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Commenti e consigli:
L'itinerario soprascritto è stato effettuato durante il ponte di San Petronio (4 ottobre), considerando che due giorni erano feriali abbiamo trovato la maggior parte dei castelli chiusi. Consigliamo pertanto di accertarsi preventivamente del giorno ed orario di apertura.
Per quanto concerne invece al Castello di Gropparello. Vi consigliamo la partecipazione alle esperienze da noi effettuate per bambini oltre i 5 anni, nostro figlio all'epoca era più piccolo ed in effetti ha avuto paura in certe momenti dell'avventura in costume.
Prodotti e piatti tipici:
La cucina di questa zona è di gusto tipicamente emiliano.
Si inizia con antipasti in cui spiccano i salumi: la coppa piacentina DOP, il culatello, il salame e la pancetta piacentina DOP. La Mariola (Presidio Slow Food) è un salume tipico delle aree collinari piacentine, viene prodotto cotto o crudo, trattasi di salame di grossa pezzatura dall'impasto fine con aglio e aromatizzato con un po' di vino bianco.
Per i primi piatti: pisarei e fasò (un intingolo di origine contadina con i fagioli), gli anolini in brodo, i tortelli con le erbette, le tagliatelle al sugo di funghi, la bomba di riso (particolare piatto di riso con piccioni cucinati in umido), il burtlàina (stiacciata di farina, impastata con uova e latte e fatta friggere).
Per i secondi piatti: lo stracotto di manzo, cinghiale in umido, salame cotto, selvaggina arrosto (anche lepre e coniglio), il capretto alla cacciatora, la coppa al forno, la picula 'd caval (carne trita di cavallo cucinata in umido con olio e pomodori).
Per i formaggi: il Grana Padano DOP, le caciotte, le ricotte e Provolone Valpadana DOP.
I dolci: le ciambelline gustate intinte in un bel bicchiere di vino, la torta di mandorle.
In questa zona le nostre crescentine vengono chiamate “torta fritta”.
I vini sono quelli definiti dei “colli piacentini”: il Gutturnio, la Bonarda e l'Ortugo.
Indice regione - Segue diario di viaggio - Le soste
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