Storie in viaggio: scooter e
tenda intorno al mondo
Paolo e Lindsay: tre viaggi in scooter intorno al mondo, più di 98.000 km, notti in tenda ed un libro
di Marzia Mazzoni
La storia di Paolo e Lindsay è una "storia in viaggio" che non abbiamo intercettato durante uno dei nostri itinerari, ma è una storia talmente affascinante che vi vogliamo raccontare, perché le cose belle vanno sempre condivise e questa lo è. Una storia di viaggiatori semplici, affascinati e abbagliati dalla voglia di scoprire il mondo in semplicità: uno scooter LML (una simil-vespa) e una tenda.
8 domande per conoscere questa loro entusiasmante avventura!
D. Innanzitutto una domanda: chi sono Paolo e Lindsay?
R. Siamo due “ragazzi” (cresciuti) rispettivamente di 36 e 34 anni che di professione fanno il programmatore informatico e l’infermiera. Paolo è nato e cresciuto in Italia mentre Lindsay è canadese di Vancouver. Da diversi anni quando non viaggiamo viviamo nella splendida Vancouver.
D. Perché avete scelto uno scooter simil-Vespa come mezzo di trasporto per viaggiare?
R. Dopo anni di viaggi in giro per il mondo maturando esperienze straordinarie con i mezzi pubblici, abbiamo deciso che era giunto il momento di trovare una maggiore indipendenza di movimento. Il sogno di originale di Lo scooter simil-Vespa è parso da subito come una scelta che ci consentiva di coprire un discreto numero di chilometri (ma non troppi) ad una velocità di crociera per noi ottimale.
R. No il mezzo non ha subito alcuna modifica ad hoc per i viaggi. Rimane un mezzo che sulla carta non è adatto a fare ciò che noi gli abbiamo fatto fare. Ma LUI (intendo lo scooter) non lo sa e, per fortuna, ci ha portato a zonzo per il mondo senza grossi problemi!
D. 98.000 km percorsi in quali nazioni?
R. Nel Settembre 2012 siamo partiti da Budoia in provincia di Pordenone e, dopo 14 mesi di viaggio e 40.500 chilometri, abbiamo raggiunto Melbourne in Australia. Abbiamo attraversato Grecia, Turchia, Iran, Pakistan, India, Nepal, Thailandia, Malesia, Singapore, Indonesia e Timor-Est. Dopo nove mesi di lavoro per rimpinzare il conto corrente, siamo ripartiti nel Settembre 2014 questa volta rimanendo nel continente americano. Vancouver - Panama - Vancouver, 8 mesi e 23.000 chilometri. Messico, Guatemala, El Salvador, Nicaragua, Costa Rica, Panama, Honduras, Belize. Dopo questo viaggio è nata la voglia di raccontare questa nostra esperienza e così ho scritto il *libro "Inseguendo le ombre dei colibrì" per parlare di Messico e Centro America con tutte le sue storie intrise di temi di attualità e non soltanto di paesaggi e foreste tropicali.
Quest’ultimo viaggio che aveva come obiettivo finale il rientro in Italia dopo cinque anni di assenza, è iniziato nel Dicembre 2016 negli Emirati Arabi Uniti e si è concluso il 10 Novembre 2017 con il contachilometri che ha raggiunto quota 30.200 chilometri. Una cavalcata emozionante tra Emirati, Oman, Kazakistan, Uzbekistan, Tagikistan, Kirghizistan, Azerbaigian, Georgia, Turchia, Grecia e la chicca finale della nostra splendida penisola da Brindisi al Friuli.
D. Avete scelto la tenda per questioni di versatilità o per quale motivo?
R. C’è da dire che siamo amanti della vita all’aria aperta. La libertà di poter dormire in luoghi isolati è un privilegio che abbiamo imparato ad apprezzare fin dal primo viaggio. Arrivare un’ora prima del tramonto in una stradina deserta della steppa kazaka oppure in una spiaggia deserta della costa dell’Oman o ancora in una valle kirghiza anche a distanza di tempo fa venire la pelle d’oca. C’è anche un lato più pratico e meno romantico che riguarda il risparmio economico che le notti in tenda offrono. Chi viaggia per lunghi periodi non può sottovalutarne l’importanza.
D. La tenda è stata piantata in campeggi o anche in sosta libera?
R. La maggior parte delle volte piantiamo la tenda in sosta libera. A memoria mi vengono in mente solo una manciata di episodi in cui abbiamo pagato: quattro o cinque volte in Australia ed una in Messico. In Centro America sono stati i pompieri a concederci i loro pavimenti di cemento dove poggiare la nostra amata tendina.
D. Viaggiatori en plein air estremi, ma affascinanti... avete avuto episodi che vi hanno fatto pensare “ma chi me lo fa fare?” oppure avventure curiose che vi hanno spronato in maniera singolare ad andare avanti?
R. La pioggia, per fortuna non troppo frequente, è in cima alle cause scatenanti della frase “ma perchè abbiamo scelto la tenda?”. Poi però ci sono i tramonti in luoghi spettacolari, i silenzi delle aree desertiche, l’odore dei prati e il rumore delle onde del mare che ti fa scordare delle notti bagnate.
D. Ora dove siete?
R. Ora ci troviamo in Friuli dove passeremo le festività natalizie prima di tornare in Canada ad inizio Gennaio. Lo scooter è posteggiato al calduccio e la tenda è stata ripulita e messa da parte in attesa del prossimo viaggio.
D. Prossimi sogni nel cassetto?
R. Abbiamo alcuni progetti legati all’Oriente. Taiwan, Russia orientale, Cina, Giappone. Le idee non mancano ora però è prioritario fermare il contachilometri delle emozioni e riavvolgere il nastro per renderci conto dei chilometri percorsi nell’ultimo viaggio magari, perché no, usando la scrittura come mezzo per rivivere quest’ultimo tour.
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