10 domande per conoscere l'equipaggio di Along the Way

along the way copertina

Entrati ufficialmente nella "famiglia di Vacanzelandia", un'intervista per conoscere Martina e Simone, giovani camperisti, travel blogger e vlogger con un'esperienza affascinante alle spalle.

di Marzia Mazzoni

Abbiamo dato il benvenuto nel nostro team all'equipaggio di Along the Way con la newsletter del 6 marzo 2019 (chi ha perso la news la può leggere QUI) ora andiamo a conoscerli meglio, 10 domande per scoprire chi sono e curiosare nella loro esperienza entusiasmante terminata da pochissimi mesi.

D. Chi sono oggi Martina e Simone e chi erano Martina e Simone un anno fa?
R. Un anno fa Martina e Simone erano una coppia di giovani ragazzi con tanta voglia di viaggiare, tanta voglia di libertà e tanta voglia di provare uno stile di vita diverso.
La paura del cambiamento ci ha fatto sempre desistere e “rigare dritto” fino al punto in cui, dopo mesi e mesi di ripensamenti e progetti, abbiamo deciso di buttarci in questa nuova avventura.
Oggi Martina e Simone sono sempre le stesse persone di prima, consapevoli però di aver vissuto un’esperienza unica che li accompagnerà per il resto della loro vita, siamo felici di aver ascoltato il nostro cuore e lasciato il certo per l’incerto, siamo solo all’inizio di questo cammino che speriamo ci porterà a compiere molti altri viaggi.
Questi sei mesi ci hanno messo alla prova sia come persone che come coppia e ne siamo usciti più rafforzati, inoltre il nostro bagaglio di esperienze e conoscenze è sicuramente più ricco di prima.

D. Come è nata l'idea di questo lungo viaggio durato 6 mesi visitando 15 Paesi?
R. L’idea è nata durante le tante sere passate a fantasticare sul viaggio che avremmo voluto fare se avessimo avuto molto tempo a disposizione per viaggiare. Una delle mete che volevamo assolutamente raggiungere era Capo Nord e tracciando il percorso sulla mappa ci siamo chiesti “Perché non fare il giro di tutta l’Europa?”.
Il fatto di partire senza mete e orari prestabiliti e percorrere molti km on the road con l’incertezza di cosa o chi avremmo trovato lungo il nostro percorso ci stuzzicava molto, ma è rimasto sempre un sogno nel cassetto finché Simone non ha lasciato il lavoro, a quel punto è stata naturale la decisione di partire.

D. Il camper è venuto prima o dopo l'idea del viaggio?
R. Il camper è stato acquistato appositamente per questo viaggio perché a Simone è sempre piaciuto e ci è sembrata la soluzione migliore per viaggiare in modo totalmente indipendente e raggiugere luoghi remoti, sentendoci comunque sempre un po’ a casa nostra. Inoltre, il camper ci ha permesso di evitare numerose spese per l’alloggio e per il cibo, permettendoci così di rimanere in paesi molto costosi per diverso tempo.

D. Avevate già esperienze come camperisti o campeggiatori prima di questa avventura?
R. Abbiamo trascorso per diversi anni le ferie in tenda e un fine settimana in camper grazie a un regalo ricevuto per i trent’anni di Simone, che ha avuto anche altre esperienze, sempre in camper, con gli amici. La prima notte con il nostro mezzo invece l’abbiamo trascorsa a 650 km da casa in Austria, il primo di 166 giorni di viaggio.

D. Perché avete scelto questo tipo di camper?
R. Abbiamo scelto questo tipo di camper (un Chausson flash 22) perché in soli 6,40 m di lunghezza avevamo a disposizione il garage e un letto singolo da utilizzare come armadio. Essendo un semi-integrale i consumi sono ridotti, inoltre è dotato di diversi vani portaoggetti e molto spazio al suo interno. A tutto questo aggiungiamo il riscaldamento a gasolio, il frigo grande con congelatore separato e l’oblò panoramico, un mix perfetto di cose. Quando siamo andati a vederlo la prima volta è scattata quella scintilla che ti fa dire “questo è il camper giusto per noi!!!”, quindi non potevamo fare una scelta migliore di questa.

D. L'avete attrezzato con accessori particolari per affrontare questo viaggio? (moto, batterie aggiuntive ecc.)
R. Abbiamo fatto installare un pannello solare da 120 Watt per ricaricare la batteria servizi e quella motore, antifurto volumetrico e perimetrale, portabici e un portamoto artigianale nel garage, abbiamo acquistato un rilevatore gas – narcotici e installato delle catene per bloccare le portiere della cabina in previsione di dormire sempre in sosta libera.

D. Come vi siete mantenuti in questo lungo viaggio? (Curiosità nostra e di altri lettori che ci hanno scritto dopo la vostra presentazione!)
R. Questo viaggio è stato finanziato esclusivamente con i nostri risparmi, durante questi sei mesi abbiamo cercato di spendere il meno possibile evitando tutti gli extra che in una normale vacanza di solito ci si concede. Inoltre per diminuire un po’ le spese e per entrare maggiormente in contatto con la gente del posto abbiamo svolto due esperienze di volontariato Workaway in Norvegia (15 giorni) e Finlandia (8 giorni) dove, in cambio di cinque ore giornaliere di lavoro, ci venivano forniti cibo, acqua, elettricità e possibilità di utilizzare la lavanderia.

D. Qual è stato lo stato che vi è piaciuto di più di questo lungo viaggio?
R. Difficile dirlo, ogni stato ci ha regalato qualcosa, ma la Norvegia ci è rimasta nel cuore soprattutto per i paesaggi spettacolari che abbiamo attraversato, per la natura incontaminata che la caratterizza, per le esperienze vissute, le persone incontrate e la loro apertura verso gli altri, fatta forse di poche parole ma di grandi gesti.
La patria perfetta poi per chi viaggia in camper, infatti la sosta libera è consentita quasi ovunque e ci sono moltissime aree di carico-scarico completamente gratuite.

D. Che cosa vi ha lasciato questa esperienza?
R. Quest’esperienza ci ha fatto capire quanto importanti sono i beni primari come acqua, corrente etc. che a volte a casa diamo per scontati, bastano pochi accorgimenti per evitare di sprecarli. Vivendo in questo modo abbiamo capito quanto spesso ci siamo riempiti di cose materiali delle quali potevamo fare a meno e quanto poco basta per essere felici, liberi da etichette e regole che la società odierna ci impone.
Ci ha insegnato a credere di più in noi stessi dando il giusto peso al pensiero degli altri, spesso siamo stati criticati ma noi eravamo convinti della nostra scelta e l’abbiamo seguita fino in fondo.
In questi mesi il nostro tempo era scandito solo dal sorgere e dal tramontare del sole, questo ci ha permesso di vivere a pieno ogni singolo momento e questa grande avventura che abbiamo deciso di vivere insieme. Ci siamo sentiti veramente liberi e forse questa è la cosa che più ci è rimasta in mente.

D. Sogni nel cassetto?
R. Più che un cassetto abbiamo un armadio pieno di sogni ?
Sicuramente vorremmo vivere altre esperienze simili, anche per periodi più brevi, sempre a bordo del nostro camper o anche con altri mezzi.
Ci piacerebbe molto percorrere l’Australia on the road, così come gli Stati Uniti, ma il sogno che vogliamo realizzare il prima possibile è quello di riuscire ad avere un lavoro che ci permetta di poter viaggiare quando vogliamo senza limiti di tempo, ci stiamo impegnando per riuscirci, non è facile ma come abbiamo detto l’importante è crederci.