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Storie in viaggio - in Kazakistan con il camper accadde che...

storie in viaggio kazakistan luca bianchini

di Marzia Mazzoni

Conosciamo ormai da tanti anni Luca Bianchini, camperista e guida specializzata per viaggi in camper dell'agenzia IO VIAGGIO IN CAMPER, capita che ci si incontra in varie occasioni, come ad esempio le fiere del settore e si chiacchiera del più e del meno, anche di aneddoti e fatti curiosi avvenuti durante i raduni camper in giro per il mondo. Accadde in uno dei nostri ultimi incontri, che ci raccontò un fatto curioso che avvenne durante un viaggio in camper, erano in Kazakhstan per proseguire poi il viaggio verso l'Asia. Lo vogliamo condividere con voi perché è una "storia in viaggio" da raccontare, curiosa, divertente ed esilarante! 
Per non "inquinare" il racconto con incomprensioni o ricordi distorti, l'abbiamo fatto scrivere direttamente da Luca! Andiamo insieme a leggere che cosa accadde...

<< 12 aprile 2016… inizieremo da qui la nostra bizzarra avventura di benvenuto in territorio kazako. Siamo a Troytsk, paesino di frontiera,  ultimo lembo di campagna russa prima di entrare in Kazakhstan. Iniziamo le varie procedure di uscita dalla Russia e le pratiche d’ingresso in Kazakhstan. I doganieri kazaki sono cordiali e simpatici. Ridono e  scherzano parlando di calcio ( anni 90...) e di cantanti italiani ( Toto Cutugno ed i Ricchi e Poveri...), tutto procede liscio ma molto lentamente. Comunque, si sa che in alcune zone la burocrazia è ancora lenta e farraginosa e si perde tempo tra scartoffie e timbri, ma fa parte della storia del viaggio ed è comunque divertente entrare in contatto anche con questa aspetto della cultura di un paese. Quindi terminate le pratiche, siamo in Kazakhstan e ci fermiamo presso un ristorante con sauna, dove trascorreremo la notte, non prima però di aver provato qualche primo assaggio di cucina locale. Sveglia di buon mattino e ritrovo vicino ai camper con caffè e qualche chiacchiera, la mattina è gelida ed alcuni ne approfittano per sghiacciare i vetri congelati. Oggi la strada ci porterà verso la capitale ultramoderna: Astana voluta fortemente dal presidente Nazarbayev e dove da li ad un anno si svolgerà l’EXPO. Ore 7: tutti pronti, appello e partenza…
Percorriamo  circa un paio di km e ci troviamo ad un bivio, con la piccola caserma locale della polizia a far da sfondo, ed ecco correrci incontro (come lontani parenti che non vedevamo da anni) i poliziotti locali! Io, in questo momento non stavo guidando ma ero al posto passeggero, quindi scendo e parlo (in russo) con il poliziotto rubicondo, curioso ed un po’ inquietante (era un mix tra  PSY di Gangnam style e Kim Jong Un) che mi intima di seguirlo con tutti i documenti personali e del mezzo. Riferisco per CB a tutti i partecipanti al raduno la situazione e chiedo di scendere uno per camper con la documentazione e di raggiungermi all’interno della caserma. Anche qui, dopo un po’ di convenevoli, risate e domande di rito, diciamo un po’ alla Gauguin: “Da dove veniamo?.. chi siamo?.. dove andiamo?...”,  “l’atmosfera” cambia e cosi il volto del personaggio che mi stava davanti. Mentre compila carte e fa domande di ogni genere, il poliziotto prende un foglio bianco formato A4 ( per rendere l’idea) e comincia ad arrotolarlo facendolo diventare un cono (quasi come quello che usano da noi per vendere le castagne nei freddi pomeriggi di ottobre), a questo punto io penso: beh sarà come quando disegni le casette mentre parli al telefono… ed invece no! Mi punta il cono e mi dice, con fare alquanto sgarbato nel suo russo stentato di soffiare!! Per riassumere, mi sta chiedendo di fare l’alcoltest nel foglio di carta... diciamo non proprio lo strumento più adatto! Quindi con fare austero si porta al naso l’improbabile strumento ed annusa intensamente tentando di capire quanto avessi bevuto... Premesso che alla mattina di solito non bevo e  che tra l’altro non stavo neanche guidando, il verdetto delle fini narici del capitano dice che ho bevuto e quindi devono assolutamente trattenere i miei documenti.. Cominciano quindi  a chiamare uno per uno gli altri. Coloro che verranno trovati “positivi” dovranno andare al centro narcologico per sottoporsi ad  accertamenti della durata di qualche giorno (cosa per noi impossibile in quanto da lì a pochi giorni saremmo dovuti entrare in Cina per iniziare la nostra grande avventura ..).
Intanto fuori, ignari di quanto stava accadendo, si chiacchiera e si aspetta la mia uscita con le informazioni in merito al controllo. “Bene ragazzi, armatevi di pazienza e documenti e venite a fare l’alcoltest" scoppia quindi l’ilarità generale del gruppo,.che non crede alle proprie orecchie, soprattutto sullo strumento utilizzato si crea della curiosità! Con me, unico in grado di parlare russo, entrano a turno tutti i proprietari dei vari camper. Alcuni passano indenni al cono multiuso  (solo una smorfia da parte del tecnico del cono) altri come me, non passano l’esame e quindi vengono additati come “bevitori seriali” dal fine olfatto e dal cono (sempre lo stesso per tutti) ormai stropicciato e ridotto piuttosto male..Considerando che nessuno dei  4 “imputati” aveva bevuto (tra l’altro uno era praticamente astemio!) decidiamo di chiudere la situazione, senza ufficio narcologico ecc..Dopo un lungo conciliabolo tra me, il poliziotto “olfattivo” e il suo superiore (per non farci mancare nulla!) si decide il daffarsi.
Il finale lo ometto e lo lascio libero alle interpretazioni di ciascuno di voi. Siamo rilasciati tra saluti di commiato da parte dei poliziotti (quasi commossi) e un caloroso arrivederci alla prossima!

Comunque per concludere: ogni viaggio ha la sua storia ed i suoi attori. Ogni viaggio è diverso e ci permette di vivere esperienze emozionanti (come l’incontro con scolaresche che ti corrono incontro per capire chi sei oppure benzinai che mentre attendi che ti facciano il pieno ti portano il tè alla menta oppure ragazzini cinesi che ti guardano dalla porta lasciata aperta del camper, mentre mangi con le forchette e si chiedono il perché.. oppure esperienze grottesche come questa!  Un aneddotto tra il comico e il grottesco che ha dato inizio alla nostra Grande Avventura che ci ha portato in Cina e Mongolia nel 2016:  121 giorni e più di 30 000 km percorsi per quello che è stato non solo un viaggio ma una grande esperienza di vita per tutti i 13 equipaggi che hanno partecipato.  
Luca Bianchini >>

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