Museo dell'arte tessile delle Pie Artigiane Cristiane
All'esterno dell'edificio una signora di mezza età inizia il racconto di questa storia tutta al femminile. Nel 1928 due ragazze che avevano frequentato l'istituto religioso a Fano, dove avevano appreso l'arte del ricamo, del cucito e della sartoria, pensarono di coinvolgere altre donne del paese e dar loro una prospettiva di lavoro. Da lì fino agli anni '80, quando si vide la crisi del settore tessile, è una storia di donne, talenti, umanità dove all'interno di questo edificio si sono avvicendate madri, figlie, sorelle, amiche che hanno portato avanti l'arte del tessile, dalla cardatura, dei filati, della tessitura, ma anche del ricamo e del cucito. Il gruppo di persone che ascolta questa storia, compresi noi, rimane affascinato perché questo museo è stato creato cercando e ritrovando testimonianze attraverso le persone ancora viventi che hanno voluto lasciare i loro ricordi per raccontare questa bella storia imprenditoriale ed umana. Entriamo nei locali accompagnati alla scoperta degli strumenti che hanno caratterizzato questo laboratorio e io vengo colta da grande commozione rivedendo ciò che per me hanno accompagnato la mia infanzia. Mia madre era sarta e così da piccola ho convissuto con questi attrezzi del mestieri che ora rivedo qui, un groppo in gola quando scorgo la macchina da cucire Singer di colore nero e oro, con il mobiletto in legno, rigorosamente a pedali, uguale a quella che conservo tutt'ora dopo la morte di mia madre...
Lasciamo da parte i ricordi e torniamo a questo museo che conserva anche libri paga scritti a mano, manufatti di pregevole valore, ricami e abiti realizzati dalle sapienti mani delle lavoranti del secolo scorso. Le ultime stanze mostrano trionfanti manufatti in lana e una sala che conserva la macchina per la cardatura. L'ultima sala che visitiamo è ricca di foto, dalle fondatrici ai momenti ludici e ricreativi che si erano creati attorno a questo laboratorio e l'accompagnatrice mostra trionfante una bambina ritratta in una foto in bianco e nero e ci racconta che è lei, perché quel laboratorio si trasformava anche in un dopo scuola per i figli delle lavoranti. Lei ed il marito portano nel cuore questa storia, avendola vissuta in prima persona, vogliono salvaguardare la memoria di questo laboratorio che racconta tanto che ora è diventato museo grazie anche a loro! (Le visite sono prenotatili presso IAT Candelara: 0721 286693 oppure Lorenzo 328 0526028 oppure Lucilla 3280526028).
Chapeau a queste persone che con tanta tenacia stanno ricostruendo la memoria di questo tassello storico appartenuto a Candelara e noi ci apprestiamo a...
...lasciare in serata Candelara voltandoci indietro, ammirando le sue luci, il suo clima natalizio e siamo felici di averlo finalmente visitato, perché ci ha regalato magiche suggestioni natalizie.
Questo nostro itinerario lo concludo con un plauso a chi lavora dietro a questo evento per l'impeccabile organizzazione, ma soprattutto per aver creduto fin da subito alla ricettività verso i turisti-camperisti, perché già dal primo anno “Candele a Candelara” ha visto un cospicuo numero di camper partecipare all'evento. Bravi... continuate così!
INFO: Direttore artistico Pro Loco - Piergiorgio Pietrelli 339 2937316 Tel e fax: 0721 286693 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.candelara.com