Prodotto Agroalimentare Tradizionale.
I capperi di Salina hanno ottenuto il riconoscimento di Presidio Slow Food, in quanto si cerca di salvaguardare l'estinzione di questo prodotto tradizionale e a coinvolgere alcuni operatori a proseguire il mantenimento e a seguire una disciplinare di produzione attenta a mettere sul mercato un prodotto di alta qualità.
Il cappero è il bocciolo di un arbusto perenne che cresce spontaneamente nell'area mediterranea. La storia del cappero e del suo uso, sia a livello alimentare che medicinale, si trova già nei testi di Ippocrate, Aristotele e Plinio il Vecchio. Dopo la fioritura la pianta dà vita a dei frutti chiamati cucunci.
La raccolta del cappero avviene da fine maggio a tutto agosto, ogni 8/10 giorni, i raccoglitori iniziano alla mattina molto presto per evitare il caldo, poi i capperi raccolti vengo stesi ad asciugare su teli di juta al fresco, questo per impedire loro di sbocciare. Dopo qualche ora si separano i capperi dai capperoni, si salano con sale marino grosso e vengono posti in fusti (cugniettu). I giorni seguenti (per almeno 4/5 giorni) i capperi debbono essere “curati”, nel senso che debbono essere travasati più volte, questo per evitare che l'azione del sale e del caldo li faccia fermentare.
Nell'Isola di Salina ogni anno agli inizi di giugno a Malfa si tiene la “festa del cappero e dei cucunci”, mentre a metà giugno nella piazza di Sant'Onofrio a Pollara si tiene la “sagra del cappero in fiore”, occasioni per scoprire questo prodotto in diverse pietanze.
I capperi di Salina si riconoscono per la loro caratteristica di compattezza, profumo ed uniformità. Sotto sale si conservano anche per 2/3 anni.
Vengono utilizzati per la preparazione di primi piatti, caponata, piatti di pesce o per arricchire le insalate.
FIORE DEL CAPPERO
La pianta del cappero che cresce spontaneamente anche a bordo strada o sulle rocce. |