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Viaggiare in 5 in camper: una questione di equilibri, ma non solo...

 viaggiare 5 camper equilibrio def

 Daniela del blog Duepertrefacinque.it ci racconta come sia possibile viaggiare in camper in 5...

di Daniela Scerri

duepertrefacinque letti castello sTempo fa avevo sentito dire di un detto che più o meno recitava così: “dopo una vacanza a due in barca, o ti sposi o ti lasci”. Il concetto che stava dietro a questa frase ragionava sul fatto che condividere spazi molto ristretti per un certo periodo di tempo, mette a prova il nostro spirito di sopportazione e la nostra capacità di convivere con gli altri. Ho pensato che questo detto potesse essere in qualche modo adatto anche alle vacanze in camper e soprattutto a quelle vissute in famiglia.

È possibile condividere spazi ristretti in cinque senza uscire di senno? Come si può garantire la privacy quando gli ambienti sono semplicemente delimitati da tendine e l’unica porta esistente è quella del bagno? Quali sono le prerogative necessarie per superare la prova di una vacanza in camper in famiglia?

Cercherò di rispondere a queste domande in totale trasparenza raccontandovi difficoltà svelandovi  allo stesso tempo qualche segreto.Partiamo dal presupposto che chi decide di affrontare una vacanza in camper sappia già che la parola d’ordine sarà “spirito di adattamento”. Una famiglia che affronta un week end o lunghe vacanze itineranti dovrebbe essere una famiglia che ha come presupposti di base quelli di condivisione, di rispetto e di osservanza delle regole. Sebbene la nostra famiglia sia ormai rodata su questa modalità di far vacanza, non posso nascondere il fatto che, trascorrere lunghi periodi tutti insieme sul camper, alcune volte ci ha messo in seria difficoltà. Abbiamo testato che dopo più di 17 giorni consecutivi di vacanza itinerante (non stanziale in campeggio dove ci si può avvalere degli spazi all'aperto) non riusciamo a sopportarci. Dopo 17 giorni anche il semplice sfiorarsi o dover attendere il turno per passare nel corridoio dalla dinette al bagno, diventa insostenibile e può generare momenti di nervosismo e tensione.Se siete una famiglia con bambini, la faccenda si fa più semplice,  ma 5 adulti con necessità diverse e soprattutto una famiglia con adolescenti a bordo sicuramente dovrà mettere in conto qualche difficoltà.

Come uscirne vivi?

Innanzitutto è necessario definire gli spazi e i loro ruoli. Non servono grandi riunioni di famiglia. Quasi automaticamente si creeranno gli ambienti in funzione delleduepertrefacinque letto agnese s occasioni. Ogni componente ha a bordo il proprio letto. Quello diventerà il mondo personale dove nessuno, una volta tirata la tendina dovrebbe accedere. Tirare la tendina equivale, a casa, al rifugiarsi in camera escludendo tutti gli altri dal nostro momento di solitudine e di privacy. Oltre la tendina si crea un mondo personale dove leggere, chattare con gli amici o ascoltare della musica. Quello spazio di norma non andrebbe invaso, se non per le normali procedure di riordino. Altro punto a favore della buona riuscita della convivenza è la scelta del camper e della modalità con la quale si possono creare gli spazi all’interno. Abbiamo scelto un modello a 7 posti perché, essendo in 5, ci permette di avere sempre 5 letti pronti e il tavolo della dinette sempre aperto. Questo ci ha aiutato molto in termini di tempo a pranzo o cena perché il tavolo (che non deve diventare la sera un letto) è sempre disponibile ma ci ha anche permesso di avere sempre pronto un piano d’appoggio per trascorrere il nostro tempo libero giocando senza dover chiedere a qualcuno di spostarsi dal proprio letto perché in quel momento bisogna trasformarlo in un tavolo. Altro punto a favore, all’interno del nostro camper, sono gli armadietti. Ne abbiamo molti e ogni componente della famiglia ha uno spazio in cui mettere le proprie cose sicuro di trovarle quando servono, sicuro di poterle riporre in ordine una volta usate. C’è un posto per i giochi della piccola di casa, un posto per i libri, il PC e i libri di scuola delle grandi. Anche questo contribuisce a creare ordine, definire spazi e zone di appartenenza e regola lo scandire della vita a bordo.
duepertrefacinque matilde sAnche l’educazione e il rispetto degli altri passa attraverso la buona convivenza. Un’altra regola che ci siamo dati a questo proposito (ma che, onestamente vi devo dire che è molto difficile da rispettare) è l’essere capaci di mantenere ordine a bordo. I vestiti usati, la sera, vanno riposti nell’armadio e quelli sporchi messi da lavare in modo che muovendosi  non ci sia niente che dia fastidio nelle normali attività della quotidianità. Di grandissimo aiuto è la scarpiera. All’entrata, vicino ai gradini, abbiamo infatti un vano dove riporre le scarpe prima di salire sul camper. È forse una delle cose che apprezzo maggiormente perché le scarpe sono sporche e anche numerose ed avere un posto specifico dove metterle è davvero di grande aiuto. Con adolescenti a bordo non è molto facile lavorare sulla questione dell’ordine (considerato il caos che a casa regna regolarmente nella loro stanza!) ma si tratta anche di costringerli ad impegnarsi un po’, sicuri che questo sforzo abbia anche un valore educativo.

Nonostante le difficoltà e i momenti di tensione, ogni volta che partiamo il viaggio in camper si trasforma in una avventura che vale la pena di vivere. E non mi riferisco solo alla meta, ma al fatto che il viaggio si trasforma in una sfida educativa grande. Imparare il rispetto delle regole, il tempo dell’attesa, lo spirito d’adattamento e quello della condivisione non è scontato oggi e il viaggio itinerante è una buona palestra di vita.

Su tutto è necessaria un’alchimia di equilibri, pazienza e una grande dose di amore. Come genitori ci rendiamo conto che lo sforzo maggiore è chiesto a noi. Spiegare, raccontare, dare il buon esempio sono i primi passi verso l’educazione dei nostri figli. A volte ci si scoraggia e si avrebbe voglia di lasciar perdere, a volte tutto sembra quadrare e si riesce a vedere il frutto degli sforzi compiuti. Non ci sono regole predefinite se non l’aiuto reciproco e la costante voglia di mettersi in gioco perché la famiglia – dice un altro proverbio - è quel posto che tutti maggiormente criticano ma dove tutti  tornano sempre con piacere. Se si torna in camper fa ancora più piacere!

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