Salone del Camper 2018 - il punto di vista di Cesare
Il nostro opinionista, nonché super-esperto di plein air a 360°, racconta la sua esperienza girando i padiglioni della manifestazione
Scrivo queste note di getto, subito dopo essere stato al salone di Parma; sono le mie impressioni di utente, non rappresento nessuno se non me stesso e scrivo quindi con la libertà che solo uno che non ha interessi particolari si può permettere.
Purtroppo devo iniziare da una nota negativa: sono arrivato a Parma il primo giorno alle 12, vedo persone (anche con bambini) lungo la carreggiata della provinciale e penso “Per risparmiare qualche euro questi qui si fanno 2 km e mezzo a piedi mettendo in pericolo sé e la propria famiglia” poi invece scopro che i parcheggi sono ESAURITI. L’affluenza nel primo week end è stata di oltre 47.000 persone, si dirà, e quindi? Questa cosa è inammissibile, non può succedere e non ci sono giustificazioni di sorta: se Parma non ha la capienza si deve andare altrove. Punto. Siamo appassionati, utenti, potenziali clienti degli espositori e comunque clienti di Parma Fiere, non siamo bestie!
Levato il sassolino dalle scarpe, passiamo all’esposizione vera e propria. Ripeto, ottica mia e considerazioni dal mio punto di vista che può essere molto diverso da altri. Subito quattro titoloni, non necessariamente delle novità: “la ritirata dei mansardoni”, “i carrelli che non ti aspetti”, “c’era una volta la roulotte” e infine “non sei in furgone se non c'è il lettone”.
La ritirata dei mansardoni
Non è che i motorcaravan mansardati siano proprio scomparsi, però per certo se ne vedono pochi, soprattutto considerando che solo 10 anni fa dominavano il salone; adesso sono proposti negli stand di poche case, e sicuramente non nel ruolo di star. A me personalmente questa tipologia non è mai piaciuta, né dal punto di vista estetico né da quello pratico, però riconosco che per certe modalità d’uso sono comodi, per esempio per le famiglie con più di un figlio. Cosa devo dedurne, che le famiglie non interessano più ai costruttori o che le famiglie non si rivolgono più a questo mercato? Boh. Vedremo come si evolverà la cosa nel futuro.
I carrelli che non ti aspetti
Dopo anni nei quali non si vedeva un carrello tenda, in questa edizione qualche concessionario si è fatto carico dell’importazione di questa tipologia di veicolo. Il grosso problema del carrello tenda non è la domanda, perché sono molti gli utenti che li cercano e li acquistano anche usati: molti di questi potenziali clienti sono giovani famiglie che vogliono entrare nel mondo del campeggio ma che non possono investire grosse somme, hanno problemi di rimessaggio perché vivono in appartamento, magari una vettura non molto prestante e tuttavia vorrebbero avere un comfort superiore a quello garantito dalla sola tenda. A mio parere il problema del carrello è che purtroppo alla rete vendita non conviene proporre questa soluzione perché il guadagno (che è necessario a sostenere un’attività, ricordiamocelo bene!) è molto basso.
Quindi a maggior ragione, onore a coloro che li hanno reintrodotti sul mercato italiano! Tra l’altro ho visto solo modelli dotati di freno, costano mediamente un migliaio d’euro in più ma li valgono tutti perché un rimorchio non frenato per legge richiede una trattrice di una certa massa, il che va in direzione opposta rispetto ai requisiti di base dei carrellisti. Chapeau!
C’era una volta la roulotte
Eh sì, c’era una volta e c’è sempre meno oggi. Pochi marchi hanno schierato un numero significativo di caravan: sicuramente i costi delle metrature dei saloni sono alti e bisogna rientrare al massimo nell’investimento, ecco perché i motorizzati la fanno da padrone; però, detto questo, un utente interessato ad una caravan ha davvero visto poco (a parte rare lodevoli eccezioni) e soprattutto ha visto modelli semiresidenziali, di dimensioni importanti e prezzi conseguenti. Chi avesse cercato caravan agili da viaggio, o caravan economiche per iniziare un’esperienza, sarà rimasto deluso potendo vedere ben pochi modelli: alcuni marchi in passato protagonisti del mercato hanno davvero latitato.
Non voglio fare nomi per non mettere in imbarazzo nessuno, ma ci sono caravan altamente innovative che non si sono mai viste a Parma, e quest’anno ci siamo persi pure un pezzo iconico di storia del caravanning (tranquilli, le vendono ancora, anche se di nascosto).
Non sei in furgone se non c’è il lettone
Parliamo di furgonati, che stanno vivendo una stagione di grande splendore. Sembra che il 95% dei modelli si divida in due categorie: repliche più o meno fedeli del tradizionalissimo Westfalia California (o Joker che sia) e furgoni con letti fissi posteriori.
In entrambi i casi si tratta di un “lettone” anche se nei moderni emuli del Bulli questo è ripiegabile, liberando un’area multifunzionale. Personalmente amo questa tipologia, molto adatta a coppie sportive e famiglie minimaliste, che consente di avere un solo mezzo polifunzionale da usare sia nel day-by-day che nel turismo; ci sono rinunce da fare ma chi acquista questi mezzi lo fa sapendo ciò a cui va incontro. L’incongruenza sta nel prezzo: allestimenti così essenziali non possono costare le cifre che ho visto, chiaramente si gioca sull’effetto “mito” ma in questo modo stiamo – di nuovo – tagliando fuori una buona fetta di potenziali clienti.
Quello che invece non digerisco proprio è la tipologia del letto fisso posteriore: a mio parere (e qui sarebbe bello aprire una discussione!) in una metratura per forza contenuta, la presenza di un oggetto così ingombrante ha un impatto inaccettabile sulle altre funzioni d’uso. Per capirci: un veicolo ricreazionale, tanto una caravan quanto un motorizzato, ha per forza di cose un’area utile sempre risicatissima in rapporto alle funzioni abitative che deve contenere, quindi la parola d’ordine è “multifunzionalità degli spazi”, ovvero non avrò una camera da letto, una cucina, un bagno e un tinello ma un ambiente multifunzionale che contiene tutte le funzioni (toilette a parte). Se rinunciamo in parte a questo principio andremo incontro ad un fallimento nell’uso reale. Mettendo un letto posteriore fisso spesso rinunciamo a spazi di stivaggio adeguati, comprimiamo la zona cucina sia come spazi di lavoro che come spazi di carico utensili e cibo, otteniamo toilette claustrofobiche che non premettono di rinfrescarsi agevolmente e costringono a docce poco confortevoli, riduciamo divanetti e tavolini a misure assolutamente disagevoli; a fronte di questo avremo peraltro letti matrimoniali stretti, corti e con poco spazio in altezza per la necessaria presenza di pensili.
Un furgonato di 25 anni (ad esempio) ha un’abitabilità molto più elevata di un qualsiasi mezzo attuale di un metro e mezzo più lungo: toilette di dimensioni doppie, più armadi, cucina più ampia … e magari letto matrimoniale basculante (e quindi sempre pronto). È così difficile capirlo?
(Un aneddoto: sono su un “solito” camper Ducato, entra una signora over 60, guarda in alto, verso la cabina, infine verso di me e chiede “Ma il letto dov’è?” e io “E dove vuole che sia? Dietro, aveva dei dubbi?” Lei mi guarda scuotendo la testa e mi dice “Ho un vecchio Ducato di 30 anni, è più piccolo di questi bestioni, ha molto più spazio dentro ma cosa vuole… inizia a perder olio e ha anche altri problemi, ma come faccio a cambiarlo, ci son solo ‘sti cosi qui! Tutti uguali” e esce sconsolata scuotendo la testa).
Consigli per il prossimo Salone
Nella speranza che le Fiere di Parma finalmente riescano a creare condizioni di parcheggio e sosta più gradevoli e consone alle aspettative dei visitatori, vorrei concludere con un consiglio personale e spassionato: la visita della prossima edizione gestitela da bastian contrario.
Mi spiego meglio. Anche se entrate dagli ingressi ovest e sud, andate diretti al padiglione 2: è lì che trovate le motivazioni per l’uso dei vostri mezzi, oltre a vere particolarità e novità. Sicuramente le case costruttrici non saranno contentissime di questo consiglio, visto che fanno di tutto per vendere i loro prodotti e presentarli nel modo più luccicante e ammaliante possibile; ma possedere un mezzo – se non siete dei feticisti – non è che la premessa di un uso e al padiglione 2 c’è tutto il mondo che ruota attorno alla nostra passione.
Inoltre è in quell’area che si possono vedere anche mezzi e modalità veramente alternativi alle classiche proposte standard, molte volte spacciate per novità ma che di novità hanno ben poco.
Visto bene il padiglione 2, che alla mattina sarà anche meno trafficato, risalite la corrente e godetevi pure lo spettacolo del nuovo, dove troverete anche personale un po’ meno impegnato rispetto alle prime ore.
Infine non dimenticate il parcheggio, dove, girando girando, a volte si vedono soluzioni particolari e magari si ha occasione di scambiare due parole con persone che stanno usando mezzi di tipologia o marca che ci interessano: saprete così direttamente da chi li usa pregi e difetti, non filtrati da nessuna motivazione commerciale.