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Sostituzione della stufa in un camper

stufa propex camper

Quando si acquista un mezzo di una certa età bisogna essere coscienti che meccanica, allestimento ed impianti, per quanto funzionanti ed in salute, necessiteranno di qualche intervento dovuto alla vetustà: questo non per scorrettezza del precedente proprietario, ma perché spesso diamo per scontato che le cose vadano bene così come le abbiamo sempre viste e usate.

di Cesare Tomasini

Perché ho deciso di cambiare la stufa

Il mio camper è un vecchio van del 1993: all’epoca le stufe per veicoli da campeggio venivano prodotte anche in Italia. Forse la Fiamma aveva appena smesso la produzione (ci avete mai pensato al motivo per cui la nota marca di accessori si chiama proprio “Fiamma”???), non mi ricordo che facesse la Atwood, però la NCA ancora produceva: la mia era proprio una di queste. Molto simile come concetto alle Truma serie S2000/3000/5000, differiva principalmente per l’aspirazione dell’aria per la combustione che veniva prelevata direttamente dall’ambiente e non dall’esterno del veicolo, come logiche normative e di buonsenso impongono oggi. Oltre a questo non era presente, e non poteva essere assemblato a posteriori, un sistema di ventilazione che soffiasse l’aria calda rapidamente nell’ambiente: il risultato più fastidioso era una toilette che rimaneva sempre disperatamente fredda. Era presente invece uno strano ventilatore che, oltre a fare un rumore insopportabile, spesso riusciva a spegnere la fiamma pilota con la sua “esuberanza” a fronte della quale però non corrispondeva un aumento sensibile della diffusione del calore nell’ambiente.
Le prime misure di sicurezza prese subito dopo l’acquisto furono l’installazione di un dispositivo di allarme a tre vie e l’apertura di un foro a livello del pavimento, giusto dietro al bruciatore, per facilitare l’afflusso di aria fresca esterna e limitare il consumo d’ossigeno all’interno. Dopo questi interventi mi sono sentito molto tranquillo nell’usare il mezzo, anche se l’obiettivo era arrivare comunque ad una soluzione definitiva.

Perché una stufa a gas

La prima decisione da prendere è stata che tipo di carburante usare. In un mezzo molto simile al mio, anch’esso a benzina / GPL, avevo visto in un gavone un riscaldatore a gasolio alimentato da un serbatoio nautico dedicato: a parte il fatto che ognuno ha il diritto di fare le follie che preferisce, in un mezzo con motore non diesel mi sembra logico scartare il gasolio sia per questione di costo, sia per l’ingombro del serbatoio, sia per l’odore che inevitabilmente il gasolio comporta.
Un altro possibile carburante è la legna: può sembrare strano ma ci sono in rete svariati esempi di persone che scaldano il proprio mezzo con stufe a legna nate per essere montate in piccoli ambienti come le cabine delle barche: il vero vantaggio è che il combustibile è disponibile ovunque, per il resto si tratta di una soluzione originale, simpatica, romantica ma certamente poco pratica e - penso anche - poco sicura.
Essendo buona norma non toccare gli impianti originali di un mezzo d’epoca, non volendo usare la costosissima benzina, né il GPL per autotrazione perché spesso sporco … alla fine per esclusione rimane il solo GPL dell’impianto servizi esistente (cucina e boiler).

Perché ho scelto il Propex HS2000

Definito il carburante GPL, la scelta si riduce a due produttori:Truma e Alde, con quest’ultimo che fa impianti di un livello troppo alto e complesso per l’uso chestufa camper heatsource vogliamo fare del camper. Quindi la scelta sarebbe in casa Truma, dove troviamo:
le stufe serie S 3200, perché la 5200 è troppo potente e la S 2200 purtroppo secondo il produttore non è per motorizzati (ma perché???)
le combinate Combi
le compatte Varioheat
Ovviamente su un mezzo di valore piuttosto basso il costo è un vincolo importante e in casa Truma i costi sono abbastanza alti; anche optando per una S 3200, avrei voluto dotarla di canalizzazione dell’aria quindi avrei dovuto acquistare un Fan da applicare sul retro della stufa, aumentando ulteriormente i costi. Sempre per valutazioni di costo e di reale utilizzo, non ero comunque interessato ai vari controlli dometici dei dispositivi.
Quindi? Sono stato titubante per qualche mese, poi m’è sovvenuto che in Gran Bretagna i van utilizzano da almeno 30 anni un riscaldatore a gas simile al Varioheat, sebbene molto meno “tecnologico” nell’aspetto.
Mi sono messo alla ricerca di informazioni, mi sono guardato ore di tutorial, recensioni e test e alla fine ho optato per l’acquisto del Propex Heatsource HS2000; la stufa arriva con un kit completo anche di bocchetta e tubo di distribuzione dell’aria equivalente a quello del sistema di distribuzione della Truma. Tutto compreso, spese di spedizione incluse, ho sborsato circa 550 €, valore sostanzioso ma modesto in relazione alla concorrenza continentale.

Installazione della stufa

Si è provveduto a rimuovere la vecchia stufa, eliminando anche il relativo camino. Nella sequenza fotografica si può vedere un riassunto del montaggio.

  00 Unboxing.jpg 01 Corredo.jpg 02 Smontaggio NCA.jpg 03 Vano.jpg 04 Distanziali dal pavimento.jpg 05 Fori asp scar interno.jpg 06 Fori asp scar esterno.jpg 07 Tubo aspirazione.jpg 08 Tubo scarico.jpg 09 Scarico.jpg 11 Comando dettaglio.jpg 12 Retro comando.jpg 13 Protezione tubo mandata.jpg 14 Tubo mandata bocca principale.jpg 15 Tubo mandata bocca toilette.jpg 16 Bocchetta toilette.jpg 17 Pannello grezzo.jpg 18 Tappo camino.jpg 19 Vano armadio.jpg 20 Tubo gas.jpg 21 Lavoro terminato.jpg 22 Lavoro terminato.jpg

Conclusioni

Con questa installazione ho ottenuto diversi vantaggi.
Il primo, ovvio, è che adesso dispongo di un dispositivo nuovo e sicuro, con aspirazione dell’aria di combustione dall’esterno: questa è la cosa per me più importante.
La distribuzione dell’aria avviene non con la sola convezione come prima, ma con aria calda soffiata: in questo modo non si corre il rischio di scottarsi sulla parete della stufa (è di fronte alla cucina), l’incremento di temperatura è più rapido, ho una bocchetta a disposizione nel vano toilette, che prima era freddo come la Siberia.
La stufa è termostatata con la possibilità di accenderla, o di variare la temperatura, direttamente dal letto: prima mi toccava alzarmi al freddo ad accendere oppure alzarmi per abbassare di notte.
Eliminando lo scarico a tetto evito che il tubo del camino, a volte molto caldo, stia a contatto con giacche in nylon nell’armadio; inoltre non devo preoccuparmi per l'eventuale ostruzione del camino perché il tubo di scarico è molto meno aperto, in posizione meno esposta e più facilmente ispezionabile.
Il rovescio della medaglia è costituito dalla rumorosità del dispositivo che è abbastanza fastidiosa, soprattutto di notte; forse questo è amplificato dall’installazione che è stata fatta, perché normalmente queste stufe vengono montate in posizioni molto decentrate ed il tubo di distribuzione è praticamente dritto: nel mio caso il tubo deve fare una curva di 180 gradi e la stufa è in una posizione molto centrale, separata dall’ambiente da un semplice pannello di compensato.
Non posso fare un confronto di rumorosità con l’equivalente prodotto Truma perché non ne ho esperienza, ma tutte le volte che sento avviarsi il riscaldatore penso al fatto che è costato 1/3 e … sopporto meglio!
Questa tipologia di stufe necessita della corrente elettrica per funzionare, quindi è necessario avere un impianto adeguato; abbiamo sperimentato il tutto in un giro di quattro giorni tra Baviera e Tirolo a inizio novembre e il consumo di corrente è stato ampiamente sopportabile dalla batteria (abbiamo una batteria e un pannello solare), anche se ad essere onesti non sono stati giorni particolarmente freddi.
Spero che queste note possano servire a chi si trova in condizioni simili alla mia, ma anche come stimolo a ricercare sempre soluzioni ai propri problemi utilizzando tutte le potenzialità di quel fantastico strumento che è internet.

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Commenti   

0 #2 Cesare T. 2020-11-30 08:40
Citazione Donatello Iamele:
ciao scusa il disturbo, ti rubo solo pochi secondi. Possiedo lo stesso riscaldatore ma è in blocco da alcuni anni ormai... lo accendo parte il riscaldatore, fa 5 lampeggi e e dopo pochi secondi si spegne non funziona. il mio elettrauto non mi sa dire nulla a riguardo. mi sai dire come posso agire, ad esempio se c'è un centro assistenza dove poterlo spedire per ripararlo? o qualke altra soluzione per renderlo funzionante? lo comprai nuovo ha funzionato solo il primo anno ed ora sono all'incirca 5 anni che non funziona più e vorrei tanto fare qualkosa per riattivarlo ma non so cosa.... ringraziandoti anticipatamente per la tua attenzione ti auguro un buon weekend

Nessun disturbo! Hai il manuale della stufa? Lì c'è scritta la procedura di reset. Se non ce l'hai è scaricabile dal loro sito, oppure te la passo io. Dopo il reset verifica che ingresso e uscita siano liberi da ostruzioni e poi prova. Io ho avuto problemi con il voltaggio perché il pannello solare pompa troppo, basta mettere un regolatore di tensione, però quello ad oggi è il vero punto debole della stufa. Io poi ho speso una 40ina di euro in più e ho messo il pannellino digitale, ma è solo una questione estetica. Fammi sapere se risolvi, buona giornata!
0 #1 Donatello Iamele 2020-11-27 19:41
ciao scusa il disturbo, ti rubo solo pochi secondi. Possiedo lo stesso riscaldatore ma è in blocco da alcuni anni ormai... lo accendo parte il riscaldatore, fa 5 lampeggi e e dopo pochi secondi si spegne non funziona. il mio elettrauto non mi sa dire nulla a riguardo. mi sai dire come posso agire, ad esempio se c'è un centro assistenza dove poterlo spedire per ripararlo? o qualke altra soluzione per renderlo funzionante? lo comprai nuovo ha funzionato solo il primo anno ed ora sono all'incirca 5 anni che non funziona più e vorrei tanto fare qualkosa per riattivarlo ma non so cosa.... ringraziandoti anticipatamente per la tua attenzione ti auguro un buon weekend

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