Esperienze del Gusto: il Verdicchio dei colli di Jesi
“L'antico Verdicchio sale alle nari, raggiunge il cervello, rianima il nostro oppresso e sfiduciato cuore” (Mario Soldati)
di Marzia Mazzoni
Un bianco straordinario con caratteristiche uniche: è il Verdicchio, un vino a Denominazione di Origine Controllata e Denominazione di Origine Controllata Garantita per la Riserva, la cui zona di produzione è indicata sulla disciplinare e circoscritta alle province di Ancona e Macerata, riconducibile alla zona originaria più antica.
Il Verdicchio dei Castelli di Jesi, differente da quello di Matelica per caratteristiche dovute alla diversità geografica di produzione, quest'ultimo prodotto nel comprensorio marchigiano che corre parallelo alla costa Adriatica, in una zona dove non c’è comunicazione con il mare e di conseguenza il clima è di tipo continentale. Quello di Jesi, coltivato nei terreni poco lontani dal mare, un orientamento che gli conferisce una tipicità diversa e molto caratteristica rispetto a quello di Matelica. È conosciuto nel mondo come uno dei “grandi vini bianchi italiani” per qualità che lo rendono unico. Come abbiamo appreso durante la visita in cantina a Rosora (AN) “un bianco che si comporta come un rosso, ovvero un vino bianco che si può invecchiare” per ottenere un Classico Riserva con invecchiamento obbligatorio di almeno 18 mesi, di cui 6 mesi in bottiglia (DOCG).
In occasione della visita alla cantina di Rosora (AN), abbiamo acquistato 10 litri di vino sfuso e rientrati a casa l'abbiamo imbottigliato e riposto in cantina, in attesa di poterlo gustare con il giusto abbinamento e rivivere il ricordo di questa uscita in camper.