Signore e signori: ecco a voi BUBBLE!
Sapendo di andare incontro al desiderio della maggioranza degli italiani, questo mese vi presento il mio furgone!
Al di là della battuta, non mi spingono ragioni di tipo narcisistico, ma l’idea di darvi conto dei ragionamenti che sono stati alla base della scelta del mezzo prima e delle modifiche eseguite poi; infine cercherò di fare un bilancio che, sebbene soggettivo, sia il più possibile onesto tra luci ed ombre.
Di che mezzo si tratta
Il mezzo in questione è un Fiat Ducato 14 2.0 benzina del 1993, Euro 1, due proprietari alle spalle, allestito in origine da Li-Art di Pesaro. Acquistato nuovo da una coppia in età, che l’ha tenuto per 23 anni, è poi stato ceduto ad un giovane che l’ha rivenduto a me dopo pochi mesi perché in realtà aveva bisogno di un mezzo molto più grande. Parcheggiato in un campeggio, è stato danneggiato dalla caduta di un albero durante un fortunale: la parte posteriore sinistra è fortemente ammaccata, ma questo non ha alcuna ricaduta sulla funzionalità del mezzo, mentre mi ha permesso di acquistarlo ad un prezzo favorevole. Per mascherare la botta abbiamo attaccato degli adesivi a forma di bolle sulla fiancata, e questo è il motivo del soprannome “BUBBLE” che gli ha affibbiato mia nuora. Le bolle poi continuano anche sulla parte alta posteriore per coprire le impronte lasciate dagli adesivi dei camping di cui era ricoperto il mezzo.
Ora vediamo come ho maturato questa scelta.
La scelta
Che uso ne faremo?
È la domanda di base, ma anche quella che paradossalmente nessuno si fa, per cui partiamo da qui. Noi ormai da anni siamo in due, visto che i nostri figli vanno in vacanza autonomamente, inoltre almeno uno di loro è interessato a seguire la passione del padre, e anche lì sono in due persone: quindi il primo punto è che il mezzo deve essere a misura di coppia.
Poi noi abbiamo già la nostra caravan e anche un carrello tenda, per cui possiamo dire che le ferie estive non sono un problema, così come la settimana di capodanno che amiamo trascorrere in luoghi temperati e non sulla neve.
Con i mezzi che già possediamo, invece, si gestiscono meno bene i fuori stagione, che amiamo sfruttare per addentrarci nei meandri dell’Italia più nascosta: per questo un motorizzato è il massimo, e un van di dimensioni contenute ci dà la possibilità di intrufolarci nelle stradine più strette e nei borghi più isolati. Poi in realtà è andata a finire che mio figlio ci ha fatto le ferie estive in Scozia e io in Abruzzo, quindi anche ferie ma molto itineranti e zingaresche!
Il modello e l’età del mezzo
I modelli che ho preso in considerazione nella ricerca erano
il Fiat Ducato prima serie (con le corrispondenti versioni Alfa, Citroën, Peugeot e Talbot) e
il Ford Transit, guardando alle produzioni tra metà anni 80 e metà anni 90; in quel periodo i mezzi più diffusi alternativi a questi due erano il Volkswagen Trasporter T3 e T4
e il Renault Trafic prima serie. I Volkswagen sono decisamente sovrastimati per prezzo d’acquisto e costi di manutenzione, oltre ad essere adatti ad allestimenti meno completi rispetto a Fiat e Ford, mentre il Renault
(che mi piaceva tanto) presentava un cruscotto francamente imbarazzante in termini di qualità percepita. Ducato e Transit sono entrambi ben conosciuti e hanno larga disponibilità di ricambi, in Italia come in tutta Europa, ed inoltre sono delle dimensioni giuste e offrono un livello di qualità mediamente decente. Puntando a mezzi di quel periodo, infine, si può contenere la spesa d’acquisto ad un livello accettabile per chi, come me, li compra per il solo utilizzo ludico, avendo già un’auto a disposizione per le attività quotidiane.
La motorizzazione
La scelta di un mezzo a benzina è stata voluta e guidata da considerazioni molto pratiche quali il prezzo, tendenzialmente più basso dei pari livello diesel, la convertibilità a GPL (il cui impianto è costato 1300 €), il minore chilometraggio perché tendenzialmente chi sceglieva il benzina non prevedeva di fare tantissima strada, il peso inferiore del motore, il modo discriminatorio con cui le amministrazioni locali della Pianura Padana vedono i veicoli a gasolio (io abito proprio in mezzo alla zona incriminata!). Per contro gli svantaggi sono una durata del motore normalmente inferiore, considerazione che però ha maggior peso su un mezzo nuovo, una coppia minore, un costo maggiore del carburante a causa del consumo maggiore e del prezzo alla pompa.
Alla fine, con una conversione a GPL quest’ultimo punto si annulla, visto che fare i 6 / 7 km con un litro di carburante che costa 60 centesimi è meno costoso che fare i 12 km/litro a 1,25 euro: certo aumentano i pesi e diminuiscono potenza, coppia e – soprattutto – spazio sotto al pianale.
Tetto alto o tetto alzabile?
Un bel dilemma: il tetto alzabile ha tanti vantaggi, a partire dalla possibilità di infilarsi nei parcheggi sotterranei fino al minor consumo, però purtroppo limita l’abitabilità nei casi in cui, per un qualsiasi motivo, non puoi alzare il tetto; inoltre non dà possibilità di avere una toilette veramente abitabile, e tanto meno una doccia propriamente detta. Il tetto alto, per contro, ti rende immediatamente identificabile come camper, ti costringe a stare all’occhio nei ponticelli bassi e con i rami degli alberi, infine aumenta il volume da riscaldare in inverno e limita l'aerazione in estate. Mia moglie avrebbe preferito un tetto alzabile, io un tetto alto: alla fine la scelta è caduta su quest’ultimo principalmente per l’argomento toilette, ma non passa volta che non mi venga fatto notare “in questa situazione era meglio un tetto basso!”.
L’allestimento
Sinceramente, nonostante bazzichi il mercato con grande interesse dal 1987, non avevo mai sentito nominare l’allestitore Li-Art di Pesaro, quindi la scelta non è stata fatta basandosi sul nome della ditta produttrice: mi interessava invece la tipologia “fulltime”,
che ormai è praticamente scomparsa dal mercato ma che all’epoca era lo schema più diffuso in Italia (vedi “Tendalino” di ottobre 2020 VAN… di moda). In alternativa c’erano altre due piante che mi sarebbero piaciute: il fattore comune era la panchetta doppia, che avrei scelto sia nella disposizione longitudinale che trasversale, la differenza stava nella parte posteriore che in un caso sarebbe stata analoga alla fulltime, nell’altra prevedeva cucina a L e toilette d’angolo.
Insomma quello che cercavo era un mezzo con una toilette comoda, visto che ritengo questa funzione assolutamente prioritaria in un camper, volevo armadi degni di questo nome, non ero interessato a frigoriferi grandi ma piuttosto ad un insieme fornelli / lavandino di buona dimensione.
Per dormire mi sarebbe piaciuto un letto basculante vero, cioè che permettesse di avere molto spazio tra il materasso ed il tetto, mentre non ero interessato a più di 2 posti letto visto che l’utilizzo previsto si limitava ad una coppia.
Infine non ero interessato a rifiniture di pregio o optional particolari: volevo il riscaldamento, non lo volevo a gasolio (giuro: ho trovato un camper a benzina con riscaldamento a gasolio e relativa tanica puzzolente in una base sedile dell’abitacolo!), volevo un boiler e una batteria servizi. Col tempo ho imparato però ad apprezzare tantissimo anche il pannello fotovoltaico, che non era tra i miei requisiti iniziali.
Prime modifiche e primi test
Voglio mettere bene in chiaro subito una cosa: acquistare un mezzo con parecchi anni sulle spalle significa doverci sicuramente spendere soldi e tempo per portarlo al livello di funzionalità richiesto. Anche il migliore dei proprietari, in vista di una vendita, rimanderà alcune manutenzioni: non sapendo se abbiamo di fronte una persona super-diligente, meglio provvedere subito ad una revisione generale.
Meccanicamente quindi era necessario fare una revisione completa del mezzo: prima di tutto sostituzione dei pneumatici che erano in ottime condizioni ma disperatamente vecchi, poi cambio oli e liquido di raffreddamento, candele, pulizia del carburatore, cambio filtri ecc.
Un grosso problema sorse con un componente del carburatore: il cut-off era completamente andato ed io nel giro di prova prima dell’acquisto non me n’ero accorto;
questo è stato un grosso problema, visto che il ricambio non era più disponibile. Ho cercato dove sono stati venduti molti Ducato a benzina, ovvero in UK dove si vendeva il Talbot Express, ed ho trovato la soluzione, che di fatto consiste in un tappo che va a sostituire il cut-off: ovviamente questo aumenta ulteriormente i consumi, ma non poi troppo quindi alla fine è una buona soluzione. Sant’Internet grazie!
Sistemata la meccanica, i primi lavori sull’allestimento sono stati una pulizia profonda,
che ha coinvolto anche le tappezzerie, l’eliminazione del letto discendente che per noi era troppo angusto e che ci ha permesso di sfruttare al meglio il vano sopra la cabina
l’installazione di una serie di sensori per monossido di carbonio
e gas: la sicurezza prima di tutto! Abbiamo anche provveduto a trasformare i letti singoli in un super-lettone matrimoniale.
Dopo i primi utilizzi di test ovviamente abbiamo fatto tante altre piccole modifiche, le più rilevanti sono le seguenti: abbiamo eliminato il serbatoio fisso del gas,
che era assolutamente andato (si sentiva puzza di gas) ed era anche irregolare, perlomeno a mio parere, sostituendolo con bombole Twiny; il piatto doccia è stato riparato perché la plastica era crepata; è stato installato l’impianto a GPL per autotrazione, che ci consente di viaggiare a costi relativamente bassi.
Lavori finiti?
Ma neanche per sogno! In un mezzo ricreazionale le migliorie non finiscono mai, e questo a mio parere è uno degli aspetti più divertenti del fare campeggio. Oltre a vari lavoretti, col tempo abbiamo sostituito il boiler
perché quello originale ha iniziato a perdere acqua, abbiamo sostituito la stufa
perché … non mi piaceva! Essendo un modello vecchio non stagno (vedi Tendalino del dicembre 2018 Sostituzione della stufa in un camper), abbiamo cambiato il piano cottura
perché usandolo a volte dava dei ritorni di fiamma e poi anche il lavello perché è bello che siano uguali.
Ma il grosso lavoro di modifica l’abbiamo fatto approfittando del lockdown di primavera: è stata una grossa revisione della pianta, dove abbiamo cercato di cucirci addosso un vestito il più possibile vicino alle nostre esigenze; descriverlo qui adesso è una cosa un po’ lunga,
magari se siete interessati potete trovare un video (fin troppo particolareggiato) sul mio canale YouTube (Cesare Tomasini)
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Bilancio finale
Quindi alla fine? Bene o Male? Contento o scontento? In una parola posso sicuramente dire “contento!”, ovviamente non tutto va bene, non tutto è perfetto.
Il costo totale del mezzo è raddoppiato rispetto a quanto pagato all’acquisto, ma era ampiamente previsto e quindi non lo vedo come un problema; anche il costo di gestione, compresi i consumi, è nell’ordine di quanto mi aspettavo quindi ok.
Il mezzo è stato portato in pesa in ordine “di vacanza” e con noi due a bordo: ho ancora un buon margine di 400 kg e direi che questo è molto buono, so che per molti camperisti questo risultato è impossibile anche a mezzo vuoto.
La sensazione di spazio all’interno è notevole, la trasformabilità dell’abitacolo non è troppo impegnativa, i vani di stivaggio molto buoni (per un w.e. rimangono mezzi vuoti), la toilette è spaziale per le dimensioni del mezzo, la doccia comodissima, l’ingresso alternativo posteriore una manna in certi contesti. Poi un bonus un po’ particolare: il mezzo non fa troppa gola ai ladri, spero di non tirarmela dicendo così
Quindi tutto perfetto. Ovviamente no, ci sono anche aspetti negativi: primi tra tutti il serbatoio delle acque grigie troppo esiguo e l’impossibilità di montare un gancio traino; poi l’isolamento termico non è a prova di sottozero, quindi campeggiare sulla neve è fuori discussione. La meccanica d’epoca è lenta, la frenata meno pronta rispetto al giorno d’oggi e manca l’ABS, gli airbag non pervenuti, il cruise control mi manca tanto, la trazione sui terreni scivolosi è molto approssimativa (in poche parole può capitare di piantarsi nel fango).
Ecco, credo di essere stato abbastanza oggettivo sui pro e sui contro; ripeto, alla fine esperienza positiva, sono contento di aver scelto un van invece che un altro tipo di camper, come sono soddisfatto dello spettro d’utilizzo che ha dimostrato; se dovessi decidere di trascorrere ferie semi-stanziali posso sempre utilizzare il carrello-tenda, per esempio, quindi non mi trovo troppo limitato in un’eventualità del genere.
Se siete arrivati a leggere fin qui, grazie!! e alla prossima.
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