ESTATE 2013
FRANCIA SPAGNA E PORTOGALLO
in cinque camper
Dal 25 di luglio al 31 di agosto
TOTALE Km.7040
Ecco la vacanza di Mauro G., amico di Vacanzelandi@, che, con gli amici per un totale di cinque camper, ci guida attraverso tutta la Spagna e tutto il Portogallo, passando per la Francia.
PERCORSO: ITALIA-FRANCIA-SPAGNA-PORTOGALLO-SPAGNA-ITALIA
Considerazioni generali:
Il viaggio è stato suddiviso in quattro parti:
FRANCIA - Percorso alla ricerca di alcuni villaggi e castelli che hanno subito la Crociata contro l'eresia Catara nel Medioevo:
Carcassonne (châteaux)
Montréal (village)
Mirepoix (village)
Montségur (châteaux)
Puivert (châteaux)
Rennes-les-Chateau (village)
Puilaurens (châteaux)
Peyrepertuse (châteaux)
Queribus (châteaux)
Arques (châteaux)
Termes (châteaux)
Villerouge-Termenes (châteaux)
Lagrasse (abbaye)
Fontfroide (abbaye)
Narbonne (cité)
SPAGNA - Città e paesi del nord
Bardenas Reales
Fitero
Soria
El Burgo de Osma
Segovia
Avila
Salamanca
Astorga
Ponferrada
Las Medulas
PORTOGALLO città e paesi
Guimaraes
Braga
Porto
Aveiro
Praya da Poco
Praya de Mira
Coimbra
Tomar
Batalha
Obidos
Peniche
Cabo Corvoeiro
Ericeira
Porto Novo
Cabo da Roca
Lisbona
Evora
Porto Covo
Cabo Sao Vicente
Sagres
SPAGNA città e paesi del sud
Monastero La Rabìda
El Rocìo
Siviglia
Granada
La Calhorra
Cabo de Gata
Aguilas
Valencia
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In Francia le Autoroute sono abbastanza care ed hanno i caselli che interrompono continuamente il percorso con perdite di tempo notevoli, specie d'estate. In compenso ogni paese o città ha l'opportunità di accogliere camper con aree attrezzate o semplici piazze. Le strade hanno un ottimo fondo asfaltato privo di buche o sobbalzi, a parte le cunette dissuasori all'ingresso di ogni paese. I prezzi del carburante sono inferiori a quelli italiani, quelli dentro i supermercati sono ancora più bassi, ma attenzione perché durante i giorni festivi il rifornimento si fa solo con alcuni tipi di carta di credito con il PIN. La visita agli edifici religiosi sono a pagamento. I prezzi dei generi alimentari e dei ristoranti sono in genere inferiori a quelli italiani, quello degli alcolici, vino, birra ecc sono invece più cari.
In Spagna le autostrade gratuite si chiamano Autovie, quelle a pagamento Autopiste. Il carburante costa un po' di più di quello francese, ma comunque meno di quello italiano. Il fondo stradale della maggior parte della rete stradale è ottimo. I prodotti alimentari e i ristoranti costano meno che in Italia. I bar invece sono più cari. Gli alcolici sono meno cari. Le chiese sono tutte a pagamento escluso l'ora della funzione. Sulle spiagge libere spesso c'è la doccia gratuita per i bagnanti. I negozi e in genere gli ingressi ai musei e quant'altro aprono alle 10 di mattina. Generalmente città e paesi sono molto puliti e ordinati. Non si vedono clochard o indigenti a chiedere elemosina. C'è sempre il sole!
In Portogallo le autostrade sono tutte a pagamento senza caselli tramite carta di credito che viene registrata al primo ingresso dopo il confine portoghese e ogni 10/12 km circa questa viene caricata tramite lettura ottica della targa quando il mezzo passa sotto i varchi elettronici, all'uscita dal Portogallo l'ultimo varco telematico interrompe questa prassi. Il fondo di quasi tutta la rete stradale è ottimo. Ottime tutte le segnalazioni con cartelli e pannelli esplicativi. Negli ultimi anni il paese è molto cambiato, la pulizia dei luoghi è quasi maniacale ed il verde pubblico e privato è molto curato; non si vedono cartacce o rifiuti lungo il ciglio stradale. Negozi e musei non aprono prima delle 10 (ora locale). Gli edifici religiosi sono tutti a pagamento. Il prezzo dei generi alimentari, dei bar e dei ristoranti è assai inferiore rispetto a quelli italiani. Gli alcolici sono meno cari. La temperatura è generalmente accettabile, ma spesso lungo la costa la nebbia oscura il sole fino alla tarda mattinata. L'interno è molto più caldo della costa ma la sua percezione è forse inferiore a causa dell'aria più asciutta.
- PRIMA PARTE -
25 luglio giovedì
Partenza da Lucca alle 8,00. Tutta autostrada fino a Saintes Maries de la Mer (F) in AA, (N43 27 19 - E4 25 39) in paese. Arrivo e sistemazione alle 18,30. Giro per il centro facendo acquisti di souvenir. Cena nella via centrale pedonale a base di paella. Rientro ai camper dopo il giro serale. Alle 23 a nanna.
P a S.te Marie de la Mer in AA (N43 27 19 - E4 25 39)
progressivo km.655 (giorno km.655)
26 luglio venerdì
Partenza da S.tes Maries de la Mer alle 9,30. Pranzo a Homps, cittadina sul Canal du Midì. Dopo andiamo a vedere il porticciolo turistico sul canale. Molto francese come aspetto, ti aspetti di vedere Maigret seduto al tavolo del bistrot, bicchiere di Bordeaux in mano in attesa di eventi. Ripartiamo per Carcassonne (F). Arrivo alle 16 in AA (N43 12 19,4 – W2 22 26). La vecchia area per camper è stata spostata in una zona più marginale rispetto alla precedente per cui risulta lontano
Carcassonne
dalla cittadina. C’è una navetta che fa servizio gratuito fino alla porta d'ingresso al borgo, ma l’ultima corsa termina alle 18 ed è un po’ dura farsela a piedi andata e ritorno di sera. Facciamo un giro sfruttando la navetta, ma il ritorno lo facciamo a piedi perché il bus ha finito il turno. Cena, relax e a letto alle 23. Giornata calda e ventosa dalla mattina alla sera.
P a Carcassonne in AA (N43 12 19,4 – E2 22 26) a pagamento 8€. Giornata molto calda e umida, serata molto ventosa e calda.
progressivo Km 887 (km.232 giorno)
Carcassonne |
27 luglio sabato
Alle 9,30 ritorniamo a visitare Carcassonne, facendo il giro dei remparts e delle strade interne piene di articoli per turisti tutti uguali tra loro. La cittadina è stupenda con le sue mura, gli edifici storici, le case a graticcio, ma per la terza volta (ci siamo già stati due volte in precedenti viaggi) trovo che è troppo votata al turismo, per cui perde molto del suo fascino di antica cittadina fortificata. Rientro ai camper con la navetta delle 12,30. Pranzo al parcheggio, operazioni di carico e scarico e partenza per il villaggio di Montréal sur l'Aude (F). Difficoltà di parcheggio. C’è un Festival di Musica Popolare Internazionale con gruppi che vengono da più parti del carcassonne mondo, dalla Lettonia all’America Latina, dal Costa Rica al Guatemala, un gruppo anche dall’India. In questo pomeriggio caldo e ventoso nel provare le canzoni della serata i musici coinvolgono gli spettatori in balli folcloristici. Curioso vedere ballare la Cumbia da biondi nordici insieme ad abbronzati costaricani e barbuti indiani dalle vesti colorate coinvolgendo il pubblico di turisti in pantaloni corti e canottiera. Visitiamo la bella e imponente
cattedrale romanica. Con la sua mole sovrasta tutte le case intorno. Partiamo nel tardo pomeriggio inseguiti dal caldo opprimente per arrivare a Mirepoix (F). Fermiamo il camper nella bella e pulita AA (N43 5 7,2 - E1 52 21,8) gratuita, ricavata negli spazi della vecchia stazione ferroviaria rinata per altre attività sociali. Entriamo nella vicina piazza del le marché couvert con strutture metalliche in puro stile Liberty dominata dall’antica cattedrale romanica di Sainte Maurice del XII sec. Il piccolo centro storico è ricco di antiche case a graticcio e portici sorretti da colonne e travi di legno antico; molto bello tutto l’insieme attorniato da giardini e panchine dove gustare tranquillamente il sapore di antico. L’ambiente è talmente bello che decidiamo di fermarci a dormire qui. Cena con il tavolo fuori. Intorno alle 22 tuoni, lampi, fulmini e saette seguiti da un grosso acquazzone che rinfresca l’aria giusto per andare a letto con una buona temperatura.
P a Mirepoix in AA gratuita (N43 5 7,2 - E1 52 21,8) serata calda, ma poi il forte e breve acquazzone rinfresca l’aria.
progressivo Km. 941 (km.54 giorno)
Montségur |
28 luglio domenica
Dopo le operazioni di pulizia partiamo da Mirepoix. Poi in 25 km arriviamo al castello di Montségur (F) per la visita alla rocca catara. Parcheggio gratuito (N42 52 26,5 - E1 49 37,8) all’inizio del sentiero che si inerpica in alto fin sotto le antiche mura. In posizione dominante su uno sperone roccioso l’edificio è in parte deruto a causa delle vicende storiche relative all’eresia catara. Il sentiero parte dal parcheggio auto e a circa 1/3 di esso ci si imbatte in un casottino per il pagamento del ticket : 4,50 € per continuare la faticosa salita ! Paghiamo e raggiunta la sommità si entra nel castello da una apertura posta ad un’altezza di circa 3 metri da terra. Una scala in legno serve a superare il dislivello, in caso di assedio veniva abbattuta rapidamente per impedirne l’accesso diretto. All’interno non rimane più nessuna struttura, la forma allungata sulla base Montségur rocciosa cosparsa di conci alla rinfusa. A forma di nave sulla prua il barbacane con la torre, sulla poppa altro barbacane difensivo. La vista abbraccia un angolo di 360° fino a vedere molti villaggi in valle. Discendiamo e pranziamo nel parcheggio. Poi partenza per Puivert (F). Bella strada in saliscendi tra coltivi e boschi. Arriviamo a Puivert. Per salire al vecchio castello cataro c’è una stradina molto ripida, stretta e con il fondo di grosse buche. Lasciamo il camper in uno slargo della strada principale e saliamo a piedi. E’ caldo. Ingresso 5 €. Lo scenario all'ingresso è molto suggestivo, con portale e torre, ma la manutenzione e la pulizia non sono al solito livello francese. Comunque all’interno c’è rimasto un vasto prato dove durante l’estate si svolgono tornei cavallereschi per turisti. C’è un bel donjon all’interno del quale una scala
Puivert esterno ed interno
a chiocciola porta alla sommità dalla quale si domina tutta la valle. Le mura esterne in parte derute erano comunque non molto alte perché non preposte ad assedio, questa rocca fungeva da corte gentile ospitando poeti e cavalieri, dame e damigelle con l’intento di appagare le nobili serate con dizioni poetiche, canti e balli. Al tempo dell’inquisizione contro il catarismo l’assedio durò solo tre giorni. I pochi ambienti interni rimasti e visitabili sono arredati assai miseramente con brutte copie di mobili d’epoca in compensato e alcune vesti di armigeri vecchie e polverose. In basso nella valle c’è un piccolo piano di volo per alianti, ma la curiosità sta nel fatto che al posto dell’aereo trainante c’è un lungo cavo posto al termine della pista, che avvolgendosi rapidamente ad un tamburo rotante tira l’aliante tanto velocemente che questo prende quota velocemente fino all’altezza giusta oltre la quale il cavo si sgancia e il velivolo rimane in balia delle correnti ascensionali libero e solo. Cavo e gancio cadono a terra appesi ad un piccolo paracadute pronto per ripetere la stessa operazione con un altro velivolo. Riprendiamo strada fino a Rennes les Château (F). Parcheggio per camper segnalato,
Rennes-les-Chateau |
Puilaurens |
senza acqua ne scarico, alla base del paese distante un chilometro (N42 55 32,3 - E2 15 50,1). In salita arriviamo a piedi nel borgo per una visita prima di cena. Nella parte alta si svolge una gara di petanc (bocce) su terreno accidentato, ma così è in Francia, qualsiasi superficie è buona. La chiesa, piccola, ad una sola navata, molto decorata a colori vivaci con disegni e simboli esoterici assai suggestivi. All’ingresso un' acquasantiera è posta sopra il capo di un diavolaccio nero con occhi spiritati. Bella e misteriosa la Torre di Magdala , poco distante, nella luce serale. Breve passeggiata nel minuscolo paese fino alla piazza della Mairie dove sono le prove di un gruppo musicale molto bravo, per la serata danzante. Ridiscendiamo ai camper per la cena. Tavolo fuori nella serata fresca e gradevole.
P a Rennes les Château in parcheggio gratuito. Nella nottata breve pioggerella che rinfresca ulteriormente l’aria. ( N42 55 32,3 - E2 15 50,1).
progressivo km. 1070 (giorno Km.129)
29 luglio lunedì
Di primo mattino visita al villaggio di Rennes. La chiesa, la Villa Bethania dell'abate Sounier, il giardino interno e infine di nuovo il piccolo borgo. Di giorno quel leggero clima tra il mistico, l'imponderabile e il deciso senso del Maligno, svanisce come la neve al sole e anche il fascino legato alle tante storie dell'abate Sounier e della sua cittadina perdono molto di interesse. Il senso di malinconia ci pervade sopratutto quando vediamo il sepolcro di questo abate misterioso coperto da erbacce e abbandonato all'incuria del tempo. Verso le 12 ci spostiamo a Puilaurens (F). Altro castello cataro dominante il villaggio di Lapradelle. Roccaforte molto antica, si parla del 985, appartenente all'Abbazia di St. Michel de Cuxa. Durante la crociata contro l'eresia catara (sec. XIII) vi furono ospitati molti perfetti (aderenti a questa dottrina) sfuggiti ai vari roghi che nel frattempo "illuminavano" questa regione. In posizione strategica alla base dei Pirenei, a difesa dei possedimenti della corona francese di Luigi IX (San Luigi) dalle incursioni aragonesi venne però conquistato varie volte, distrutto e ricostruito fino ad essere abbandonato definitivamente durante la Rivoluzione Francese. Adesso si staglia come un maniero fantasma in parte deruto ma in posizione di nido d'aquila abbarbicato alla roccia bianca calcarea che domina il villaggio con la sua imponenza. C'è un comodo parcheggio (N42 48 13,6 - E2 17 44,3) dal quale parte un sentiero che si inerpica sulla montagna fino sotto le sue mura. All'interno è rimasto ben poco se non un grande spazio erboso con tracce di vari locali di cui rimangono solo alcuni muri perimetrali. La vista abbraccia un vasto panorama sulla campagna sottostante. Nelle notti di luna piena, racconta una leggenda, il fantasma di una giovane fanciulla, nipote di Filippo il Bello si dice, compare avvolta da un velo di nebbia sulle mura perimetrali del castello. Da quota 700 metri ridiscendiamo a piedi al parcheggio a quota 350 e riprendiamo strada per arrivare a Duilhac su Peyrepertuse (F) sistemandoci nella bella AA del paese. Ci sono alcuni camper e noi ci uniamo a loro. Cena, quattro chiacchiere e poi a nanna.
P a Duilhac s/r Peyrepertuse, in AA gratuita (N42 51 42,2 - E2 33 55,5). Bel tempo tutto il giorno, ma fresco sui 24°.
Progressivo km 1117 (47 km giorno)
30 luglio martedì
Ore 9, partenza con il camper per visitare il castello di Peyrepertuse, posto in alto a dominare il paese. Strada asfaltata e ripida salita. Il parcheggio riservato ai camper è a 1300 metri
Peyrepertuse
prima dell'ingresso al castello (N42 51 58,5 - 2 33 8,4): 1300 metri da fare a piedi ed in salita! le auto invece arrivano fin sotto le mura! Con un po' di intraprendenza otteniamo un passaggio in autostop fino alla biglietteria. Fatto il biglietto abbiamo ancora da percorrere un bel po' di sentiero nel bosco prima di arrivare al fortilizio. Una bella sfacchinata che ci fa espellere tutte le tossine con l'abbondante sudata. Il castello però non delude. Fondato a quota 800 metri è formato da due zone fortificate separate tra loro, ma edificate sullo stesso costone a poche decine di metri l'una dall'altra.
Peyrepertuse
Siamo sui rilievi calcarei dell'Hautes Corbieres e sotto di noi il piccolo ma fascinoso villaggio di Duilhac. La roccaforte nel 1020 è sotto il marchesato di Spagna e vi rimane fino al XII sec, ma si sottometterà poi al regno di Francia nel 1250 a seguito della crociata, organizzata dal re francese contro gli albigesi (catari) qui rifugiatisi . Infatti i soldati della corona francese espugnarono il maniero e lo tennero per ben quattro secoli durante i quali la frontiera tra Francia e Aragona passava proprio di qua. Con il Trattato dei Pirenei del 1659 il confine viene spostato dove più o meno si trova ora e quindi l'importanza strategica del maniero diminuisce fino alla Rivoluzione Francese, dopodiché cade in disuso e solo verso gli anni 50 del secolo scorso si comincia a ripararlo ed utilizzarlo come risorsa turistica. Dalle sue mura lo sguardo arriva fino al mare. Alle 11,30 in punto inizia lo spettacolo di falconeria. Molto interessante e piacevole, peccato che la spiegazione delle evoluzioni dei rapaci sia solo in francese. Alla fine della visita cominciamo a discendere verso il parcheggio, ma adesso non c'è nessuno per un passaggio e allora tutta a piedi, in discesa stavolta. Sono ormai le 14. Spostiamo i camper poco più a valle dove l'ombra di un grosso e isolato albero ci da la frescura per pranzare in comodità. Pennichella dopo pranzo discretamente ventilata. Alle 17
Queribus |
finalmente, con qualche brontolio, mettiamo in moto per arrivare dopo solo 9 km, al castello di Queribus (N42 50 20,4 - E2 37 16,3) nel comune di Cucugnan. Altro sito bellissimo che faceva parte della rete dei castelli catari di questa zona. Descritto anche dal Alphonse Daudet in una novella intitolata "lettere dal mio mulino" è arroccato sul solito roccione calcareo a 730 di altezza. In origine (intorno ai primi anni del 1000) anche questo edificio fortificato apparteneva alla casata Aragonese. Gli albigesi (catari) qui avevano trovato rifugio sotto la protezione di Pierre de Cucugnan, il quale resistette all'assedio, finche il Re Luigi IX a capo della crociata non lo espugnò mandando al rogo tutti quanti per mano del suo ferocissimo luogotenente Simon de Monfort. La posizione dominante del castello era molto importante perché, come Peyrepertuse, in posizione strategica contro il potere spagnolo, almeno fino al Trattato dei Pirenei del 1659 menzionato sopra, quando i confini tra le due nazioni cambiarono. La salita al castello a piedi è molto agevole, per cui alle 19 quando ridiscendiamo ai camper non siamo nemmeno troppo stanchi. Ritorniamo a Duilhac (F) nella stessa AA di ieri sera. Stavolta ceniamo con il tavolo fuori nella serata fresca. Temperatura serale sui 25°. Sereno e ventilato.
P a Duilhac in AA N42 51 42,2 - E2 33 55,5
progressivo 1138 (21 km giorno)
31 luglio mercoledì
Dopo le solite operazioni di scarico e carico, alle 9,30 partiamo per il castello di Arques (N42 57 6 - E2 21 58,2) sulla D613 da Rennes-les-Chateau verso est. Bell'edificio di forma cubica, all'angolo di ogni vertice un torrione cilindrico sale fino al tetto. Da lontano sembra un edificio
Arques
fortificato di notevoli dimensioni con i suoi tre piani di altezza e i quattro torrioni che svettano verso il cielo, da vicino la valutazione delle sue dimensioni è più reale e ci si accorge che in fondo non è poi così grande come appariva da lontano. La pianta si articola con una unica sala al piano terra dalla quale nascono i quattro torrioni. In quello di destra, rispetto all'entrata, c'è la scala a chiocciola che porta al piano primo costituito da una sala centrale con volta a crociera, e una camera per ogni torrione. La scala sale ancora al secondo piano. Sala centrale con soffitto a travi in legno e con camere in ogni torrione. Anche al terzo piano si ritrova la stessa scansione delle sale. L'ambiente esterno che si abbraccia con lo sguardo dalle finestre è molto suggestivo perché l'edificio non è arroccato sul solito sperone roccioso, ma sorge su un ampio prato in dolce pendenza ed il borgo di Arques è li vicino poco più in basso sul bordo del torrente Realses. Nel 1217 il solito Simon de Montfort brucia castello, borgo e suoi abitanti, regalando poi l'edificio al suo luogotenente Pierre de Voisins, che a sua volta ne prende possesso bruciando viva sulla piazza del villaggio una donna sessantenne accusata di stregoneria. L'aspetto attuale del castello è dovuto alla sua ricostruzione nel XIII sec. da parte del figlio di Pierre de Voisins. Viene terminato nelle forme
Termes |
attuali nel 1316 ed assume la funzione di residenza di campagna così' come appare ora. Pranzo lungo la strada. Arriviamo a Termes (F), castello cataro (parcheggio fuori del paese per evidenti difficoltà di spazi N43 0 4,1 - E2 33 56,3). Sorge su un colle boscoso e sotto c'è il borgo, ma rimangono solo ruderi assai difficili da decifrare se non con i numerosi pannelli esplicativi lungo il percorso di visita. E' in fase di profondo restauro. In compenso la strada per salire questa volta è molto agevole in leggera salita. Come al solito fu conquistato da Simon de Montfort nel 1210. Dopo una resistenza durata quattro mesi il castello cedette per mancanza d'acqua e dissenteria, ma i residenti riuscirono a fuggire tra i boschi. Raimondo di Termes fu preso prigioniero e i suoi beni donati dal Montfort ad un crociato che si era distinto nell'assedio. Anche questo castello faceva parte della rete difensiva dei confini contro gli spagnoli, ma nel 1652, prima del Trattato dei Pirenei, venne demolito e così dimenticato dal tempo fino al 1989 quando se ne riprese il restauro conservativo come monumento nazionale. Torniamo indietro per 8 km all'incrocio con la D613, e poi fino al borgo di Villerouge-Termenes (F), (in Occitano Vilaroja de Termenés). Parcheggio tranquillo nello spiazzo Termes antistante una Cave de Vin (N43 0 17,8-E2 37 36,5). Piccolissimo agglomerato sul fiume Libre, dove l'unica emergenza storica di rilievo è il castello seminascosto tra le case del borgo stesso. I torrioni angolari spuntano dai tetti delle abitazioni. Dentro è allestito un museo con alcune sale arredate. Sin dal XII sec. e fino alla Rivoluzione Francese l'Arcivescovado di Narbonne era proprietario sia del castello che di tutto il borgo. Nel 1227 viene occupato abusivamente da Simon de Monfort e dalla sua guarnigione. Nel 1321 l'ultimo perfetto (cataro) Guilhelm Belibaste qui venne arso vivo nella piazza del paese. Visitiamo il borgo e poi torniamo al camper che sono le 19,30. Il parcheggio è buono anche per passare la notte. Ceniamo con il tavolo fuori sotto due grossi cedri argentati. E' caldo stasera.
P a Villerouge-Termenes, parcheggio per camper gratuito, senza acqua ne scarico N43 0 17,8-E2 37 36,5. Bella serata con stelle cadenti in un cielo blu. In serata la temperatura scende ed è più gradevole.
progressivo 1224 (86 km giorno)
1 agosto giovedì
Partenza da Villerouge alle 9,30. Direzione Lagrasse (F) a 14 km. Parcheggio obbligatorio per i visitatori al campo da gioco (N43 5 25 - E2 37 22,3)(oppure zona nord N43 5 34 - E2 37 12,8). All'Ufficio del Turismo prendiamo i depliant per la visita al villaggio, classificato dalla
Lagrasse Abbaye S.te Marie Orbieu |
Lagrasse centro |
rivista francese tra "Les plus beaux villages de Francia" è sulla riva sinistra del fiume Orbieu e l'antica abbazia di Sainte Marie Orbieu, preromana del sec X sulla dx. Due comodi ponti pedonali ed uno carrabile collegano il villaggio all'edificio religioso. Visitiamo questo importante complesso benedettino le cui origini iniziano già dall' VIII sec., almeno come primo fabbricato di cui si parla nei documenti, fondato addirittura da Carlo Magno. L'Abbazia svolse il suo straordinario potere, anche politico, durante le crociate contro i catari, trattando però azioni di intermediazione tra gli
Lagrasse abbazia
estendevano, già prima del 1000, sino alla Spagna. Con il tempo perse d'importanza fino ad attraversare un periodo critico intorno al XIV sec. per poi rifiorire intellettualmente. Nel 1662 venne addirittura ampliato il chiostro ed il palazzo episcopale. La Rivoluzione Francese azzerò tutto vendendo i beni della congregazione in due lotti distinti. Ancora oggi è visibile tale netta separazione. Dopo la visita all'abbazia torniamo nella parte medievale di Lagrasse che conserva una bella Hall (mercato coperto) con la grande copertura sostenuta da una serie di pilastri in legno antico e grandi capriate degne di esperti maestri d'ascia. Nella parte lungo il fiume sono riconoscibili tratti di antiche mura di cinta medievali con la Porte de l'Eau e la Tour de Plaisance sul bastione più alto del villaggio. Alle 13,30 torniamo al camper affamati e soddisfatti della visita. L'aria è fresca e ventilata è sufficiente a rendere ancora più piacevole il pranzo a base di prodotti locali che abbiamo acquistato all'emporio del paese. Poi con calma partiamo per un'altra famosissima abbazia, quella di Fontfroide (F). Comodo parcheggio per la visita, ma vietato il pernottamento (N43 5 34,3-E2 37 14,5). Visita guidata obbligatoria, ma solo in francese, aiutati dall'audioguida in italiano. Molto bella, suggestiva e interessante. Il modello architettonico generale è molto simile all'Abbaye de Lagrasse. Prima Benedettina e poi Cistercense, edificata tra il XI e XIII sec in una valle amena ricca di cipressi e pini, con la pietra arenaria dei Corbieres dal caldo
Abbaye di Fontfroide
color ocra. Con una dote di terre vastissima che arrivava fino alla Catalogna ed una ricchezza immensa. Durante la crociata contro i catari si affermò come baluardo dell'ortodossia cattolica. A differenza di quasi tutti i beni della chiesa che con la Rivoluzione vennero confiscati ed incamerati dalla stato, questa grande abbazia rimase sempre frequentata, con alterne vicende fortunose, dai monaci cistercensi che si occuparono di mantenerla in vita restaurandola e facendola arrivare fino ad oggi così com'era. La visita guidata si conclude in un'ora dopodiché torniamo al camper e partiamo per Narbonne (F) dove si trova una bella AA vicino al centro storico (N43 10 47,7-E3 1 15,4). Prima di arrivare alla AA ci fermiamo per fare spesa al supermarket dove troviamo dei prezzi
Abbaye de Fontfroide, chiostro
superiori a quelli delle botteghe di casa nostra, con una scelta di prodotti molto scarsa e di bassa qualità. Dopo le operazioni non semplicissime, per far aprire la sbarra dell'AA ci sistemiamo. Sono le 19,30. Prepariamo cena fuori come fanno tanti altri: barbecue di salsicce arrosto, bistecca di maiale, insalata di lattuga e pomodori ed un buon rosé del Linguedoc. Alle 23,30 tutti a nanna.
P a Narbonne in AA (N43 10 47,7-E3 1 15,4) a pagamento. Tempo bello tutto il giorno, fresco serale per dormire bene.
progressivo km 1280 (56 km giorno)
2 agosto venerdì
Alle 9 partenza con le bici per la visita alla città di Narbonne. C'è qualche nuvola ma non minaccia pioggia. Due km di pista ciclabile, di cui più della metà lungo il canale La Robine che porta direttamente a pochi passi dalla piazza della cattedrale. Un bel mercato di ambulanti, vivo e rumoroso, ed un mercato coperto ben fornito dove acquistiamo tante cose buone da mangiare. Poi visita all'imponente cattedrale di St. Just. In stile gotico, del 1272, venne iniziata ma non portata a termine per conservare i bastioni che sarebbero stati abbattuti per far posto all'edificio religioso.
Narbonne chiostro, cattedrale e Palais des Archeveques
Dall'esterno si nota questa interruzione perché la navata principale, da progetto, è rimasta incompiuta e senza il tetto. All'interno il coro, imponente e altissimo, 41 metri, con vetrate colorate. Il chiostro, molto bello, del 1350, in arenaria chiara, posto a lato della basilica, sorge sul luogo dove in epoca carolingia c'era una piccola chiesa. Sulla stessa area nelle immediate vicinanze sorge anche il Palais des Archeveques che è un'insieme di edifici di varie epoche: il Palais Vieux, del 1100, il Donjon de la Madaleine e il Donjon Gilles Aycelin del 1200, la Tour St. Martial e il Palais Neuf del 1300 e la Residence des Archeveques, residenza dei vescovi con lo scenografico scalone seicentesco. Infine l'Hotel de Ville (municipio) con la facciata ottocentesca. Facciamo un giro con la bici per il centro storico e nella grande piazza pedonale e poi rientriamo per la stessa ciclabile fino all'AA (c'è anche una navetta gratuita che fa questo servizio verso la città). Pranzo, sosta pomeridiano e quindi si parte alle 15,30 per Narbonne-Plage (F). Arriviamo in AA dietro le dune prospicienti il mare (N43 8 50-E3 9 15,3). Posizione stupenda a 10 € a notte tutto compreso - ah la Francia! Ci sistemiamo e poi oltrepassata la duna siamo su uno spiaggione semideserto, poca gente, mare un po' mosso, abbastanza ventilato da far sfrecciare via le Car-a-voile (specie di wind-surf a tre ruote su sabbia compatta). Gli aquiloni alti nel cielo si gonfiano d'aria e tendono i fili di manovra. Alle 20 rientriamo al camper preparando un piccolo barbecue con le ultime salsicce rimaste. Ceniamo dentro perché la posizione buona dietro la duna è tutta occupata dai camper più fortunati, mentre la nostra, in mezzo al piazzale è battuta dal vento teso serale che disturba un po'. Temperatura serale piuttosto fresca, da felpa. Chiacchierata con le sedie fuori e poi a nanna.
P a Narbonne-Plage in AA a pagamento (N43 8 50-E3 9 15,3) sul mare.
progressivo 1305 (25 km giorno)
3 agosto sabato
Siamo nell'AA di Narbonne-Plage, mattinata ventosa, ma tanto sole; poi verso le 10,30 il cielo si fa nero e viene giù uno scroscio d'acqua che dura un'ora, dopodiché di nuovo sole. Il tempo rimane incerto. Giro sulla spiaggia, pranzo, pulizie generali. Nel pomeriggio riceviamo la telefonata dei componente il gruppo definitivo che si trovano a solo 80 km da noi, quindi stasera ci riuniremo tutti e cinque. Breve pennichella poi alle 16,30 partenza per la Jonquera in Spagna dove ci aspetteranno tutti gli altri. L'Autoroute francese ci prepara il solito gran-bouchon a Montpellier dove c'è la barriera del pedaggio prima di passare in Spagna. Proseguiamo su Autopista spagnola a pagamento uscendo presto perché La Jonquera è a pochi km. Parcheggio ormai collaudato davanti a "El Mirador" dove sono già sistemati gli altri componenti il gruppo e dove a prezzo fisso si mangia e si beve tutto quello che vuoi. Dalle vetrate del ristorante rivolte verso la strada assistiamo ad un incidente stradale in diretta proprio sotto di noi. Scontro frontale fra due auto. Uno dei due guidatori rimane accasciato immobile sul volante. Non dà segni di vita. Ambulanza, polizia, medico, pompieri, ma il ferito in effetti è ubriaco fradicio e non si regge in piedi non per il colpo, ma per l'alcool. Viene comunque caricato a forza sull'ambulanza e portato via. Tutto tranquillo, non c'è stato nessun ferito, l'impatto è stato a bassa velocità e anche le auto non sono troppo danneggiate. All'uscita dal ristorante siamo belli satolli, mettiamo le sedie fuori per una chiacchierata comune e poi alle 23,30 a nanna.
P a La Jonquera in Spagna, (N42 23 52,8-E2 52 54,8) parcheggio gratuito, un po' rumoroso per il traffico che scorre vicino. Serata fresca.
progressivo km 1421 (km116 giorno)