26 Luglio 2017 Mercoledì
A piedi percorriamo la strada che ci separa dal centro storico (circa 500 metri) e raggiungiamo l’ufficio turistico situato di fronte alla fontana dei viticultori, da dove partiamo con il nostro tour. L’antica torre civica è il primo notevole edificio che vediamo, proseguiamo poi per la Gran Rue, fino a raggiungere la parte alta del paese da dove si notano tre castelli in posizione dominante costruiti come le mura urbane tra XI e XV secolo: ci vorrebbe un’escursione di circa 3 ore per spostarsi tra un maniero e l’altro, e decidiamo quindi di rinunciarvi.
Ritorniamo sui nostri passi e ci fermiamo a far foto al civico 14 della Gran Rue dove si trova la seicentesca Pfifferhus, la casa dei pifferai; a circa metà della via principale si transita sotto i 29 metri della torre civica o Tors des Bouchers del XIII e XIV secolo, e imboccando poi la Rue de Temples si arriva alla chiesa protestante e alla cattedrale di St. Gregoire.
Dopo un pranzo veloce decidiamo di tornare indietro ed andare e proseguire con il nostro percorso. Prendiamo quindi il camper direzione ORSCHWILLER (F). Ad una manciata di chilometri da qui, svetta il castello di Haut-Kœnigsbourg, un’imponente fortezza abbarbicata a 800 metri d’altezza su uno sperone di pietra arenaria, costruito per volontà di Federico II di Svevia nel 1114.
Non esistono veri e propri parcheggi, le auto sostano negli spazi disegnati lungo la stada ad anello intorno al castello. C’è però uno spazio sterrato dove si fermano sia i camper che i bus alle coordinate N48.24757 E7.33492 e che si trova a circa 800 metri dall’ingresso del castello.
Il castello è abbarbicato su una roccia che sovrasta la Strada dei Vini e la pianura alsaziana.
Il castello
Questa impressionante fortezza fu distrutta e ricostruita più volte, l'attuale castello è il risultato di una minuziosa opera di recupero che lo ha riportato alla sua struttura mediovale originale. Si può discutere se sia meglio lasciare un edificio con i segni che il tempo gli ha imposto, o ricostruirlo come doveva essere una volta; sicuramente il suo aspetto attuale lo rende davvero impressionante, e i numerosi turisti che lo visitano danno ragione ha chi ha investito i soldi nel suo recupero.
Subito dopo aver varcato la porta di ingresso si fa il biglietto (9€) con la possibilità di prendere una audioguida in italiano (4,5€); dopo di che si raggiunge il cortile dove sono situati la foresteria, le scuderie, la fucina, il mulino. All’interno vi è un pozzo fortificato profondo 62 metri.
Poi si sale agli appartamenti, dove troviamo stanze finemente decorate con pitture murali, mobili rinascimentali ed enormi stufe di ghisa. Vi è anche conservata una collezione d'armi medievali, completa di balestre, spade di ogni tipo e armature.
Le sale interne del castello
A noi la visita è piaciuta, e l’audioguida ci ha permesso di tracciare la storia del castello e dei suoi personaggi in tutte le fasi della loro vita.
Il pomeriggio è ancora giovane e decidiamo di provare ad andare a vedere l’ultimo spettacolo dei rapaci a Kinzheim.
Ci sono 8 Km per arrivare a Kinzheim, destinazione che si inserisce in una visita turistica soprattutto per vedere lo spettacolo sui rapaci; una volta arrivati nei pressi del paese seguiamo le indicazioni per “La Volerie des Aigles” che si trova appena fuori del paese nella parte alta; c’è un grande parcheggio a disposizione dei visitatori, N48.257226 E7.380991. Da qui in cinque minuti di passeggiata attraverso il bosco arriviamo alle rovine del castello dove ha sede il centro tutela rapaci.
Solitamente gli spettacoli in questo periodo sono 4 al giorno, ore 11 -12.30 – 14 – 17. Siamo arrivati precisi, mancano pochi minuti alle 17 e ci sediamo sulle panche per assistere all’esibizione.
Nella cornice del castello medievale diroccato i rapaci volteggiano tra il pubblico; qui si assiste alle acrobazie di avvoltoi, condor delle Ande, aquile, falchi e rapaci notturni. Viene data la possibilità ad alcuni bambini di provare direttamente a richiamare e tenere un rapace sulla mano!!
Uno spettacolo bellissimo, ne avevamo visto uno simile molti anni fa sempre in Francia, ma questo è davvero superlativo, soprattutto per la varietà di specie di rapaci.
Terminato lo spettacolo, che dura circa 40 minuti, visitiamo quello che rimane del castello, con la vista sulla valle sottostante.
Al termine della visita ci dirigiamo a CHÀTENOIS (F), dove passeremo la notte nell’area di sosta di Allee des Bains, di fronte alla farmacia N48.27515 E7.39809. L’area a 7 posti camper gratuiti, con carico e scarico e corrente a pagamento; a 500 metri dal centro.
27 Luglio 2017 Giovedì
Qui l’attrazione turistica è sicuramente la chiesa di Saint George (1759). Facciamo tappa al locale ufficio del turismo dove prendiamo qualche depliant, e poi ci dirigiamo verso la chiesa. Ci colpisce subito per la colorata guglia in ceramica rossa e verde. Al suo interno c’è un bell’organo Silbermann del 1765, una croce processionale decorata con perle (anche questa del XVIII secolo) e alcune tavole dipinte a rilievo. Facciamo anche un giro per questo villaggio medioevale, ammirandone i resti delle mura e l’antica porta del villaggio. In sostanza una visita carina.
La chiesa e le mura del villaggio di Chatenois
La tappa successiva è OBERNAI (F), sede degli stabilimenti della birra Kronenbourg. Facciamo sosta al parking des Rempart, in rue Poincare, con fondo ciottolato, circa 15 posti disponibili. Gratuito e a 250 metri dal centro N 48.45972, E 7.48667
Il carico e lo scarico è possibile al campeggio (2 €) - Camping Municipal Le Vallon de l’Ehn, 1 Rue de Berlin, - www.camping-obernai.fr)
Questa è un’altra cittadina di origine medievale circoscritta da 1 km e mezzo di antiche mura in buono stato di conservazione, affiancate da un tracciato percorribile a piedi. Percorriamo i suoi vicoli tra le case a graticcio arrivando sulla Place du Marchè con al centro la fontana di Santa Odile, dedicata alla ragazza nata cieca e rinnegata dalla nobile famiglia. Relegata dal padre a vivere in una fortezza non lontana dall’attuale paese, Odile la fece diventare un'abbazia che oggi, pur se trasformata in albergo, è meta di pellegrinaggio.
Obernai è tutta sviluppata intorno a questa centrale Piazza del Mercato. Qui si affacciano tutti i maggiori palazzi storici di Obernai, e da qui partono le strade che permettono di raggiungere ogni punto della città. Da Piazza del Mercato raggiungiamo alcuni dei punti imperdibili di Obernai, come il piccolissimo Canal de l'Ehn, dove si fotografano romantici scorci sulle acque del fiume. Il centro storico è, seppur di piccole dimensioni, ricco di monumenti, come la chiesa neogotica e un delizioso pozzo risalente al Rinascimento.
L'altra perla di Obernai che visitiamo è l'antica torre del Bèffroi, un tempo usata per l'avvistamento degli incendi; ai suoi piedi si trovano i resti della cappella romanica della Vergine, in arenaria rosa.
Scorcio del centro di Obernai
Prima di riprendere il cammino merita una visita anche la chiesa neogotica intitolata ai santi Pietro e Paolo.
Il programma prevedeva di indirizzarci verso Strasburgo, ma grazie all’ufficio turistico decidiamo di andare prima a visitare il Monastero di Mont Saint Odile che si trova qui vicino e che dicono essere molto bello per la sua posizione.
Percorriamo i pochi chilometri che ci portano al parcheggio alle coordinate N48.43254 E7.40006 dove è possibile sostare anche con il camper.
Da qui poi si prende un sentiero che passa attraverso il bosco, molto bello, e che ci porta al monastero.
Questo è davvero di un colpo d’occhio eccezionale. È costruito su uno sperone roccioso che si trova ad un’altitudine di 763 metri e che domina tutta la valle sottostante lasciandoci davvero senza fiato.
L'abbazia fu fondata nel VII secolo da santa Ottilia, alla quale il padre fece dono della struttura, posta in cima al monte. Dopo la morte della fondatrice dell'abbazia il monte prese il nome della santa. Essa divenne presto meta di pellegrinaggi. Dopo la parentesi rivoluzionaria l'abbazia fu riscattata nel 1853 dal vescovo di Strasburgo e i pellegrinaggi ripresero. Poco dopo nell'abbazia subentrarono i francescani e oggi è un convento delle Sorelle della Santa Croce. Del nuovo edificio abbaziale, eretto in stile romanico nel XII secolo sono rimasti pochi resti. A questi appartengono la Cappella della Croce nel chiostro con la robusta colonna centrale, che sostiene la volta a crociera e le cappelle delle Lacrime e degli Angeli, entrambe ultime dell'anello intorno alla Cappella del chiostro.
Ma la parte del leone la fa sicuramente il panorama. Veramente imperdibile.
Il cortile interno e la cappella delle lacrime
Ci dirigiamo infine verso STRASBURGO (F). La nostra meta è l’area di sosta presso il parco sul Reno in Rue des Cavaliers. Circa 20 posti su asfalto, con colonnina per scarico, carico ed elettricità. N 48.56649, E 7.80006.
Sfortunatamente l’area è in ristrutturazione e pertanto chiusa. A Strasburgo non ci sono molti punti sosta notturni, vigono diversi divieti, Ci dirigiamo quindi verso l’unico campeggio della città, il Camping de la Montagne Verte (2 Rue Robert Forrer, Montagne Verte, situato a un paio di chilometri dal centro di Strasburgo. N 48°34’31” - E 7°42’52”, dove c’è una fermata autobus a 5 minuti a piedi dal campeggio). Sfortunatamente il campeggio è tutto pieno, e ci sono anche molti camper in fila nel piccolo parcheggio di attesa, che aspettano che si liberi un posto per l’indomani.
Con la reception proviamo a cercare un campeggio vicino, ma risulta che nell’arco di 30 Km sono tutti pieni.
Decidiamo quindi di percorre 6 Km per andare all’area di sosta che si trova in Germania a KEHL (D), alle coordinate N48.56350 E7.81400. Qui c’è una buona area di sosta, con carico e scarico acqua, e con colonnine dell’elettricità a pagamento. Il costo per 24 è di 8 € e fortunatamente troviamo posto.
Passeremo qui la notte per tornare a Strasburgo domani mattina.
28 Luglio 2017 Venerdì
Torniamo quindi a Strasburgo andando a parcheggiare in uno dei numerosi parcheggi indicati come P+R. Il nostro è il Parking Relais-Tram Elsau di Rue Charles Winter N48°34’07” E7°43’48”. Questi parcheggi propongono una tariffa camper di 6 € che include la sosta dalle 7 alle 20 con compreso un biglietto per la rete di trasporto pubblico valido per tutti i componenti dell'equipaggio del camper. L'elenco completo dei parcheggi che offrono servizi di questo genere è presente sul sito www.cts-strasbourg.f r.
Adiacente al parcheggio c’è la linea F della metro che ci porta alla fermata di Homme de Fer, a 5 minuti a piedi dalla cattedrale.
In questa piazza c’è l’ufficio del turismo dove apprendiamo che, al costo di 5,50 €, è possibile prendere un’audioguida in italiano e con questa fare un giro per tutto il centro storico, comprensiva di spiegazioni anche di alcuni edifici come la cattedrale.
Questa visita dura circa 3 ore, ma ne vale davvero la pena.
Cominciamo il giro dalla cattedrale, con la maestosa facciata in arenaria rosa e la sua guglia di 142 metri, una delle più alte al mondo tra gli edifici della Cristianità (Aperta tutti i giorni dalle ore7/11 .15 e 12.45/19).
La cattedrale di Strasburgo stupisce sicuramente ogni visitatore. La sua costruzione risale al 1015, ma soltanto nel 1439 l'opera fu completata nel capolavoro di architettura gotica che apprezziamo oggi.
Di particolare importanza l'Orologio Astronomico che si trova all’interno della cattedrale; costruito durante il XVI secolo (e restaurato nell’ottocento), rappresenta la summa della conoscenza astronomica del cinquecento. Azionato puntualmente a mezzogiorno da un congegno mette in moto una sfilata di pianeti, galli e apostoli da lasciare a bocca aperta. Proseguiam oil giro con la nostra audioguida andando a visitare il Palais Rohan, progettato dall’architetto del re, Robert de Cotte nel 1730 come residenza dei principi-vescovi di Strasburgo, è oggi sede di tre importanti musei.
Palais Rohan
Il giro per il centro storico ci fa toccare molti punti caratteristici della città, il grazioso quartiere di Petite France, un antico quartiere costruito sui canali, forse la zona più suggestiva del centro storico.
Un tempo abitato da pescatori, mugnai e conciatori di pelli, il quartiere reso ancora più bello dai cosiddetti “Ponti Coperti”, in realtà scoperti dal Settecento, che conservano ancora le torri trecentesche.
Arriviamo infine alla terrazza dello sbarramento Vauban, la seicentesca fortificazione costruita sul fiume Ill a difesa della città. Da qui si può vedere stendersi tutto il centro storico, con l’immancabile fisionomia della cattedrale sullo sfondo.
Sbarramento Vauban e sotto il panorama dalla sua terrazza
Dopo essere ritornati in piazza della cattedrale ed aver riconsegnato le nostre audioguide, andiamo a provare l’emozionante veduta della città dall'alto salendo i 330 gradini che ci conducono alla panoramica plate-forme.(l’accesso alla plate-forme panoramica ha un costo di 5 euro).
La salita è stata davvero dura, le scale sono a chiocciola e quando siamo arrivati in cima ci siamo dovuti fermare 10 minuti a riprendere fiato.
Ma poi facendo andare lo sguardo sul panorama sottostante ci siamo detti che davvero non potevamo perderlo.
Prima di terminare il nostro giro non potevamo lasciare il capoluogo dell'Alsazia senza visitare una delle migliori cantine della regione. So che sembra uno scherzo, ma questa si trova davvero all’interno del locale ospedale di Strasburgo. La sede per una cantina è sicuramente inconsueta ma la causa meritevole. Si chiama Cave Historique des Hospices de Strasbourg ed è nata con la struttura ospedaliera alla fine del Trecento. In passato le persone scambiavano le cure mediche con quanto possedevano: gioielli, terre e prodotti agricoli tra cui, visto che siamo in Alsazia, naturalmente vino. I tempi sono cambiati, ma le cantine sono ancora lì, gestite con una trentina di produttori che qui affinano ogni anno 150.000 bottiglie. In parte sono vendute sul posto e il ricavato finanzia l'ospedale (www.vins-des-hospices-de-strasbourg.fr.) Un simpatico signore ci fa fare un giro nel cave, mostrandoci anche la botte più vecchia del mondo (1472), con al suo interno ancora 35 q del vino del 1700.
Sono quasi le 20.00 quando torniamo a prendere il camper al parcheggio. È stata una giornata lunga ma ne valeva la pena.
Percorriamo un pezzo di strada verso BITCHE (F), la nostra prossima meta, fermandoci circa a metà strada al campeggio Sea Sunova a Seaver. Dopo una lunga e rilassante doccia, presto a nanna, abbiamo da ricuperare energie per l’indomani.
29 Luglio 2017 Sabato
Arriviamo a BITCHE (F) andando a parcheggiare nella comoda e nuova area di sosta ricavata in una parte del parcheggio della Cittadella.
Dalla porta monumentale centrale si accede al terrapieno, da dove si può ammirare la bellissima vista sul borgo sottostante
Ci dirigiamo alla biglietteria, ma con rammarico apprendiamo che la visita si effettua solo con audioguida nelle tre lingue canoniche (Tedesco, inglese e francese), e che non c’è alcuna documentazione scritta che possa sopperire in qualche modo alla non conoscenza della lingua.
Avevamo avuto informazioni che la visita è abbastanza impegnativa e che richiede molto tempo, per cui decidiamo di soprassedere e rinunciare a vedere la fortificazione.
Un po’ a malincuore riprendiamo il camper e percorriamo i 5 Km che ci separano dal forte di Simserhof. Questo forte fa parte del famoso complesso della Linea Maginot, costruito sul confine con la Germania per difendersi da eventuali attacchi tedeschi dopo la prima guerra mondiale.
Sostiamo nel bel parcheggio gratuito del forte N49.05737 E7.37537, e prendiamo il sentiero attraverso il bosco che in meno di 5 minuti ci porta alla biglietteria del complesso.
La visita è solo guidata, dura circa tre ore ed anche qui è solo in francese, inglese e tedesco; ma almeno è corredata di indicazioni scritte all’interno del percorso che facilitano anche quelli come noi che non sono padroni di queste lingue.
Inizia con una proiezione sulla storia della Linea Maginot che è molto intuitiva e non necessita di grandi spiegazioni.
Poi si proseguire con un tour a bordo di un veicolo automatico che su binari entra nel complesso sotto terra effettuando il percorso che veniva fatto dai treni che portavano le munizioni al deposito.
Ogni tanto il treno si ferma e dei sapienti trucchi cinematografici tramutano l’ambiente attuale in quello che era all’epoca. Davvero ben fatto e coinvolgente.
Il pezzo forte però è la visita guidata all’interno del complesso. Abbiamo scelto di farlo in lingua francese perché era l’orario più vicino, e devo dire che tra una parola carpita e le indicazioni scritte sui muri è stata comunque piacevole e intuitiva.
Si fa un lungo percorso a piedi all’interno della fortificazione, situata a 29 metri sotto terra, dove si visitano le camere dei soldati, le stanze di riposo e tutti gli ambienti tecnici come la centrale elettrica, la cucina l'infermeria e le officine. Si cammina molto ma ne vale davvero la pena. Da non perdere anche se non è in italiano.
È pomeriggio inoltrato quando terminiamo la visita del complesso. La nostra vacanza giunge al termine ed è l’ora del rientro. Pensavamo di percorrere la strada della Foresta Nera per tornare a casa, ma alla fine decidiamo altrimenti, il bello di avere un camper e poter cambiare programma quando si vuole. All’andata siamo passati vicino all’Abbazia di Cluny e ci era dispiaciuto non averla visitata; perciò cogliamo l’occasione e ripercorriamo parte della strada fatta in direzione CLUNY (F).
A sera inoltrata arriviamo all’area di sosta di Dole, già descritta all’andata. Passeremo nuovamente la notte qui per proseguire l’indomani.
30 Luglio 2017 Domenica
Arriviamo a CLUNY e ci inoltriamo in una grande confusione. Infatti la cittadina, cosa che noi noN sapevamo, è famosa per i suoi concorsi ippici; uno dei quali è appena in svolgimento. Il parcheggio e l’area dove normalmente sostano camper è adibito a campo di gara e in tutto il paese c’è grande confusione e non riusciamo a trovare dove poter sostare. Poi alla fine , dopo molte peripezie riusciamo a parcheggiare anche se abbastanza lontano dal centro.
A piedi raggiungiamo l’ingresso dell’abbazia dove acquistiamo il biglietto (12,5 € compreso una comoda audioguida in italiano). Prima della visita al complesso si visiona un filmato che racconta la storia della chiesa e le sue peripezie. Il filmato è ben fatto con riproduzioni che integrano quello che rimane oggi con l’immagine di come era il complesso nel massimo del suo splendore.
Purtroppo quello che c’è oggi è solo l’otto per cento della costruzione originale, e vedendo i maestosi ruderi si rimane davvero delusi per quello che abbiamo perduto.
Questa chiesa era denominata ”chiesa maggiore” ed era la chiesa più grande del medioevo cristiano.
La sua distruzione risale all’epoca della rivoluzione francese quando venne trasformata in cava di pietra per altre costruzioni. Il modellino sotto rappresenta l’edificio principale dove la parte bianca è quello che rimane oggi alla nostra visione.
Qui finisce il nostro viaggio. Il resto del tempo è un rapido ritorno verso casa per riprendere il tran tran quotidiano fino al momento di rilanciarci in una nuova avventura.
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