VACANZELANDI@ SI RACCONTA
- dalla tenda alla caravan: le vacanze diventano più confortevoli -
di Lorenzo Gnaccarini
"... sono già a tutto gas e non va su per la salita..." Era un tardo pomeriggio di autunno, molto uggioso e buio, e questa frase la disse mio padre mentre tentava di percorrere la terribile salita di San Luca a Bologna con una caravan agganciata alla Renault 6... ma come siamo arrivati a questo punto?
Le vacanze in tenda iniziate nel 1972 (leggi la mia prima esperienza in campeggio con la tenda) si susseguono di anno in anno, lasciandomi ricordi indelebili di situazioni molto piacevoli e anche di quelle un po' più "scomode".
Vivere in tenda significa essere a stretto contatto con la natura, anche in quelle situazioni dove la natura fa da padrone: freddo, vento e pioggia.
Mi ricordo che una volta arrivammo verso sera nel camping a Mola di Bari e tirava un vento fortissimo dal mare. La nostra tenda era molto grande, quindi le operazioni di montaggio duravano anche un paio d'ore. Ogni volta che i miei genitori appoggiavano la tenda sopra la paleria, questa volava via prima di essere picchettata. Allora, mio padre mi disse "tieni stretto forte" e mi diede un angolo di tenda appena posizionata sulla paleria. Stessa cosa toccò anche a mia sorella. Lui cominciò subito a piantare il lungo picchetto angolare lungo 50 cm nel terreno sassoso, mentre io e mia sorella lottavamo con i nostri pesi per evitare che la tenda volasse via... eravamo diventati delle zavorre umane!
Il 1976 fu l'anno della svolta! Stavo per compiere 9 anni e mi ricordo molto bene le vicende che accaddero.
Proprio in quell'anno, trascorremmo le vacanze di luglio in Val d'Aosta in tenda. Mi ricordo benissimo: eravamo al Camping La Salle, Proprio di fronte al Monte Bianco, era così grande... bianco... immenso... però di notte era mooolto freddo.... era un anno particolare. Andavamo a letto con: canottiera di lana, calze di lana, pigiama di lana, tuta da ginnastica pesante e dentro al sacco a pelo a mummia tipo militare...
Ma il colpo di grazia avvenne durante la seconda vacanza estiva, dalla fine di agosto a metà settembre.
Eravamo in vacanza in Umbria, ad Assisi e piovve di continuo per vari giorni consecutivi. Nonostante i fossi scavati fuori dalla tenda per scolare la pioggia dalla tenda, il pavimento di plastica che mettevamo sempre per evitare di avere l'acqua all'interno della tenda, il doppio tetto, l'umidità ed il bagnato era ovunque. Si dormiva umidi, i vestiti erano umidi, tutto era bagnato. Dopo giorni di pioggia, venne finalmente il sole. Il tempo di asciugare la tenda (era fine agosto quindi con un buon sole ci volle poco tempo) e i miei genitori decisero di andar in un posto molto più caldo: la Sicilia.
Ed ecco che la vacanza tranquilla in collina divenne una vacanza in Sicilia. Evviva, finalmente il mare... però la Sicilia è tutta bella, quindi, secondo voi, si poteva stare un paio di settimane fermi in un solo posto? Noooo, quindi ogni 4-5 giorni si cambiava località: Giardini Naxos, San Vito lo Capo, Sciacca. Un'esperienza mai fatta prima. Solitamente stavamo fermi tutta la vacanza in un solo posto. Ora stavamo provando la vacanza itinerante. Una faticaccia montare e smontare sempre la tenda... soprattutto la nostra tenda a casetta 6x6...
Con gli occhi del bambino, ho vissuto questi particolari momenti in maniera passiva, concentrandomi sulle belle cose che sono avvenute in vacanza, le escursioni in montagna, i bagni al mare, camminare sulla lava dell'Etna, ecc... ma per i miei genitori, il 1976 fu l'anno della svolta.
"Ora basta con la pioggia e la fatica a montare e smontare..." dissero i miei genitori. Non capivo cosa stesse succedendo, però avevo l'impressione che qualcosa stava per cambiare.
Un grigio pomeriggio di autunno, mio padre disse "Andiamo tutti a fare un giro a vedere una cosa" e partimmo con la nostra Renault 6 verso Bologna. Arrivammo da Gamberini, concessionario Adria, ed incomiciammo ad entrare nelle caravan, quelle caravan che ho sempre visto nei campeggi e che ammiravo perché sembravano delle mini case...
Chiedemmo di vedere le "superleggere", quelle lunghe meno di 4 metri e con 4 posti letto. Ero contentissimo di entrare in quelle roulotte, sedermi nei divanetti, aprire gli sportelli... tutte cose che piacciono molto ai bambini come ero io.
Il sole stava tramontando quando ho visto che il signore delle caravan agganciava alla nostra Renault 6 una di quelle roulotte. Mio padre disse "Lorenzo, salta su che andiamo a provarla" e io contento entrai dentro la macchina ed il signore davanti con mio padre, mentre mia sorella e mia madre rimasero ad aspettare dal concessionario. Il signore disse "... per vedere se la macchina tira bene, andiamo a fare una prova in salita, se fa quella, allora può fare tutto". Parlava della terribile salita di San Luca a Bologna... Per raggiungerla, facemmo un breve tratto di tangenziale dove raggiungemmo la folle velocità di 70 Km all'ora. All'imbocco della salita, sentivo già che la macchina faceva molta fatica, fino a quando non ce la fece più a salire e mio padre disse "... sono già a tutto gas e non va su per la salita..." e il sig. Gamberini disse "con questa macchina non potete tirare le roulotte". La nostra mitica Renault 6 aveva appena 30 cavalli...
Tornammo a casa e io ero molto deluso perché avevamo lasciato al roulotte là, dal concessionario, perché la macchina non ce la faceva a tirarla.
Arrivò metà giugno del 1977 e mio padre arrivò a casa dal lavoro con una sorpresa: una bellissima e nuova macchina rossa metallizzata. Era una SIMCA 1100 GLX, una 1100 di cilindrata da 58 cavalli! WOW, aveva tanti pulsanti, si sbrinava il vetro dietro, aveva tre spazzole, due davanti e una dietro, i fari di profondità davanti, e il gancio traino! Infatti, il gancio traino era necessario per trainare la nostra nuova caravan, una ADRIA 380 da 4 posti letto in due letti matrimoniali, con vano toilette, dinette 4 posti, divano laterale, armadio, lavandino per i piatti, tre fornelli, e tanto spazio al coperto.
Con la caravan avevamo ridotto ai minimi termini le operazioni di piazzamento durante le vacanze itineranti e quando pioveva, il disagio era molto più contenuto rispetto alla tenda. La caravan è stata accessoriata in un secondo tempo con i doppi vetri e con la stufa FIAMMETTA 2000, per rendere le vacanze più confortevoli e poterla sfruittare anche durante il periodo invernale.
Sono tante le amicizie nate durante le vacanze, i bambini fanno presto a socializzare, anche se si parlano lingue differenti.
Infatti, dopo 10 anni di vacanze stanziali ed itineranti, in tutta Italia, Francia, Austria, la nostra caravan ha terminato di viaggiare nel 1987, quando i miei genitori hanno deciso di metterla fissa in un campeggio stanziale, prima a Montecreto (MO), poi a Sestola (MO), rinomate località dell'appennino Modenese.
Ed è così che le mie avventure in caravan sono terminate e, complice la mia maggiore età, ho iniziato a trascorrere le vacanze con una tenda ad igloo con i miei amici fino a quando non conobbi Marzia...
LEGGI: VACANZELANDI@ SI RACCONTA: Dio li fa, poi li accoppia!
TORNA ALLA NOSTRA STORIA - clicca QUI