questo "solo numero" visto che non ti viene lasciato neppure il tempo di una visita in autonomia (pagandoti l'ingresso a parte).
Arrivati a Suzdal ci siamo subito recati nell'area sosta, il solito parcheggio custodito ma senza nessun tipo di servizi. Insieme a Julia abbiamo fatto un giro notando un bellissimo monastero fortificato che non siamo potuti andare a visitare perchè non compreso. Avremmo volentieri pagato a parte ma non ci è stato possibile, Julia ci ha assicurato che c'era da vedere il Cremlino e altre chiese.
Le chiesette viste sono state in effetti due o tre ma praticamente tutte chiuse per restauri. Quando siamo stati al Cremlino non abbiamo potuto accedere alla chiesa perchè si doveva pagare l'ingresso a parte e, anche volendolo fare, ormai era tardi e si sa qui non sgarrano le chiusure di 1 minuto anche se non vedranno turisti per anni luce!
Abbiamo comunque imparato un'altra lezione di come si leggono i programmi delle visite, alle nostre rimostranze Julia ci ha fatto notare che la visita riguardava IL TERRITORIO, quindi guardi in giro da fuori e basta. In questi casi la San Pietroburgo non comprende gli ingressi. Puo' anche essere accettabile, basterebbe essere chiari al riguardo e prevedere di far pagare in loco chi vuole fare visite piu' approfondite.
Mentre il gruppo che usufruiva del pacchetto gastronomico e' andato a pranzare, servito e velocemente cacciato fuori dal ristorante di turno, noi ci siamo fatti una splendida spaghettata e abbiamo finito la lunghissima serata (viene buio dopo le 23) ridendo e scherzando con Zara che scodinzolava felice facendo il pieno di coccole.
Giovedì 2 luglio
Siamo partiti per Kostroma affrontando quella specie di campo minato che è il primo tratto di strada, sempre che strada si possa dire a quella schifezza che abbiamo percorso. Passato il peggio anche il resto è stata una sofferenza.
Per evitare i soliti discorsi che si creano quando ci sono troppe teste da mettere d'accordo, Julia è stata fatta salire su un camper che non aveva la possibilità di comunicare con nessuno e senza alcuna dotazione di satellitare. Questo ovviamente obbligava il camper di testa ad essere sempre visibile al resto della colonna; nell'ingresso in città ovviamente i semafori hanno rotto la continuità e ad una rotonda il camper di testa ha proseguito senza rendersi conto di aver perso chi stava dietro. Fortunatamente, noi e chi ci seguiva eravamo in grado di essere autonomi, ma la cosa è servita di lezione per le giornate successive, anche se non è servita a calmare le intemperanze verbali del signore di cui sopra.
A Kostroma abbiamo visitato il mercato, sicuramente molto diverso dai nostri: abbiamo imparato che gli edifici con gli archi e il tetto verde indicano i mercati che sono stabili. Abbiamo acquistato frutta e miele, dolci e frutti di bosco.
La strada verso Yaroslav ha finito di rovinarci la giornata, abbiamo percorso 90 km in 2ore e mezza grazie all'andatura da funerale del camper di testa. La prudenza è d'obbligo ma c'è un limite a tutto! La rivolta è stata generale. Il parcheggio di Yaroslav è un cortile dietro ad un ristorante e dove ci sono alcuni uffici governativi: abbiamo regalato una bottiglia di vino bianco al guardiano rendendolo felicissimo. Se non altro abbiamo la possibilità di caricare acqua e gli allacci alla luce. La cassetta va scaricata in un tombino ..........contenti loro .......... Ci fermeremo qui per due notti. Sta iniziando a piovigginare .....................
Venerdì 3 luglio
La pioggerella della nottata ha fatto scendere di un bel po' la temperatura e stamattina la giacca è d'obbligo.
Visitiamo il Cremlino, il territorio, come recita la guida. Questa volta pagando un piccolo supplemento vogliamo vedere la chiesa della Trasfigurazione che è all'interno ma non dice nulla di particolare, molto bella invece la cattedrale di Sant'Elia, l'iconostasi è veramente scenografica. Come tante è in fase di restauro. Finalmente stanno capendo che i monumenti sono fonte di ricchezza, quando capiranno che i turisti vanno anche trattati con cortesia avranno fatto un bel passo avanti (questo comunque vale anche da noi dove spesso i turisti sono considerati polli da spennare, specie nelle citta' d'arte, infatti le mete cambiano ........ ). Nel pomeriggio facciamo un giro in battello sul Volga, il fiume è imponente, il giro insipido, serve giusto per dire ci sono stato. Ti permette comunque di meditare sulle condizioni di vita locali, specie quando noti la povertà di certe stazioni di fermata, forse ci si rende conto del perchè le persone siano così tristi e scontrose; se pensi bene, c'è ben poco da ridere.
Abbiamo fotografato gli autobus, da noi sarebbero stati buoni per lo sfasciacarrozze ormai da anni e anni, spesso arrugginiti e con la bottiglia dell'acqua che tiene su il cofano .......... e le solite auto senza targa ......
La pioggia continua, ma nonostante ciò riusciamo a fare la solita tavolata sfruttando la tettoia di un palazzo alle spalle dei camper.
Sabato 4 luglio
Stamattina fa veramente freddo, 9 gradi. Andiamo a Rostov. Visitiamo il suo Cremlino, è considerato il più bello di Russia e spesso viene utilizzato come set cinematografico. E' arredato con pezzi originali e presenta molte sale di esposizione. Tutto molto interessante e molto bello, anche il concerto di campane.
Come in molti altri casi anche qui le opere di restauro sono notevoli ed in corso. I ponteggi che abbiamo visto, qui come altrove, sono tutti in legno, le reti di protezione non esistono, abbiamo notato operai sui tetti in bilico senza alcun aggancio di sicurezza. Elmetti? E che saranno mai! Poi ci stupiamo se da noi accettano di lavorare con modalità che sono inaccettabili, a casa loro sono la regola!
Il monastero di Pereslav, è suggestivo e molto raccolto, ci siamo arrampicati fin sulla torre per ammirare il panorama, poi siamo andati a Sergei Posad sede del Pope, capo della chiesa Ortodossa. Abbiamo visto la reliquia, veneratissima, di San Sergio e assistito ad una parte della cerimonia ortodossa.
La chiamano cerimonia e non messa, le modalità sono molto diverse dalle nostre. L'altare è nascosto dalla porta sacra che si trova al centro dell'iconostasi, tranne che nel breve momento in cui si apre per far entrare il sacerdote nessuno vede l'altare e gli officianti. Tutto si svolge con una completa divisione fra i sacerdoti ed i fedeli, i quali devono assistere rigorosamente in piedi (infatti non esistono sedie o panche), le donne devono avere il capo coperto ed essere adeguatamente vestite. La cerimonia dura dalle due alle quattro ore.
Le chiese che compongono questo luogo sacro sono magnifiche, anche se non grandissime come ci si aspetterebbe, ma noi siamo abituati alla magnificenza del Vaticano e di San Pietro, il che forse distorce un po' le vedute.
Pernottiamo nel parcheggio di un centro commerciale, non ci sono allacci ne scarichi ma e' tranquillo e sicuro. All'interno c'è un mercato con numerosi banchi alimentari e compriamo alcune specialità di pesce che ci ispirano alquanto. Il posto non permette di allestire la tavolata e pranziamo ognuno nei nostri camper. Domani ci aspetta un lungo viaggio di trasferimento verso Novgorod, con sosta notturna lungo la strada al solito parcheggio tir.